sabato, giugno 16, 2007
venerdì, giugno 15, 2007
Bush turlupinato in Albania
Bush in Albania, ed è giallo sull'orologio
Il presidente degli Stati Uniti ha infatti fatto tappa in un piccolo villaggio di Fushe Kruja a trenta chilometri dalla capitale. Stando a quanto sembrano raccontare le immagini del video trasmesso dalla televisione albanese avrebbe perso il suo orologio.
Che sia accaduto per caso o perché qualcuno abbia pensato di approfittare di un'occasione unica per sfilare l'orologio al presidente Bush è tutto ancora da capire. Di certo c'è che un attimo prima il braccialetto era attaccato al polso di Bush, in una seconda immagine sembra essersi volatilizzato nel nulla.
Nemmeno a dirlo le immagini hanno già fatto il giro del mondo grazie ad internet con post e post di gente che non solo si chiede come sia avvenuta la sparizione, ma come sia possibile che un quarto d'ora dopo, quando Bush saluta dalla scaletta dell'Air Force One prima, di partire alla volta degli Usa, rialzando il braccio ricompaia il fantomatico orologio. Sarà stato lo stesso? O uno pronto all'eventuale perdita o "rapimento" del suo predecessore?
Ed ecco il video dello "scippo":
... hehe, gli albanesi si fanno sempre riconoscere!
giovedì, giugno 14, 2007
Aderisci anche tu all'iniziativa E POLIS per bloccare il Boy love day
L'appello:
Il 23 giugno si celebrerà il "Boy love day", la giornata dei pedofili.
Un'iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano
attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la "cultura della
pedofilia" e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei
siti, oltre agli appelli per "accendere una candela azzurra", compaiono
foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e
adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all'Unione
Europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni affinchè il "Boy love day" non
si celebri e affinchè vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta
propagando questa iniziativa.
Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la
tutela dei nostri figli e dei bambini
di tutto il mondo dall'orrore degli abusi e delle violenze.
Firma qui: http://www.epolis.sm/html/fermiamo_gli_orchi.html
Il 23 giugno si celebrerà il "Boy love day", la giornata dei pedofili.
Un'iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano
attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la "cultura della
pedofilia" e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei
siti, oltre agli appelli per "accendere una candela azzurra", compaiono
foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e
adolescenti. Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all'Unione
Europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni affinchè il "Boy love day" non
si celebri e affinchè vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta
propagando questa iniziativa.
Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la
tutela dei nostri figli e dei bambini
di tutto il mondo dall'orrore degli abusi e delle violenze.
Firma qui: http://www.epolis.sm/html/fermiamo_gli_orchi.html
mercoledì, giugno 13, 2007
Poltica: abbiam toccato il fondo...
Senato, la lettera firmata anche dalla senatrice Albertina Soliani esponente dell'Ulivo I parlamentari scrivono: "Siamo certi di interpretare il desiderio di molti"
Un gruppo di parlamentari ha chiesto di aggiungere il gelato ai prodotti serviti nella buvette del Senato
E dunque: "Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".
E' bene a questo punto che si conoscano anche i nomi dei senatori-questori che prima o poi dovranno respingere o accogliere l'istanza, magari regolamentandola nelle sue molteplici varietà: ghiacciolo, coppetta, cassata, cono, cornetto, granita, sorbetto, affogato e biscottone. Si tratta quindi del senatore Gianni Nieddu, Ulivo; del senatore Romano Comincioli, Forza Italia; e della senatrice Helga Thaler, autonomista sud-tirolese. Che la coscienza del loro ruolo li ispiri, per una volta, nel senso che riterranno più consono al bene comune. Amen.
Nel frattempo, varrà la pena di considerare come quella che in un celebre studio affidato alla buonanima di Giovanni Malagodi veniva cautamente definita "la condizione del parlamentare" sia oggi diventata, sic et simpliciter, "la qualità della vita dei senatori". Ma soprattutto colpisce, nella sollecitazione gelatiera e bipartisan, una parola che getta una piccola luce sulla faccenda: "il desiderio".
Ecco forse la bramosa chiave di volta per comprendere come, al di là di un facile e scontato moralismo, diversi rappresentanti della volontà popolare abbiano smarrito il senso stesso del loro operato, e ormai non si rendano più conto dell'effetto - per non dire la ricaduta simbolica - che suscitano certe loro pretese.
Molto semplicemente: desiderano, anzi desiderano troppo, non pongono tanti limiti alle loro voglie. Nel caso specifico alla loro gola. E' un fatto che richiama l'essenza corporea e primordiale del potere; un'impellenza biologica che non viene nascosta perché connessa al rango, allo status, al privilegio di ostentare il proprio appetito. Ai senatori piace il gelato: e lo vogliono. Slurp! Qui e ora. Slurp! slurp! Magari non immaginano che uscire dal Palazzo, farsi due passi a piazza Navona potrebbe anche fargli bene; magari non riescono nemmeno a capire come rispetto a un innocente gelatino si possano tirare in ballo questioni così alte. Pare di sentirli: eh, quante storie!
E' un'unica, drammatica storia, in realtà, quella dello snaturamento, della degenerazione, della deboscia delle assemblee elettive all'insegna di Bengodi. Tanto più irrilevanti le Camere sul piano politico, quanto più ornamentali, confortevoli, opulente, agognate.
Il Senato, in particolare. Perché prima del gelato i senatori hanno chiesto e ottenuto le settimane gastronomiche regionali, e poi quelle dedicate alle province. Il collezionista dispone di fantastici comunicati ufficiali emessi nei momenti più delicati sulle degustazioni dell'agro pontino, "la seconda giornata sarà abbinata alla carne di bufala bianca", oppure un dovizioso banchetto palermitano a conclusione del quale il presidente Musotto ha fatto presente uno slogan promozionale che a dire il vero lì dentro rischiava di suonare un po' così: "Mangio sicuro, mangio meglio".
A metà marzo il presidente Marini ha concesso la sala degli atti parlamentari al primo corso di sommelier per senatori. Montecitorio risponde con i prodotti agricoli di qualità certificata. Chi vuole il lardo, chi lo squacquerone, chi i fichi caramellati e chi i torcinelli. Buttiglione e la Soliani, dopo tutto, sono in buona compagnia. La deriva eno-gastronomica si fa anche dolciaria, ma non è dolce per niente il futuro delle istituzioni rappresentative.
... ci sarebbero giusto quelle 2 o 3 cosette un attimimo più importanti da affrontar, prima di preoccuparsi di avere il gelato al puffo in senato...
La protesta di Buttiglione:
voglio il gelato alla buvette
voglio il gelato alla buvette
Un gruppo di parlamentari ha chiesto di aggiungere il gelato ai prodotti serviti nella buvette del Senato
SEMBRA uno scherzo, o una insidiosa provocazione dell'antipolitica. Ma è vero: al Senato, adesso, vogliono anche il gelato. Così ieri, a nome di un nutrito gruppo di parlamentari, il senatore Rocco Buttiglione, filosofo dell'Udc, e la senatrice Albertina Soliani, prodiana emiliana, hanno scritto ai questori di Palazzo Madama una lettera che merita di essere riportata nella sua concisa integrità documentale.
E dunque: "Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".
E' bene a questo punto che si conoscano anche i nomi dei senatori-questori che prima o poi dovranno respingere o accogliere l'istanza, magari regolamentandola nelle sue molteplici varietà: ghiacciolo, coppetta, cassata, cono, cornetto, granita, sorbetto, affogato e biscottone. Si tratta quindi del senatore Gianni Nieddu, Ulivo; del senatore Romano Comincioli, Forza Italia; e della senatrice Helga Thaler, autonomista sud-tirolese. Che la coscienza del loro ruolo li ispiri, per una volta, nel senso che riterranno più consono al bene comune. Amen.
Nel frattempo, varrà la pena di considerare come quella che in un celebre studio affidato alla buonanima di Giovanni Malagodi veniva cautamente definita "la condizione del parlamentare" sia oggi diventata, sic et simpliciter, "la qualità della vita dei senatori". Ma soprattutto colpisce, nella sollecitazione gelatiera e bipartisan, una parola che getta una piccola luce sulla faccenda: "il desiderio".
Ecco forse la bramosa chiave di volta per comprendere come, al di là di un facile e scontato moralismo, diversi rappresentanti della volontà popolare abbiano smarrito il senso stesso del loro operato, e ormai non si rendano più conto dell'effetto - per non dire la ricaduta simbolica - che suscitano certe loro pretese.
Molto semplicemente: desiderano, anzi desiderano troppo, non pongono tanti limiti alle loro voglie. Nel caso specifico alla loro gola. E' un fatto che richiama l'essenza corporea e primordiale del potere; un'impellenza biologica che non viene nascosta perché connessa al rango, allo status, al privilegio di ostentare il proprio appetito. Ai senatori piace il gelato: e lo vogliono. Slurp! Qui e ora. Slurp! slurp! Magari non immaginano che uscire dal Palazzo, farsi due passi a piazza Navona potrebbe anche fargli bene; magari non riescono nemmeno a capire come rispetto a un innocente gelatino si possano tirare in ballo questioni così alte. Pare di sentirli: eh, quante storie!
E' un'unica, drammatica storia, in realtà, quella dello snaturamento, della degenerazione, della deboscia delle assemblee elettive all'insegna di Bengodi. Tanto più irrilevanti le Camere sul piano politico, quanto più ornamentali, confortevoli, opulente, agognate.
Il Senato, in particolare. Perché prima del gelato i senatori hanno chiesto e ottenuto le settimane gastronomiche regionali, e poi quelle dedicate alle province. Il collezionista dispone di fantastici comunicati ufficiali emessi nei momenti più delicati sulle degustazioni dell'agro pontino, "la seconda giornata sarà abbinata alla carne di bufala bianca", oppure un dovizioso banchetto palermitano a conclusione del quale il presidente Musotto ha fatto presente uno slogan promozionale che a dire il vero lì dentro rischiava di suonare un po' così: "Mangio sicuro, mangio meglio".
A metà marzo il presidente Marini ha concesso la sala degli atti parlamentari al primo corso di sommelier per senatori. Montecitorio risponde con i prodotti agricoli di qualità certificata. Chi vuole il lardo, chi lo squacquerone, chi i fichi caramellati e chi i torcinelli. Buttiglione e la Soliani, dopo tutto, sono in buona compagnia. La deriva eno-gastronomica si fa anche dolciaria, ma non è dolce per niente il futuro delle istituzioni rappresentative.
8 giugno 2007
... ci sarebbero giusto quelle 2 o 3 cosette un attimimo più importanti da affrontar, prima di preoccuparsi di avere il gelato al puffo in senato...
martedì, giugno 12, 2007
VEX WINS!!!!!!!
Alla fine il nostro eroe, il cosacco impazzito, ha sconfitto il suo acerrimo nemico!!!
E' giunto anche per lui il momento di aver finito gli esami!!
E' giunto anche per lui il momento di aver finito gli esami!!
Aperitivo sostituito dalla... pizzata!
lunedì, giugno 11, 2007
Footbal Commedy
domenica, giugno 10, 2007
Cosmi doppiatore
L'allenatore del Brescia è uno dei doppiatori italiani di "Robinson - Una famiglia spaziale" film Disney in arrivo nelle sale. In cui lui pronuncia la frase-cult tratta dalle imitazioni di Crozza
E dunque, tra i doppiatori italiani della pellicola - sulla scia di una tradizione di voci eccellenti, che va dal Renzo Montagnani-Romeo degli Aristogatti fino alla Sabrina Ferilli di Cars - la Disney ha voluto anche Cosmi. Insieme ad altri personaggi celebri, più o meno televisivi: Carlo Conti, Tiberio Timperi, Francesco Venditti, Giovanni Mucciaccia. Per raccontare la storia di Lewis, ragazzino orfano e grande inventore che finisce nel futuro. Un mondo straordinario, fatto di personaggi un po' folli e di strane invenzioni, in cui il nostro eroe viene a contatto con la più eccentrica delle famiglie. I Robinson, appunto. Ecco come Serse, con una bella dose di battute e autoironia, racconta l'esperienza.
Cosmi, dalla panchina al cartoon il tormentone
"Ti spezzo una gamba"
Colloquio semiserio con uno dei personaggi più ironici del mondo pallonaro "Io ai cartoni animati ero abituato: pensiamo agli ultimi campionati prima di calciopoli..." "Ti spezzo una gamba"
ROMA - Il tormentone è tra i più celebri, nella storia delle imitazioni televisive: "Se sbaglia er crosse... ci spezzo una gamba". Momento clou, da sempre, del Serse Cosmi preso in giro da Maurizio Crozza. Una frase diventata talmente cult da finire, anni dopo, perfino nell'ultimo, colorato e divertente cartoon targato Disney: I Robinson - Una famiglia spaziale, in arrivo nelle nostre sale. Solo che, stavolta, a pronunciarla è proprio lui, il bersaglio di quella parodia, l'attuale mister del Brescia, ex storico allenatore del Perugia. Che fa il verso a se stesso prestando la voce a uno dei personaggi del film: guarda caso, il Coach. Con tanto di cappellino con visiera calcato sulla fronte.
E dunque, tra i doppiatori italiani della pellicola - sulla scia di una tradizione di voci eccellenti, che va dal Renzo Montagnani-Romeo degli Aristogatti fino alla Sabrina Ferilli di Cars - la Disney ha voluto anche Cosmi. Insieme ad altri personaggi celebri, più o meno televisivi: Carlo Conti, Tiberio Timperi, Francesco Venditti, Giovanni Mucciaccia. Per raccontare la storia di Lewis, ragazzino orfano e grande inventore che finisce nel futuro. Un mondo straordinario, fatto di personaggi un po' folli e di strane invenzioni, in cui il nostro eroe viene a contatto con la più eccentrica delle famiglie. I Robinson, appunto. Ecco come Serse, con una bella dose di battute e autoironia, racconta l'esperienza.
Allora, Cosmi: Roberto Morville, responsabile dei doppiaggi Disney, ci ha raccontato che, per riuscire contattarla e proporle di partecipare al film, ha telefonato proprio alla sua Nemesi: Maurizio Crozza...
"E' vero.E comunque quella sua frase-tormentone è diventata praticamente la colonna sonora della mia vita. Perfino una volta che ero a Venezia, a piazza San Marco, con mia moglie, una scolaresca di cinquanta ragazzi mi ha visto e ha cominciato a urlare: 'Ti spezzo una gamba'!".
Cosa l'ha spinta a unirsi a questa nuova avventura Disney?
"E' stata una proposta che ho accettato subito, e con grandissima curiosità: tra l'altro, in quel periodo nemmeno allenavo, sono stato fermo un anno. E in quelle situazioni sembra sempre di doversi reinventare. Un anno che a me è sembrato lunghissimo, ma che mi ha aiutato anche a recuperare serenità. Ho accettato questo impegno nei Robinson perché pensavo di potermi divertire: e, facendolo, ho scoperto un mondo ricco di talenti e di passione".
Certo, la sua voce è e resta inconfondibile...
"Sì, in effetti l'unico che la può imitare è Crozza. Ma, guardando da vicino il mondo dei doppiatori, ho avuto la percezione che anche nel mondo del calcio molti protagonisti siano doppiati: il che, in molti casi, è anche meglio. Quanto al cinema... Guardi, quasi non oso dirlo perché sennò vengo deferito - del resto io quando parlo vengo deferito da tutti - ma devo dire che a volte i doppiatori sono perfino più bravi degli attori. E poi, provandoci in prima persona, ho anche scoperto delle cose interessanti".
Ad esempio?
"All'inizio io quando dicevo le mie battute stavo fermo, davanti al microfono. Poi Fiamma Izzo, che mi dirigeva, mi ha detto di muovermi mentre parlavo, proprio come il personaggio. E io, muovendomi, ho scoperto che anche il doppiaggio veniva meglio. Del resto, io, come tutti sanno, mi muovo tanto anche in panchina: si vede che è il mio destino".
Tornando ai cartoon, lei come padre ne ha visti tanti?
"Ormai miei figli sono grandi, per loro il tempo dei cartoni è finito. Ma non per me: del resto, gli ultimi due campionati prima di questo (gli ultimi dell'era Moggi, ndr) non sono forse stati dei cartoni animati? Al di là di questo paragone calcistico, i miei preferiti sono Peter Pan, Il re leoneBianca e Bernie. A proposito del quale, voglio raccontare una cosa: quando viaggiavo col Perugia prendevamo dei charter improponibili. E io, ogni volta che ci salivo su, facevo la battuta: 'Mi sembra di stare sull'aereo di Bianca e Bernie' (un uccello, ndr). Ma nessuno la capiva".
Ma ora che con I Robinson ha messo un piede nel mondo dello spettacolo, le piacerebbe un'esperienza da attore in carne e ossa?
"No, non ci ho mai pensato. Ma se dovesse capitare, non lo farei mai con qualcosa che riguarda il mondo del calcio (del genere L'allenatore nel pallone), ne ho già abbastanza. Anche se devo dire che io, proprio grazie al calcio, ho potuto fare cose straordinarie: ad esempio, ho scritto un libro che ha anche vinto il premio Bancarella Sport, cioè il massimo riconoscimento del settore. E ora, questa bellissima esperienza nel cartoon. Insomma, il pallone lo devo proprio ringraziare. E non solo per tutte le emozioni che mi ha regalato in campo".
"E' vero.E comunque quella sua frase-tormentone è diventata praticamente la colonna sonora della mia vita. Perfino una volta che ero a Venezia, a piazza San Marco, con mia moglie, una scolaresca di cinquanta ragazzi mi ha visto e ha cominciato a urlare: 'Ti spezzo una gamba'!".
Cosa l'ha spinta a unirsi a questa nuova avventura Disney?
"E' stata una proposta che ho accettato subito, e con grandissima curiosità: tra l'altro, in quel periodo nemmeno allenavo, sono stato fermo un anno. E in quelle situazioni sembra sempre di doversi reinventare. Un anno che a me è sembrato lunghissimo, ma che mi ha aiutato anche a recuperare serenità. Ho accettato questo impegno nei Robinson perché pensavo di potermi divertire: e, facendolo, ho scoperto un mondo ricco di talenti e di passione".
Certo, la sua voce è e resta inconfondibile...
"Sì, in effetti l'unico che la può imitare è Crozza. Ma, guardando da vicino il mondo dei doppiatori, ho avuto la percezione che anche nel mondo del calcio molti protagonisti siano doppiati: il che, in molti casi, è anche meglio. Quanto al cinema... Guardi, quasi non oso dirlo perché sennò vengo deferito - del resto io quando parlo vengo deferito da tutti - ma devo dire che a volte i doppiatori sono perfino più bravi degli attori. E poi, provandoci in prima persona, ho anche scoperto delle cose interessanti".
Ad esempio?
"All'inizio io quando dicevo le mie battute stavo fermo, davanti al microfono. Poi Fiamma Izzo, che mi dirigeva, mi ha detto di muovermi mentre parlavo, proprio come il personaggio. E io, muovendomi, ho scoperto che anche il doppiaggio veniva meglio. Del resto, io, come tutti sanno, mi muovo tanto anche in panchina: si vede che è il mio destino".
Tornando ai cartoon, lei come padre ne ha visti tanti?
"Ormai miei figli sono grandi, per loro il tempo dei cartoni è finito. Ma non per me: del resto, gli ultimi due campionati prima di questo (gli ultimi dell'era Moggi, ndr) non sono forse stati dei cartoni animati? Al di là di questo paragone calcistico, i miei preferiti sono Peter Pan, Il re leoneBianca e Bernie. A proposito del quale, voglio raccontare una cosa: quando viaggiavo col Perugia prendevamo dei charter improponibili. E io, ogni volta che ci salivo su, facevo la battuta: 'Mi sembra di stare sull'aereo di Bianca e Bernie' (un uccello, ndr). Ma nessuno la capiva".
Ma ora che con I Robinson ha messo un piede nel mondo dello spettacolo, le piacerebbe un'esperienza da attore in carne e ossa?
"No, non ci ho mai pensato. Ma se dovesse capitare, non lo farei mai con qualcosa che riguarda il mondo del calcio (del genere L'allenatore nel pallone), ne ho già abbastanza. Anche se devo dire che io, proprio grazie al calcio, ho potuto fare cose straordinarie: ad esempio, ho scritto un libro che ha anche vinto il premio Bancarella Sport, cioè il massimo riconoscimento del settore. E ora, questa bellissima esperienza nel cartoon. Insomma, il pallone lo devo proprio ringraziare. E non solo per tutte le emozioni che mi ha regalato in campo".
(5 giugno 2007)
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