sabato, agosto 06, 2011
La vecchia che canta - Victor Victoria - VIII
venerdì, agosto 05, 2011
ad una mia amica hanno detto che...
Cosa dice lui
“Finalmente hai messo su i chili che ti mancavano per piacermi”
Cosa capisce lei
“Sei grassa”
Ipotesi di traduzione
“Sei bona”
Fuochi d'artificio sul Garda
Per chi è in città settimana prossima....
AGOSTO 2011
• dom 7: LIMONE SUL GARDA (ore 22.00)
• dom 7: MALCESINE frazione Cassone – Festa dei Ciclamini (ore 22.30)
• dom 7: DESENZANO frazione Rivoltella – Festa del Lago e dell’Ospite
• lun 8: LAZISE frazione Colà – Antica Sagra Madonna della Neve
• gio 11: MADERNO (ore 23.00)
• sab 13: LA GRANDE NOTTE DELLE STELLE – Fuochi in tutti i Paesi
• lun 15: SAN ZENO DI MONTAGNA in Piazza Schena (ore 23.00)
• lun 15: DESENZANO frazione San Martino d/B – Festa del Vino
• lun 15: GARDA
• sab 20: PESCHIERA DEL GARDA – Palio delle Mura
• dom 21: LAZISE – Festa dell’Ospite
• lun 22: PASTRENGO frazione Piovezzano – Sagra di S.Rocco
• gio 25: SIRMIONE – Una Notte per Sirmione (ore 23.00)
• sab 27: RIVA DEL GARDA – Notte di fiaba
• lun 29: CASTELNUOVO DEL GARDA frazione Sandrà – Festa di S.Luigi
SETTEMBRE 2011
• dom 4: LIMONE SUL GARDA (ore 22.00)
• sab 10: MALCESINE frazione Navene – Navene in Festa (ore 22.30)
• mar 13: PESCHIERA DEL GARDA – Grande Cena di Gala sul Canale di mezzo
Quest’estate c’è una grossa novità. Nella serata di sabato 13 agosto 2011 il Lago di Garda potrebbe entrare nel Guinness World Record. E’ previsto uno spettacolo di fuochi d’artificio (verso mezzanotte) in contemporanea in tutti i paesi del Lago di Garda cercando di realizzare così il più grande festival pirotecnico d’Italia. La serata è chiamata “La Grande Notte delle Stelle” e sono in programma eventi nei vari paesi a partire dalle ore 18 (spazio enogastronomico, attrazioni musicali e balli in piazza).
Testi di un certo livello
giovedì, agosto 04, 2011
me lo dicono sempre, infatti
Allora, cari amici del nord che passate diqua, una volta per tutte: sticazzi e me cojoni non sono sinonimi e significano ciascuno una cosa diversa.
La differenza è in primo luogo grammaticale: in effetti quello che puòtrarre in inganno, mi rendo conto, è il fatto che sti cazzi e me cojonipossono sembrare ad alcuni di voi espressioni grammaticalmente simili:tipo sti cazzi = questi cazzi e me cojoni = i miei coglioni. Beh, non è così e questa breve esegesi potrà aiutarvi a distinguerne il significato. Seguitemi: sti cazzi significa effettivamente questi cazzi e non indica affatto stupore e meraviglia. Tutto il contrario: significa invece unicamente ed esclusivamente chissenefrega, nèpiù nè meno. Chissenefrega, non me può fregare di meno, e sti cazzi nun ce li metti?. Insomma: il disinteresse più totale. Ecco.
Per l'accezione in cui la usate voi, cioè per indicare uno stupore incredulo, l'espressione romanesca piu adatta è me cojoni. La quale non si traduce affatto con i miei coglioni, come qualcuno di voi potrebbe pensare, ma con mi coglioni, mi stai coglionando (mi stai prendendo ingiro), dal verbo coglionare = prendere in giro. In sostanza, si usa di frontead un'affermazione incredibile, ad un fatto di cui ci si stupisce e si è increduli. Equivale, per capirci, a ma che, mi prendi in giro?, accipicchia!, incredibile! e via dicendo.
Ricapitolando:
Sticazzi = Chissenefrega, non me ne importa nulla.
Me cojoni = Nooo, mi prendi in giro!, Non ci credo! Incredibile!
Coraggio, non è difficile.
P.s. per i solutori più che abili: a complicare un poco le cose, mi rendo conto, c'è poi il fatto che l'espressione sti cazzi, volta al singolare (e dunque sto cazzo, mi raccomando) cambia radicalmente significato ed indicapiuttosto un moto di disaccordo e di scetticismo, introducendo unasorta di iperbole.
Esempio:
- Ieri sono andato a pesca e ho preso un pesce grosso così
- Seee, sto cazzo.
oppure:
- La Roma l'anno prossimo compra Kakà, Ronaldinho...
- Sì e sto cazzo.
Ma questo è già il corso di secondo livello.
BORGOGNONI
saltellando fra i blog
Default Italia: 99 Giorni al Fallimento – Cosa Vuol Dire Fallire per un Paese
Default, la parolina straniera che tanti pronunciano con leggerezza, è considerata generalmente una malattia leggera che prima o poi tutti devono fare, come il morbillo, gli orecchioni o la scarlattina.
Niente di più falso. Il livello di sviluppo di una nazione non si misura solo col PIL o con la tecnologia che è in grado di progettare/produrre, ma anche dalla pace sociale, dalla sicurezza che è in grado di assicurare ai propri cittadini. Non solo in termini di repressione della criminalità, ma in termini di certezza delle istituzioni: la legge, l’ordine, l’assistenza sanitaria, la chiarezza nei rapporti di lavoro, la stabilità dei redditi e l’affidabilità che lo stato è in grado di garantire quando fa una promessa ai suoi cittadini.
Fallire non è solo dire: non sono in grado di pagare i miei debiti, ma anche rinunciare di colpo al livello di sviluppo raggiunto con il lavoro di tante generazioni. In queste ore si parla di tutto: iva sociale, prelievi coatti della tredicesima e di un’altra mensilità per tutti i dipendenti e pensionati, eliminazione dell’assistenza sanitaria diretta, abrogazione dell’articolo 18 per garantire una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, posticipo dell’erogazione dei trattamenti di fine rapporto (le liquidazioni, per intenderci).
Si tratta sicuramente di misure efficaci perché garantiscono gettiti e risparmi immediati, sicuri, quantificabili e una sorta di finanziamento indiretto all’industria tramite la possibilità di poter licenziare in tutta libertà e di poter trattenere le liquidazioni. Altro che le fesserie della riduzione dei costi della politica. Solo l’abolizione delle province e delle comunità montane richiederebbe anni per il trasferimento delle competenze, mentre l’eliminazione dei vitalizi causerebbe una pioggia di ricorsi per la negazione di un diritto acquisito. Ora che i creditori bussano alla porta ci vogliono i denari, non le promesse.
Immaginate quale tipo di nazione ci aspetta dopo l’11-11-11, la data nella quale il Sole 24 Ore ha previsto il fallimento per l’Italia. Stipendi prelevati di forza dallo stato, medicine e visite a pagamento, licenziamenti con una semplice letterina prestampata, una cambiale al posto della liquidazione, rischio di poter perdere la casa perché non si è in grado di pagare il mutuo o il fitto. Praticamente la pace civile abrogata da un giorno all’altro.
Certo, magari a chi legge brucia il sedere perché fino a oggi ha lavorato come un ciuco, paga il mutuo e non ha un euro di debito. Perché si dovrebbe trovare precipitato nel terzo mondo senza aver fatto nulla? Questa domanda ha una risposta semplicissima: perché fino ad oggi si è disinteressato di quello che la politica faceva al suo paese. Ha accettato che un gruppo di potere ristretto detenesse il controllo del suo destino mentre lui guardava Valentino Rossi in tv e si è interessato veramente di Berlusconi solo quando c’era da guardare le fotine della Ruby o della Minetti su internet. Si pecca per opere, ma anche per omissioni.
L’inverno del 2011 inizia ad agosto. Farà tanto freddo che tutti ci ammaleremo d’anarchia.
GOETHE, Le affinità elettive
GOETHE, Le affinità elettive
Abbattetela!
Compra una pagina
per l'addio al gatto
L'inserzione di una scultrice che ha noleggiato
un elicottero per seppellire l'amato Sky ad Olbia
MILANO - Alcuni alla morte del proprio animale domestico fanno affiggere manifesti funerari. Altri hanno, addirittura, firmato un necrologio a nome del cane quando è scomparso il «padrone».
La necessità di condividere il dolore per la rottura di questo legame particolare assume forme sempre più diverse. Potrebbe sembrare un gesto eccentrico ma è l'ultima dichiarazione d'amore per il compagno di un pezzo della propria vita. Senza magari badare a spese come ha fatto l'artista Luciana Matalon. Veneta di nascita, milanese di adozione, ha acquistato oggi una pagina intera del Corriere della Sera (nella foto a lato) per urlare tutta l'angoscia per la scomparsa del suo amato gatto Sky.
«Da quando non c'è più mi sento più fragile e la sua assenza è incolmabile - spiega con un filo di voce la pittrice e scultrice - perché è stato più di un compagno fedele e mi ha donato emozioni per 15 anni. Eravamo inseparabili».
Per questo motivo, per anni ha litigato con inflessibili hostess che non volevano accettare Sky nei viaggi per raggiungere le mostre allestite in Europa, America e Giappone. In Italia, alla sua produzione artistica si sono interessati critici come Vittorio Sgarbi. «Tutto ciò che ho creato negli ultimi tre lustri è stato ispirato e poi dedicato a Sky», prosegue la scultrice, «perché lui mi regalava emozioni da trasfondere nelle opere». Del resto anche l'etologo Giorgio Celli, scomparso lo scorso mese, aveva sostenuto che «guardare un gatto è come guardare il fuoco, si rimane sempre incantati. Sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice». Proprio la stessa complicità che esisteva fra Sky e la sua «padrona». «Più che complicità direi simbiosi - argomenta, Nello Taietti, direttore della Fondazione Matalon - al punto da spingere l'artista ad affittare subito un elicottero per seppellire Sky nel giardino della sua villa a San Pantaleo, vicino Olbia, accanto a una scultura che gli aveva dedicato». La cerimonia degli addii con la pagina di oggi può dirsi completa.
mercoledì, agosto 03, 2011
Triple Lightning Strike
La potenza della natura! beccatevi sti video rallentati
Chicago skyscrapers in one blow
http://www.youtube.com/watch?v=FAJDUEcegbk
The sequel to the Triple Lightning Strike
http://www.youtube.com/watch?v=IBkQjSgk96U
martedì, agosto 02, 2011
Nikkia "bresciana"
Sottolineerei:
"....la giovane bresciana...."?!?!?!? ma l'intervistatore, sentendo il tuo "leggerissimo" accento non esattamente bresciano, non ha capito che forse non sei esattamente di queste zone? :D
"....la nostra concittadina..."
Ed ecco poi (su segnalazione della diretta interessata) dal sito del giornale la versione integrale...
passando per il MIT
I migliori giovani cervelli del nostro Paese fanno la valigia e se ne vanno, ma a volte ritornano, come ha fatto Alessia Ferrari, oggi 30enne, in tasca una laurea magistrale in Ingegneria Civile all'Università di Brescia, partita sei anni fa per Boston e ora di nuovo alle nostre latitudini. “Sono rientrata in Italia con l'idea di rimanerci, almeno per il momento – dice -. Voglio dare una possibilità al nostro Paese e farmi portavoce dell'importanza di un'esperienza all'estero”.
La sua avventura è cominciata su un volo Milano-Boston nell'agosto del 2005: “il portellone si è chiuso e mi sono trovata improvvisamente sola con me stessa e con la curiosità della scoperta del Nuovo Mondo – spiega -, di quello che da lì a cinque anni sarebbe diventato il mio mondo”.
Alessia Ferrari, ancora studentessa, ha deciso di partire, per seguire un Master of Engineering al prestigioso Massachussets Institute of Technology (MIT). “Iniziavo a sentire il bisogno uscire dalla routine quotidiana di una studentessa – dice – volevo provare qualcosa di diverso”. L’opportunità, per Alessia, e’ nata quando ha saputo di un accordo siglato tra alcuni atenei italiani, tra cui quello di Brescia, per offrire la possibilità agli studenti di trascorrere un periodo in strutture di ricerca statunitensi.
“E' stato come in un film: a marzo del 2005 ho ricevuto la lettera di ammissione al programma di Master – continua -. Il sogno di ogni ingegnere stava diventando per me una realtà, anche grazie alla solida preparazione che avevo ricevuto con l'aiuto dei docenti della mia Facoltà”.
Alessia ha colto al volo questa prima grande occasione, che ha fatto subito fruttare. “Al MIT ogni giorno, sia professionalmente che umanamente, crescevo sempre più – racconta - , circondata da professori impegnati in ricerche ad elevato respiro tecnologico, e stringevo amicizia con altri studenti provenienti dalle regioni più remote nel mondo. Catapultata in questa nuova realtà, iniziai a poco a poco a pensare in inglese, curiosa di ascoltare la storia che ognuno aveva da raccontare”. Allo stesso tempo, Alessia non si stava però allontanando dalla realtà universitaria bresciana. “I miei docenti di riferimento, Roberto Ranzi e Francesco Colleselli, del Dipartimento di Ingegneria Civile, Territorio e Ambiente dell'Università di Brescia, venivano sempre aggiornati sui progressi della mia ricerca sulla tesi”.
Il lavoro per la tesi era un modello di analisi ad elementi finiti che simula il comportamento del terreno di Singapore in occasione del crollo del supporto di uno scavo di 30 metri. Una ricerca che l'ha tenuta impegnata fino al 2007 "e mi ha permesso di ottenere, oltre alla laurea in ingegneria dell'Università di Brescia - continua -, il tanto agognato diploma dall’MIT”.
Alessia ama le sfide e, nonostante la vita al MIT fosse molto stimolante, ha deciso di affrontare il mondo del lavoro. “La mia vita professionale è cominciata a Boston in Haley & Aldrich, uno studio di consulenza per l’ingegneria geotecnica ed ambientale – spiega -. Oltre alle ore di progettazione passate in ufficio, come in ogni prima esperienza professionale da ingegnere che si rispetti, passavo del tempo in cantiere, sopportando tutti gli effetti collaterali del caso: ero costretta a delle vere levatacce e a raggiungere i cantieri, muovendomi in bicicletta da un capo all'altro della città. Il primo progetto fu 45Province, un grattacielo di 31 piani in elevato e 6 piani di sotterraneo. Sapere di aver partecipato alla sua realizzazione, fu per me un'immensa soddisfazione”.
Nel 2008 Alessia decise di trasferirmi nella Grande Mela:”ho ottenuto un’offerta lavorativa all’ufficio new yorkese di Ove Arup & Co.. Una grande occasione per seguire progetti di prestigio e incontrare grandi architetti – racconta -. Dopo qualche mese mi proposero di lavorare per un trimestre a Doha in Qatar, dove gli orari di lavoro erano davvero duri – continua -, ma non mi pesavano, perchè ero mossa dall’energia del nuovo, dell’innovativo, del sapere che un po' per fortuna, un po' per bravura ed un po’ per essere riuscita a cogliere le opportunità nel momento in cui passavano, stavo facendo una esperienza lavorativa unica nel suo genere. Il progetto della torre di 500 metri a cui ho lavorato come Project Geotechnical Engineer in Qatar durò due anni e rappresenta, a tutt’oggi, la mia esperienza lavorativa più significativa”.
Così, come nel 2005, in controtendenza con i suoi coetanei, è partita dall'Italia, nel 2010 ha deciso di tornare. “Ho fatto il percorso inverso a quello dei cervelli in fuga – dice -, affiancato da un importante cambiamento di carriera: ho deciso di ritornare sul banchi e di iniziare il Master of Business Administration alla SDA Bocconi di Milano, concentrando i miei sforzi su un futuro da manager.
In Bocconi mi sono presto resa conto che una preparazione di tipo ingegneristico fornisce un approccio analitico e ben strutturato alla risoluzione di problemi, riconosciuto come un plus nel mondo lavorativo”. E' già un anno che Alessia è rientrata in Italia e non si è assolutamente pentita: “dopo 9 mesi passati a studiare finanza e strategia, ora mi sono trasferita a Roma per realizzare un progetto di consulenza strategica per Autostrade per l’Italia”. L’estate romana farà da sfondo ad un periodo di tre mesi che la vedrà poi nuovamente a Milano. “Dovrò poi decidere, in base anche a come il mio profilo verrà accolto dal mercato, dove vivere – conclude -. Sono rientrata per rimanere qui, almeno per il momento. Perchè sento di voler dare una possibilità al nostro Paese. Sono fiduciosa: spero che in Italia troverò il mio ambiente naturale e riuscirò a trasmettere con energia ed entusiasmo quanto bello sia fare un’esperienza all’estero. Ma poi rientrare e farsene portatrici”.
Nel frattempo, Alessia è disposta a valutare nuove e interessanti offerte di lavoro.
Alessia Ferrari ha recentemente raccontato la sua esperienza nel corso di una conferenza tenuta alla Prewiew dell'Università di Brescia, cliccando qui potete seguire la sua relazione e trovare i recapiti per contattarla.
Il ciclo della luna
boom per il time-lapse
Grazie a questo spettacolare video creato con le immagini della NASA i navigatori hanno potuto ammirare un anno di "vita" della Luna - in realtà da gennaio 2011 a giugno 2011 - riassunto in due minuti e mezzo di filmato. L'animazione mostra infatti le fasi lunari, la librazione, l'angolo di posizione degli assi e il diametro apparente. Questo affascinante video ha già totalizzato su YouTube più di 150.000 visualizzaizoni
lunedì, agosto 01, 2011
Le panchine parlanti
Le panchine che
raccontano la natura
Le voci di attori e celebrità per rilassarsi all'aria aperta
A prima vista, sembrano normali panchine di legno, simili a tante altre. Ma non appena ci si siede sopra, ecco partire la voce dell’attore Stephen Fry che vi descrive le bellezze naturali circostanti, riempiendo il suo racconto di curiosità e aneddoti riguardanti il suo rapporto con la natura e la vita all’aria aperta. E quando vi siete stancati della parlata strascicata di Fry (o i cinque minuti di registrazione sono finiti), potete spostarvi su un’altra panchina, dove a deliziarvi potrebbero essere l’attrice comica Miranda Hart o magari la presentatrice tv Claudia Winkleman, o ancora il giocatore di cricket David Gower. Se invece volete mangiare il vostro panino in santa pace o proprio non vi va di dividere la vostra panchina con una voce registrata, seppur famosa, basta scegliere una seduta tradizionale e nessuno vi disturberà.
LE OTTO PANCHINE - Sono otto le «panchine parlanti» che il National Trust ha sparso in tutto il Regno Unito per il progetto «Bench Mate», primo nel suo genere e nato sempre per spingerepiù persone a passare del tempo «en plein air» ad ammirare le bellezze naturali, visto che solo la metà della popolazione inglese lo fa d’abitudine. «Milioni di persone visitano ogni anno i nostri luoghi per trovare un po’ di riposo fisico e mentale – ha spiegato Tony Berry, “Visitor Experience Director” del National Trust – e queste “panchine parlanti” sono perfette per sedersi e godere di tutto questo. L’individualità di ogni panchina è ciò che rende il nostro progetto così speciale e speriamo che serva ad incoraggiare ancor di più le persone a godere della vita all’aria aperta». Un’idea, quella di lasciarsi sedurre dalla natura circostante per trovare l’ispirazione o per rilassarsi e rigenerarsi, già accarezzata in passato da molti artisti: basti pensare a Čajkovskij, che sulle panchine del resort di Haapsalu, in Estonia, compose la sua “Patetica” nel 1893. «Che cos’è la vita se non si ha il tempo di sedersi e godersela? – ha spiegato Fry, parafrasando W.H.Davies, sul sito del “National Trust” – . Ecco perché sono davvero molto orgoglioso di essere associato ad una panchina e spero di portare conforto, calma e sollievo a tutti quelli che hanno il fondoschiena stanco».
1)Stephen Fry, attore – Felbrigg Hall, Norfolk;
2)Miranda Hart, attrice - Cragside, Northumberland ;
3)Claudia Winkleman, presentatrice tv – Quarry Bank Mill, Cheshire;
4)John Sergeant, annunciatore radio – Petworth House and Park, West Sussex;
5)Alain de Botton, filosofo e scrittore – Castle Ward, County Down;
6)Nick Baker, naturalista – Cotehele, Cornwall;
7)David Gower, giocatore di cricket e commentatore tv – Calke Abbey, Derby shire;
8)Iolo Williams, naturalista – Dinefwr Park & Castle, Carmarthenshire.
domenica, luglio 31, 2011
Foto della settimana
20 gennaio 2008
Val Daone, nei giorni nell'Ice Master 2008 (www.daoneicemaster.it), la finale di coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio; purtroppo gli esami incombenti e il caldo che l'ha fatta da padrone in questo mese, ci hanno impedito di fare una due giorni come si deve; ma in tre temerari (oltre a me, Daniela e Luigi, the President) siam partiti nel tardo pomeriggio di sabato 19, serata sotto il tendone delle gare, con una bella testimonianza di Manuela Di Centa, e poco prima di mezzanotte partiti, al chiar di luna e con la neve farinosa fino al ginocchio, per Malga Leno, nell'omonima valle, una laterale della Val Daone; poco dopo l'una eravamo su, nessuno nel raggio di tanti chilometri, solo orme dei più svariati animali; dopo poco, il fuoco che arde e ci riscalda, una candela accesa che illumina il buio all'interno della piccola stanza (fuori non c'è bisogno, sembra giorno dalla luna che c'è...) e in un attimo tutti i pensieri si volatilizzano, rimane la gioia e la gratitudine per esserci...