martedì, agosto 02, 2011

Nikkia "bresciana"

Su segnalazione di Fede...

Addirittura l'intervista sul Giornale di Brescia?!?!?!
grandissima!!!!

Sottolineerei:
"....la giovane bresciana...."
"....la nostra concittadina..."
?!?!?!? ma l'intervistatore, sentendo il tuo "leggerissimo" accento non esattamente bresciano, non ha capito che forse non sei esattamente di queste zone? :D


Ed ecco poi (su segnalazione della diretta interessata) dal sito del giornale la versione integrale...

Alessia: Brescia-New York-Milano,
passando per il MIT

I migliori giovani cervelli del nostro Paese fanno la valigia e se ne vanno, ma a volte ritornano, come ha fatto Alessia Ferrari, oggi 30enne, in tasca una laurea magistrale in Ingegneria Civile all'Università di Brescia, partita sei anni fa per Boston e ora di nuovo alle nostre latitudini. “Sono rientrata in Italia con l'idea di rimanerci, almeno per il momento – dice -. Voglio dare una possibilità al nostro Paese e farmi portavoce dell'importanza di un'esperienza all'estero”.

La sua avventura è cominciata su un volo Milano-Boston nell'agosto del 2005: “il portellone si è chiuso e mi sono trovata improvvisamente sola con me stessa e con la curiosità della scoperta del Nuovo Mondo – spiega -, di quello che da lì a cinque anni sarebbe diventato il mio mondo”.

Alessia Ferrari, ancora studentessa, ha deciso di partire, per seguire un Master of Engineering al prestigioso Massachussets Institute of Technology (MIT). “Iniziavo a sentire il bisogno uscire dalla routine quotidiana di una studentessa – dice – volevo provare qualcosa di diverso”. L’opportunità, per Alessia, e’ nata quando ha saputo di un accordo siglato tra alcuni atenei italiani, tra cui quello di Brescia, per offrire la possibilità agli studenti di trascorrere un periodo in strutture di ricerca statunitensi.
“E' stato come in un film: a marzo del 2005 ho ricevuto la lettera di ammissione al programma di Master – continua -. Il sogno di ogni ingegnere stava diventando per me una realtà, anche grazie alla solida preparazione che avevo ricevuto con l'aiuto dei docenti della mia Facoltà”.

Alessia ha colto al volo questa prima grande occasione, che ha fatto subito fruttare. “Al MIT ogni giorno, sia professionalmente che umanamente, crescevo sempre più – racconta - , circondata da professori impegnati in ricerche ad elevato respiro tecnologico, e stringevo amicizia con altri studenti provenienti dalle regioni più remote nel mondo. Catapultata in questa nuova realtà, iniziai a poco a poco a pensare in inglese, curiosa di ascoltare la storia che ognuno aveva da raccontare”. Allo stesso tempo, Alessia non si stava però allontanando dalla realtà universitaria bresciana. “I miei docenti di riferimento, Roberto Ranzi e Francesco Colleselli, del Dipartimento di Ingegneria Civile, Territorio e Ambiente dell'Università di Brescia, venivano sempre aggiornati sui progressi della mia ricerca sulla tesi”.

Il lavoro per la tesi era un modello di analisi ad elementi finiti che simula il comportamento del terreno di Singapore in occasione del crollo del supporto di uno scavo di 30 metri. Una ricerca che l'ha tenuta impegnata fino al 2007 "e mi ha permesso di ottenere, oltre alla laurea in ingegneria dell'Università di Brescia - continua -, il tanto agognato diploma dall’MIT”.

Alessia ama le sfide e, nonostante la vita al MIT fosse molto stimolante, ha deciso di affrontare il mondo del lavoro. “La mia vita professionale è cominciata a Boston in Haley & Aldrich, uno studio di consulenza per l’ingegneria geotecnica ed ambientale – spiega -. Oltre alle ore di progettazione passate in ufficio, come in ogni prima esperienza professionale da ingegnere che si rispetti, passavo del tempo in cantiere, sopportando tutti gli effetti collaterali del caso: ero costretta a delle vere levatacce e a raggiungere i cantieri, muovendomi in bicicletta da un capo all'altro della città. Il primo progetto fu 45Province, un grattacielo di 31 piani in elevato e 6 piani di sotterraneo. Sapere di aver partecipato alla sua realizzazione, fu per me un'immensa soddisfazione”.

Nel 2008 Alessia decise di trasferirmi nella Grande Mela:”ho ottenuto un’offerta lavorativa all’ufficio new yorkese di Ove Arup & Co.. Una grande occasione per seguire progetti di prestigio e incontrare grandi architetti – racconta -. Dopo qualche mese mi proposero di lavorare per un trimestre a Doha in Qatar, dove gli orari di lavoro erano davvero duri – continua -, ma non mi pesavano, perchè ero mossa dall’energia del nuovo, dell’innovativo, del sapere che un po' per fortuna, un po' per bravura ed un po’ per essere riuscita a cogliere le opportunità nel momento in cui passavano, stavo facendo una esperienza lavorativa unica nel suo genere. Il progetto della torre di 500 metri a cui ho lavorato come Project Geotechnical Engineer in Qatar durò due anni e rappresenta, a tutt’oggi, la mia esperienza lavorativa più significativa”.

Così, come nel 2005, in controtendenza con i suoi coetanei, è partita dall'Italia, nel 2010 ha deciso di tornare. “Ho fatto il percorso inverso a quello dei cervelli in fuga – dice -, affiancato da un importante cambiamento di carriera: ho deciso di ritornare sul banchi e di iniziare il Master of Business Administration alla SDA Bocconi di Milano, concentrando i miei sforzi su un futuro da manager.

In Bocconi mi sono presto resa conto che una preparazione di tipo ingegneristico fornisce un approccio analitico e ben strutturato alla risoluzione di problemi, riconosciuto come un plus nel mondo lavorativo”. E' già un anno che Alessia è rientrata in Italia e non si è assolutamente pentita: “dopo 9 mesi passati a studiare finanza e strategia, ora mi sono trasferita a Roma per realizzare un progetto di consulenza strategica per Autostrade per l’Italia”. L’estate romana farà da sfondo ad un periodo di tre mesi che la vedrà poi nuovamente a Milano. “Dovrò poi decidere, in base anche a come il mio profilo verrà accolto dal mercato, dove vivere – conclude -. Sono rientrata per rimanere qui, almeno per il momento. Perchè sento di voler dare una possibilità al nostro Paese. Sono fiduciosa: spero che in Italia troverò il mio ambiente naturale e riuscirò a trasmettere con energia ed entusiasmo quanto bello sia fare un’esperienza all’estero. Ma poi rientrare e farsene portatrici”.

Nel frattempo, Alessia è disposta a valutare nuove e interessanti offerte di lavoro.
Alessia Ferrari ha recentemente raccontato la sua esperienza nel corso di una conferenza tenuta alla Prewiew dell'Università di Brescia, cliccando qui potete seguire la sua relazione e trovare i recapiti per contattarla.

29 giugno 2011
da giornaledibrescia.it


Non l'ho ancora letto: a più tardi x i commenti :D

7 commenti:

gigi' ha detto...

Miiiitica!!! Oh, ma mancano un sacco di dettaglia quotidiani sulla vita a Boston (a parte le levatacce e i tragitti in bici). Posso contribuire? Eh? Eh??

Giangi ha detto...

Wow!!!!!!

Marghe ha detto...

Grande Nicchia!!!!
si vede che nel tempo, e grazie ai mille viaggi all'estero, hai smussato il tuo accento... giàgià..

FRANCESCA ha detto...

Fantastica!!! Brava Ale!!!

Vex ha detto...

;) eehhe vài Gi completa l'articolo di queste lacune! :D Mitica Ale!

Guelfo ha detto...

Complimenti NIcchia!

Il blog della C.d.I. da oggi potrà fregiarsi di avere un membro VIP.


Vex, Giangi, Piz ecc... non fate battute sul "membro"

Ugo Balestrieri ha detto...

Complimenti!!!
Ora ci si aspetta inevitabilmente il completamento della Salerno-Reggio Calabria: impossibile is nothing!

:-DD

Bravissima!