Londra, dilagano gli squatter
Il movimento degli squatter dilaga a macchia d’olio a Londra, prendendo di mira soprattutto le case dei quartieri più esclusivi. Ville di vip, stabili signorili, case di politici e borghesi sono gli obiettivi preferiti dai senza casa londinesi, i quali portano tranquillamente a termine le loro occupazioni rendendo estremamente arduo il percorso che i legittimi proprietari dovranno compiere per tornare in possesso delle loro abitazioni.
Ma perché proprio nella capitale inglese si è assistito a questa enorme proliferazione dello squatting? La risposta va ricercata nella peculiarità della normativa inglese in questione, che non classifica come reato penalmente perseguibile l’occupazione abusiva di edifici pubblici o privati. Secondo la legge, infatti,
basta trovare una porta o finestra aperta (o eventualmente riuscire a camuffare bene uno scasso)
per entrare e stabilirsi in una dimora altrui. Una volta che l’occupazione è avvenuta, gli occupanti non dovranno più lasciare la casa per dimostrare che la loro volontà di abitarvi è effettiva e costante. Se il proprietario non dovesse riuscire a dimostrare entro 12 anni il legittimo possesso dell’abitazione, essi lo acquisteranno definitivamente a tutti gli effetti.
Questo paradosso legislativo ha fatto si che l’Inghilterra (e
Londra in particolare) sia
diventata il paradiso delle occupazioni abusive, meta preferita dagli squatter che da tutta Europa vi giungono attratti dalla protezione legale di cui potranno beneficiare. Sono anche costantemente assistiti da un’apposita agenzia, l’Ass (Advisory Service for Squatters) che, oltre a fornire loro assistenza legale durante i frequenti contenziosi con i proprietari, da innumerevoli consigli su come agire indicando tutti gli edifici facilmente occupabili.
Tuttavia la “Londra bene” ha deciso di reagire. Il quotidiano The Sunday Telegraph ha lanciato la campagna “Stop The Squatters”, sostenuta da una moltitudine di proprietari che tremano all’idea di poter trovare la propria casa occupata a seguito di una vacanza o un viaggio d’affari all’estero. Il movimento politico dei conservatori si sta mobilitando per cercare di far adeguare la normativa inglese a quella scozzese, la quale prevede multe e carcere per chi occupa abusivamente. Secondo i deputati conservatori, infatti, è inammissibile che la legislazione attuale sia talmente tenera da limitarsi ad invitare coloro che occupano una casa a liberarla, svolgendo una pessima funzione deterrente. Ma essendo piuttosto improbabile che si verifichi un cambiamento legislativo nel breve periodo, per il momento ai ricchi londinesi non resterà altra scelta che limitarsi a controllare che porte e finestre siano state correttamente chiuse in caso di assenza prolungata da casa.
IL CASO
Gli squatter invadono Londra
occupate le mega ville dei vip
L'occupazione di case sfitte non è un reato, ma si comincia a discuterne. Adesso i proprietari lanciano una campagna: "Una nuova legge per punirli". Tremano i quartieri bene: si sono presi anche l'attico di Guy Ritchie, l'ex marito di Madonna. Un'associazione dà indicazioni sui possibili "obiettivi" e tutela legale
LONDRA - Il coloratissimo manifesto al numero 52 di Lancaster Street chiama a raccolta "tutti gli squatter di ogni dove". E loro arrivano alla spicciolata: ragazze coi capelli aggrovigliati in dread, giovani in giacca di tweed, adulti disoccupati e immigrati dell'Est Europa. Sono loro a prendere possesso di dimore milionarie nei quartieri più esclusivi di Londra e a farla franca lasciando increduli i malcapitati proprietari. Non ultimo l'ex marito di Madonna, Guy Ritchie. La legislazione dell'Inghilterra e del Galles non considera un crimine l'occupazione illegale. Basta trovare una finestra aperta o evitare di farsi cogliere in flagrante durante lo scasso e poi subito camuffarlo. Dopo bisogna solo non lasciare l'abitazione vuota: il proprietario che volesse rientrarvi rischia multe e carcere "finché c'è qualcun altro dentro". Un paradosso legislativo che ha fatto dell'Inghilterra, e di Londra in particolare, il paradiso degli squatter.
Questa domenica pomeriggio si incontrano per "discutere, pianificare e migliorare" le loro strategie per la terza volta in tre mesi. Ma stavolta qualche volto tradisce la tensione. Il Sunday Telegraph ha lanciato la campagna "Stop the squatters". A sostenerla non solo proprietari spaventati dall'idea di ritrovarsi la casa invasa dopo una breve vacanza, ma anche deputati. Vogliono che la normativa inglese si conformi a quella scozzese che prevede multe e il carcere. "Ora come ora è fin troppo facile occupare", dice il conservatore Weatherley.
"Si viene semplicemente invitati ad lasciare casa senza subire pene o essere dissuasi dal rifarlo".
È quel che è successo agli anarchici di "Really free school", movimento nato ufficialmente contro la riforma scolastica di Michael Gove. Il 18 gennaio li hanno beccati a Bloomsbury Square in un immobile commerciale del XIII secolo. Peter Nahum, commerciante d'arte, lo aveva comprato a settembre per 2 milioni di sterline e aspettava i permessi per convertirlo in abitazione. Ha scoperto che non poteva riprenderne possesso a meno di 5mila sterline di multa e sei mesi di carcere, finché non avesse dimostrato dinanzi a una corte di esserne il legittimo proprietario. Solo allora ha ottenuto un "Ipo", ordine di possesso, contro "ignoti". Gli ignoti sono sloggiati, ma non hanno risarcito Nahum né delle spese legali né dei danni. Anzi hanno preso di mira un'altra abitazione: quella di Guy Ritchie a Fitzroy Square. Fatti sgombrare anche da lì, si sono spostati in un pub vicino Oxford Street per trasferirsi giovedì, dopo l'ennesimo Ipo, vicino a Leicester Square.
Ad assisterli durante i contenziosi - se ne contano 10 a settimana - l'Advisory Service for Squatters (Ass) che oltre a fornire assistenza legale, distribuisce un opuscolo pieno di consigli e dritte. Non solo. Nel suo ufficio nell'East London si può trovare una bacheca tappezzata di annunci di "empties", come chiamano in gergo gli edifici vuoti. Altri si trovano su Internet: su forum con 16mila iscritti o su Twitter. Non stupisce dunque che a Londra gli squatter arrivino anche da lontano. Come Jason, 21 anni: ha viaggiato in autostop dalla Lettonia sin qui perché un amico gli aveva parlato della "protezione legale" garantita agli squatter in Inghilterra. Oggi vive con 30 persone in una casa vittoriana ad Highgate tra le dimore di Sting e Jude Law. "Abbiamo ricevuto l'ordine di evacuare - dice - ma abbiamo già adocchiato altri posti dove andare. Almeno finché la legislazione non cambierà".