lunedì, giugno 04, 2012

Come cambierà Inarcassa

Su segnalazione di Ciccio...


Come cambierà Inarcassa?

Secondo il D.L. 201/2011 entro il 30 settembre anche le casse di previdenza private, e quindi anche Inarcassa, avranno l'obbligo di portare le loro previsioni di bilancio a 50 anni, anzichè ai 30 attuali, in assenza di queste garanzie, la legge prevede, l’introduzione del metodo di calcolo contributivo adottato dall'Inps, in forma pro rata e un contributo di solidarietà dell’1% a carico dei pensionati nel 2012 e 2013.

Per questo motivo la cassa degli ingegneri e architetti sta formulando una riforma strutturale per adeguare le previsioni ai nuovi parametri e in virtù di ciò ha promosso degli incontri per condividere con i suoi iscritti le linee guida che seguirà per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale.

Come sappiamo, con la riforma del 2008, da quest'anno il contributo soggettivo passerà dal 12,5% al 13,5% e crescerà nel prossimo anno al 14,5%, ma il cambio di paradigma, sostanziale, che Inarcassa ha scelto di attuare nella nuova riforma sarà il passaggio dal sistema RETRIBUTIVO al sistema CONTRIBUTIVO pro rata.

Cosa vuol dire?

Nel sistema retributivo la pensione viene calcolata in percentuale in base agli ultimi redditi dichiarati, ciò vuol dire che se un iscritto ha versato poco nei primi anni, ma ha avuto un'impennata negli ultimi, avrà una pensione commisurata ai suoi ultimi redditi.
Mentre il sistema contributivo pro rata prevede che sia restituito solo quanto versato con una capitalizzazione percentuale variabile in base annua all'andamento della cassa (la percentuale media è intorno al 3,5%, ma non sono stati forniti ulteriori parametri in merito), il nuovo sistema non è retroattivo, nel senso che i contributi versati con il sistema retributivo verranno con questo contabilizzati.
Il 2% del contributo integrativo (del 4% totale) andrà a coprire le forme, così definite nell'incontro, "assistenziali" e cioè le pensioni di inabilità, invalidità, maternità ecc...

Alcune questioni:

1) La prima questione è di tipo generazionale e se volete retorico della serie "le colpe dei padri ricadono sui figli" il ragionamento è: la cassa non è sostenibile a 50 anni quindi è d'obbligo il passaggio al contributivo, mantenendo però inalterate le pensioni accantonate finora. Alla domanda se fossero state messe in campo delle forme di perequazione per coloro che si accolleranno i costi dell' "insostenibile leggerezza pensionistica" con cui fino ad ora sono state calcolate le pensioni, la risposta è stata elusiva, ma sostanzialmente non sono state previste.

2) Il sistema previdenziale si va a configurare sempre più come un sistema assicurativo privato all'americana, purtroppo però, per noi, vige l'obbligo dell'iscrizione all'Inarcassa se si è iscritti all'ordine e si ha P.I. e non la libertà di scegliere tra forme previdenziali concorrenziali, della serie "o ti mangi questa minestra o ti..."

3) La base minima di versamento salirà per adeguarsi alla soglia della pensione minima, della serie "chi è dentro, è dentro chi è fuori, è fuori", o puoi versare, oppure chiudi P.iva. Eludendo completamente delle ipotesi di congelamento della propria posizione, ovvero per un anno non posso pagare il contributo, ma mantengo virtualmente la mia posizione versando i contributi non versati l'anno successivo, in modo da proseguire nell'accantonamento.
Per i contributi agevolati per i nuovi iscritti, che coprono solo il 50% del minimo, sarà previsto, un, non meglio precisato, contributo virtuale, a patto che vadano in pensione con Inarcassa.

4) Non viene affrontata la questione relativa al contributo di maternità, che ad oggi viene versato come contributo fisso di circa €74, ma ridistribuito in base al proprio reddito (retributivo al contrario), escludendo totalmente la paternità, "i figli so' pezzettini e core".

5) Un nodo importante è quello del ricongiungimento non oneroso dei contributi versati alle diverse casse. Ci chiedono flessibilità nel lavoro, e va bene, e noi lavoriamo con contratti a tempo determinato, poi con contratti a progetto, poi come liberi professionisti ma non possiamo riunire quanto versato se non con versamenti ingenti che spesso ci obbligano ad abbandonare quello che abbiamo già versato. Che beffa! A breve saremo tutti nel sistema contributivo e quello che dobbiamo chiedere ad Inarcassa e di impegnarsi con il Governo affinché sia possibile il trasferimento non oneroso dei contributi versati in altre Casse.


Gli incontri di Inarcassa sono di tipo informativo, quindi a breve saremo messi al corrente della proposta avanzata, ma per non restare a guardare, noi di Iva siamo pronti ad avanzare le nostre osservazioni.

9 maggio 2012
da
ivaseipartita.it

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