sabato, aprile 09, 2011
la Nonna che spacca
Non più problemi di "verso" dell'USB
Avevam già visto che c'è chi ha pensato di modificar la "presa"....
... e ora c'è chi ha pensato di modificar la "chiavetta":
Presto un prototipo potrebbe diventare realtà: la porta
USB che si inserisce sempre, sia in un senso che nell'altro.
Sono ormai numerosi i dispositivi dotati di porta USB che ci portiamo in giro: pennette, caricabatterie, lettori di schede in un attimo ci consentono di trasferire dati o ricaricare le batterie.
Ma sarà capitato a tutti, al momento di inserire lo spinotto, di sbagliare e dover quindi rigirare il connettore, anche diverse volte.
Il designer Ma Yi Xuan sembra aver messo fine ai nostri fastidi inventando la Double U USB che, dotata di un meccanismo a scatto dentro il connettore, consente di inserire lo spinotto senza più sbagliare verso.
La USB “intelligente” è ancora allo stadio di prototipo e non esistono attualmente dispostivi dotati di questo meccanismo. C’e’ da verificare, inoltre, quanto l’interessante congegno, dotato di più parti in movimento, potrebbe aumentare il rischio di guasti, trasformando il fastidio di un attimo in una pessima giornata.
venerdì, aprile 08, 2011
Più disoccupati tra i laureati E gli stipendi sono «leggeri»
Dopo 5 anni dalla laurea lo stipendio medio è di circa 1.328 euro, con differenze sostanziali secondo le professioni. Un medico porta a casa oltre duemila euro, un ingegnere si attesta a 1.620, in fondo all’elenco insegnanti (1.099) e psicologi (1.038).
Come fare la pearà
Quoto parola per parola
Non siam un ufficio pubblico, ma quando si ha un sistema centrallizzato dell'ante guerra lo spreco è assurdo!!!!!
Nonostante la primavera avanzi le sue giuste pretese, molti uffici pubblici del Nord Italia continuano a essere riscaldati come saune, costringendo i loro frequentatori ad aprire le finestre per compensare i termosifoni bollenti. A una studentessa universitaria imperlata di sudore che osava suggerire di spegnerli è stato risposto anche con un certo fastidio che occorreva attendere l’arrivo in Facoltà del tecnico della caldaia: un’entità soprannaturale che si manifesterà in sembianze umane non prima del 15 aprile. Nel frattempo, avanti coi caloriferi roventi e le finestre spalancate, almeno nei luoghi dove la bolletta è pagata dallo Stato, cioè da nessuno in particolare, cioè da tutti noi.
Mentre infuria il dibattito alato sul nucleare, chiedo scusa se oso molestarvi con questi spiccioli di vita quotidiana. Ma qualunque energia del futuro sarà insostenibile, se non si rimediano gli sprechi del presente. Sostituire i vecchi impianti di riscaldamento con modelli auto-regolabili costa parecchio. Come costa cambiare gli infissi sbilenchi degli edifici, che disperdono oltre un terzo del calore. Ma si tratterebbe di soldi ben spesi, perché ridurrebbero il fabbisogno e l’inquinamento. Fra il ritorno all’età della pietra e il consumismo insostenibile, tragicomicamente simboleggiato da quella finestra aperta sopra un termosifone acceso, pare insomma che esista una terza via: il consumenismo. E il consumenista è colui che, prima di decidere quale vino verserà nel bicchiere, si premura di controllare che il bicchiere non sia bucato.
giovedì, aprile 07, 2011
Cado dalla sedia! (dal ridere)
Cosa dice lei
“Gli uomini preferiscono le donne poco impegnative”
Cosa capisce lui
“Gli uomini preferiscono le donne poco impegnative”
Traduzione
“Non è colpa mia, siete voi che siete imbecilli, io sono meravigliosa!”
Contesto
Una conversazione fra un uomo e una donna lasciata di recente per una che lei considera intellettualmente inferiore.
Etimologia
La corretta comprensione della frase richiede una traduzione preliminare del concetto di “Rompicoglioni”. Che molte donne intendono come “Una che tormenta ossessivamente il partner per qualsiasi sciocchezza”, e la maggior parte degli uomini definisce come “Colei che, dopo averti scelto, decide di trasformarti in un progetto open source”, laddove “open source” sta per “Non solo critico ogni aspetto della tua persona e personalità, ma condivido le critiche con tutte le mie amiche, chiedendo consiglio e appoggio”. Data questa definizione, possiamo procedere.
L’idea che gli uomini mollino deliberatamente donne intelligenti, versatili e brillanti per mettersi con delle cretine che non sanno fare una “o” con il bicchiere è molto diffusa nella mitologia delle femmine, ormai abituate ad addossare ai maschi la colpa di qualsiasi loro guaio nel mondo, ed è alimentata con molto entusiasmo da una certa frangia di femministe, convinte che gli uomini siano incapaci di evolversi e pertanto si spaventino di fronte a donne che percepiscono come migliori di loro. Questo è vero in una ridotta percentuale di casi, in generale coincidenti con la definizione di “Borioso imbecille”. Ergo, non il tipo d’uomo che una vorrebbe accollarsi a lungo termine.
Per i maschi normodotati, una donna intelligente, versatile, sensibile, intraprendente, autonoma e capace di generare in loro multiple erezioni è una compagna irrinunciabile. Non solo la preferiscono a tutte, ma la venerano e la stimano sopra ogni cosa, e nonostante talora siano così maldestri da perderla per strada finiscono per rimpiangerla a oltranza. Quando un uomo lascia una donna intelligente, versatile, sensibile, intraprendente e autonoma per un modello in apparenza meno polifunzionale, in genere lo fa o perché la donna intelligente eccetera non è in grado di causargli multiple erezioni (e quella nuova sì), oppure perché la donna intelligente è una tremenda rompicoglioni e quella nuova no. Nel senso che se lo prende com’è e le piace come sta: non soffrendo di un mostruoso senso di superiorità, la nuova compagna non ritiene di dover adeguare l’uomo alle sue aspettative. Magari negozia i punti difficili, ma non sente la necessità di cambiare quello che di base le piace moltissimo.
Essendo intelligente in un mondo che dell’intelligenza femminile sembra farsene poco, preferendole tette e chiappe, la donna intelligente tende un tantino al vittimismo. A questo va aggiunta la tendenza a guardare la tizia per cui sono state mollate dall’alto di un pregiudizio sminuente: se è più figa, ecco, lui è un superficiale che cerca la figa. Se è meno figa, mi ha mollata per un cesso che però gli dà meno problemi. Tutto, meno che ammettere che essere intelligenti, versatili e via dicendo non basta. Non è troppo: è insufficiente. In altre parole, o non sei così intelligente versatile sensibile blah blah blah, oppure lui non ti trova (a suo insindacabilissimo giudizio) abbastanza figa. Più spesso, tutte e due.
Morale della favola: sì, cara, sei intelligente. Non ti ha lasciato per quello, ma perché non gli causavi (più) multiple erezioni.
Report a Berlingo
Fa parte di un'associzione di una cinquantina di "comuni virtuosi" sparsi in tutta Italia che si distinguono per iniziative volte al risparmio di fondi & energia.
Insomma, anche col poco che hanno a disposizione le casse comunali, se ci sono amministratori validi si può fare molto.
DOMENICA 10 APRILE
a REPORT si parlerà di
GOOGLE, FACEBOOK & C.
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-47f24a67-0008-4a89-a6b3-ddab3eff9d5e.html
mercoledì, aprile 06, 2011
Venerdì cena sul Monte Netto
... l' Agriturismo "IL GRAPPOLO" vi aspetta con il seguente menù speciale per promuovere il contesto del parco agricolo del Monte Netto.
Antipasto a scelta tra : Salumi di nostra produzione
Primo piatto a scelta tra : Pappardelle al salmì di coniglio
Secondo piatto a scelta tra: Brasato di manzo al rosso di Capriano con polenta e patate al forno
Dolce a scelta tra: Crostatina di frutta fresca, tiramisù, semifreddo al torroncino, meringata, sformatino al cioccolato caldo su zabaione.
Vino, Acqua e caffè.
Il prezzo del menù è di 24 €.
Prenotazione obbligatoria al : cell. 329.1160189 - 030.9748877
Ci ho fatto l'ultima cena del liceo ed avevam mangiato bene
PS: per chi non lo sapesse, il Monte Netto è a Capriano del Colle :)
La luna spezzata
Ju Tarramutu - 2anni dopo
Son passati 2 anni...
Jutarramutu.it Prima di tutto, consultate questo sito. Perché parla di un gran bel film documentario, perché lì troverete gli estremi di una legge d'iniziativa popolare nata dalla voglia di partecipazione e ricostruzione di una terra e di donne e uomini che hanno visto crollare le loro case e anche la democrazia. Ma che continuano a non voler rinunciare né alle une né all'altra. E lì, infine, troverete il modo di approfondire speculazioni e aberrazioni che da due anni martoriano una città, una terra in ginocchio.
"Ju Tarramutu" è, soprattutto, il titolo della nuova fatica di Paolo Pisanelli, uno di quei registi appassionati e caparbi che fanno la fortuna del documentario italiano. È lui che ci racconta da un'angolazione diversa la tragedia cominciata il 6 aprile 2009. Lo fa ad altezza di terremotato, mettendosi dalla parte di chi ha perso tutto, opponendo alle testimonianze civili e umane i maxi schermi, i plasma che invadevano le tendopoli, casse di risonanza della propaganda di governo, quando non erano "solo" armi di distrazione di massa. Uscirà, Ju Tarramutu, il 6 aprile, nel biennale del terremoto in Abruzzo, e deve la sua diffusione, in più di 20 città, alla ZaLab che già provvide al lungo e fortunatissimo viaggio di Come un uomo sulla terra.
Un'ora e mezza in cui cuore e pancia si attorcigliano attorno a uno scultore che ritrova i suoi gioielli o a una donna anziana che con dignità piange nel salotto di casa sua, vedendo come gli sforzi di una vita siano divenuti pareti fatiscenti, scoprendo quanto vicino la morte le sia passata vicino. Un'ora e mezza in cui quelle tendopoli che imprigionano più che accogliere si riempiono spesso delle parole vuote e non raramente stupide di un presidente del consiglio che suggerisce una sistemazione da campeggio di fine settimana. Un gioiello, Ju Tarramutu, che si inserisce nella già nutrita produzione post 6 aprile 2009 e che brilla per originalità e umanità.
«È nato da dentro, per istinto più che per ragionamento- racconta il regista- è un documentario che ho scritto girando, questo è uno di quegli eventi che ti travolge. All'inizio, forse, voleva essere una sorta di esorcismo a quel disastro, poi è diventato qualcosa di più». Diventa un racconto dolente e rabbioso, ma anche dolce e intimo, racconta un dramma collettivo senza mai dimenticare i singoli individui.
«Ho iniziato a seguirli, sono andato lì in varie occasioni. E io L'Aquila non la conoscevo, dovevo andarci pochi giorni prima del sisma, poi l'impegno è saltato. Ho imparato a conoscerla così e ho voluto cercare nelle loro parole, nei loro ricordi, com'era. L'opera ha iniziato a prendere corpo durante il G8, dopo aver incontrato molte persone, aver trovato rapporti importanti. Dai luoghi, spesso inavvicinabili, dal silenzio, sono passato a loro. Trovavo attorno a quella città ormai fantasma tante altre ghost town e attraverso questo film creavo io stesso un luogo, uno spazio da abitare per queste donne, questi uomini senza più un posto proprio. Da qui sono nati tutti gli scambi, umani e creativi, che costituiscono la parte più forte del documentario».
Pisanelli non ha forzato i ritmi, né le storie, con la sua sensibilità acuta ed empatica, ha accettato i tempi lenti di una ricostruzione difficile e controversa. Non ha sfruttato le vittime, le ha accompagnate, è diventato parte della loro vita, spesso è stato partecipe e testimone delle evoluzioni e delle involuzioni delle loro vite. Questo rende Ju Tarramutu un'esperienza unica, prima ancora che un bel lavoro cinematografico. «L'esorcismo, il silenzio, il disorientamento che avevano loro era anche il mio. Poi anche dentro di me è giunta la rabbia, credo- è una provocazione, ma non troppo- che la scoperta delle intercettazioni in cui gli imprenditori sciacalli ridevano della loro tragedia, si sfregavano le mani in vista degli affari che avrebbero fatto, hanno fatto esplodere il loro dolore, li hanno portati a una reazione forte. È stata una primavera bellissima, dopo una grande depressione che temo stia tornando, a causa delle grandi speculazioni in arrivo. E le responsabilità di questo sono del governo, ma anche delle amministrazioni locali, al terremoto naturale si è aggiunto il terremoto mediatico e quello delle scelte sbagliate. Ciò che non è crollato per le scosse, è stato buttato giù dagli errori».
Appassionato, amareggiato, ammirato, Pisanelli sente forte ormai l'appartenenza al popolo aquilano. Ne ama la dignità e la forza. Laddove, nelle tendopoli, non ci si poteva riunire ed esercitare la democrazia, neanche nelle sue più elementari forme, questo popolo fiero ha trovato la forza di produrre, proporre, stilare una legge d'iniziativa popolare. In mercoledì freddissimi e ostici non hanno rinunciato ai loro diritti. «Questo film, a mio parere, era importante perché L'Aquila è lo specchio dell'Italia di oggi, anche se questa città e il resto del paese sembrano capirsi sempre meno. Dopo due anni all'orizzonte non si vedono miglioramenti, nonostante il grande lavoro di artisti e intellettuali abbiano fatto da motore e sostegno di questa proposta di legge. Mentre il loro dolore veniva spettacolarizzato, durante un'inarrestabile bombardamento mediatico, nulla veniva fatto per gli aquilani, c'erano solo propaganda e militarizzazione della vita comune. Con queste tv onnipresenti che fanno da controcoro grottesco. Io non ho voluto forzarli, strumentalizzarli ma piuttosto ho cercato e voluto diventare un po' aquilano». Ci è riuscito. Lo senti dalle sue parole e lo vedi dalle sue immagini.
da ilsole24ore.com
Ju Tarramutu
Un viaggio nei territori della città più mistificata d'Italia
martedì, aprile 05, 2011
Se i nostri scrittori son interessati
'I GIOVANI E L'ITALIA UNITA'
Concorso per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
La Provincia di Brescia - Assessorato Giovani, Politiche Giovanili e Informagiovani, nell'ambito del progetto GIOVENTU' CARD, bandisce un concorso per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia dal titolo 'I GIOVANI E L'ITALIA UNITA' finalizzato alla sensibilizzazione delle nuove generazioni ai valori di appartenenza alla comunità nazionale.
Il concorso è gratuito, aperto a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni alla data di pubblicazione del bando e residenti in provincia di Brescia.
Due le categorie: non laureati e laureati.
I partecipanti dovranno presentare un elaborato scritto (saggio o racconto).
PREMI
1° CLASSIFICATO di ogni categoria PC portatile
2° CLASSIFICATO di ogni categoria iPad
3° CLASSIFICATO di ogni categoria iPhone
Gli elaborati dovranno pervenire entro le ore 16.00 di lunedì 16 maggio 2011.
Gioventù Card - Progetto a cura dell'Assessorato
Giovani e Politiche Giovanili della Provincia di Brescia
tel. 030 3748587-546 - fax 030 3748544
mail: info@gioventucard.it
sito web: www.gioventucard.it
PI 03046380170
Imitatore allenatori di serie A
Ecco le imitazioni di DelNeri, Allegri, Ranieri, Ancelloti, capitan Zanetti e Massimo Mauro
Rio delle Amazzoni a nuoto
Nuoto/ Novocic da record,
percorre Rio Amazzoni in 46 giorni
Roma(Apcom) - E' partito dal Perù ed è arrivato in Brasile a nuoto, percorrendo oltre 5400 km del Rio delle Amazzoni in soli 46 giorni e sbriciolando il precedente primato che apparteneva allo sloveno Martin Strel (65 giorni). E' entrato nel guinness dei primati il serbo Darko Novocic, 37 anni, capace di nuotare oltre due terzi di uno dei fiumi più pericolosi al mondo. L'atleta ha raccontato la sua avventura, un'impresa da 118 chilometri al giorno per 16 ore quotidiane a mollo, al quotidiano bosniaco 'Nezavisne Novine'.
"E' nato tutto con i miei amici - spiega il nuotatore serbo - scommettevano sul fatto che non sarei mai riuscito a battere il record di Strel e ho deciso di partire per sfildarli". Per garantire l'incolumità del nuotatore e metterlo a riparo dai pericolosi predatori che animano le acque del Rio delle Amazzoni, è stato costruito un particolare sistema di reti e gabbie controllato da quattro barche che hanno seguito costantemente Novocic. Un solo incontro imprevisto quando il serbo si è imbattuto in un coccodrillo.
"Ho iniziato a nuotare velocemente, poi ho capito che era stato già sbranato dai piranha". Ma il nemico principale è stato proprio l'acqua. "E' una poltiglia disgustosa, ho dovuto fare molte docce e vaccini per proteggermi da quell'acqua che cambia colore continuamente, da gialla a verde".
lunedì, aprile 04, 2011
"Politici" podisti
Marantelli fugge dalle Iene
Marantelli messo in fuga dalle Iene. Il parlamentare varesino è finito, con diversi colleghi, nella rete di Sabrina Nobile, inviata a Montecitorio per toccare con mano la preparazione dei deputati sull'Unità d'Italia. Di fronte alla semplice domanda «Cosa è successo il 17 marzo di 150 anni fa?» Marantelli ha sfoderato una tecnica alla Amici miei. Si guarda intorno fa il vago e parte con un astuto stratagemma: « Certo che… Scusi, chiedo scusa… scusi, chiedo scusa, ritorno subito… » e si allontana fingendo di essere stato chiamato da qualcuno... Chi lo ha chiamato? La Iena Sabrina si guarda intorno. La piazza è deserta.Memorabile la risposta di Vincenzo Alaimo ex deputato Udc: «Il 17 marzo preciso io non lo ricordo con molta chiarezza però per averlo scelto vuol dire che c'è stato qualcosa di importante, di storico che va realizzato e va ricordato».
Falla stare zitta, quell'handicappata del cazzo!
De rerum natura
1913, colpo di Stato militari in Messco,Woodrow Wilson decise di "insegnare alle repubbliche sudamericane a eleggere gli uomini giusti". Walter Page ambasciatore americano a Londra riferisce la sua conversazione con il Ministro degli Esteri inglese Sir Edward Grey, che gli chiese:
S.E.G." se doveste intervenire che farete?"
W.P. "Li faremmo votare e poi li lasceremmo vivere in base alle loro decisioni."
S.E.G."Ma se loro vivessero in altro modo?"
W.P. "Torneremmo e li faremmo votare di nuovo".
S.E.G."E andreste avanti così anche per duecento anni?"
W.P. "Sì, gli Stati Uniti staranno qui duecento anni e nel frattempo, in questo breve periodo, all'occorrenza sparereranno a questa gente, finchè non impareranno a votare e a goversnarsi da soli".
Da "IMPERO -Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno" di Niall Ferguson.