Cancellata l’Imu per il 2013, dal 2014 sostituita dalla Service Tax
Per quest’anno esenti prime case, immobili dell’impresa
costruttrice destinati alla vendita, Iacp e alloggi sociali
Via libera alla cancellazione dell’Imu. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha stabilito con un nuovo
schema di decreto legge che nel 2013 l’imposta municipale unica su
prime case, terreni agricoli e fabbricati rurali non verrà pagata. Dal 2014, invece, al posto dell’Imu entrerà in scena la Service Tax.
Gli immobili che non pagano l’Imu
Oltre alle
prime case, sono esclusi dall’imposta municipale propria i
fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non locati o venduti entro tre anni dalla ultimazione dei lavori. Secondo le stime del Governo, la misura dovrebbe sbloccare una parte di risorse delle imprese, pari a circa 38 milioni di euro l’anno, che potranno essere investite in operazioni maggiormente produttive, con ripercussioni positive sul sistema economico.
Sono esclusi dal pagamento dell’imposta anche
gli alloggi degli Istituti autonomi case popolari e quelli delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibiti ad abitazione principale dei soci assegnatari.
Dal primo gennaio 2014 non pagheranno neanche gli
alloggi sociali, cioè realizzati o recuperati da operatori pubblici o privati destinati prevalentemente alla locazione per individui e nuclei familiari svantaggiati. Secondo l’Esecutivo, la misura attiverà gli investimenti in alloggi sociali tramite le risorse attualmente disponibili presso il Fondo Investimenti per l’Abitare, riservato a investitori qualificati, promosso e gestito dalla SGR di Cassa Depositi e Prestiti.
Immobili di impresa
Ai sensi del nuovo decreto,
l'Imu è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e degli esercenti arti e professioni nella misura del
50%. l'Imu
è inoltre deducibile per il conteggio dell'Irap, Imposta regionale sulle attività produttive.
Cosa cambia dal 2014
Dal 2014 entrerà in vigore il modello di tassazione federale basato sulla
Service Tax che sostituirà la Tares. L’imposta sarà riscossa dai Comuni e si comporrà di due parti, la prima per la gestione dei
rifiuti urbani, la seconda per la copertura dei
servizi indivisibili.
La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree che possono produrre rifiuti urbani. Le aliquote saranno commisurate alla
superficie.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. L’imposta sarà a carico sia del
proprietario, in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile, che dell’
occupante, perché fruisce dei beni e servizi locali.
Le misure sono state accolte con favore dall'Ance, che nell'abolizione dell'Imu sugli immobili delle imprese di costruzione rimasti invenduti vede uno strumento per far ripartire l'edilizia. Secondo l'associazione degli edili, le iniziative potrebbero essere completate da un piano di investimenti infrastrutturali per la manutenzione del territorio, delle scuole e degli edifici pubblici.
29 agosto 2013