sabato, dicembre 31, 2011
venerdì, dicembre 30, 2011
Protesi cancerogene
E se in Francia l'allarme cresce - le donne interessate dovranno rimuovere le protesi prima del fine settimana - il ministro della Salute Renato Balduzzi, alla luce dei fatti, ha convocato d'urgenza il Consiglio superiore di sanità per un parere.
[...]
Protesi al seno, l'Istituto di Oncologia
contatta le pazienti: «Visite gratis»
Mercoledì incontro tra il ministro della Salute e le Regioni
http://www.corriere.it/salute/11_dicembre_27/protesi-manmmarie-ieo-contatta-pazienti_e84b082c-30d4-11e1-8f40-f15d26f90444.shtml
Eataly
(io sono andato a Pinerolo, ma ce ne sono altri in Italia e pure negli USA e Giappone)
Chi Siamo
Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili.
Il marchio riunisce un gruppo di piccole aziende che operano nei diversi comparti del settore enogastronomico: dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese, e ancora salumi e formaggi della tradizione piemontese italiana. Eataly propone dunque il meglio delle produzioni artigianali a prezzi assolutamente avvicinabili, riducendo all’osso la catena distributiva dei prodotti e creando un rapporto di contatto diretto tra il produttore e il distributore finale, saltando i vari anelli intermedi della catena.
L’obiettivo di Eataly è quello di incrementare la percentuale di coloro i quali si alimentano con consapevolezza, scegliendo prodotti di prima qualità e dedicando una particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime; ad oggi infatti la percentuale di popolazione che assume un atteggiamento di questo tipo nei confronti di ciò che mangia è ancora molto bassa ed è spartita tra coloro che detengono un alto potere d’acquisto e tra pochi intenditori, che hanno già ben presente il valore dei prodotti sani e tradizionali.
La filosofia che Eataly adotta in questo senso è duplice: da un lato si trova l’offerta dei prodotti, sia sotto forma di distribuzione che sotto forma di opportunità di ristorazione, mentre dall’altro esiste un discorso impostato sulla didattica e articolato in corsi di cucina, degustazioni, corsi sulla conservazione corretta dei cibi, didattica per i bambini. Quest’ultimo aspetto riassume e la vera originalità di Eataly e costituisce il punto di partenza per instillare nel consumatore una corretta percezione della qualità, in grado di muovere le sane leve del gusto e del godimento che rendono l’essere umano più appagato e felice, nella convinzione che “mangiare bene aiuti a vivere meglio”.
Dall’individuazione dei produttori di eccellenza, al reperimento delle migliori materie prime disponibili sul territorio Eataly segue un percorso fatto di rispetto della tradizione ed educazione su un modo di alimentarsi “sano, pulito e giusto”, come appreso da Slow Food.
Slow Food svolge nei confronti di Eataly il ruolo di consulente strategico, con il compito di controllare e verificare che la qualità dei prodotti proposti sia sempre all’altezza delle promesse e che i produttori, entrati a far parte del novero di Eataly, non compromettano la qualità della loro produzione per soddisfare una domanda crescente dei loro prodotti.
La concezione di qualità per Slow Food possiede tre precetti sostanziali, dai quali è impossibile prescindere: un alimento deve infatti essere organoletticamente buono, sostenibile dal punto di vista ecologico e giusto dal punto di vista sociale, all’insegna della ricerca di un piacere alimentare responsabile. La massima aspirazione nella promozione di un simile concetto di qualità è che, tanto al consumo quanto alla produzione, queste caratteristiche vengano rispettate e condivise.
Si tratta di una visione quasi utopistica (ma del resto “chi semina utopia raccoglie realtà”) e non aliena da ostacoli che costringono a prendere atto del fatto che molte produzioni alimentari “buone, pulite e giuste” hanno in realtà dei limiti strutturali molto forti. Questo accade principalmente per la connaturata limitatezza delle materie prime a disposizione, perché esse non possono essere trasportate troppo lontano, ma soprattutto perché incrementare in maniera significativa l’attività dei piccoli produttori significherebbe al contempo comprometterne la perfetta integrazione con ambiente e umanità locali.
Si tratta di un’annosa questione davanti alla quale si trova chi, come Eataly, intende promuovere la “democratizzazione” della qualità alimentare e che rende tanto ambizioso quanto difficile un progetto di questo tipo. Per affrontare con successo queste problematiche Eataly tiene costantemente presenti questi rischi, ponendosi in un atteggiamento esattamente opposto a quello adottato dalle economie di scala e dal business in generale: in sostanza la ricerca verte sempre sullo sviluppo e non sulla crescita, facendo della qualità il concetto alla base di ogni attività gastronomica dalla produzione, alla distribuzione, al consumo.
Ed è proprio in questo senso che il ruolo di Slow Food, quale garante della coerenza di strategia, si palesa in tutta la sua importanza.E’ necessario saper gestire e governare i limiti della qualità – figli di una complessità che rispecchia tanto il mondo globalizzato in cui viviamo, quanto la profonda multidisciplinarità della gastronomia stessa – e non cercare a tutti i costi di superarli o aggirarli, facendo attenzione a non crearne di nuovi: per citare Ungaretti “L’uomo, monotono universo / crede allargarsi i beni / e dalle sue mani febbrili / non escono senza fine che limiti”
giovedì, dicembre 29, 2011
Napolitano scelto da Wired
Napolitano come uomo dell’anno
L’anno è stato complesso, ma pieno: c’è stato il ritorno alla Politica, alla partecipazione, alla Piazza, alla Realtà. Tutto questo è successo e andava rappresentato. Serviva un punto di incontro che mettesse insieme tutto questo in un simbolo o in una figura. Ed era lì, al lavoro per tutto questo che era già successo. Giorgio Napolitano è il nostro uomo Wired dell’anno. Il Presidente della Repubblica rappresenta il ritorno sulla Terra, il rigore, il plug-in con la realtà. Il rientro del Paese nel Reale.
NY da sotto skateboard
il videoracconto di Josh
mercoledì, dicembre 28, 2011
Cantante pilota
Il cantante degli Iron Maiden fa il pilota.
La compagnia aerea fallisce: la compra lui
Bruce Dickinson lavorava per l'islandese Astraeus Airlines
E il cantante promette: «Salverò 1500 posti di lavoro»
È stato (e tuttora è) uno dei più grandi frontman della storia dell'heavy metal. Bruce Dickinson, il mitico Bruce Dickinson degli Iron Maiden. Ma forse non tutti sanno che il buon Bruce da tanto tempo coltiva un'altra passione: il volo. Lui stesso ha spesso scarrozzato i compagni tra i cieli della Gran Bretagna e (del mondo) sull'Ed Force One, l'aereo personale degli Iron con il mostriciattolo di famiglia Eddie ben impresso sulla fiancata del velivolo. Passione che Bruce ha perfino trasformato in un lavoro: dismessa la storica zazzera e infilatosi in un completo da aviatore, il cantante, fino a qualche giorno fa, era ai comandi degli apparecchi della Astraeus Airlines, compagnia low cost islandese.
BRUCE NON MOLLA - Ebbene, in questi amari tempi di crisi, Astraeus ha chiuso i battenti e dovrà portare i libri in tribunale: dipendenti in mobilità, Bruce compreso (che tra l'altro, per la compagnia, faceva anche il direttore del marketing). Ma di fronte alla triste eventualità di non poter più ingannare il tempo a 10.000 metri di altezza, nell'intervallo tra una tournée e l'altra, Bruce ha preso in mano la situazione: «Ho in mente un progetto - ha detto il pilota-cantante - che potrebbe creare almeno 1.500 posti di lavoro. Non c'è motivo per cui l'originale modello di business che aveva decretato Astraeus come la miglior compagnia del suo settore, non possa risorgere a beneficio degli ex-dipendenti, dei partner commerciali e dei clienti. Aspettatevi news». Aspettiamo.
martedì, dicembre 27, 2011
L'avevo detto che si mangiava da cani...
Su segnalazione di Marghe...
Pasta e carne con larve: sigilli
ad agriturismo in Franciacorta
L'Agricola Boschi di Erbusco attendeva centinaia di persone tra Natale e Capodanno: chiusa anche una parte della cantina
Nelle scatole e nei sacchetti di pasta, pane e riso per il pranzo di Natale c'erano larve e lepidotteri. Circa 30 chili di carne e pasta fresca erano scaduti da diversi giorni. Per questo l'Asl di Brescia ha chiuso, nella serata di mercoledì 21 dicembre l'azienda agricola Boschi, noto agriturismo della Franciacorta, ad Erbusco, con centinaia di coperti. La struttura, che comprende anche l'omonima azienda vitivinicola (il cui vino è commercializzato su tv e internet) si stava preparando ad accogliere centinaia di persone non solo per il pranzo di Natale, ma anche per il cenone di San Silvestro. Gli alimenti avariati sono stati inviati al laboratorio di Sanità Pubblica di Brescia, che individuerà le specie infestanti. Il referto verrà trasmesso alla Procura di Brescia: la titolare dell'agriturismo rischia, infatti, una denuncia all'autorità giudiziaria. Dovrà anche pagare una multa di 5 mila euro.
Il noto agriturismo è annesso ad un’azienda vitivinicola della Franciacorta, con cantina di invecchiamento del vino attigua. Gli ispettori dell'Asl 4 di Chiari-Palazzolo hanno rilevato gravi carenze igienico sanitarie, oltre che la presenza massiccia di animali infestanti negli alimenti in uso all’attività. I tecnici dello Psal hanno ispezionato anche la cantina adibita all’invecchiamento del vino, rilevando rischi per la sicurezza dei lavoratori, in quanto le cataste che sorreggevano le centinaia di migliaia di bottiglie di vino presenti erano sostenute da un manufatto non conforme alla normativa sulla sicurezza. E’ stato pertanto inibito l’utilizzo di una porzione della cantina.
Stella cadente a... linguaccia
lunedì, dicembre 26, 2011
54mila giorni di storia d'Italia
In questo sito ci proponiamo di scrivere il diario, giorno per giorno, dei nostri 150 anni di storia (54 mila giorni, da cui il nome del nostro sito). Ma non possiamo riuscirci da soli: ti chiediamo di aiutarci, mandandoci notizie con la data, oppure la ricostruzione, fatta da te, di giorni, mesi o anni di questo secolo e mezzo. Non ti meravigliare se molti giorni, mesi o anni risultano ancora vuoti: dobbiamo riempirli insieme. E tuttavia ci sono già migliaia di pagine in mezzo a cui navigare, con foto, video e testi. Secondo noi, la storia è anche il prodotto di parecchi miliardi di micromovimenti, alcuni dei quali originati proprio da te. Mandaci perciò anche foto, testi e, insomma, racconti di questi tuoi micromovimenti: nozze, lauree, battesimi, funerali, antenati, vacanze, compagni di classe, servizio militare (quando c’era) eccetera eccetera. Clicca su “Partecipa”. Noi aspettiamo. Ciao.
domenica, dicembre 25, 2011
Foto della settimana
Bivacco "Due Aceri"
9 novembre 2008
Entroterra bresciano del Lago di Garda, Monte Pizzoccolo, Bivacco "Due Aceri"; dopo esser saliti sul Pizzoccolo per le Cresta "Rustica" ci ritroviamo a mangiare qualcosa in compagnia all'interno del bivacco, al riparo dal vento; immagine di altri altri tempi, di sapori e profumi antichi, che, non me ne volgiano gli amanti del mare, solo la montagna sa dare...