sabato, agosto 31, 2013

"Italia Loro" - 39°


"Italia Loro"
di Stefano Bizzotto
39 - Andreas Brehme


venerdì, agosto 30, 2013

giovedì, agosto 29, 2013

Come risolvere la crisi: Lettonia


Come risolvere la crisi economica:
la lezione arriva dalla Lettonia

Dopo cinque anni di crisi finanziaria, la parte sud dell’Europa sta soffrendo molto.
La Grecia è il paese con le maggiori difficoltà, tanto che una lezione da cui si può imparare arriva dalla piccola Lettonia, un altro paese colpito dalla crisi. I due paesi hanno perseguito delle politiche diverse, la Lettonia di rigorosa austerità, la Grecia di una austerità tardiva e limitata.
La Lettonia ha subìto un forte calo del PIL, pari al 24 per cento in due anni, causato da un blocco della liquidità quasi completo nel 2008. L’economia lettone è cresciuta del 5,5 per cento nel 2011 e nel 2012, se i dati lo confermeranno, si è espansa del 5,3 per cento, facendo registrare la più alta crescita in Europa, con un deficit di bilancio dell’1,5 per cento del PIL.
Nel frattempo, la Grecia viene da sette anni di recessione, con il PIL diminuito fino ad oggi del 18 per cento. Nel 2008 e nel 2009, la crisi finanziaria sembrava di gran lunga peggiore in Lettonia che in Grecia, paesi che poi hanno scelto delle politiche opposte.
Un programma di stabilizzazione che voglia avere successo deve apparire finanziariamente sostenibile, in modo da poter ripristinare la fiducia tra i creditori, le imprese e le persone. Di solito, un buon programma di stabilizzazione può rilanciare la crescita economica nel giro di due o tre anni, come nel caso della Lettonia. E’ ovvio che alcune regole devono essere seguite, cosa che la Lettonia ha fatto, la Grecia no.
Nel 2009, la Lettonia ha effettuato un arduo aggiustamento fiscale pari al 9,5 per cento del PIL, il 60 per cento del totale di quanto necessario, mentre la Grecia ha cercato di stimolare l’economia. In una grave crisi, è molto più facile tagliare la spesa piuttosto che aumentare le entrate. La Lettonia ha mantenuto una tassa sul reddito personale a livelli comunque contenuti, dato che ora si trova al 21 per cento, oltre che una bassa tassazione sui profitti aziendali, pari al 15 per cento. La Grecia, al contrario, ha mantenuto alta la spesa pubblica pari al 50 per cento del PIL nel 2010 e nel 2011, quando avrebbe dovuto perseguire l’austerità.
 
10 gennaio 2013

Abbiamo iniziato a parlare nello scorso articolo delle differenze di approccio alla soluzione della crisi economica da parte del governo lettone e di quello ellenico. Due modi di gestione completamente diversi, che hanno portato la Lettonia, oggi, ad essere una dei più validi stati in Europa, mentre la Grecia si trova ancora impantanata nella crisi.
Il governo lettone, nel 2008 e nel 2009, era stato colpito duramente dalla burocrazia. Ha licenziato il 30 per cento dei dipendenti pubblici, ha chiuso la metà delle agenzie statali e ha ridotto lo stipendio pubblico medio del 26 per cento in un anno. Ha inoltre vietato a chi era già impiegato in cariche private di lavorare anche nel pubblico. I ministri hanno subìto dei tagli salariali pari al 35 per cento (da questo dovrebbe imparare anche l’Italia), mentre le pensioni e le prestazioni sociali sono state a malapena ridotte. I tagli ha richiesto una forte deregolamentazione e la Lettonia goduto di un boom nella creazione di nuove imprese nel corso del 2011.
Al contrario, la Grecia ha consentito al clientelismo e alla corruzione di prosperare. Durante la presunta austerità, il primo ministro socialista George Papandreou ha aumentato il numero dei dipendenti pubblici di 5.000 unità, perché essi erano la sua base di potere. Transparency International, inoltre, colloca la Grecia al primo posto nella classifica dei paesi più corrotti in UE.
Una grave crisi finanziaria richiede spesso un finanziamento di emergenza. La Lettonia ha ricevuto dei sostanziali aiuti da parte del FMI, dell’Unione europea e dei paesi vicini. Complessivamente, i fondi impegnati sono stati pari al 37 per cento del PIL lettone nel 2008, dei quali il paese ha utilizzato solo il 60. Alla fine di dicembre il paese ha ripagato tutti i prestiti al FMI con quasi tre anni di anticipo, il che significa che oggi può prendere in prestito denaro ad un tasso di interesse dell’1,7 per cento sui rendimenti obbligazionari a sei anni, mentre i rendimenti obbligazionari della Grecia, a 10 anni, sono arrivati all11 per cento addirittura, un tasso insostenibile.

10 gennaio 2013
 

mercoledì, agosto 28, 2013

Cartoon Disney sulla "Sicurezza"

Utile cartone animato per far comprendere fin da piccoli i rischi che si possono correre in casa e al lavoro.

 
Cartoons For Children # Donald Duck –
 How To Have An Accident At Work
 
 
 

martedì, agosto 27, 2013

lunedì, agosto 26, 2013

Documento INAIL su legionella



INAIL: rischio legionellaFactsheet sul rischio di esposizione ai batteri della Legionella
Dal portale INAIL è possibile scaricare un documento dal titolo: Rischio di esposizione a Legionella spp. in ambienti di vita e di lavoro, dal quale è possibile ricavare molte informazioni utili (i batteri, gli effetti sull’uomo, i fattori di rischio e le misure di prevenzione) per riconoscere e prevenire questa patologia ancora troppo poco conosciuta.

Questa forma di polmonite, che può sfociare nella Febbre di Pontiac’ o nella ‘Malattia dei Legionari, è causata dal batterio Legionella pneumophila e da altri batteri che attraverso l’inalazione di aerosol raggiungono gli alveoli polmonari. Più piccole sono le particelle d’acqua disperse più sarà facile che i batteri raggiungano le basse vie respiratorie, il contagio però può avvenire attraverso particelle di polvere derivate per essicamento dell’aerosol.

Tra gli agenti biologici riconosciuti nell’Allegato XLVI del D.Lgs 81/2008, tutti i batteri appartenenti al genere Legionella vengono classificati nel 2° gruppo di rischio, non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tiene sotto speciale sorveglianza le manifestazioni delle patologie ad essi correlati.

Le attività lavorative più esposte troviamo la manutenzione e la pulizia degli impianti di condizionamento e delle torri evaporative, ma non solo, diversi casi sono stati registrati tra i dentisti, i minatori e i giardinieri.
Inoltre le analisi microbiologiche effettuate nell’acqua degli impianti per il lavaggio di parti meccaniche nelle industrie automobilistiche, nelle vasche di raffreddamento e lavaggio di prodotti vegetali, nelle vasche di aereazione per il trattamento di acque reflue e molti altri hanno confermato la presenza del batterio.

Queste sono le fonti di rischio riscontrabili in ambito lavorativo, ma nella quotidianità possiamo venire a contatto con i batteri della legionella in tutti i sistemi che possono produrre aerosol, tra i quali: rubinetti, diffusori delle docce, impianti di condizionamento, piscine e fontane.
È quindi necessario prestare molta attenzione a questa malattia che sta tutt’altro che scomparendo, conoscendo tutti i fattori di rischio ed adottando tutte le necessarie misure di prevenzione.

 
 

domenica, agosto 25, 2013

Foto della settimana


Weissmies
4 luglio2010
 


Svizzera, Canton Vallese, gita sociale del CAI di Bozzolo alla Weissmies (4017 mt): nella foto il tratto di cresta, molto affilato, che collega l'anticima con la cima principale; sia a destra che a sinistra il baratro più assoluto, peccato le nebbie, che dalla cima non ci han permesso di godere a pieno del panorama... La foto vuole essere anche un omaggio al piccolo Matteo, che a 11 anni è salito sul suo primo 4000 dimostrandosi davvero tenace; un bel futuro davanti a lui...
Alessio