sabato, gennaio 21, 2012

10 curiostià su Nokia


Nokia: 10 curiosità sull’azienda

leader del settore mobile

Nokia è la società leader nel settore mobile, non si sa ancora per quanto visto che i rivali arrembano (Samsung su tutti), ma per ora il primo posto del ranking è saldamente nelle mani dell’azienda finlandese. La sua storia si perde nella notte dei tempi tecnologici e ha avuto un’infanzia da bambino prodigio cresciuto in fretta, precorrendo i tempospazi. Con un simpatico e interessante post sul blog ufficiale della società, Nokia ha pubblicato la top ten delle curiosità che la riguardano, dal titolo “Dieci cose che non sapevi a proposito di Nokia“. Le trovate tutte dopo il salto, con le relative foto in fotogallery. Voi quante ne conoscevate?


In realtà buona parte delle curiosità della top ten ve l’avevamo già svelata noi qualche tempo fa con un post sulla storia della società finlandese. Ecco la top ten delle curiosità su Nokia:

1 Il nome Nokia deriva dal fiume Nokianvirta che scorre nella città Nokia delle regione Pirkanmaa. Altri invece fanno risalire il nome a una specie autoctona di martora.

2 Nokia ha iniziato producendo pneumatici, stivali di gomma e anche televisioni poi si è specializzata in seguito sui telefoni e relative tecnologie.

3 La suoneria Nokia Theme Tune è stata composta originariamente dal compositore spagnolo Francisco Tarrega, celebre chitarrista.

4 La suoneria speciale Nokia per messaggi riprende il codice morse per la parola SMS.

5 La prima chiamata GSM della storia avvenne nel 1991 a Helsinki attraverso un network proprietario, con il primo ministro finlandese d’allora Harri Holkeri.

6 Un cardiofrequenzimetro fu il primo dispositivo elettronico prodotto, nel 1962.

7 Il primo cellulare definito “portatile” fu il Mobira Talkman, uno scafandro spacca-braccia datato 1984. Costava 4560 euro, fatti i debiti paragoni e conversioni di moneta.

8 Il primo cellulare touchscreen di Nokia fu Nokia 7710 del 2004, di non così devastante successo.

9 Nokia 1100 nel Maggio 2007 fu dichiarato il cellulare più di successo di tutti i tempi oltre che il device elettronico di consumo best seller per eccellenza.

10 Nokia Nseries ha debuttato con il lancio simultaneo di Nokia N70, N90 e N91.

25 gennaio 2011

venerdì, gennaio 20, 2012

Illusioni ottiche nei dipinti

Su segnalazione di manu...

Le illusioni ottiche nei dipinti di Oleg

Paesaggi formati da personaggi mimetizzati nello spazio, elementi decorativi e naturali, i quadri dell'artista ucraino Oleg Shuplyak sono porte aperte sull'immaginario. Vere e proprie illusioni ottiche create con con la pittura a olio su tela che si ispirano a personaggi storici come Darwin, Van Gogh e Shakespeare

23 dicembre 2011
da repubblica.it










N.i.m.b.y. & P.i.m.b.y

Laddove si devono fare opere "sensibili" sorgono come funghi movimenti a "favore" o "contrari" alla realizzazione.
Di seguito sono riportati i 2 siti che raccolgono questi gruppi sparsi per l'Italia.

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Not In My Backyard

Nel nostro Paese lo sviluppo infrastrutturale incontra continui ostacoli e ritardi, con conseguenti perdite economiche, tensioni sociali e incertezze.
Nimby Forum® si pone l’obiettivo di sensibilizzare i diversi stakeholder verso un percorso che concili progresso e tutela del territorio, interessi pubblici e privati, impresa e governo, sviluppo e sostenibilità.

La progettazione di una grande opera civile di pubblica utilità o la realizzazione di un impianto industriale per la produzione di energia o per il trattamento dei rifiuti determina spesso opposizioni da parte del territorio. Si tratta di una vera e propria sindrome, nota come NIMBY (Not In My Back Yard = non nel mio cortile), oggi sempre più diffusa nei vari strati della popolazione nazionale.




Sono segnalati anche i comitati sparsi per l'italia. Ad esempio in Lombardia sono 43, di cui 7 a Brescia

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Please In My Backyard
L’Associazione è nata dall’esigenza di favorire il dibattito sugli investimenti in infrastrutture nel nostro Paese, promuovendo un dialogo tra le Amministrazioni pubbliche e la cittadinanza. Obiettivo di Pimby è porre le basi per il superamento della sindrome Nimby (not in my backyard), che identifica l'atteggiamento delle Amministrazioni locali e dei gruppi di cittadini che si oppongono, pur riconoscendone la validità in termini generali, alla localizzazione di opere pubbliche o private destinate a modificare l'assetto dei loro territori.
Esiste un modo corretto e sostenibile di prendersi cura delle esigenze di sviluppo del Paese, basato sul rispetto per l'ambiente, sul coinvolgimento delle parti interessate e sul riconoscimento della necessità di arrivare a prendere delle decisioni.



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giovedì, gennaio 19, 2012

Morto ideatore dei Nostri Cartoni

Su segnalazione di manu...

Da Actarus a Lupin: è morto il disegnatore Shingo Araki

Da Goldrake a Lady Oscar, passando poi negli anni Ottanta a Lupin III e Kiss me Licia, molti dei cartoni animati che hanno cresciuto un’intera generazione li aveva disegnati lui: Shingo Araki, morto oggi all’età di 72 anni in Giappone. Araki, nato a Nagoya nel 1939, fu uno dei più grandi disegnatori specializzati nel far vivere nei cartoon (anime) personaggi nati come fumetti (manga).

Il suo primo lavoro di grande respiro, ben conosciuto anche da noi, fu Kimba il leone bianco, nato nel 1965. Poi appunto l’incredibile produzione iniziata negli anni Settanta. Quando, come disegnatore (soprattutto di personaggi, specialmente maschili), animatore e produttore, ha messo la firma a vario titolo su quasi tutti i cartoni animati giapponesi che sono stati trasmessi sulle tv italiane: La principessa Zaffiro, Rocky Joe, Ryu il ragazzo delle caverne, Babil Junior, Sam il ragazzo del West (con la meravigliosa sigla cantata da Nico Fidenco), Bia, Goldrake e Lupin III appunto. Fino ai Cavalieri della Zodiaco, serie anche al cinema che lo ha tenuto impegnato fino al 2008, quando all’età di 69 anni si è ritirato. Un grazie postumo da tutti i fan italiani.

1 dicembre 2011
da vitadigitale.corriere.it

Gran bella trovata!

Su segnalazione di Ciccio...

" Fantastico esempio di pubblicità non convenzionale per creare Brand awareness. Tutto da guardare! "

mercoledì, gennaio 18, 2012

Eroe di normalità

Tanto di cappello a DeFalco che dice che gli eroi son quelli che hanno rischiato in loco x salvare le persone. Dovrebbe far riflettere anche quello che dice la moglie: in Italia siamo talmente abiutati agli "Schettino" di turno che quando ci imbattiamo in una persona che fa "semplicemente" il suo dovere è subito un eroe...



L'INTERVISTA
De Falco dalle urla alle lacrime
"Macché eroe, dovevo salvarli tutti"
Parla il capitano la cui telefonata ha fatto il giro del mondo: quella notte ho pianto. "Ora dimenticatevi di me. Ho bisogno di silenzio per capire se c'è ancora una sola possibilità di trovare qualcuno vivo. Perché il mio mestiere è questo, soccorrere"

LIVORNO - Capita di essere o diventare quello che forse si è ma che non si vuole essere. Neppure per il breve spazio di un giorno. Un eroe. "Gesù, che ho fatto di straordinario? Io ho fatto solo il mio dovere. Quello che avrebbe fatto qualunque altro uomo, donna, marinaio al mio posto quella notte". Il capitano di fregata Gregorio De Falco, classe 1964, ha la cantilena dolce di chi è nato a Napoli ed è cresciuto a Ischia. "Sant'Angelo di Ischia. Ci tengo". Ed è l'unica civetteria di un uomo che non dorme da quattro giorni, con le gote traslucide della pomata che serve a mare per evitare che la pelle si spacchi per il freddo e il sole.

"Comandante, comandante c'è un mayday" lo richiama una sorridente sottocapo della Guardia costiera. Lui si gira di scatto: "Ma che dici?". E lei ridendo: "Sono le sue figlie, vorrebbero sapere se è ancora vivo, e soprattutto dov'è". Maria Rosaria e Carla hanno 12 e 5 anni e con la madre, Raffaella sono il suo mondo. Alloggiano con lui in una delle foresterie della guardia costiera di Livorno dove lui, Gregorio, è arrivato nel 2005, come capo della sezione operativa. Arrivava da tre anni di comando della Capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure e, prima di allora, da Genova e Mazzara Del Vallo. Le sue prime destinazioni, dopo il concorso in Guardia costiera nel 1994, l'accademia a Livorno e una laurea in giurisprudenza da fuori sede alla statale di Milano. Una prima volta per una famiglia (Gregorio, il fratello Domenico e la sorella Ines) che di marinai non ne aveva mai avuti.
Facebook e ogni genere di social network si scambiano da ore gli audio delle sue conversazioni con il comandante Francesco Schettino come fossero la metafora epica della lotta tra eroismo e codardia. In un curioso incrocio di destini in cui l'eroe e il codardo parlano lo stesso dolce dialetto, il napoletano. Epperò come spesso accade, la furia lucida e indignata di quella notte di questo capitano di fregata - "Glielo ordino torni a bordo di quella nave, cazzo" - non rende ragione di un'indole. Il capitano di fregata Gregorio De Falco, da venerdì notte piange. Ha pianto all'alba di sabato 14 quando ha avuto chiaro che nel ventre della balena ferita erano rimasti donne, uomini forse bambini. Ha pianto di rabbia - come conferma uno dei suoi superiori - mordendosi il labbro inferiore pensando alla irragionevole "disumanità" di un altro comandante che dà le spalle a chi gridando viene inghiottito dall'acqua gelida. "È vero sì, piango, mi capita di piangere, non credo sia una debolezza. L'umanità non è una debolezza".

"Vi posso chiedere un favore? Dimenticatevi di me. Smettete di parlare di me. L'eroe non sono io". Eppure, l'intuizione che sulla Concordia stava succedendo qualcosa... "L'intuizione? L'eroe è il mio sottocapo Alessandro Tosi, è lui che ha capito tutto quella notte. È lui che alle 22,07 guardando un puntino verde su un monitor senza sapere nulla che non fosse una telefonata dai carabinieri di Prato mi ha detto, "comandante, quella nave da crociera va troppo piano, 6 nodi... che ci fa a 6 nodi e a rotta invertita la Concordia? Comandante, chiamiamoli. Lì c'è un guaio". Capite chi è l'eroe?". Sì ma... "Sì ma niente. Un altro eroe? Sapete chi ha salvato quasi tutte le persone quella notte dopo che il comandante aveva abbandonato la nave? Un ragazzo meraviglioso del nostro elisoccorso. Marco Savastano. È questo il nome che dovete scrivere. E dovreste fare una pagina di soli nomi di marinai della Guardia costiera, della Marina militare, della Finanza, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, che quella notte hanno dimenticato se stessi per gli altri. Savastano, dicevo. Lo hanno calato su quella nave al buio, con una muta invernale e un palmare, non una radio, non un filo con noi. Si è buttato a capofitto lì dentro senza pensare alla sua vita ma a quella di chi cercava di salvare. Si muoveva in un ambiente che non conosceva, tra suppellettili sfasciate, acqua, passeggeri che gridavano al buio. Chi è l'eroe? Io che strillavo con Schettino o lui, che ascoltava le urla di supplica di quelli che volevano essere salvati e non capivano perché perdeva tempo ad imbracare alle barelle spinali i feriti più gravi da tirare su con l'elisoccorso?".

Ascoltando De Falco capisci perché, quando chiedi di lui in caserma, di come sia la vita in questo parallelepipedo color ocra, casa della Guardia costiera, che guarda il mare di Livorno ti rispondono che il comandante de Falco "è l'ufficiale più generoso, l'uomo più disponibile della nostra piccola famiglia". E capisci anche perché, in queste ore, ripeta come un mantra una sola richiesta: "Io ora ho bisogno di silenzio". Per dormire? "Per lavorare. Per capire cosa è accaduto e se c'è ancora solo una possibilità di trovare qualcuno vivo, perché il mio mestiere è questo, soccorrere. Per questo quella notte urlavo". De Falco saluta. Nella mano destra ha un sacchettino che tiene stretto. Cos'è? "Un regalo di due amici. Me l'hanno portato stamattina dicendo che mi volevano ringraziare per quello che ho fatto. È un libro, la biografia di Steve Jobs. Non so quando potrò cominciare a leggerlo. Magari comincerà mia moglie. Buon lavoro".

18 gennaio 2012
da repubblica.it


De Falco, l'ufficiale diventato eroe:
abbiamo fatto solo il nostro dovere
La drammatica telefonata con Schettino dopo il naufragio
La moglie: «E' solo un militare che fa bene il suo mestiere»

LIVORNO - Un duro. Un uomo di legge e di mare. O, forse più semplicemente, una persona perbene. Gregorio De Falco - il capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno che nella notte grigia e scura di venerdì ha urlato «torni a bordo!» al comandante della Concordia - è già diventato l’altra faccia di un’Italia normale, la dignità di un Paese che non è naufragato. Il suo grido impazza sul web, è stato tradotto in tutte le lingue del mondo e stampato già sulle t-shirt.

«Gregorio sono quattro giorni che non dorme», assicura la moglie Raffaella, napoletana come lui. Ieri il capitano De Falco, appena diffuso l’audio di quegli istanti così tragici, ha cercato subito di togliersi di dosso il mantello da supereroe: «La mia vocazione – ha ribadito - è il soccorso e non sono soddisfatto se non porto tutti a casa. Purtroppo ci sono stati dei morti. Abbiamo fatto solo il nostro dovere, cioè portare a regime il soccorso».

Abituato a gestire le situazioni critiche – solo lo scorso 17 dicembre un cargo ha smarrito 198 fusti tossici davanti al porto di Livorno – il capitano venerdì notte ha capito subito che qualcosa non andava nella versione di Francesco Schettino. «Non è la prima volta che i comandanti di navi in situazioni di difficoltà tendono a sminuire e ad essere per così dire silenziosi e reticenti», ha rilevato De Falco, uomo di legge (laurea in Giurisprudenza a Milano nel 1993) e persona schiva tutto lavoro e famiglia (con la moglie e le due bimbe piccole di 5 e 11 anni abita proprio davanti alla capitaneria labronica).

«Mio marito non è un eroe, non è un civile, è un militare che fa il suo mestiere. E poi quella notte non era solo stava insieme agli altri ragazzi della sua squadra: Gregorio tiene molto al senso di appartenenza a un gruppo di lavoro. Sentite anche loro, ora mi dispiace ma devo andare, ho anche una bimba piccola che sta poco bene...», respinge l’assalto dei cronisti la sua dolce metà dopo una giornata trascorsa a schivare radio, tv e giornali.
Di sicuro De Falco è uno che non si fa passare la mosca sotto al naso e venerdì ha subito scoperto il bluff del comandante della Concordia: «Più delle sue parole ci ha preoccupato il tono», spiega. E per questo il capitano insieme ai quattro ufficiali di turno ha approfondito la cosa perché «siamo abituati ad andare a fondo alle questioni: un comandante serio non può far preoccupare inutilmente i suoi passeggeri facendo loro indossare i giubbotti se non è necessario».

Vent'anni in Marina. Stop, qui finiscono le parole di uno che non dorme da quattro giorni, di un uomo che in quasi vent’anni di Marina – passati tra Mazara del Vallo, Santa Margherita Ligure e poi Livorno – non ha mai visto una tragedia del genere, ma che si è rimboccato le maniche per salvare più vite umane possibili. Non chiamatelo eroe, però.



Immagino abbiate sentito tutti le telefonate tra DeFalco e Schettino.
In caso, son qui:
http://www.youtube.com/watch?v=NDpr54i7yss&feature=player_embedded

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=sHTTRYOcmkY

"Schettino già a casa. Il pm: non capisco"

Bene, abbiamo un altro idiota che ricopre ruoli chiave....

Finchè non si attacca l'evasione....


Reddito annuo da 12 a 14 mila euro
per tassisti, baristi, orafi e bagnini

E' quanto risulta dalle ultime statistiche fiscali pubblicate dal ministero dell'Economia. La diminuzione dei redditi è più forte nel settore manifatturiero, del commercio e dei servizi

MILANO
- Giri d'affari molto limitati e alla fine guadagni inferiori anche a quelli medi degli operai. Questo almeno è quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. Così possiamo leggere nelle tabelle che i tassisti hanno un reddito medio annuo di 14.200 euro, gli esercenti degli stabilimenti balneari di 13.600 euro, i baristi di 15.800, gli orafi di 12.300. A puntare un faro sui guadagni legati alle attività degli studi di settore è il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia che pubblicato le ultime statistiche fiscali (quelle relative all'anno di imposta 2009) di tutte le attività d'impresa.

Le aziende che pagano le tasse attraverso gli studi di settore sono state toccate nel 2009, come tutte le attività di impresa, dalla crisi economica. Ma colpiscono gli incassi annui, in alcuni casi non si arriva neanche a 1.000 euro al mese, di alcune categorie. Nel lungo elenco figurano molte delle categorie interessate in questi giorni dall'atteso provvedimento del governo sulle liberalizzazioni.

Dai dati emerge una lunga schiera di autonomi e professionisti che dichiara dunque meno di operai e impiegati.
Tra coloro che vendono le barche, per esempio, il reddito medio di impresa o di lavoro autonomo è di 14.400 euro l'anno. I pasticceri se la passano meglio con 19.000 euro di reddito. Per gli istituti di bellezza il reddito medio è di appena 5.300 euro l'anno.

Accanto alla casella degli esercizi alberghieri e affittacamere
appare un reddito di soli 11.900 euro, mentre tintorie lavanderie avrebbero - almeno secondo quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi - un giro d'affari mediamente pari a 8.800 euro.
Ricavi sotto i 18.000 euro anche per i giocattolai (11.900 euro l'anno), gli autosaloni (12.000 euro), i giornalai, appunto a 18.000. I fiorai hanno un reddito di impresa poco superiore ai 12.000 euro l'anno e non cambia molto se hanno il negozio (12.600 euro) e se vendono fiori e piante sulla bancarella (12.300 euro).

Tra i professionisti - anche loro al centro del provvedimento sulle liberalizzazioni - si registrano redditi di impresa mediamente più alti: per gli avvocati 58.200 euro l'anno, per gli architetti 30.500, per gli studi medici 68.300, solo per citare alcune categorie.

16 gennaio 2012
da repubblica.it

martedì, gennaio 17, 2012

Una tempesta di... schiuma???


Regno Unito, il mistero della cittadina
invasa dalla schiuma bianca


Cleveleys, una cittadina sul mare vicino a Blackpool in Gran Bretagna, è stata invasa da una schiuma biancastra che ne ha trasformato la fisionomia come dopo una forte nevicata. Litri di schiuma bianca sono arrivati con le onde sul lungomare e ricoperto marciapiedi, auto e case della Princess Promenade con uno strato spesso di materiale oleoso. L'origine della sostanza resta un mistero, il ministero dell'Ambiente ha aperto un'inchiesta. Potrebbe trattarsi di alghe in decomposizione.

30 dicembre 2011
da ilmessaggero.it


Costi conti corrente&C.


Un giro di vite proporzionale

Nuove regole per conti correnti e libretti di risparmio. La nuova manovra prevede una revisione delle imposte articolata che porterà a un incremento generale, ma proporzionale delle imposte di bollo sui conti correnti e sui dossier titoli.

Sui conti correnti esiste dal 1972 un bollo annuale di 34,2 euro che viene ora eliminato nei casi di giacenza media sul conto corrente di una cifra inferiore a 5000 euro, ma rimane negli altri casi che riguardino persone fisiche (le famiglie). Nel caso in cui invece il conto corrente sia intestato a una persona non fisica, quindi per esempio a un’azienda, il bollo sale dai 73,80 euro di prima a 100 euro. Dai libretti di risparmio postali lo Stato in media non prevede gettiti aggiuntivi in quanto dal bilancio delle stesse Poste Italiane si desume che la consistenza media delle giacenze è di circa 4000 euro.

Importanti anche le variazioni sui dossier titoli dove la più grande novità si registra sull’utilizzo del valore di mercato dei titoli in portafoglio che sostituisce quello nominale ormai chiaramente privo di senso. Questo in pratica allevierà le imposte, per esempio, sui titoli di Stato che scontano prezzi in forte calo negli ultimi mesi. La percentuale da pagare sul valore di mercato dei titoli in portafoglio viene semplificata e ammonta allo 0,1% nel 2012 e allo 0,15% nel 2013. In passato il metodo era completamente diverso e prevedeva imposte da 34,2 euro per deposito titoli fino a 50 mila euro (calcolati sul valore nominale), per 70 euro fino a 150 mila euro, per 240 euro fino a 500 mila euro e per 680 euro (sempre annuali) oltre i 500 mila euro.

Il tetto massimo di 1.200 euro nell’imposta da bollo su prodotti d’investimento sarà mantenuto solo per il 2012 e in seguito salterà. Ridotte ancora le esenzioni che in pratica si limitano ai buoni postali fruttiferi con rimborso inferiore ai 5 mila euro, ai fondi pensione e ai fondi sanitari. Sembra che siano fuori anche i conti deposito oltre all’oro e all’argento fisico. Ricadono invece nel nuovo regime un po’ tutti gli altri titoli di investimento mobiliare e immobiliare, gli ETF, le valute, i contratti per differenza, quote di Sicav, derivati etc.

Cambiano le cose per i commercianti che godono di un tetto massimo fissato all’1,5% nelle commissioni pagate sugli strumenti di pagamento elettronico (carte di credito o pagobancomat per esempio).

Compare inoltre per la prima volta una tassazione delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. Nel biennio 2011-2012 questa imposta sarà pari allo 0,1% dell’attività finanziaria e dal 2013 in poi salirà allo 0,15% (l’1,5 per mille).

Quanto ricaverà alla fine dal giro di vite lo Stato? Secondo le valutazioni della Banca d’Italia sul 2010 i patrimoni in conti deposito e gli strumenti finanziari non soggetti a deposito erano circa pari a 1.900 miliardi di euro. In semplici termini numerici i dossier titoli sarebbero pari attualmente a circa 10 milioni mentre i conti correnti sarebbero quattro volte di più, ossia circa 40 milioni. Questo porterebbe un incremento del gettito di competenza di 1,982 miliardi di euro nel 2012 e di 3,018 miliardi di euro annui a partire dall’anno successivo. Risorse importanti insomma sulle quali più che altrove, tra taglio del bollo sotto le giacenze di 5000 euro e gradualità proporzionale del dossier titoli, si intravede un intento perequativo della manovra.

3 gennaio 2012
da borsaitaliana.it

lunedì, gennaio 16, 2012

La Lega salva Nicola Cosentino dall’arresto. Duro colpo alla credibilità dei Casalesi.

http://www.youtube.com/watch?v=iweMjIalH2g&feature=related

Impressionante

Alcuni immagini della Costa Concordia incagliata a largo dell'isola del Giglio










Qui si vede come lentamente si sia inclinata col passare delle ore


Compleanno del giorno


AUGURI FAUSTO!!!


domenica, gennaio 15, 2012

Punti convenzionati Gioventù Card

Se dovete comprare qualcosa, date prima un occhio qui che male non fa...



Ecco i 470 punti vendita convenzionati con Gioventù card:


insomma una miriade di sconti (alcuni davvero interessanti!), in particolare a Brescia ed alle Porte Franche.

E' un file xls quindi potete ordinarlo per Categoria, Comune, Nome, ecc


Ecco le "Categorie" presenti:
  • abbigliamento, calzature e pelletteria
  • agenzie viaggi e guide turistiche
  • antifurti e sistemi di sicurezza
  • arredamento e oggettistica per la casa
  • articoli sportivi
  • autodromo, parchi divertimento, palestre e piscine
  • autoscuole
  • cinema, teatri e fiere
  • concessionarie, autofficine, elettrauto, carrozzerie e gommisti
  • corsi di formazione
  • elettronica, informatica e telefonia
  • estetica e medicina
  • gioielleria, oggettistica e regalistica
  • impianti di risalita e scuole di sci
  • impianti fotovoltaici, solari e geotermici
  • intrattenimenti musicali
  • librerie, copisterie, cartolerie e strumenti musicali
  • musei e luoghi di interesse storico-artistico
  • negozi di animali
  • ottica
  • profumerie, erboristerie, farmacie e parafarmacie
  • ristoranti, pub, discoteche e organizzazione di eventi
  • servizi di sartoria e lavanderia
  • strutture ricettive
  • studi di psicologia
  • supermercati e alimentari

Gioventù Card - Progetto a cura dell'Assessorato
Giovani e Politiche Giovanili della Provincia di Brescia
tel. 030 3748587-546 - fax 030 3748544
mail: info@gioventucard.it
sito web: www.gioventucard.it
PI 03046380170

Foto della settimana


Stabler

19 agosto 2008

Gruppo del Catinaccio, Torri del Vaiolet, ci troviamo sulla Torre Winkler e lì di fianco, un alpinista si sta calando dalla Stabler...
Alessio