sabato, aprile 02, 2011

la Nonna che spacca

Questo lo fa anche la mia di nonna :)

Gli sgami della nonna - Un caffè pettinato

Costituzione, art. 54

http://tv.repubblica.it/copertina/il-lato-b-della-mela-la-nuova-barzelletta-di-berlusconi/65420?video&ref=HRER1-1

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed

onore.

Magie al Borgo 2011

XI edizione del Festival Internazionale d'Arte di Strada
MAGIE AL BORGO - SAN GIORGIO.
Dal 15 al 17 aprile 2011 nel borgo storico di Costa di Mezzate (BG)

Una manifestazione di richiamo internazionale che ha il pregio di far convivere arti espressive, teatro di strada, circo, musica, storia, gastronomia e tanto altro ancora. Una "magia" che dura da più di dieci anni e ogni volta restituisce al piccolo borgo antico l'atmosfera dei tempi in cui ci si ritrovava nei cortili e nelle piazze per fare festa. Un appuntamento in grado di mobilitare le risorse di tempo e volontà degli abitanti e di riversarle su un ramo della ricerca teatrale che è diretta figlia delle ultime avanguardie e di una contemporaneità divenuta finalmente popolare. Specialità antiche, che negli ultimi decenni hanno ricevuto nuova linfa e costruito una nuova identità, al confine tra circo, mimo, danza e arte girovaga.

Questi gli ingredienti del Festival Magie al Borgo che in soli tre giorni ospiterà numerosi gruppi provenienti da tutto il mondo con l'ospitalità di anteprime e debutti di alcune novità della stagione e due spettacoli vincitori del concorso nazionale Cantieri di Strada.
Un pomeriggio sarà dedicato alla promozione delle espressioni artistiche in spazi aperti con i saggi di alcuni corsi di teatro locali e l'ospitalità agli artisti desiderosi di esibirsi nella tradizionale forma dello spettacolo "a cappello". Cornice di tutto questo le suggestive piazze e vie del borgo trasformate in palcoscenico, luci e scenografie ne esalteranno gli ambienti e gli spettacoli. A disposizione dei visitatori più punti di ristoro dove poter degustare prodotti tipici della cucina bergamasca.
Nato in occasione della festività di San Giorgio e giunto alla XI edizione oggi Magie al Borgo si conferma un festival di rilievo europeo in grado di rappresentare una riconquista di spazi e tempi a misura d'uomo per una festa della collettività ed un incontro delle culture. Un appuntamento imperdibile per il pubblico (sino a 30.000 presenze nelle scorse edizioni) e la comunità locale, da sempre coinvolta nella realizzazione dell'evento e in attività collaterali (laboratori di teatro, scenografia e sartoria teatrale).
L'associazione "Feste in Costa", ente promotore che unisce le associazioni di volontariato del paese e l'amministrazione comunale, ha ottenuto per l'evento il patrocinio della Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie), della Provincia di Bergamo (Assessorato alla Cultura) e della Fondazione della Comunità Bergamasca.


LUOGHI
Vie, corti e piazze del borgo antico di Costa di Mezzate, un paese poco distante dalla città di Bergamo e situato all'imbocco della Val Cavallina. Aggrappato al colle e aperto alla pianura il paese offre scorci suggestivi su cui domina l'imponente castello medievale risalente al XII secolo. Il centro storico, reso interamente zona pedonale, ospiterà gli spettacoli in via Roma, piazzetta Torre, piazza Nobili Zoppi, via Camozzi, piazza XXV Aprile e piazzale Municipio.

ARTISTI - SPETTACOLI
Il programma dell'edizione 2011 è in via di definizione e verrà diffuso prossimamente.

INGRESSO LIBERO
Data la grossa affluenza di pubblico e per favorire una migliore visione degli spettacoli invitiamo gli spettatori a portare con se un cuscino o uno sgabello.

DIREZIONE ARTISTICA Lorenzo Baronchelli

INFO
Associazione "Feste in Costa"
via Roma, 19
Costa di Mezzate (BG)
tel 035683399
cell 3664938344
email festeincosta@libero.it
sito web www.magiealborgo.blogspot.com

XI edizione del Festival Internazionale d'Arte di Strada
MAGIE AL BORGO - SAN GIORGIO.
15-17 aprile 2011
Borgo storico di Costa di Mezzate (BG)


L'evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Costa di Mezzate e patrocinato dalla Regione Lombardia (Assessorato Culture, Identità e Autonomie), dalla Provincia di Bergamo (Assessorato alla Cultura) e dalla Fondazione della Comunità Bergamasca onlus.


3 marzo 2011
da newspettacolo.com

venerdì, aprile 01, 2011

Le X serate della Leonessa


Newsletter n. 05/2011 -
Primo appuntamento di
"Aperitivo con... Le X serate della Leonessa"

I Presidenti del Brescia Calcio. La storia continua.

Si terrà venerdì 1 aprile alle ore 18 nella Sala Stadio, all'interno della Mostra "Cent'anni del Brescia Calcio" il primo appuntamento dell' "Aperitivo con... Le X serate della Leonessa",

evento organizzato dagli Assessorati allo Sport e alla Cultura della Provincia di Brescia.

Il primo incontro avrà come tema 'I Presidenti del Brescia Calcio. La storia continua', che vedrà come presentatore Andrea Cittadini e come ospiti il Comm. Luigi Corioni, il Dott. Sergio Saleri e il Dott. Claudio Cremonesi.

L'ingresso è gratuito.


Gioventù Card - Progetto a cura dell'Assessorato
Giovani e Politiche Giovanili della Provincia di Brescia
tel. 030 3748587-546 - fax 030 3748544
mail: info@gioventucard.it
sito web: www.gioventucard.it
PI 03046380170

Pesce d'Aprile?

Su segnalazione di Marghe...

Sul sito di PallavoloWeb
oggi c'è questa "interessante" classifica...


c'è qualcuno che è iscritto (serve loggarsi) e può svelar l'arcano? :D

Gmail e le etichette intelligenti


Gmail e le etichette intelligenti
La webmail di Google si arricchisce di una nuova funzionalità "smart", pensata per catalogare in maniera automatica le email. Tutto all'insegna della produttività

Roma - Google continua il suo lavoro di perfezionamento della terza webmail più popolare al mondo (abbondantemente dietro Microsoft Hotmail e Yahoo! Mail), e dopo la funzionalità di posta prioritaria introduce ora quella delle "smart label". L'obiettivo è sempre lo stesso, vale a dire facilitare all'utente il compito di scremare i messaggi e nel contempo aumentare la produttività.

Parimenti a quanto fa la funzionalità di "posta prioritaria" succitata, le nuove smart label hanno l'incarico di catalogare automaticamente le email in arrivo nelle sotto-categorie "Bulk" (newsletter, promozioni e più in generale messaggi "di massa"), "Forums" (mailing list e partecipazione alle discussioni elettroniche) e "Notifications" (e-mail dirette).

Le smart tag introdotte da Google sono completamente configurabili, così come esiste la possibilità di creare nuove categorie e modificare la gestione della inbox in relazione alle etichette - la configurazione di default prevede che i messaggi appaiano in contemporanea sia nella posta in arrivo che nelle smart tag attive. Diversamente dalla funzionalità di posta prioritaria introdotta la scorsa estate, il progetto Smart Labels fa ancora parte dei Gmail Labs e va quindi attivato nelle opzioni della webmail.
Google spiega infine che le nuove etichette non impediscono che l'utente continui a utilizzare eventuali filtri e/o etichette "stupide" già configurate in precedenza.

11 marzo 2011
da punto-informatico.it



PS: ma chi è che non vuole le mail archiviate in un unica "conversazione"?!?!
http://punto-informatico.it/3001335/PI/News/gmail-conversazione-un-opzione.aspx
è la cosa più figa di gmail!

giovedì, marzo 31, 2011

Vienna (1)


Figa furesta e l'osel fa festa

da "Proverbi erotici lombardi", raccolti da Piero Chiara, ES Editrice, riportati da Elio e Le Storie Tese in Cordialmente, trasmissione in onda il lunedì dalle 22 su Deejay. (se volete ascoltare il loro commento, lo trovate qui - ed è sicuramente più ricco di spunti dell'analisi che trovate nei commenti!)

Compleanno del giorno

Il suo film preferito è...



AUGURI ELISA!!!

mercoledì, marzo 30, 2011

Asino Day 2011


Flashmob spettacolare!!!!

Chicago, sul palco cantano i Black Eyed Peas e sotto ci sono migliaia di persone immobili...
Inizia a scatenarsi una tipa...
poi il gruppetto intorno a lei...
poi le file dietro...
e man mano tutta la piazza si muove a ritmo!!!
"that is so cool!!!"
Flashmob spettacolare!!!!


che figata!!!
afro

Stabilimento per operai anziani

Fabbrica Bmw a misura di operai 'anziani'
In Germania postazioni di lavoro ergonomiche e ritmi lavoro piu' lenti

BERLINO- Con un'iniziativa presentata come senza precedenti al mondo, la Bmw ha presentato una fabbrica di automobili fatta su misura per operai 'anziani' dei quali il gruppo tedesco non vuole perdere l'esperienza. Situata nel sud della Germania, a Dingolfing, l'impianto ha una catena di montaggio con postazioni di lavoro ergonomiche dotate fra l'altro di schienali, buona illuminazione e ritmi piu' lenti rispetto a quelli di altre fabbriche.


Nel segnalare che si tratta di una novita' mondiale, la Bmw annuncia che nell'impianto lavorano operai di ogni eta' ma la fabbrica e' dedicata soprattutto a quelli piu' anziani ed esperti che il gruppo automobilistico bavarese spera cosi' di mantenere al lavoro piu' a lungo anche grazie a camere per il relax e mensa salutista. Si spera di estendere l'iniziativa a 4.000 dipendenti in impianti di paesi di lingua tedesca per far fronte alla carenza di manodopera specializzata e alla diminuzione delle nascite. L'Unione delle Camere di commercio tedesche (Dihk) stima che in Germania manchino 400 mila operai specializzati

16 febbraio 2011
da ansa.it

martedì, marzo 29, 2011

Convegno gratuito efficienza energetica



Brescia 5 aprile 2011 | efficienza energetica e sostenibilità

21 convegni e seminari tecnici + rassegna espositiva


CONSULTA IL PROGRAMMA COMPLETO

La partecipazione è gratuita. Iscriviti online


segreteria organizzativa
tel. 0481.722166 | fax 0481.485721 |
www.edicomedizioni.com

Brescia 5 aprile 2011 | efficienza energetica e sostenibilità

President Hotel, Via Roncadelle 48 | Castel Mella
9.00-17.00


Energie rinnovabili: meno parole, più numeri?

Interessante spunto da approfondire...


Vento, sole o aria fritta?
Le energie rinnovabili fuori dal mito

È immaginabile un futuro prossimo senza combustibili fossili? È possibile per una nazione industrializzata utilizzare solo energie rinnovabili? Molti scienziati sostengono la necessità di ripensare il nostro uso dei combustibili fossili per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. E se questo non bastasse c’è chi pensa che il picco del petrolio sia ormai dietro l’angolo. E se anche non lo fosse condizioni economiche e geopolitiche potrebbero rendere questo combustibile estremamente costoso. Insomma, è il caso di porsi seriamente queste domande.
Spesso ci si focalizza troppo sulla fattibilità economica dei vari metodi di produzione di energia mancando completamente il quadro generale. Si discute se l’eolico sia più o meno costoso del nucleare, ma ci si dimentica di chiedersi quanto vento c’è per far girare le pale e quanto uranio è rimasto sulla terra. Lasciamo quindi da parte per un attimo le considerazioni economiche: il costo di produzione di un kWh (kilowattora) varia a seconda del luogo, della legislazione, delle condizioni geopolitiche, del mercato, della maturità di una tecnologia e così via. Dobbiamo invece porci una domanda più fondamentale: le limitazioni intrinseche (le leggi fisiche ad esempio, o la superficie disponibile in un paese) quali restrizioni impongono ai vari modi di produrre energia? In altre parole, anche ammettendo che produrre un kWh di energia eolica o solare sia gratis, quanta energia al massimo posso sperare di produrre?

Il progresso tecnologico e le diverse condizioni di mercato possono rendere competitiva una tecnologia di produzione energetica, ma non possono oltrepassare le leggi di natura: anche aumentando l’efficienza odierna dei pannelli solari non si può aumentare la quantità di energia solare che cade su un metro quadro. La turbina eolica più efficiente dipende comunque dalla velocità e dalla disponibilità del vento, e così via.
David MacKay è un fisico dell’Università di Cambridge. Irritato dalla vaghezza numerica e dalla mancanza di punti fermi che spesso contraddistinguono le discussioni pubbliche sull’energia, MacKay si è seduto al tavolino e, armato delle leggi della fisica, ha stimato il potenziale teorico di tutte le principali fonti energetiche rinnovabili. Raramente discorsi quantitativi e ricchi di numeri arrivano sui giornali o sui media, che spesso danno più risalto a intellettuali e filosofi come Serge Latouche, il teorico della “decrescita”. Discutendo di energia e di consumi è invece obbligatorio partire dai numeri e dai dati accertati. Considerazioni, politiche, economiche, sociali etc., non possono prescindere dai fatti e dalle leggi fisiche che, volenti o nolenti, regolano questo universo.

MacKay ha messo nero su bianco le sue stime (Sustainable Energy – Without the Hot Air; UIT Cambridge 2008) e il suo libro (anche scaricabile liberamente all’indirizzo http://www.withouthotair.com) sta cambiando il modo con cui si discute di questi temi, almeno in Gran Bretagna. MacKay è stato nominato recentemente Chief scientific advisor del dipartimento dell’energia e del cambiamento climatico del governo Britannico con il compito di affinare le sue stime per costruire una percorso verso il cambiamento energetico della Gran Bretagna entro il 2050.

Unità e consumi

È molto difficile per il cittadino padroneggiare i numeri dell’energia senza avere dimestichezza con le varie unità di misura. Purtroppo misuriamo il petrolio in barili, la benzina in litri, le centrali elettriche in megawatt, ma tutte queste unità sono lontane dal quotidiano, dai nostri consumi e dai nostri sprechi. MacKay usa un’unica unità di potenza “a misura d’uomo” per parlare di produzione o consumi energetici: il kilowattora per giorno per persona (kWh/d per persona).Il cittadino europeo medio consuma 125 kWh/d. Possiamo visualizzare questo consumo “personale” in termini di lampadine: è come se ognuno di noi tenesse accese 125 lampadine per 24 ore al giorno. L’americano medio consuma il doppio: 250 kWh/d mentre il consumo energetico medio di un essere umano sulla terra è di 56 kWh/d.

Rinnovabili

Le fonti rinnovabili hanno solitamente una bassa densità per area. In altre parole hanno bisogno di grandi superfici per poter ricavare grandi quantità di energia. MacKay analizza il fotovoltaico, i biocarburanti, le maree, il nucleare, il solare termico, l’idroelettrico, l’eolico, il geotermico e così via, e per ognuno stima la potenza prodotta in watt per metro quadro di superficie utilizzata. E questo perché è difficile, per non dire impossibile, parlare di “sostenibilità” e di “autosufficienza” se non si mettono sul tavolo i numeri in gioco. Consideriamo ad esempio l’energia eolica. Parchi eolici in zone ventose producono 2 watt per metro quadro. MacKay calcola che se, realisticamente, si coprisse anche il 10% della superficie britannica, l’eolico non fornirebbe più di 20 kWh/d: un sesto del consumo energetico medio attuale.

Le coltivazioni per biocarburanti forniscono 0,5 watt per metro quadro. Se tutta la superficie britannica ora dedita ad agricoltura (il 75% del totale) venisse sfruttata per produrre biomassa combustibile, otterremmo 24 kWh/d. Ben lontani dai 125 kWh/d. E non dimentichiamoci che dobbiamo pure produrre mele e zucchine! Con il fotovoltaico non siamo messi meglio, e MacKay mostra come riempire i tetti delle abitazioni di pannelli può certo fornire una percentuale importante del proprio consumo personale di energia elettrica, ma per incidere sul consumo energetico totale è necessario un utilizzo su larga scala di campi solari.

Implacabili i numeri mostrano come al livello attuale di consumi anche sommando eolico, solare, biocarburanti, idroelettrico e altre fonti rinnovabili non è possibile sostituire i combustibili fossili. E che in ogni tipo di opzione le rinnovabili debbano occupare una frazione significativa della superficie di un paese come la gran Bretagna. E questo senza neppure considerare i costi economici. Le alternative puramente numeriche sono quella di ridurre notevolmente i consumi, oppure di utilizzare fonti energetiche con una alta densità di energia per metro quadro, come le centrali nucleari. I paesi ricchi potranno comperare energia prodotta all’estero, magari in un deserto dove si possono produrre fino a 20 watt per metro quadro.

I consumi

MacKay non si limita a sfatare alcuni miti e a riportare sulla terra le discussioni a ruota libera sul futuro energetico, ma offre anche dei suggerimenti e delle possibili soluzioni.
Uno ovvio è quello di ridurre i consumi poiché è più facile risparmiare un kWh che generarne uno. Prendendo però di mira i settori che più contribuiscono e non perdendosi in mille rivoli inconcludenti. Preoccuparsi di tutti gli apparecchi in standby della casa può portare ad una riduzione dell’8% del consumo elettrico casalingo (fonte IEA) ma non certo un contributo significativo rispetto al totale. È come pretendere di svuotare il Titanic con un cucchiaino. In Gran Bretagna ben 40 kWh/d di quei 125 kWh/d sono attribuibili al trasporto su auto e altri 40 kWh/d al riscaldamento. È qui che ha senso cercare di aggredire i consumi energetici, non certo con l’autoproduzione del burro o del sapone. L’elettrificazione di tutti i trasporti ridurrebbe le emissioni di CO2 aumentando l’efficienza. Le auto elettriche moderne consumano 15 kWh per 100 km, mentre le auto a benzina dai 70 ai 90 kWh. Un treno ad alta velocità invece è efficientissimo: consuma solo 3 kWh per passeggero, “solo” il triplo di una bicicletta con il suo singolo kilowattora. Per il riscaldamento degli edifici, a supplemento del solare termico, MacKay suggerisce un uso massiccio delle pompe di calore, anche queste funzionanti a elettricità, oltre alle misure per ridurre la dispersione termica.

MacKay non propende per nessuna tecnologia in particolare, ma sostiene che, con i numeri sul tavolo, ogni paese deve disegnare un piano energetico che copra totalmente i bisogni. A chi lo accusa di essere pro-nucleare lui risponde che è solo pro-aritmetica, e che i numeri parlano da soli. Le sue stime possono essere rese più precise, ma il vero valore di questo approccio è nel mostrare un metodo per le discussioni pubbliche sulle scelte energetiche. “Numeri, non aggettivi” dice MacKay. “Qualsiasi discussione sensata sull’energia richiede dei numeri”.
In Italia avremmo un gran bisogno di un approccio così. C’è qualche fisico che voglia adattare il libro di MacKay alla situazione italiana?

11 marzo 2011
da ilfattoquotidiano.it

lunedì, marzo 28, 2011

CORSO DI FORMAZIONE PER UOMINI


TEMA DEL CORSO
diventare intelligente quanto una donna (quindi essere perfetti)

OBIETTIVO PEDAGOCICO: corso di formazione che permette agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l'esistenza.

PROGRAMMA

4 moduli di cui uno obbligatorio + 14 temi speciali di approfondimento


MODULO 1: CORSO BASE

OBBLIGATORIO

1.1. imparare a vivere senza la mamma (2000 ore)

1.2. la mia donna NON è MIA MAMMA (350 ore)

1.3. capire che calcio e formula 1 non sono altro che sport (500 ore)


MODULO 2: VITA A DUE


2.1. avere bambini senza diventare geloso (50 ore)

2.2. smettere di dire boiate quando la mia donna riceve i suoi amici (500 ore)

2.3. vincere la sindrome del telecomando (550 ore)

2.4. non fare la pipì fuori dal water (100 ore, esercizi pratici con video)

2.5. riuscire a soddisfare la mia donna prima che cominci a far finta (1500 ore)

2.6. come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perdersi (500 ore)

2.7. come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore)


MODULO 3: TEMPO LIBERO


3.1. stirare in due tappe (una camicia in meno di due ore: esercizi pratici)

3.2. digerire senza ruttare mentre lavo i piatti (esercizi pratici)


MODULO 4: CORSO DI CUCINA


Livello 4.1 (principianti): gli elettrodomestici: ON = ACCESO - OFF = SPENTO

Livello 4.2 (avanzato): la mia prima zuppa precotta senza bruciare la pentola
Esercizi pratici: far bollire l'acqua prima di aggiungere gli spaghetti

5 Sono inoltre previsti dei temi speciali di approfondimento
a causa della complessità e difficoltà di comprensione dei temi negli incontri verranno accettati un massimo di 8aderenti

TEMA 5.1: il ferro da stiro dalla lavatrice all'armadio: un processo misterioso

TEMA 5.2: tu e l'elettricità vantaggi economici del contattare un tecnico competente per le riparazione (anche le più basilari)

TEMA 5.3: ultima scoperta scientifica cucinare e buttare la spazzatura non provocano né impotenza né tetraplegia (pratica in laboratorio)

TEMA 5.4: perché non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei

TEMA 5.5: il rotolo di carta igienica la carta igienica nasce da sola nel portarotolo? (esposizioni sul tema della generazione spontanea)

TEMA 5.6: come abbassare la tavoletta del bagno passo a passo (teleconferenza con l'Università di Harward)

TEMA 5.7: perché non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali (esercizi di riflessione di coppia)

TEMA 5.8: gli uomini che guidano quando si perdono possono chiedere informazioni ai passanti senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze)

TEMA 5.9: la lavatrice questa grande sconosciuta della casa

TEMA 5.10: è possibile fare pipì senza schizzare fuori dalla tazza? (pratica di gruppo)

TEMA 5.11: differenze fondamentali tra il cesto della roba sporca e il suolo (esercizi in laboratori di musicoterapica)

TEMA 5.12: l'uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non parlare ovvero non agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia?

TEMA 5.13: la tazza della colazione al mattino: la tazza lievita da sé fino alla lavastoviglie? (esercizi diretti da Silvan)

TEMA 5.14: comunicazione extrasensoriale esercizi mentali in modo che quando gli si dice che qualcosa è nel cassetto dell'armadio non domandi “in quale?” disponibilità per la creazione di specifici incontri per temi a richiesta

(Si ringrazia Vale13 per avermelo mandato!!! ho pianto dal ridere!!!)


Golassso!

Incredibile Afellay! Sul web
spopola il gol col doppio tacco


AFELLAY VIDEO DOPPIO TACCO – Un incredibile video sta spopolando sul web in questi giorni. Si tratta di una rete realizzata da Ibrahim Afellay ai tempi del PSV Eindhoven (fino allo scorso dicembre) durante l’allenamento. Il giovane nazionale olandese, attualmente a Barcellona, ha beffato il portiere avversario con un “numero” degno dei migliori funamboli brasiliani: vedere per credere…

Ricostruzione Giappone

I costi per rimettere in piedi il Paese stimati in 220 miliardi di euro
Giappone: sei giorni dopo la scossa già ricostruita un'autostrada
Centomila i soldati dell'Esercito di autodifesa
impegnati nelle zone devastate dal sisma e dallo tsunami

OSAKA - Sei giorni soltanto. E poi si sono riposati. Tanto ci hanno messo gli ingegneri della società di gestione Nexco per ripristinare un tratto dell'autostrada a nord di Tokyo devastata dal terremoto dell'11 marzo. Più che devastata: una foto scattata da una squadra di pronto intervento, a poche ore dal sisma di 9 gradi Richter, mostra l'asfalto disarticolato e sconnesso, con voragini di alcuni metri: uno scenario adatto a un film del genere catastrofico, tipo Godzilla. In altri Paesi, forse, si sarebbe immaginata una deviazione o comunque un lungo periodo di sbancamento e ripristino prima di rivedere le auto sfrecciare a 120 chilometri l'ora. Non in Giappone. Non in un Paese il cui premier, dopo la doppia catastrofe terremoto-tsunami, ha subito dichiarato: «Ricostruiremo il nostro Paese dalle fondamenta».

A giudicare da quanto fatto nella regione del Kanto, vicino a Naka, l'opera è già iniziata. Basta guardare la foto scattata il 17 marzo alle ore 17, esattamente sei giorni più tardi rispetto alla prima immagine: l'asfalto appare perfetto, come se non fosse successo nulla. Merito dell'ingegner Makoto Ishikawa, capace di reagire al disastro senza esitazioni e di risolvere in un tempo davvero breve un guaio che avrebbe provocato seri intoppi alla circolazione nell'area più popolosa del Giappone (42 milioni di abitanti). Questo di Naka, comunque, non è l'unico tratto (150 metri) riaperto al traffico in pochissimo. La Nexco, sul suo sito, spiega che su 20 differenti strade e autostrade, circa 813 chilometri su 870 danneggiati dal terremoto sono già stati riaperti al pubblico, per quanto con interventi d'emergenza e «salti» di corsia. La Nexco ha dovuto ripetere le riparazioni anche più volte, perché le scosse di assestamento hanno danneggiato l'asfalto nuovamente in molti punti, anche se certo non con gli stessi effetti del grande terremoto di due settimane fa. «Chiediamo scusa - avvisa la Nexco - se non tutte le aree di servizio sono state riaperte».


Per quanto immenso può apparire oggi il compito, rimettere in moto il Paese è un imperativo sociale. Qualche dato, tanto per comprendere quanto sarà comunque lunga e onerosa la ricostruzione. La stima del governo, fa sapere il segretario di gabinetto Yukio Edano, parla di 25 mila miliardi di yen - circa 220 miliardi di euro - in danni alle infrastrutture, agli impianti industriali, agli edifici pubblici e privati. Come organizzare i lavori, le priorità? Edano ha detto che l'esecutivo sta valutando la possibilità di costituire un'«agenzia per la ricostruzione» simile a quella che dopo la Seconda guerra mondiale si era presa la briga di far ripartire un Paese raso al suolo, con due città, Hiroshima e Nagasaki, annichilite dalle bombe atomiche e molte altre, Tokyo compresa, semi distrutte dai bombardamenti americani. Stiamo pensando a una «sorta di sistema o organizzazione» che possa gestire gli stanziamenti per il dopo terremoto, ha spiegato Edano. Questo comunque vale per il futuro, un futuro che potrà durare anche cinque anni: tanto ci vorrà, secondo le stime della Banca mondiale, per rimettere in piedi tutto. Nel frattempo, centomila soldati dell'Esercito di autodifesa sono tuttora impegnati nelle regioni colpite dal disastro: insieme a migliaia di volontari hanno iniziato a sgomberare le macerie, ripulire i porti e le strade. C'è da aiutare e nutrire 250 mila sfollati senza più casa né - per ora - lavoro. A questo proposito, il governo di Tokyo si aspetta una contrazione della crescita economica nazionale fino allo 0,5% nel prossimo anno fiscale, che in Giappone inizia il primo aprile. «Dobbiamo tenere in mente che a causa del terremoto la produzione potrà rallentare in molte zone per un cospicuo periodo di tempo», ha chiarito l'altro giorno il ministro delle Politiche economiche Kaoru Yosano. Meglio rimboccarsi le maniche.

25 marzo 2011
da corriere.it

Il video:
http://video.corriere.it/miracolo-giapponese/4db7738a-5651-11e0-a4af-135fad276cf0

domenica, marzo 27, 2011

Foto della settimana


Monte Baldo
2 giugno 2007


Stiamo facendo l'uscita, conclusiva degli incontri del sabato sera, con i nostri ragazzi della parrocchia di Castelnuovo, e salendo al rifugio Chierego (Monte Baldo) mi ha colpito questo scorcio; ognuno può dare il significato che crede a questa foto, anzi si accettano idee...
Alessio

Domenica 27, ritorna l'unica cosa ancora Legale in questa paese: L'ORA!!!!
(cit)