la Svizzera ne farà parte
BRUXELLES - Dal 12 dicembre saranno ufficialmente soppressi i controlli sistematici delle persone alle frontiere tra Svizzera e Unione europea (UE). I ministri degli interni dell'UE hanno approvato oggi a Buxelles l'associazione della Svizzera allo Spazio di Schengen. Dal canto suo, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha firmato a Bruxelles un accordo di cooperazione con il presidente di Eurojust José Luís Lopes da Mota.
"Siamo molto contenti", ha affermato la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf all'annuncio della decisione sullo Spazio di Schengen/Dublino. Oggi, la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) era a Bruxelles per partecipare alla seduta del Comitato misto di Schengen, che riunisce i ministri della giustizia e degli affari interni dell'UE e degli altri Paesi associati all'accordo.
In particolare Widmer-Schlumpf "ha ringraziato i partner europei per lo straordinario sostegno fornito", precisa una nota del DFGP. In base all'accordo, in dicembre saranno aboliti i controlli sistematici alle frontiere, mentre negli aeroporti saranno aboliti soltanto il 29 marzo 2009 con l'introduzione del nuovo orario di volo. Poiché il Liechtenstein non fa parte per il momento dello spazio di Schengen, nella zona di frontiera con il vicino Principato saranno adesso rafforzati i controlli con pattuglie mobili e ci sarà videosorveglianza 24 ore su 24.
Tra i miglioramenti che ci saranno adesso la consigliera federale ha ricordato la collaborazione di polizia in caso di ricerca di persone e cose. Schengen permetterà di semplificare le procedure di domande d'asilo. I candidati che sono giunti da un paese membro dello Spazio di Dublino potranno essere costretti a tornarvi. I turisti avranno maggiore libertà di movimento perché basta un visto per tutta l'area Schengen.
La consigliera federale è convinta che non vi sarà meno sicurezza. Rispondendo ad una domanda postale dai gioralisti al suo arrivo a Bruxelles, la ministra ha affermato che "l'esperienza fatta dagli altri Paesi mostra che i controlli mobili di polizia sono più efficienti" e possono garantire maggiore sicurezza rispetto ad oggi.
Francia, Austria e Liechtenstein hanno appreso con favore la notizia dell'associazione della Svizzera allo Spazio di Schengen. Il commmissario alla giustizia Jacques Barrot ha comunque messo in guardia contro il "grosso problema" che verrebbe a crearsi qualora la Svizzera respingesse la libera circolazione in votazione popolare l'8 febbraio prossimo. Un no rappresenterebbe "un grosso problema e probabilmente condurrebbe ad una interruzione della partecipazione della Svizzera a Schengen", ha affermato davanti ai media.
Anche la ministra degli interni francese Michèle Alliot-Marie ha rilevato di essere "molto contenta". La collega austriaca Maria Fekter ha sottolineato che una migliore cooperazione di polizia si tradurrà in maggiore sicurezza.
Dal canto suo, il ministro degli interni del Lichtenstein Martin Meyer si è congratulato con la Svizzera e ha parlato di avvenimento storico. Un'"Europa senza frontiere ha fatto un nuovo passo avanti", ha rilevato. Meyer ha informato i 27 Paesi dell'UE sullo stato dei lavori nel Principato in vista dell'associazione a Schengen. Le procedute per la ratifica del protocollo d'associazione sono ultimate e anche gli altri preparativi procedono secondo i piani. Se tutto va come previsto l'associazione a Schengen dovrebbe avvenire alla fine del 2009.
Sempre a Bruxelles Eveline Widmer-Schlumpf e il presidente di Eurojust José Luis Lopes da Mota hanno firmato un accordo di cooperazione per migliorare la lotta comune al crimine organizzato e al terrorismo. L'accordo - precisa oggi la nota del DFGP - disciplina in particolare lo scambio d'informazioni tra la Svizzera ed Eurojust e garantisce un alto livello di protezione dei dati.
Lo scambio d'informazioni avviene attraverso l'Ufficio federale di giustizia, che funge da centro di contatto nazionale. Un'ulteriore disposizione permette il distacco di un agente di collegamento presso Eurojust, nel caso in cui in futuro ciò si rivelasse opportuno.
Eurojust coordina le autorità di giustizia nazionali nella lotta alla criminalità che supera le frontiere statali, ma non conduce direttemente inchieste e non promuove azioni penali. Favorisce inoltre gli scambi d'informazioni, agevola l'assistenza giudiziaria internazionale e l'esecuzione delle richieste di estradizione e organizza incontri di coordinamento per definire strategie investigative comuni.
L'agenzia è competente tra l'altro per il traffico di stupefacenti e di materie radioattive e nucleari, ma anche per la lotta a terrorismo, tratta di esseri umani, reti clandestine d'immigrazione, riciclaggio di denaro sporco e criminalità informatica. La Svizzera coopera già con Europol, l'Ufficio di polizia europeo.
da swissinfo.org
Nel sentire questa notizia, la prima cosa che mi è venuta in mente è la "gag" della Nicchia alla frontiera svizzera
Guardia: "Qualcosa da dicharare?"
Nicchia:
Hehe!il vero problema è che non aveva la carta d'identità!!!! inarrivabile Nicchia!!!