sabato, settembre 05, 2009
venerdì, settembre 04, 2009
Addio vecchie lampadine
Dal parlamento ue via libera alle alogene e fluorescenti: risparmi anche per le famiglie
Le vecchie lampadine vanno in pensione
Da martedì cessano gli ordini per quelle a incandescenza, che restano in vendita fino all'esaurimento delle scorte
MILANO - A 130 anni dall'invenzione di Thomas Edison, l'Europa spegne le vecchie lampadine. Dal 1° settembre, per decisione del Parlamento Ue, dovranno cessare gli ordini per quelle a incandescenza, che resteranno in vendita fino all'esaurimento delle scorte attuali. Via libera invece alle lampadine alogene e fluorescenti che, secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, consumano dal 25% all'80% in meno rispetto a quelle tradizionali a seconda dei modelli e non comportano rischi significativi per la salute. La presenza di 5 milligrammi di mercurio nelle lampadine fluorescenti, secondo Bruxelles, non è un pericolo per i consumatori. In caso di rottura del bulbo, infatti, basta aprire le finestre e usare una pezza bagnata per pulire, facendo attenzione a non toccare direttamente la sostanza chimica. Secondo gli esperti della Commissione, il livello di mercurio potrebbe essere ridotto nel prossimo futuro a due milligrammi.
RISPARMIO - Sul fronte dello smaltimento basterà riportare le nuove lampadine esaurite direttamente al negoziante. Secondo le stime, inoltre, le nuove norme permetteranno una riduzione di 15 tonnellate delle emissioni di Co2 e un risparmio energetico di 40 miliardi di kw/h. A sparire per prime saranno le lampadine da 100 watt, mentre dal 2010 - ma in modo graduale - non si potranno più vendere neanche quelle di potenza inferiore. Vantaggi, infine, sul fronte economico. Ogni famiglia spenderà tra i 25 e i 50 euro in meno in bolletta, mentre a livello europeo si risparmieranno tra i 5 e i 10 miliardi di euro. In Italia si vendono, per la grande distribuzione, oltre 3 milioni di lampade a incandescenza da 100 watt e, per il momento, solo un milione e mezzo di lampade a risparmio energetico da 18 e 20 watt (che corrispondono alla tradizionale da 100).
LE TRE TIPOLOGIE - Ecco le differenze tra le tre tipologie di lampadina. Quella a incandescenza tradizionale produce luce grazie al riscaldamento prodotto da un filamento interno, lungo cui corre la corrente elettrica, racchiuso in un bulbo di vetro, contenente argon. Il filamento raggiunge temperature fino a circa 2.427 gradi centigradi e il tungsteno evapora: via via che la lampadina è accesa, il filamento diventa sempre più sottile e dopo mille ore di illuminazione si spezza. La Lampadina incandescente con tecnologia alogena è una variante di quellatradizionale: è definita alogena perché nel bulbo c'è anche iodio e kripton, e in alcuni casi può essere anche a base di xeno. Il composto chimico entra in reazione con il filamento incandescente dando origine al ciclo alogeno, con un periodo di vita di 2.000 ore e un rendimento luminoso del 50-100% superiore rispetto a quella tradizionale. La lampadina fluorescente è formata da uno o più tubi di vetro contenenti vapori di mercurio, con un elettrodo posto all'estremità di ciascun tubo. Quando si accende, la corrente attraversa gli elettrodi provocando una scarica di gas: i vapori emettono un raggio ultravioletto trasformato in luce dalla polvere fluorescente che ricopre la parete interna del bulbo. La massima intensità luminosa arriva dopo una decina di secondi, e in alcuni casi dopo qualche minuto.
WWF: «NON BASTA» - La novità non soddisfa però il Wwf, che chiede che, oltre alle lampadine a incandescenza, anche le lampade alogene standard siano messe al bando. Altrimenti, spiega la responsabile delle politiche energetiche Mariangiola Fabbri, si sostituisce un'abitudine sprecona dei consumatori con un'altra non sufficientemente buona, destinata a durare almeno fino al 2016. In quell'anno infatti è prevista una nuova revisione della legislazione comunitaria sulle lampadine. Un elemento fuorviante per i consumatori potrebbe, secondo il Wwf, essere costituito dal prezzo: l'alogena standard costa sicuramente molto meno delle cugine fluorocompatte, meglio conosciute come lampadine a basso consumo, che consentono però risparmi energetici dal 65 all'80 per cento e assicurano una durata da 6 a 15 anni. Il Wwf insiste sul fatto che vengano date informazioni ai consumatori sulle possibili alternative di economia energetica alla lampadina classica. A tale scopo le organizzazioni ecologiste hanno creato un sito, www.topten.info, per illustrare tutto quello che si deve sapere acquistando una lampadina.
03/09/2009 - 15.24
BIMBI: PER DOMANI PREVISTE 4.500 NASCITE
(IRIS) - ROMA, 3 SET - Se settembre e' il mese delle culle, domani si raggiungera' uno dei due picchi di nascite previste nel corso dei 30 giorni. "Complice la luna piena, infatti, il 4 settembre dovrebbero venire alla luce in tutta Italia 4.500 bebe', 500 dei quali solo in Sicilia", calcola il pediatra di Milano Italo Farnetani, che da anni monitora l'andamento mensile delle nascite nel nostro Paese. "Settembre per la Penisola e' ormai da anni stabilmente il mese 'delle culle' - ha dichiarato il pediatra all'agenzia di stampa Adnkronos- e i giorni in cui le sale parto saranno piu' 'ingolfate' saranno quelli legati alle fasi lunari: domani, con la luna piena - prevede l'esperto - e poi di nuovo nel periodo che va dal 16 al 18, con la luna nuova". Un picco di nascite settembrino merito delle variazioni nelle ore di luce che si registra dopo il 21 dicembre, e che favorisce i concepimenti, ricorda Farnetani. "Un effetto che sembra dare i suoi frutti in modo speciale in Sicilia", dove il pediatra si attende un record di 'cicogne'.
Percorsi
sullo spirito che geme in preda a lunga noia
e abbracciando il cerchio di tutto l'orizzonte
ci versa una luce nera più triste delle notti;
quando la terra si muta in umida spelonca
dove la Speranza, come un pipistrello
va battendo i muri con le sue timide ali
e picchia la testa su fradici soffitti;
quando la pioggia distendendo immense strisce
imita le sbarre d'una vasta prigione
e un muto popolo di ragni infami
in fondo al nostro cervello tende le sue reti,
campane ad un tratto scattano con furia
e lanciano verso il cielo un urlo orrendo
come spiriti erranti e senza patria
che si mettano a gemere ostinati,
e lunghi carri funebri, senza tamburi nè musica,
sfilano lenti dentro la mia anima;
la Speranza, vinta, piange
e l'Angoscia atroce, dispotica,
pianta sul mio cranio chino il suo nero vessillo.
CHARLES BAUDELAIRE
Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto di un bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
EUGENIO MONTALE
giovedì, settembre 03, 2009
Extreme sheep...
Vi posto questo video perche' a me ha fatto schiantare dal ridere...
http://www.youtube.com/watch?v=D2FX9rviEhw
Tante scene sono accelerate, ma e' tutto vero, nessun fotomontaggio!
Frecce tricolori a Brescia
E’ stata presentata ieri presso lo scalo di Brescia Montichiari la manifestazione aerea Brixia Airshow 2009, organizzata dall’Aero Club Brescia con il contributo della Aeroporto Gabriele D’Annunzio S.p.A. e dell’Aero Club Italia per celebrare il centenario del primo circuito aereo internazionale di Brescia. L’evento, per il quale sarà aperto al pubblico parte del sedime aeroportuale, avrà luogo nei giorni 5 e 6 settembre prossimi e vedrà l’esibizione di numerosi velivoli acrobatici sia militari sia civili, accompagnati dalla voce dei commentatori. L’Airshow ospiterà anche la partecipazione delle Frecce Tricolori, che con il loro spettacolare repertorio sapranno emozionare il pubblico presente. L’evento vuole costituire un’occasione di festa per celebrare il primo circuito aereo internazionale che ebbe luogo nel settembre 1909 presso l’allora campo di volo di Montichiari, quando nei cieli di Brescia si alzarono in volo numerosi piloti con i loro prototipi, sfidandosi in esibizioni di abilità. Vigilio Bettinsoli, presidente della Aeroporto G. D’Annunzio S.p.A. ha affermato, nel corso della conferenza stampa, che “costituisce motivo di orgoglio partecipare attivamente ai festeggiamenti di questa grande ricorrenza. Ci auguriamo che lo sforzo sostenuto dalle società aeroportuali per rendere possibile la manifestazione sarà premiato da una grande affluenza di pubblico e dal sostegno delle istituzioni locali che sono state già coinvolte nell’organizzazione dell’evento. In particolare il presidente della Provincia di Brescia, Daniele Molgora, ospiterà nella propria sede istituzionale a fine agosto la conferenza stampa ufficiale di presentazione di tutte le iniziative del centenario, tra le quali spiccherà il Brixia Airshow”. “Per noi questo centenario costituisce un richiamo storico forte – ha dichiarato Luca Ballerio, presidente dell’Aero Club Brescia – capace di fare rivivere l’emozione e la passione di quegli anni, in cui si assisteva alla nascita della futura aviazione e di quello che sarebbe poi diventato l’Aero Club Brescia. Sarà un’occasione per rinnovare, a cent’anni di distanza, la meraviglia e lo stupore per il prodigio del volo.” La giornata di sabato vedrà in mattinata l’arrivo dei velivoli sullo scalo monteclarense e, nel pomeriggio, le prove delle esibizioni aeree. La domenica si aprirà con la Santa Messa e proseguirà con la manifestazione aerea vera e propria, che contemplerà l’esibizione di molte categorie di velivoli in rappresentanza di tutto il mondo del volo, inclusi paracadutisti e ultraleggeri, e lo splendido spettacolo della PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale), acronimo con il quale tutti gli appassionati sono abituati a chiamare le Frecce Tricolori.ecco il programma completo:
http://www.brixiaairshow.it/
mercoledì, settembre 02, 2009
martedì, settembre 01, 2009
Ce la possiamo fare se lo vogliamo
L’ho conosciuta tanti, tanti anni fa, quando Emergency che aveva fondato, di cui era Presidente, per dare forza all’impegno di suo marito, Gino Strada, per alleviare il dolore di bimbi, madri, padri, dilaniati dalle bombe in ogni angolo del mondo, era un piccolo ufficio in V.Bagutta a Milano. Ed io, che allora lavoravo a Epoca, ero andata a trovarla per raccontare la campagna “antimine” che Emergency aveva ideato per raccogliere fondi a favore dei mutilati dalle potenti e silenti mine che strappavano gambe, braccia e le facevano volare in aria come fossero coriandoli, di chiunque camminasse sui terreni dove le mine erano rimaste inesplose.
I suoi folti e ricci capelli rossi, la sua voce dolce, la sua gestualità misurata mi conquistarono immediatamente. Capì che a muovere ogni sua parola, ogni suo gesto, era la passione. Una passione contagiosa. Capì, ancor più di quanto credessi, che non tutte le donne sono “grandi” in quanto donne. No, sono grandi le donne che, come Teresa, rifuggono i riflettori e cercano il cuore per parlare, per farsi capire, per urlare indignazione, per esigere rispetto. Che non hanno bisogno di apparire per contagiare la loro grandezza perché la loro grandezza la senti a pelle, la leggi nei loro occhi, occhi che accolgono. Ci credeva davvero Teresa in tutto ciò che faceva, sostenuta dalla condivisione e dall’amore del suo uomo. Un amore che viveva e si rafforzava nella lontananza perché si nutriva di ideali autentici, di quella coerenza di cui abbiamo bisogno come il pane. Sapere che lei c’era mi dava forza. Così come mi davano forza quelle parole con cui, quando ci sentivamo, chiudeva la telefonata: “ce la possiamo fare se lo vogliamo davvero”.
Ce la possiamo fare a rendere più giusto questo Mondo, più uguale questo Mondo, più umano e delicato questo Mondo. Sì, Teresa, ce la possiamo fare. Anche grazie al tuo esempio, Teresa.
SANDRA AMURRI