sabato, giugno 29, 2013

"Italia loro" - 50°

Dopo "i 50 di Assi di coppe", Stefano Bizzotto prosegue il suo racconto della storia del calcio raccontando ..

i 50 stranieri più forti della Seria A (dal 1980 ad oggi)

Lo speciale chiamato "Italia Loro - i migliori stranieri dal 1980" è andato in onda su Raisport con un servizio al giorno negli ultimi mesi

Un video alla volta facciamo passare la classifica dal cinquantesimo a scendere
(in realtà in rete non ci sono i video di tutte e quindi manca qualche posizione)

"Italia Loro"
di Stefano Bizzotto
50 - Jorge Juary




venerdì, giugno 28, 2013

Percorsi Ciclabili Brescia - 39

Secondo dei cinque percorsi de "La Strada del Franciacorta", il blù.

Bello il tratto Monticelli-Provaglio-Monterotondo, mentre nulla di che Passirano-Rodengo-Ome (si sta per buona parte sullo stradone....).

Cartelli assenti in alcuni punti, quindi guardarsi il percorso prima di farlo.

 
Percorsi Ciclabili in provincia di Brescia - 39
"Percorso 2 - blu - 
Franciacorta Pas Dosè"
Rodengo S. - Monticelli Brusati - Provaglio d'Iseo -
Passirano - Paderno Franciacorta - Rodengo Saiano


32 km
tipo di bici: city bike 
Note:percorso con saliscendi, 
quasi intergralmente su asfalto

 
scarica in formato .kml

giovedì, giugno 27, 2013

Hashima: il degrado del cemento


Hashima, l’isola di cemento 
Storia, foto e video dell'isola giapponese che negli anni Cinquanta fu il posto più densamente popolato al mondo e oggi è un'attrazione turistica 


In mare aperto, a 15 chilometri da Nagasaki, i palazzi di cemento dell’isola di Hashima sono in rovina da 40 anni. L’isola – all’estremità meridionale del Giappone – fu operativa dal 1887 come miniera di carbone di proprietà della Mitsubishi Motors e diventò nel 1959 forse il luogo più densamente popolato del pianeta (5.259 abitanti, pari a 83.500 per km quadrato). Venne abbandonata del tutto nel 1974 quando andò in crisi il mercato del carbone, rimpiazzato dal petrolio, e oggi è un posto spettrale e spettacolare, visitato dai turisti.
Nel 1800 il legno ricavato dalle pinete – il principale combustibile in Giappone – iniziò a scarseggiare e il carbone diventò la migliore alternativa. Hashima fu una delle isole convertite in miniera al largo di Nagasaki, dopo il successo ottenuto con la più grande isola di Takashima. La Mitsubishi Corporation comprò Hashima nel 1890, tre anni dopo la sua prima inaugurazione, acquisendo così l’intero comparto minerario della zona.
Nel 1916 ad Hashima si costruì il primo grande “condominio” di cemento in Giappone: sei piani, un cortile interno e alloggi privati per le famiglie dei minatori, ognuno composto da una singola stanza con una finestra e un’anticamera. Bagni e cucine erano invece comuni. Due anni dopo, al centro dell’isola, fu realizzato un complesso residenziale di nove piani, all’epoca il più alto del Giappone. Man mano che la domanda di carbone aumentava, il numero di edifici in cemento cresceva: divennero più di trenta. Hashima è nota anche con il soprannome di Gunkanjima, “isola a forma di nave da guerra”, creato da un giornale per via degli alti muri che tuttora circondano il perimetro, come scudo per tifoni e mareggiate.

Durante la Seconda guerra mondiale, con i giovani giapponesi al fronte, la miniera dovette impiegare manodopera coreana e cinese. Circa 1.300 lavoratori morirono per la fatica e la malnutrizione. Altri ancora nelle correnti, cercando di scappare a nuoto. Le condizioni di vita sono raccontate, in un’intervista del 1983, da uno dei minatori coreani sopravvissuti: si viveva in otto in una stanza, sorvegliati costantemente da guardie giapponesi armate di spada e costretti a lavorare in spazi angusti sotto terra, col rischio che i muri della miniera crollassero da un momento all’altro: «Ero convinto che non avrei mai lasciato l’isola vivo».
La densità massima fu raggiunta nel 1959: 83.500 abitanti per km quadrato. Una città compressa, con scuole, una palestra, un cinema, 25 negozi, bar, ristoranti, templi, un ospedale e un bordello. Un labirinto di cemento in cui gli alloggi erano divisi secondo precise gerarchie sociali: i lavoratori non sposati nei monolocali, quelli sposati nei bilocali con bagno e cucina in comune, il personale amministrativo e gli insegnanti in bilocali con cucina e bagno inclusi. Solo il manager della miniera aveva diritto a una casa indipendente.
Le difficoltà di gestione non erano diverse da quelle di qualsiasi altra piccola isola abitata forzatamente: cibo, vestiti e – fino al 1957 – acqua potabile dovevano essere portati dalla terraferma. Durante le tempeste Hashima era isolata. Il suolo arido non permetteva di coltivare, tanto che nel 1963 gli abitanti si ingegnarono portando terriccio da fuori e creando orti sui tetti. Frigoriferi e televisioni arrivarono nello stesso periodo.
Alla fine degli anni Sessanta il mercato del carbone crollò e le miniere iniziarono a chiudere. Anche Hashima progressivamente perse lavoro e il 15 gennaio 1974, con una cerimonia ufficiale di chiusura nella palestra locale, fu abbandonata: l’ultimo lavoratore partì il 20 aprile dello stesso anno.
In costante decadimento, Hashima è diventato un simbolo dello sfruttamento su larga scala delle risorse energetiche e della sua dipendenza dagli alti e bassi del commercio internazionale, tanto da essere usata come immagine nelle pubblicità-progresso del governo contro gli sprechi. Ma anche della velocità con cui lo sviluppo urbano deperisce una volta abbandonato dall’uomo, come mostra un episodio della serie di History Channel Life after people (un altro video interessante è qui).

2 gennaio 2013







mercoledì, giugno 26, 2013

Vizify


WEB// Scopri Vizify e ottieni l’infografica
 gratuita della tua attività sul web
Autore

Stamattina durante il quotidiano giro di ricognizione e aggiornamento sui vari social, ho scoperto Vizify, un sito che offre un comodo servizio on-line che rende facile, quasi immediato e sicuramente rapido, realizzare una dettagliata ed utile infografica che racchiuda la propria attività sul web.
Qui trovate il mio Profilo.
Cos’è un’infografica? si tratta in parole (parecchio) povere di uno schema grafico piuttosto minimal, che fornisce dati, percentuali, schemi e informazioni su un determinato argomento. In questo caso si tratta della vostra attività su social network, siti e blog, insomma tutto ciò che combinate sulla rete e sulle princiali applicazioni del vostro smartphone. In più menziona la vostra carriera e i vostri studi, con la possibilità di aggiungere ed aggiornare i dati, nonchè di modificare l’aspetto grafico.


PRO: se per un utente può interessante o divertente avere un quadro generale della propria web activity, per chi ha una professione legata ad internet questo strumento si trasforma in un utile alleato per fornire dati ad aziende e contatti, ma anche per essere trovato da chi ha interesse a lavorare con personalità attive sul web. Praticamente è un altro link da aggiungere al proprio curriculum virtuale, un po’ come Linkin. E’ gratuito ed un servizio così a costo zero è decisamente da non sottovalutare.

CONTRO: Sebbene stia testando il sito solo da qualche ora, al momento ho notato come pecca che non fornisce dati su fan, iscritti e follower sui social neteork, sarebbe utile poter leggere il numero accanto ad ogni voce.
In conclusione vizify è uno strumento davvero utile per blogger, web editor e chiunque abbia una professione che si svolge in grand parte su internet.


15 aprile 2013

martedì, giugno 25, 2013

App per gestire automobile




Le app del risparmio per l'auto. 

Con lo smartphone è possibile 
- monitorare i prezzi del carburante, 
- trovare i distributori più vicini, 
- tenere un’agenda dei costi annuali del mezzo 
- organizzarne la manutenzione

WAZE, app gratis per iOS e Android, permette di comunicare anche in tempo reale  i rallentamenti, gli incidenti e i lavori in corso sulle strade. In più offre i listini di circa 18.000 stazioni di servizio italiane aggiornati in tempo reale. 

Altra app utile per chi si sposta in auto è iEcoMeter, che registra in un grafico velocità e frenate, variabili che condizionano il consumo di benzina (disponibile per iPhone qui a 2,69 euro). 

Infine c’è Road Trip L/100km, app che organizza con una lista tutte le spese imminenti come il bollo, la manutenzione ordinaria e l'assicurazione (per iPhone, costa 4,49 euro e si può scaricare cliccando qui).

Nel link qui altre app:

lunedì, giugno 24, 2013

Costo isolamento termico

Su segnalazione di PaolaZ...


Costo dei materiali per isolamento termico

Anch’ io, come le altre scimmie, sono in evoluzione. Se anni fa prediligevo il design, l’aspetto, la forma, l’illuminazione e riservavo a questi aspetti tutta la mia attenzione, oggi il mio debole è per la cura e l’attenzione nel costruire (o risanare). Non solo mi riferisco ai difetti di costruzione, mi riferisco ai materiali, alla scelta dei materiali.

Le mie convinzioni negli anni miglioreranno e cambieranno ancora, ma in questo momento hanno già una linea ben definita.
Non sempre le proposte che faccio sono accettate dai miei interlocutori senza discussione! E se la discussione quasi mai verte sulla bontà del mio progetto di coibentazione o sullo spessore da me proposto, quasi sempre verte sul costo. E’ pacifico che ognuno spende quello che può spendere, ma noto che ancora oggi l’investimento nella coibentazione è teoricamente capito, ma quasi quasi ancora concepito come un di più, una cosa di cui in fondo si può fare anche a meno, o farne meno!
Per assurdo, è più facile convincere qualcuno ad installare un pannello solare sul tetto che a coibentare il tetto. Poco importa se in realtà d’estate fare una doccia costa 0,00tot centesimi di gas e l’ impianto impiegherà una vita per ripagarsi.
Insomma la scusa più facile per non seguire il progetto della coibentazione è il suo costo.
Senza dilungarmi voglio chiudere con una bellissima frase di Breuer:
"il più lussuoso dei progetti può essere economico,
il meno costoso può essere uno spreco, ed io sono contrario allo spreco"
Marcel Breuer, architetto 1902-1981

domenica, giugno 23, 2013

Compleanno del giorno

Si festeggia il primo compleanno del secondo genito della Bet!!! 


 



AUGURI MATTEO!!!