sabato, aprile 03, 2010
venerdì, aprile 02, 2010
Si capisce? No? Questo è design (cit.)
Lancio di piatti e pugni nel locale di roma. Interviene la polizia
Fuksas insulta Bertolaso
Rissa tra clienti al ristorante
L’architetto: ladro. Un costruttore lo difende
Quello che loro hanno riferito agli amici, vorrebbe ridimensionare l'accaduto, ma chi c'era racconta ben altro. Le nove di sera passate da poco. Nel ristorante che si affaccia sul vialone che parte da piazza Mazzini c'è il solito pienone della domenica sera: niente stelle Michelin, ma buona cucina di tradizione toscana, carne, paste, gente della Rai, attori, produttori, volti noti della politica e dello spettacolo. Fuksas è già seduto quando entra Guido Bertolaso con un piccolo gruppo di persone. Viene riconosciuto e in sala corre un mormorio. Rotto dalla voce possente di Fuksas, fisico imperioso, testa pelata, Mascella volitiva, che sovrasta decisamente il tintinnio di piatti e bicchieri: «Dove deve sedere quel ladro, pezzo di m....». Ed è l'inizio della fine. Il mormorio si alza di nuovo e di nuovo viene interrotto da un signore che si alza e lascia il tavolo con la moglie e due bambine. «Qui ci sono dei ragazzini, vogliamo moderare i termini. E quell'uomo non è un ladro. Non ti permettere di insultarlo».
Fuksas sa usare testa e mani, Roma attende la conclusione della «Nuvola», tempio alla genialità creativa e adeguato alle necessità di ospitare grandi eventi congressuali. Fuksas anche ora sa usare testa e mani e impugna una «formaggiera», si legge perfino nel verbale della polizia, e la tira contro il difensore del capo della Protezione Civile. Che nel frattempo era rimasto al suo tavolo, senza capire esattamente cosa stesse accadendo. La formaggiera, nel frattempo, fa il suo percorso aereo di guerra, ma finisce in terra, senza colpire nessuno. Per fortuna. Perché a questo punto succede il vero parapiglia. Volano piatti, cadono sedie, la gente urla. Peggio di una rapina. C’è chi porta via i bambini. Chi li nasconde dietro un angolo. Chi scappa. «Bertolaso, nel frattempo, si era tutto rannicchiato sotto il tavolo. Io non capisco come certa gente abbia ancora il coraggio per andare in giro...», racconta Doriana Mandrelli Fuksas
Secondo lei non sarebbe volata alcuna formaggiera, ma ci sarebbero state soltanto «due belle pizze», e non di quelle che si preparano nel forno, finite sulla faccia del difensore di Bertolaso. Ed è proprio su quest’uomo che c’è ancora mistero. Secondo alcuni sarebbe un costruttore romano, secondo altri un commercialista. «Un bullo - secondo la Fuksas - che ha preso le difese di Bertolaso aggredendoci, proprio come un teppista, classico atteggiamento che dilaga nei talk show. Insomma è stata una provocazione e noi ci siamo difesi». Pochi minuti dopo, il locale era diventato quasi deserto. Qualche sirena che annuncia l’arrivo della polizia, qualche testimonianza, molta riservatezza. Ieri, lunedì, giorno di riposo del ristorante, serrande abbassate. Guido Bertolaso fa sapere che non presenterà alcuna denuncia. Per lui, soltanto una serataccia da dimenticare.
Questa era la versione della moglie. Ovviamente diversa la versione degli altri presenti nel locale: Rissa: "Da Fuksas botte e insulti Io difendevo solo Bertolaso" Comunque sia, ora Crozza ci va a nozze con "Fuffas" :-)CONGRATULAZIONI !!!!
giovedì, aprile 01, 2010
Canzoni... scacciagente!
con la canzone di Pupo e del principe
Mi sa di esser l'unico che non ha mai sentito questo "capolavoro"... immagino di non essermi perso nulla :D
Ma è dell'UDC o della Lega??
le priorità del nuovo
presidente del Piemonte Cota
Queste le prime dichiarazioni del neo eletto presidente della Regione, Roberto Cota. Il primo spartiacque politico dalla giunta Bresso, per tracciare la differenza (o rassicurare l'elettorato cattolico?) della nuova azione politica che la nostra regione ha già intrapreso.
Partiamo dal Gay Pride e, per spiegare la notizia, riportiamo la dichiarazione di Daniele Viotti Coordinatore del Coordinamento Torino Pride LGBT:
Il Presidente Cota, per nulla affaticato dalla campagna elettorale si è subito messo al lavoro ed ha affrontato uno dei più gravi problemi della Regione Piemonte: il patrocinio della Regione Piemonte al Pride di Torino. Pare, infatti, che nel corso di una trasmissione televisiva il neo Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota abbia dichiarato più volte: “Dovrò revocare il patrocinio al Gay ride”. Nel ringraziarlo per l’attenzione vorremmo confortare lui, il suo staff e i suoi solerti collaboratori: nessuno ha mai chiesto, né alla precedente amministrazione né a quella attuale, il patrocinio per il prossimo Pride. Ora il Presidente può prendersi una meritata pausa e con calma dedicarsi, più in là nei tempi, a questioni meno urgenti e meno sentite dalle donne e dagli uomini di questa regione: il lavoro, la crisi economica, la sanità.
Sulla pillola abortiva, la dichiarazione del neo presidente è tempestiva: da oggi, infatti, dopo ben settecento giorni di istruttoria, arriva il via libera definitivo da parte dell'Aifa, l'Agenzia per il farmaco, per la commercializzazione. Utilizzata da più di 20 anni in 30 paesi nel mondo, la pillola, dal nome cocmmericiale di Mifegyne, è stata somministrata a più di un milione e mezzo di pazienti e, in Italia, è stata autorizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) a esclusivo uso ospedaliero.
Minimamoralia si chiede se la dichiarazione del presidente che intende affiancare "le associazioni pro-vita in tutte le strutture dove si pratica l’aborto" sia motivata dal fatto che "le Associazioni per la vita" hanno sostenuto Cota in campagna elettorale e quelle "per le donne" no?".
Inviato speciale scrive che si tratta di diritti negati per le donne.
Su Zero321.it leggiamo la dichiarazione del ginecologo Silvio Viale secondo cui, le dichiarazioni di Cota, sono il primo esempio di parola non mantenuta, perché in campagna elettorale ben si è guardato dal dire che avrebbe bloccato la RU486, ma si è limitato a ripetere il ritornello del ricovero obbligatorio (...) In ogni caso, sappia Cota, che la mia linea guida è la 194.
hai un'idea tua, benissimo: liberissimo di averla. Ma x' diavolo devi imporla sugli altri?!?!? Ma chi sei x ergerti a moralizzatore e decider cosa è bene e cosa è male?!?!?!
Sta cosa mi fa troppo incazzare!!!!
mercoledì, marzo 31, 2010
martedì, marzo 30, 2010
Questa non l'ho scovata io...
Insomma, vi e' mai capitato che vi scrivessero per dirvi come vi sentite, ma proprio uguale uguale, in quel momento li'?
Non importa quando succedono i fatti,
il tempo è grande se ti lascia una traccia dentro.
Una fuga senza meta, l'ombra di vento che ti segue ovunque,
oppure uno sguardo innamorato e il sapore della liquirizia,
la felicità che appena la sfiori
si allontana di un passo come un orizzonte dispettoso.
Ecco: queste tracce dobbiamo cercare e seguire.
Queste braci vive, in cerchio, sotto una montagna di cenere.
Per andare dove, amici, non lo sa nessuno.
CARMINE ABATE
A Salò
La gelmini: prenderemo provvedimenti
arrestati due ragazzi
Il preside aveva sospeso 3 ragazzi e la vittima
LA RICOSTRUZIONE - L’episodio secondo quanto ricostruito sarebbe accaduto durante il normale orario di lezioni ad insaputa del professore che in quel momento stava interrogando. I tre ragazzi, con la complicità di altri 12 compagni di classe, si sarebbero denudati davanti alla ragazzina per costringerla a un rapporto orale. Rapporto, che stando a quanto riferito dai genitori della vittima, non sarebbe stato consumato. Dalle indagini condotte dai carabinieri i tre sarebbero protagonisti anche di episodi di bullismo che spesso sfociavano in veri e propri reati: dal furto dei soldi a quello dei cellulari dei compagni di classe. Per quanto riguarda invece il professore, che dice di non essersi accorto di nulla, gli investigatori hanno informato l’autorità giudiziaria ordinaria affinchè valuti l’opportunità di un provvedimento.
COME E' EMERSO IL FATTO - Ma la cosa più sorprendente di tutta la vicenda è come è emersa la verità. È stato infatti un tema sul terzo canto dell'Inferno a far scoprire alla preside della scuola media di Salò quanto era successo in una delle sue classi. Dopo aver letto quanto raccontato nei compiti da numerosi ragazzi, ha deciso però di sospendere non solo i tre ragazzi colpevoli della presunta violenza sessuale, ma anche la vittima, prima di sapere come in realtà si erano svolti i fatti. Solo dopo la sospensione della figlia, i genitori hanno capito che era successo qualcosa di grave in classe. E hanno presentato denuncia ai carabinieri che hanno scoperto la violenza sessuale di gruppo che ha portato agli arresti di due ragazzi sui quali si sta indagando anche per precedenti episodi di bullismo. E ora anche la posizione della preside è al vaglio della procura. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, mentre il professore di lingue stava interrogando senza accorgersi di nulla, tre studenti della classe hanno continuato a far cadere l'astuccio della ragazza che, dopo averlo raccolto per la terza volta, si è trovata davanti un compagno con i pantaloni abbassati. La voce di quanto accaduto si è poi sparsa nella scuola e un professore ha deciso di far commentare ai ragazzi due terzine del terzo canto dell'Inferno ('Ed elli a me, come persona accorta: 'Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta....') in un tema dal quale è emersa la verita su quanto avvenuto.
IL MINISTRO GELMINI - Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha definito «di una gravità inaudita e inaccettabile» l’episodio. «Bisogna verificare subito le responsabilità e andare a fondo», ha affermato la Gelmini, sottolineando che «il ministero è pronto a prendere i dovuti provvedimenti, se i fatti saranno accertati. Il ministro Gelmini ha telefonato al direttore dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia per acquisire «maggiori informazioni sui fatti accaduti lo scorso febbraio. Il ministro ha «immediatamente chiesto al direttore regionale un rapporto dettagliato su quanto realmente accaduto».
LA DIFESA DELLA PRESIDE - «Dai temi non era emersa la violenza sessuale, mi sembra d'aver capito che si sia trattato di un gioco al rialzo che è sfociato in quei comportamenti» si difende Tullia Roghi, la preside della scuola media. «Ho preso provvedimenti interni - prosegue la preside - tra cui la sospensione dell'insegnante. Ma si è anche predisposto un percorso educativo per i ragazzi». Intanto si è appreso che l'interrogatorio di garanzia dei due minorenni è stato fissato per il primo aprile. Il loro legale ha chiesto che possano tornare a scuola.
29 marzo 2010da corriere.it