venerdì, ottobre 30, 2009
Domani sera in centro
La giornata del Trekking Urbano prevista per sabato 31 ottobre non sarà in Castello come l'anno scorso, ma per le vie del Centro. Di seguito trova il programma completo della manifestazione.
L'itinerario si snoda tra le vie della Brescia romana, da piazza Arnaldo a piazza Tebaldo Brusato, attraverso un percorso di circa 3 km .
Alla partenza verrà rilasciata una "cartella-gioco" sulla quale è evidenziato l'itinerario: ogni monumento o emergenza degna di nota è una casella del gioco. Sono inoltre evidenziati dei "check point", dove le cartelle verranno timbrate. Chi completa il percorso e, quindi, timbra tutte le caselle, avrà diritto alla degustazione gratuita di vini e prodotti delle tre Strade del Vino bresciane: Strada del Vino Colli dei Longobardi, Strada del Vino Franciacorta, Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, contemporaneamente presenti in un'apposita tensostruttura in piazza Tebaldo Brusato.
Lungo il percorso ci saranno innumerevoli sorprese: personaggi storici che hanno caratterizzato la storia della città e che si raccontano; giocolieri, trampolieri, truccabimbi e cantastorie. Nel quattrocentesco salone " Pietro Da Cemmo" di corso Magenta ci sarà un importante concerto eseguito dai musicisti del Conservatorio Musicale "Luca Marenzio" dalle 15 alle 17.30 e dalle 20 alle 23.30.
Gli orari della partenza:
- nel pomeriggio le partenze sono ammesse dalle 15.00 alle 16.00, (pensato soprattutto per i bambini, accompagnati da adulti);
- La sera: partenze dalle 20.00 alle 21.00.
La prenotazione non è richiesta e lungo il percorso non sono previste visite guidate ma libere, ai luoghi storico-artistici che rimangono aperti per l'occasione. La partecipazione è gratuita.
giovedì, ottobre 29, 2009
Bet, beccati che scherzone...
... che sarebbe successo se l'avessero fatto ad Enrico con una partita dell'Inter!?!?! hehe!
e qui c'è il video:
http://www.youtube.com/watch?v=ZiMT1HpGPvA
Iniziativa sponsorizzata in occasione di real madrid-milan
Concerto di classica la sera della partita
Scherzo a lieto fine per mille milanisti
I malcapitati tifosi mercoledì sono stati «costretti» dal capo
o dalla fidanzata ad andare all'Auditorium
MILANO - All'inizio non l'hanno presa bene per niente. «Papà mi ha dato i biglietti per un concerto», ha detto la fidanzata al giovane tifoso milanista. La faccia del ragazzo quando sente la data fatidica, 21 ottobre, è da non perdere. E infatti una telecamera nascosta riprende tutto: «Ma c'è il Milan, cosa ci faccio io con la musica classica?», cerca di balbettare il poveretto. Niente da fare, lei è implacabile. Giacca e cravatta, e una faccia da funerale, il giovanotto mercoledì sera era seduto sulle poltrone rosse dell'Auditorium di Milano in largo Mahler, davanti al quartetto d’archi «Die Schnuren». Stessa sorte per altri 999 tifosi, tutti accuratamente scelti - a loro insaputa - da amici e colleghi contattati dalla Heineken per una originale iniziativa di marketing.Concerto di classica la sera della partita
Scherzo a lieto fine per mille milanisti
I malcapitati tifosi mercoledì sono stati «costretti» dal capo
o dalla fidanzata ad andare all'Auditorium
LE FRASI SULLO SCHERMO - Nel video di c6.tv si vede l'approccio a un'altra delle vittime, il giornalista Gaetano De Stefano di Gazzetta.it, che segue il Milan da quando esiste il sito, approcciato con le buone dal responsabile Diego Antonelli: «Senti, mi ha chiamato il direttore... tra le tante rogne di questi giorni devo gestire anche questa...». E lui è costretto a far buon viso a cattiva sorte (leggi l'articolo su Gazzetta.it). In mille hanno dovuto accettare lo sgraditissimo invito. Il concerto è iniziato davanti a un pubblico con l'entusiasmo, ovviamente, a zero. Chissà se a qualcuno si è accesa una lampadina vedendo comparire, sullo schermo alle spalle del complesso musicale, un video in cui una mano scrive lentamente alcune frasi suggestive: «Un tempio s'infiamma. Il nemico del diavolo. Non ti ricorda niente?». E poi la grande sorpresa finale, con applausi fragorosi. Per la cronaca: il Milan ha vinto
e qui c'è il video:
http://www.youtube.com/watch?v=ZiMT1HpGPvA
mercoledì, ottobre 28, 2009
Tramonti aquilani
Relax for VIPS
E qui invece l'attualità c'entra! Servizio escort a DESENZANO DEL GARDA! Intervista all'Infedele di Gad Lerner! Ah, il campanilismo...
http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=infedele&video=32298
http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=infedele&video=32298
martedì, ottobre 27, 2009
Trockadero, la danza si traveste
Io lo so che adesso vi scatenerete in ovvie volgarita'... Ma trovo che sia un'immagine bellissima.
(E per l'amor del cielo, l'attualita' stavolta non c'entra!)
Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. Un nome, una garanzia, ma soprattutto una storia lunga 35 anni per uno dei corpi di ballo più atipici e famosi nel mondo. Uomini travestiti da donne, "clown" sulle punte capaci con la loro strabiliante tecnica di proporre spettacoli straordinari.
(E per l'amor del cielo, l'attualita' stavolta non c'entra!)
Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. Un nome, una garanzia, ma soprattutto una storia lunga 35 anni per uno dei corpi di ballo più atipici e famosi nel mondo. Uomini travestiti da donne, "clown" sulle punte capaci con la loro strabiliante tecnica di proporre spettacoli straordinari.
"donne" & motori
Misteri
L'Aquila, trenta giorni per sgombrare l'appartamento in cui erano
appena entrati. Altri due avvisi di garanzia per il crollo del convitto
New town, la beffa dei primi sfrattati
"La vostra casa è agibile, ritornateci"
appena entrati. Altri due avvisi di garanzia per il crollo del convitto
New town, la beffa dei primi sfrattati
"La vostra casa è agibile, ritornateci"
L'AQUILA - Avvengono davvero i "miracoli", nel cratere del terremoto. Case classificate D e poi E - vuol dire gravemente danneggiate e bisognose di importanti lavori - all'improvviso, e senza la visita di muratori e carpentieri, vengono classificate A, ossia perfettamente agibili. Chi abitava dentro a queste case è rimasto in tenda, in camper o negli hotel della costa per sei mesi, sperando di ottenere un tetto sicuro. Per alcuni il sogno si è realizzato, con la consegna della chiave degli appartamenti nelle Case antisismiche. Pochi giorni di tepore e anche di felicità ("Finalmente una casa vera, c'è pure la lavastoviglie") poi la doccia fredda. "La vostra casa è tornata A. Dovete andarvene da qui. Avete trenta giorni di tempo". Intanto ci sono altri due indagati per i crolli-killer del terremoto: sono accusati di omicidio colposo e disastro colposo per la morte di due studenti tra le macerie del Convitto nazionale.
Via Verzieri, nella frazione di Preturo. Sei palazzi dell'istituto autonomo case popolari che qui si chiama Ater. Dieci famiglie in ogni palazzo. La scossa del 6 aprile manda tutti fuori di casa. Anna Maria Orsini abitava nel palazzo ai civici 10-11. "Come tutti gli altri abbiamo cercato un rifugio. Quasi tutti in tenda, io mi sono arrangiata comprando un camper, per ospitare mia madre che è malata. Il 20 aprile, due settimane dopo il terremoto, è stata fatta una verifica. Nel nostro palazzo e in quello di fianco (ai civici 12-13), dalle prove sclerometriche risulta che il calcestruzzo risulta scadente. Si chiedono carotaggi e altre prove. Stessa analisi per i due palazzi ma uno, il nostro, è classificato D e l'altro E. Visto che non possiamo rientrare a casa nostra, facciamo domanda per quelle che tutti noi chiamiamo "le case di Berlusconi". Ma per entrare la tua casa deve essere classificata E. Chiediamo alla Dicomat, l'ufficio della Protezione. Ci rispondono che i civici 10-11 e 12-13 risultano fare parte di un "unico aggregato", mappato con il numero 493937, e pertanto anche il nostro palazzo deve considerarsi E, inagibile. Il dato viene confermato anche dal computer. Io e gli altri aspettiamo dunque il colloquio di verifica prima di entrare nelle nuove case. Alla fine di settembre vengo finalmente convocata. Mi chiedono tutto: noi in famiglia siamo in 6, chi lavora deve presentare la busta paga, la mamma invalida deve presentare i certificati... Tutto in regola. Il 9 ottobre firmo il contratto di comodato d'uso gratuito e il giorno dopo entro. Una grande gioia. Tre camere da letto, due bagni. Ho trovato qui cinque famiglie che abitavano nel mio palazzo. Tante altre arrivano dai palazzi a fianco del nostro".
Poi le prime voci. A una signora del palazzo 12-13, classificato E, che aveva chiesto la "casa Berlusconi" rispondono che non è possibile accontentarla perché la sua casa adesso è A. "Facciamo tante telefonate, cerchiamo incontri. La conferma ufficiale è arrivata ieri. Nel sito del Comune il nostro palazzo adesso è A, mentre quello a fianco - nella verifica del 20 aprile si diceva che era messo male come il nostro - resta E. Ma anche quegli inquilini tremano, perché hanno paura che un altro "miracolo" renda agibili anche i loro appartamenti provocando lo sfratto dalle nuove case. Lavori non ne sono stati fatti, in nessun palazzo. E noi ci chiediamo: se il palazzo era sicuro, perché ci hanno fatto vivere come disgraziati nelle tende per sei mesi? Se non era messo bene, come ha fatto a tornare agibile, senza che nessuno abbia visto un gru o un'impalcatura?".
Un caso degno del dottor Azzeccagarbugli. "La direzione dell'Ater adesso ci dice che il palazzo sarebbe inagibile non a causa del terremoto ma perché costruito con materiali scadenti. Ma noi non cediamo. Prima di rientrare nei nostri appartamenti, vogliamo una verifica vera. E vogliamo sapere la verità. Siamo inquilini, non carne da macello".
22 ottobre
da repubblica.it
da repubblica.it
Si spera sia un caso isolato, ma già 2 persone al campo mi avevano detto che le loro case avevano fatto dei misteriosi salti da D ad E a B...
Ok che nel dubbio chi ha fatto la perizia può aver messo E e così non rischiava, xò passare da casa da demolire a perfetta ce ne vuole.
Ok che nel dubbio chi ha fatto la perizia può aver messo E e così non rischiava, xò passare da casa da demolire a perfetta ce ne vuole.
lunedì, ottobre 26, 2009
Free sms
Davide e la rivoluzione
degli sms da 1 cent
«Inviare i messaggini costa troppo», e così un informatico 24enne ha inventato un software per ridurre drasticamente il costo degli sms da 1 cent
MILANO – In molti lo hanno chiamato il “Bill Gates italiano”. Ma lui rabbrividisce a sentire il nomignolo: «Io uso solo Linux e il paragone con il guru di Microsoft non è che mi piaccia molto. Piuttosto si potrebbe dire che sono lo Zennström o il Friis italiani». Già perché il 24enne di Como Davide Marrone si riconosce più nei due scandinavi creatori di Skype - il software per telefonare a basso costo tramite la Rete -, perché la sua di creazione, Skebby, sfrutta lo stesso principio per inviare sms dal proprio telefonino risparmiando per ognuno tanti bei centesimi di euro. E considerando che in Italia ogni giorno si inviano circa 60 milioni di messaggini al prezzo medio di 15 centesimi l’uno, facendo due rapidi conti della serva (fanno circa 9 milioni di euro), si capisce come il software inventato da Davide non sia una burletta da universitario, ma un vero e proprio modello di business.
«Gli operatori italiani di telefonia hanno sempre tenuto il prezzo degli sms assurdamente alto», ci racconta Davide con il piglio dell’imprenditore, malgrado stia ancora finendo l’università, Scienze informatiche ovviamente, alla Statale di Milano. «Un vero e proprio cartello che non ha mai fatto scendere il costo per l’invio di un messaggio di testo sotto i 12/15 centesimi. E pensare che a loro costa un millesimo di centesimo, e solo se l’sms è indirizzato su un numero di un altro operatore». Un rincaro spropositato che circa due anni fa ha portato Davide e un suo amico a lavorare – «ma proprio per divertirci» – su un programma che permettesse di inviare sms utilizzando Internet, e dunque il cosiddetto e poco costoso “traffico dati”, invece dei preziosissimi ripetitori delle telefonia mobile. E così a febbraio scorso è comparso online il sito Skebby.it, grafica divertente e nome che rimane impresso («L’ho scelto per questo, non vuol dire proprio niente, in realtà»): scaricando e installando gratuitamente sul proprio telefonino il software Java creato da Davide, diventa possibile utilizzare direttamente dal proprio cellulare i 5/10 sms gratuiti offerti sui tradizionali siti web degli operatori (da Tim a Vodafone ad Alice). Al costo di 1 centesimo l’uno o anche meno: «E cioè quanto costa inviare tutti i dati dell’sms dal vostro telefono ai miei server, che poi passano il messaggio automaticamente sui siti degli operatori e da qui lo inviano». Un’idea semplice, che si è subito diffusa in rete: migliaia di universitari e non solo hanno iniziato subito a “skebbare” i propri sms.
E a questo punto l’idea da semplice diventa anche geniale. Ride Davide Morrone: «Ho deciso di provare a competere in prima persona con i colossi della telefonia. Così, sostenuto dal Politecnico e dalla Camera di Commercio di Como, ho fondato la mia Srl, Mobile solution. Mia e di mio papà, che è il mio socio, dato che ci ha messo i 10 mila euro iniziali». E il gioco, come si dice, a questo punto si fa duro. Accanto al vecchio Skebby ora compare SkebbyPro, una versione del software che permette l’invio di sms a basso costo e illimitati, senza dunque basarsi sui servizi messi a disposizione dagli operatori. Il sito diventa un vero e proprio negozio elettronico, dove poter acquistare con carta di credito il proprio pacchetto di sms. Da un lato la versione Easy, che si basa su operatori internazionali e permette l’invio di messaggini dal proprio cellulare senza però poter inviare il proprio numero di telefono (dal sito è quindi possibile creare una proprio firma grafica per farsi riconoscere). Il costo di un singolo sms in questa modalità può andare dai 5,8 centesimi (se si compra il pacchetto da 500 sms) agli 8 (pacchetto da 50). Dall’altro la versione Premium, attraverso la quale si possono mandare gli short message esattamente come se fossero inviati normalmente tramite il proprio operatore. Ma con un costo inferiore: da 8,9 centesimi (per 350 sms) a 11,4 (per 35). «Finita l’università mi dedicherò completamente a Skebby: se riesco a fare una buona pubblicità e il sito decolla, divento ricco», ride Davide. «Altrimenti, beh, mi inventerò qualcos’altro».
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