puntata Piccol n°4
sabato, aprile 27, 2013
venerdì, aprile 26, 2013
Percorsi Ciclabili Brescia - 30
Oggi valichiamo per la prima volta i confini della Provincia.
In terra trentina le ciclabili sono spettacolari: in gran parte su tracciato dedicato, segnalate e tra paesaggi stupendi.
Questa lungo il Sarca poi, dal Lago fino a Dro è assoultamente alla portata di chiunque!
Percorsi Ciclabili in provincia di Brescia - 30
Riva del Garda [TN] - Torbole del Garda [TN] - Arco [TN] -
Ceniga (Dro) [TN] - Dro [TN] - Pietramurata (Dro) [TN] - Sarche [TN]
In terra trentina le ciclabili sono spettacolari: in gran parte su tracciato dedicato, segnalate e tra paesaggi stupendi.
Questa lungo il Sarca poi, dal Lago fino a Dro è assoultamente alla portata di chiunque!
Percorsi Ciclabili in provincia di Brescia - 30
"Ciclabile del Sarca"
Riva del Garda [TN] - Torbole del Garda [TN] - Arco [TN] -
Ceniga (Dro) [TN] - Dro [TN] - Pietramurata (Dro) [TN] - Sarche [TN]
28 km
tipo di bici: mountain bike
tipo di bici: mountain bike
Note: dal Lago a Dro nessuna difficoltà (asfalto), poi un po' di
saliscendi (con tratti sterrati) e serve un minimo di allenamento
saliscendi (con tratti sterrati) e serve un minimo di allenamento
LEGENDA
scarica in formato .kml
giovedì, aprile 25, 2013
Come recuperano la Costa Concordia
Il 13 gennaio hanno fatto uno speciale TG1 sul naufragio della Costa Concordia.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c2259f6d-3485-4c54-b41a-2ac8905446e6.html
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c2259f6d-3485-4c54-b41a-2ac8905446e6-tg1.html#p=0
Nella versione integrale c'era anche spiegato passopasso come la recuperano.
Purtroppo non ho trovato online questo pezzo dello speciale.
Qui (meno dettagliatamente) c'è spiegato che opera mastodonica fanno per recuperarla!
mercoledì, aprile 24, 2013
Il cellulare compie 40anni
Su segnalazione di Marghe..
1983 – Motorola DynaTAC 8000X. È il primo vero telefono cellulare arrivato in commercio. Trent’anni fa costava quasi 4.000 dollari, con la rivalutazione di oggi almeno il doppio
1989 – Motorola MicroTAC, versione tascabile del DynaTAC. Conobbe una certa diffusione
1996 – Motorola StarTAC: fu popolare anche da noi e uno dei primi modelli a definire il rapporto tra design vincente e successo commerciale
1996 – Nokia 8110. Il banana-phone. Cover a slitta scorrevole e una comparsa (in una versione un po' modificata) in mano a Neo-Keanu Reeves nel cult "Matrix"
1996 – Nokia 9000 Communicator – Era uno smartphone anche se all'epoca non conoscevamo la parola smartphone. Un must per i manager danarosi
1998 - Nokia 5110 - Divenne un telefonino di massa soprattutto tra i giovani, grazie alla cover anteriore intercambiabile. Fu il primo modello di cellulare ad integrare il videogame Snake
1999 - Nokia 7110, primo cellulare dotato di browser wap per l'accesso a Internet in mobilità. Derivato dal banana-phone
Il cellulare ha 40 anni:
20 modelli che hanno fatto la storia
1983 – Motorola DynaTAC 8000X. È il primo vero telefono cellulare arrivato in commercio. Trent’anni fa costava quasi 4.000 dollari, con la rivalutazione di oggi almeno il doppio
1989 – Motorola MicroTAC, versione tascabile del DynaTAC. Conobbe una certa diffusione
1996 – Motorola StarTAC: fu popolare anche da noi e uno dei primi modelli a definire il rapporto tra design vincente e successo commerciale
1996 – Nokia 8110. Il banana-phone. Cover a slitta scorrevole e una comparsa (in una versione un po' modificata) in mano a Neo-Keanu Reeves nel cult "Matrix"
1996 – Nokia 9000 Communicator – Era uno smartphone anche se all'epoca non conoscevamo la parola smartphone. Un must per i manager danarosi
1999 - Nokia 7110, primo cellulare dotato di browser wap per l'accesso a Internet in mobilità. Derivato dal banana-phone
2000 - Nokia 3310 - Ha venduto circa 130 milioni di pezzi in tutto il mondo, IL cellulare per antonomasia. Cover intercambiabili e robustezza i suoi pezzi forti
2001 - Ericsson T68, uno dei primi cellulari con schermo a colori a raggiungere un buon successo commerciale. Nel 1997 Siemens introdusse il primo modello con schermo a colori, il modello S10
2002 – Sanyo SCP-5300, primo telefono con una fotocamera. Aprì un'era e un mondo, quello delle foto sempre a portata di pollice
2003 - BlackBerry 7210 - Mentre l'Europa e il resto del mondo era regno di Nokia, gli Stati Uniti impazzivano per i BlackBerry, anzi i "CrackBerry" per l'abitutudine a rompere le scatole in qualsiasi momento con la mail in mobilità. Il modello nella foto è il primo con display a colori
2003 - NEC e606 - 3 Italia è il primo operatore a lanciare in Italia la terza generazione di telefonia mobile, con apparecchi come questo modello giapponese che supportava l'Umts (3G)
2004 - Motorola Razr. Fu un enorme successo grazie al design spettacolare in alluminio anodizzato ma fu anche il canto del cigno di Motorola, che non seppe più ripetersi. Fino a finire nei guai economici, con la cessione della divisione cellulari a Google
2007 - Nokia N95 - Prima del trionfo dell'iPhone (con il modello 3G) era il non plus ultra dei cellulari multimediali
2007 - Apple iPhone. Steve Jobs lo presenta al Macworld il 9 gennaio 2007. E cambia tutto nel mondo dei telefonini
2008 - Htc Dream - Il primo smartphone Android, il sistema operativo di Google destinato a diventare il dominatore del mercato
2010- Samsung Galaxy S - L'inizio dell'ascesa della compagnia coreana
2010 - Google Nexus One - Il primo "googlefonino". Uno smartphone innovativo e dotato di personalità, una pietra miliare per Android. Ma anche un flop comerciale, non per i limiti del prodotto in sé ma per le politiche commerciali di vendita adottate da Gogole
2011 - Samsung Galaxy Note - Il primo ibrido smartphone/tablet, ha creato una moda e una nuova categoria di prodotti
2012 - Nokia 808 Pureview. Il canto del cigno di Symbian, un tempo dominatore del mercato e oggi, di fatto, sparito. Il primo telefono a spingere il pedale sulla fotocamera, raggiungendo una quota di Megapixel (41) fino a quel momento riservata alle reflex
da corriere.it
martedì, aprile 23, 2013
Polemiche da Londra sul Bigio
Su segnalazione di manu...
Sabato, anzi saturday, 6 aprile. The Guardian, pagine 14 e 15, quelle del football, per intenderci. A sinistra, un pezzo sul contestatissimo neoallenatore del Sunderland Paolo Di Canio (al suo ingaggio, l’ex ministro laburista David Miliband ha lasciato la società). A fianco, il maschio fascista «known as Bigio» che si pavoneggia sul quotidiano radical britannico in una vecchia foto di piazza Vittoria. Titolo: «Statue symbolises battle with the past» (una statua simbolo della battaglia con il passato).
Esatto: la querelle sul Bigio - che venerdì, quando è stata archiviata la petizione dell’Anpi, ha quasi fatto concludere il consiglio comunale con una rissa - è roba che scotta anche per gli inglesi. La giornalista Lizzy Davies, che ha firmato l’articolo, ha spiegato ai gentlemen di sua Maestà la storia del colosso, quando e da chi fu concepito. Poi è partita con la polemica, con il sindaco Paroli che vuole riportarla sul suo piedistallo e nega «ogni accusa di revisionismo o di nostalgia fascista», il presidente dell’Anpi di Brescia Giulio Ghidotti che parla di «ricordi del regime» e il direttore del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti (già sentito dal Corriere) che si vergogna: «Tutti i miei colleghi, soprattutto i tedeschi, mi dicono “Com’è possibile?” Mi sembra normale che ci si mobiliti per ostacolare il ritorno di simboli che danno una visione positiva di quello che è successo (nel Ventennio, ndr)».
Non mancano un accenno a Paolo Di Canio, «la disputa a Brescia testimonia le divisioni in Italia su Mussolini» e il sbrigativo commento dell’assessore Mario Labolani: «Tutto inventato per ragioni elettorali». Infine una stoccata all’Italia, peraltro corroborata dall’opinione di James Waltson, dell’Università americana di Roma: il governo berlusconiano ha «normalizzato il fascismo».
La giornalista scrive addirittura che «Berlusconi ha ripulito l’immagine fascista».
Insomma: il Bigio è berlusconiano.
C’è un punto interrogativo che si rincorre in ogni riga di quel pezzo. Rimuovere il ricordo di un crimine vuol dire commetterlo di nuovo?
MENTRE IL COMUNE DI BRESCIA HA APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL SUO RITORNO IN
PIAZZA VITTORIA
Il ritorno della statua fascista
scandalizza gli inglesi
Un articolo di denuncia sul Guardian dopo le polemiche su Di Canio, l'allenatore di «destra»
Sabato, anzi saturday, 6 aprile. The Guardian, pagine 14 e 15, quelle del football, per intenderci. A sinistra, un pezzo sul contestatissimo neoallenatore del Sunderland Paolo Di Canio (al suo ingaggio, l’ex ministro laburista David Miliband ha lasciato la società). A fianco, il maschio fascista «known as Bigio» che si pavoneggia sul quotidiano radical britannico in una vecchia foto di piazza Vittoria. Titolo: «Statue symbolises battle with the past» (una statua simbolo della battaglia con il passato).
Esatto: la querelle sul Bigio - che venerdì, quando è stata archiviata la petizione dell’Anpi, ha quasi fatto concludere il consiglio comunale con una rissa - è roba che scotta anche per gli inglesi. La giornalista Lizzy Davies, che ha firmato l’articolo, ha spiegato ai gentlemen di sua Maestà la storia del colosso, quando e da chi fu concepito. Poi è partita con la polemica, con il sindaco Paroli che vuole riportarla sul suo piedistallo e nega «ogni accusa di revisionismo o di nostalgia fascista», il presidente dell’Anpi di Brescia Giulio Ghidotti che parla di «ricordi del regime» e il direttore del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti (già sentito dal Corriere) che si vergogna: «Tutti i miei colleghi, soprattutto i tedeschi, mi dicono “Com’è possibile?” Mi sembra normale che ci si mobiliti per ostacolare il ritorno di simboli che danno una visione positiva di quello che è successo (nel Ventennio, ndr)».
Non mancano un accenno a Paolo Di Canio, «la disputa a Brescia testimonia le divisioni in Italia su Mussolini» e il sbrigativo commento dell’assessore Mario Labolani: «Tutto inventato per ragioni elettorali». Infine una stoccata all’Italia, peraltro corroborata dall’opinione di James Waltson, dell’Università americana di Roma: il governo berlusconiano ha «normalizzato il fascismo».
La giornalista scrive addirittura che «Berlusconi ha ripulito l’immagine fascista».
Insomma: il Bigio è berlusconiano.
C’è un punto interrogativo che si rincorre in ogni riga di quel pezzo. Rimuovere il ricordo di un crimine vuol dire commetterlo di nuovo?
7 aprile 2013
Per chi se lo fosse perso...
...il discorso di Napolitano. Il fatto stesso che abbia accettato a 87 anni, per vera disperazione, di prolungare il suo impegno, dimostra quanta dedizione possa avere verso il nostro Paese. Ne servirebbe almeno la metà in ciascun parlamentare o membro del Governo.
Signora Presidente, onorevoli deputati, onorevoli senatori, signori delegati delle Regioni, lasciatemi innanzitutto esprimere - insieme con un omaggio che in me viene da molto lontano alle istituzioni che voi rappresentate - la gratitudine che vi debbo per avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica. È un segno di rinnovata fiducia che raccolgo comprendendone il senso, anche se sottopone a seria prova le mie forze : e apprezzo in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti in Parlamento, che appartengono a una generazione così distante, e non solo anagraficamente, dalla mia. So che in tutto ciò si è riflesso qualcosa che mi tocca ancora più profondamente : e cioè la fiducia e l'affetto che ho visto in questi anni crescere verso di me e verso l'istituzione che rappresentavo tra grandi masse di cittadini, di italiani - uomini e donne di ogni età e di ogni regione - a cominciare da quanti ho incontrato nelle strade, nelle piazze, nei più diversi ambiti sociali e culturali, per rivivere insieme il farsi della nostra unità nazionale.
Signora Presidente, onorevoli deputati, onorevoli senatori, signori delegati delle Regioni, lasciatemi innanzitutto esprimere - insieme con un omaggio che in me viene da molto lontano alle istituzioni che voi rappresentate - la gratitudine che vi debbo per avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica. È un segno di rinnovata fiducia che raccolgo comprendendone il senso, anche se sottopone a seria prova le mie forze : e apprezzo in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti in Parlamento, che appartengono a una generazione così distante, e non solo anagraficamente, dalla mia. So che in tutto ciò si è riflesso qualcosa che mi tocca ancora più profondamente : e cioè la fiducia e l'affetto che ho visto in questi anni crescere verso di me e verso l'istituzione che rappresentavo tra grandi masse di cittadini, di italiani - uomini e donne di ogni età e di ogni regione - a cominciare da quanti ho incontrato nelle strade, nelle piazze, nei più diversi ambiti sociali e culturali, per rivivere insieme il farsi della nostra unità nazionale.
Metro aperta fino all' 1,30 il weekend!
su segnalazione di PaolaF...
Finalmente!
Trasporti
La metropolitana vien (anche) di notteDal 26 aprile treni in funzione il venerdì e sabato sera fino all'una e mezza
Dal 26 aprile la metropolitana viaggerà fino all'una e mezza di notte. Sarà così ogni venerdì e sabato. Era un impegno che il sindaco Paroli si era preso alcune settimane fa, sollecitato da Laura Castelletti, ma non solo. E che tra un paio di settimane sarà realtà. L'annuncio è arrivato dallo stesso Paroli, a margine del convegno sui tram treni che si è tenuto ieri al deposito di Buffalora.
In base al contratto di servizio, va ricordato, l'orario per il primo anno doveva essere dalle 6 alle 22. In realtà dal 3 aprile, per omogeneizzare la tabella di marcia della metropolitana con quella dei bus, si è già provveduto a dilatare l'esercizio dalle 5.15 alle 22.30. Restava il nodo weekend, soprattutto considerando la rivitalizzazione serale del centro storico in vista della bella stagione (basti pensare alla movida del Carmine, ai concerti estivi, alle piazze pedonalizzate). Per questo erano emerse sollecitazioni a prolungare l'orario nei fine settimana. Comune e Brescia Mobilità hanno fatto due conti («perché ogni nostra richiesta ha un costo» ha spiegato più volte Paroli) e alla fine hanno deciso che la cosa si poteva fare. Da venerdì 26 aprile l'ultima corsa dai due capolinea partirà alle 1.30 di notte. Stessa cosa sabato 27, e poi nei weekend successivi, anche se bisognerà poi valutare la risposta della gente. Ma considerando gli eventi che attendono la città a maggio - la Mille Miglia, con la Notte Bianca, l'arrivo del Giro d'Italia, con la Notte Rosa - la metropolitana notturna è più che mai opportuna. Per altro si sta anche cercando di accelerare l'entrata in esercizio di tutti i treni, così da ridurre i tempi di attesa. Oggi sono in servizio 12 convogli (10 sulla linea, 2 di riserva), ma a regime si arriverà a diciotto.
Ma le novità non sono finite. Ieri Brescia Mobilità ha risposto alla lettera di Saia e Sia, nella quale l'amministratore delegato spiegava come sia «indispensabile» far sì che agli studenti con abbonamento integrato venga riconosciuta la possibilità di usare il metrò. Oggi non è così: la Loggia chiede 2,5 euro al mese in più, «perché il metrò non può essere gratis» per la Provincia; il Broletto non ne vuol sapere. Ma che Loggia e Broletto non abbiano (ancora) trovato l'accordo è risaputo. L'obiettivo è ormai rivedere le tariffe per settembre. Come spiegato nei giorni scorsi dal Corriere le aziende hanno però messo una toppa per i mesi di maggio e giugno. In sostanza Sia e Saia si sono dette «disponibili a mettere a disposizioni risorse proprie» per quel bimestre, nella misura di «un ragionevole importo forfettario». Proposta accettata da Brescia Mobilità. Ora si tratterà di chiudere la questione in termini «congrui», ma da maggio l'abbonamento integrato varrà anche sul metrò. Che è quel che interessa agli studenti, al di là delle beghe politiche.
L'ultima nota arriva dal Pirellone e riguarda il contributo chilometrico per la metropolitana. Maroni si era già speso con Paroli il giorno dell'inaugurazione, lo scorso 2 marzo. Il consigliere regionale Fabio Rolfi (Lega) in queste settimane si è poi mosso per trasformare quell'impegno in un atto concreto. «La giunta si è appena insediata, ma credo che già nelle prossime settimana possano arrivare notizie positive» spiega. Da palazzo Loggia si aspettano «almeno» 8 milioni per la metropolitana (da aggiungere ai 12 per i bus). Soldi più che andranno a coprire, almeno in parte, il costo annuo della nuova infrastruttura: 23 milioni di euro l'anno.
Finalmente!
Trasporti
La metropolitana vien (anche) di notteDal 26 aprile treni in funzione il venerdì e sabato sera fino all'una e mezza
Dal 26 aprile la metropolitana viaggerà fino all'una e mezza di notte. Sarà così ogni venerdì e sabato. Era un impegno che il sindaco Paroli si era preso alcune settimane fa, sollecitato da Laura Castelletti, ma non solo. E che tra un paio di settimane sarà realtà. L'annuncio è arrivato dallo stesso Paroli, a margine del convegno sui tram treni che si è tenuto ieri al deposito di Buffalora.
In base al contratto di servizio, va ricordato, l'orario per il primo anno doveva essere dalle 6 alle 22. In realtà dal 3 aprile, per omogeneizzare la tabella di marcia della metropolitana con quella dei bus, si è già provveduto a dilatare l'esercizio dalle 5.15 alle 22.30. Restava il nodo weekend, soprattutto considerando la rivitalizzazione serale del centro storico in vista della bella stagione (basti pensare alla movida del Carmine, ai concerti estivi, alle piazze pedonalizzate). Per questo erano emerse sollecitazioni a prolungare l'orario nei fine settimana. Comune e Brescia Mobilità hanno fatto due conti («perché ogni nostra richiesta ha un costo» ha spiegato più volte Paroli) e alla fine hanno deciso che la cosa si poteva fare. Da venerdì 26 aprile l'ultima corsa dai due capolinea partirà alle 1.30 di notte. Stessa cosa sabato 27, e poi nei weekend successivi, anche se bisognerà poi valutare la risposta della gente. Ma considerando gli eventi che attendono la città a maggio - la Mille Miglia, con la Notte Bianca, l'arrivo del Giro d'Italia, con la Notte Rosa - la metropolitana notturna è più che mai opportuna. Per altro si sta anche cercando di accelerare l'entrata in esercizio di tutti i treni, così da ridurre i tempi di attesa. Oggi sono in servizio 12 convogli (10 sulla linea, 2 di riserva), ma a regime si arriverà a diciotto.
Ma le novità non sono finite. Ieri Brescia Mobilità ha risposto alla lettera di Saia e Sia, nella quale l'amministratore delegato spiegava come sia «indispensabile» far sì che agli studenti con abbonamento integrato venga riconosciuta la possibilità di usare il metrò. Oggi non è così: la Loggia chiede 2,5 euro al mese in più, «perché il metrò non può essere gratis» per la Provincia; il Broletto non ne vuol sapere. Ma che Loggia e Broletto non abbiano (ancora) trovato l'accordo è risaputo. L'obiettivo è ormai rivedere le tariffe per settembre. Come spiegato nei giorni scorsi dal Corriere le aziende hanno però messo una toppa per i mesi di maggio e giugno. In sostanza Sia e Saia si sono dette «disponibili a mettere a disposizioni risorse proprie» per quel bimestre, nella misura di «un ragionevole importo forfettario». Proposta accettata da Brescia Mobilità. Ora si tratterà di chiudere la questione in termini «congrui», ma da maggio l'abbonamento integrato varrà anche sul metrò. Che è quel che interessa agli studenti, al di là delle beghe politiche.
L'ultima nota arriva dal Pirellone e riguarda il contributo chilometrico per la metropolitana. Maroni si era già speso con Paroli il giorno dell'inaugurazione, lo scorso 2 marzo. Il consigliere regionale Fabio Rolfi (Lega) in queste settimane si è poi mosso per trasformare quell'impegno in un atto concreto. «La giunta si è appena insediata, ma credo che già nelle prossime settimana possano arrivare notizie positive» spiega. Da palazzo Loggia si aspettano «almeno» 8 milioni per la metropolitana (da aggiungere ai 12 per i bus). Soldi più che andranno a coprire, almeno in parte, il costo annuo della nuova infrastruttura: 23 milioni di euro l'anno.
11 aprile 2013
lunedì, aprile 22, 2013
Detrazioni 55% e Conto Termico
Detrazione 55%, online il sito Enea per i lavori del 2013
Salvo proroghe, la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica scadrà il 30 giugno
È online sul portale dell’Enea il sito per la trasmissione delle richieste di detrazione fiscale 55% per interventi di riqualificazione energetica effettuati nel 2013.
Il sito, disponibile all’indirizzo http://finanziaria2013.enea.it, è quello che l’Enea mette online ogni anno per l’invio telematico della documentazione obbligatoria per poter fruire degli incentivi, come previsto dalla normativa che regola la detrazione fiscale del 55% (scarica la Guida al 55%).
Ricordiamo che dopo numerose proroghe, tra cui l’ultima introdotta dal DL Sviluppo 83/2012, l’agevolazione fiscale del 55% scadrà il 30 giugno 2013.
Se non interverrà una nuova proroga, dal 1° luglio 2013 il bonus del 55% sarà sostituito dalla detrazione fiscale prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie e la percentuale di detrazione delle spese scenderà, quindi, al 36%.
Le dichiarazioni dei candidati dell’ultima tornata elettorale e la Strategia Energetica Nazionale recentemente approvata (leggi tutto) lasciano però sperare che il nuovo Governo estenda nuovamente la detrazione.
È scaduto ieri invece il termine per l’invio all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione relativa agli interventi di riqualificazione energetica iniziati nel 2012 che proseguono nel 2013 (leggi tutto).
3 aprile 2013
Conto Termico, a breve le regole per richiedere gli incentivi
Nei prossimi giorni la disciplina del GSE per accedere ai 900 milioni destinati alla produzione di energia termica da rinnovabili
Saranno pubblicate nei prossimi giorni le Regole applicative per accedere agli incentivi del Conto Termico. Lo fa sapere il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in un comunicato.
Le Regole disciplineranno l’accesso al meccanismo di incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica, come previsto dal DM 28 dicembre 2012.
A gennaio 2013 il GSE aveva chiesto la collaborazione delle Associazioni imprenditoriali e dei beneficiari del Conto Termico per mettere a punto la procedura di assegnazione degli incentivi.
Una versione provvisoria delle Regole applicative del Conto Termico è stata diffusa dal GSE l’11 marzo scorso e messa in consultazione pubblica fino al 25 marzo 2013. L’obiettivo era quello di acquisire suggerimenti e proposte di modifica al fine di redigere la versione definitiva del Regolamento (leggi tutto).
Ricordiamo che il Conto Termico stanzia 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, per incentivare i piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento e sarà spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono differenziati in base all’intervento e alla potenza dell'impianto.
Tra gli interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di climatizzazione, possono accedere agli incentivi del Conto termico:
- l’ isolamento termico delle superfici opache che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di chiusure trasparenti e infissi che delimitano il volume climatizzato;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con generatori di calore a condensazione;
- l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento non trasportabili per la protezione delle chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest.
Per quanto riguarda la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, accedono ai bonus:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa con potenza termica nominale inferiore a 1000 Kw;
- l’ installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, di superficie solare lorda inferiore a 1000 metri quadri;
- la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Per accedere agli incentivi, sarà necessario presentare domanda al GSE attraverso la scheda-domanda contenuta nelle Regole applicative che saranno pubblicate a breve.
5 aprile 2013
domenica, aprile 21, 2013
Foto della settimana
Gran Scozzese
02 febbraio 2009
02 febbraio 2009
Alessio
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