Milano, Modena, Genova, Torino, Padova, Pavia, Aosta, Marsala, Palermo, Cagliari, Nuoro, ieri Sassari, domani Firenze (e vediamo come va). Presentare un libro su Berlusconi vuol dire sentire opinioni su Berlusconi. E quando non sono opinioni sono espressioni di facce curiose, sorrisi tirati, occhi sbigottiti, bocche spalancate. Ogni volta c’è di tutto; e sempre s’impara. Più dei critici, mi hanno colpito i difensori; in particolare quelli di una certa età. C’è una determinazione protettiva, in molti anziani italiani, che ricorda quella dei giocatori di football americano. Silvio B è il loro quarterback, guai a chi lo tocca.
Martedì, a Nuoro, una signora ottantenne è marciata verso di me al ristorante: “Stia attento a come parla di Berlusconi stasera!”. Non era una minaccia, ma una preghiera feroce (non mi deluda, non dica che in quelle case, quelle sere, accadevano quelle cose!). Avrei potuto risponderle che eravamo nella città di Salvatore Satta, e anche per il suo idolo, e nostro capo, s’avvicina “Il giorno del giudizio”. Non l’ho fatto: delle pantere grigie ho, insieme, timore e rispetto.
Domanda: perché persone che per decenni hanno predicato la moderazione - con la propria vita, non solo con le parole - difendono le Arcore’s Nights? Perché specchiati gentiluomini, che con Lele Mora non hanno in comune neppure l’unghia del mignolo, difendono certe frequentazioni? Perché l’incoerenza pirotecnica di Silvio B non li spinge a criticarlo apertamente? Perché non sanno? O perché non vogliono sapere?
La risposta, credo, sta in tre sigle.
FM, Falce e Martello. C’è una generazione che ha sinceramente temuto l’avvento del comunismo, quando i comunisti c’erano davvero. Un sentimento troppo radicato per essere cancellato. Negli anni s’è nutrito di irritazione verso le ipocrisie finto-progressiste, le arroganze para-sindacali, i fanatismi anti-americani, alcuni eccessi giudiziari. Berlusconi è, per questi italiani, l’uomo che ha portato la destra alla vittoria e condannato la sinistra alla sconfitta. Tutto il resto non conta, o non conta abbastanza.
FT, non Financial Times, ma Faccia Tosta. Spettacolari eccessi, pirotecnica incoerenza, commoventi vanità, strepitose amnesie: Silvio B. incarna un tipo che gli italiani nati negli anni ‘20 e ‘30 conoscono bene: il simpatico scapestrato, che negli anni ‘60 passava con la fuoriserie, offriva per tutti, metteva in conto e cercava di sedurre la cameriera. Per i suoi eccessi hanno un occhio indulgente. Quando Silvio B., in pieno scandalo, s’è lasciato sfuggire “Mi diverto”, pochi l’hanno capito, salvo gli ottantenni: diceva la verità.
FR, Feroce Rimozione. La accuse sono gravi, i particolari imbarazzanti, i racconti mortificanti, le implicazioni preoccupanti. Il nostro cervello, col passare degli anni, impara a cancellare i brutti ricordi e le informazioni sgradite: è un modo per sopravvivere. Questo fanno le pantere grigie: rimuovono, oppure guardano il Tg1.
Dal Corriere della Sera di Giovedì 10 febbraio 2011
Beppe SevergniniBeppe ha colto il senso di quello che vedo intorno parlando con nonni e persone di una certa età. Credono davvero alla tesi del complotto, del resto lui ha la loro età più o meno. Solo che i miei interlocutori di 17 anni hanno solo le nipoti che vanno a prendere fuori dal Liceo e la busta con i soldi gliela danno a Natale e al compleanno.
3 commenti:
Sul punto F.C... Bèh il comunismo è un orrore come il fascismo e il nazismo, che in Italia ha mietuto pochissime vittime. Ma il PCI era un partito che si basava su un ideologia sbagliata, sostenuta da una potenza straniera ostile. I membri del PCI (tra cui il nostro beneamato presdente della repubblica) sapevano tutto questo ma non potevano rinunciare ai soldi dell'URSS nè ormai dopo anni di menzogne e ripetute falsità potevano dire ai loro elettori che il comunismo era una porcheria. Dopo l'89 a causa della corruzione di alcuni vertici PSI e DC si son potuti inventare un altra verità, la loro superiorità morale. Ecco finchè sarà questa ipocrisia il collante del P.D. avrà il potere solo dopo che abbia governato una persona con una manifesta immoralità coniugata all'incapacità di governo. Cose che purtroppo si stanno creando ora. E diciamolo essere stati iscritti al PCI non dovrebbe essere un vanto. Questo solo per spiegare che non è una motivazione da poco, o superficiale. Gli esponenti del PCI hanno cambiato il nome del partito ma sono ancora lì. Noi che siamnati nell'81 lo possiam dimenticare, chi è più anziano di noi ha più difficoltà in merito, e credo che siano comprensibili.
Quello che sostiene BS è quello che dici tu, ma è spiegazione e non una soluzione.
E finchè la parola sinistra sarà usata ad hoc non con il significato di "opposto alla destra" ma di pericoloso e dannoso questo consenso dai vecchietti ci sarà sempre.
No... il problema è che i vertici del PCI si son riciclati come vertici del PD. Creando una apparente continuità politica. Io vengo da una famiglia di ex PSI. Per me Sinistra ha un significato positivo. Ma il probelma è che il PCI ha fatto di tutto per identificare se setsso come l'unica forza di Sinistra e con la sparizione del PSI gli è andata bene. Storicamente aveva fallito ma la fortuna volle che coloro che storicamente e politicamente avevano ragione e stavano nel giusto (poilitco), venissero eliminati fisicamente (non senza colpa), lasciandoli l'unico partito di sinistra. L'unico partico comunista a non sparire nel partito socialista in tutta europa dopo la caduta dell'URSS.E'una delle tante anomalie italiane. E se posso dirlo... Nel '94 Berlusconi fu una fortuna per il paese... che oggi lo sia ancora ne dubito ma nel '94 (in quell'anno, in quel periodo storico specifico) fu una fortuna per il Paese.
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