sabato, agosto 04, 2012

Prete sgamato a letto con la moglie

Perù, sorprende prete a letto
con la moglie: il filmato in tv

La relazione sessuale tra padre José Antonio Boitrón e Teodolinda Amaya è finita su giornali e televisioni: il marito di lei, che sospettava la relazione, ha seguito la moglie, è entrato in parrocchia con una telecamera fino a sorprendere i due e riprendendo tutta la scena, mandandola poi alle televisioni. La donna ha dichiarato che aspetta un figlio da Boitrón
5 novembre 2010
da tv.repubblica.it

venerdì, agosto 03, 2012

Percorsi Ciclabili Brescia - 20

Giretto tranquillo nei dintorni di Chiari

Percorsi Ciclabili in provincia di Brescia - 20

Chiari - Urago - Pontoglio - Chiari
Chiari - Urago d'Oglio -Pontoglio - Chiari

22 km
tipo di bici:
quasi tutte
(ci sono pezzi sterrati, quindi NO bici da ciclismo da strada)

Note: facile, dislivello quasi nullo


LEGENDA

scarica in formato .kml

giovedì, agosto 02, 2012

BerluscaTube

Ste "riscendendo in campo"... ma chi gliel'ha chiesto?!?!?!?!

Ora Berlusconi
invade YouTube

Un nuovo canale sul famoso sito. In cui sono stati caricati ben 1.400 video in poche settimane. Con tutti i discorsi del Cavaliere dal '94 a oggi. Ma ufficialmente al partito nessuno ne sa niente. Chi c'è dietro?

Quanto tempo è passato da quando Berlusconi collezionava ore di messa in onda su tutti i tg nazionali, facendo a pezzi qualunque par condicio. Da quando Monti lo ha sostituito a Palazzo Chigi, riuscire a vedere B. in televisione è sempre più raro.

I nostalgici saranno quindi contenti di sapere che qualcuno ha pensato bene di rimediare, riempiendo YouTube di quasi vent'anni di discorsi del Cavaliere. Sul sito di videosharing più famoso del mondo un account, settimanalmente, inserisce centinaia di clip di Berlusconi ripreso nelle diverse convention o nei discorsi dalla sua discesa in campo a oggi. Il canale in questione si chiama, senza troppa originalità, BerlusconiVideo ed è stato creato il 24 novembre scorso: guarda caso neppure una settimana dopo l'insediamento del governo di Mario Monti.

Spulciando nella valanga di video caricati, si possono trovare le convention di Assago del 1994, quella di Palermo del 1996, di Pescara del 1998, oltre a diversi spot celebri. Tutti contenuti per veri appassionati, confezionati con cura e precisione (pochi minuti per ogni clip), che altrimenti rischiavano, ahinoi, di perdersi per sempre nell'etere. Un totale di circa 1.500 filmati di martellanti slogan, promesse di ogni tipo e folle festanti. Purtroppo nessuna barzelletta.

A chi si deve questa imperdibile enciclopedia della politica berlusconiana, roba da far invidia all'Istituto Luce? Nessuno lo sa. Nonostante i video utilizzati siano chiaramente le registrazioni ufficiali dei vari eventi, dal Pdl dicono di non essere a conoscenza di questa iniziativa, e l'account in questione non è mai promosso sui siti ufficiali del movimento. «Non ne so nulla», ha giurato a L'Espresso l'onorevole Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione online del Pdl, prima di promettere di indagare sulla faccenda.

Certo, guardando tutti quei video tornano in mente le recenti dichiarazioni di Berlusconi che, in messaggio al convegno Politika 2.0, ha detto: «Il nostro impegno sul web in difesa della libertà è e deve rimanere da primi della classe noi vogliamo essere il primo partito anche "on line"». Una nuova discesa in campo in formato YouTube per adeguarsi ai tempi? Chi può dirlo.

Mentre crescono i dubbi però, si deve anche registrare che lo sforzo degli autori del canale, complice anche l'assenza di pubblicità, non sembra raccogliere per ora il dovuto successo. Tutti i millecinquecento video hanno infatti accumulato poco più di settemila visualizzazioni. Una media di 4-5 visualizzazioni per ogni clip: numeri che deprimerebbero anche un blogger dilettante. Ma forse la strategia è quella di completare il serbatoio con altro materiale per pubblicizzarlo in seguito.

In ogni caso, l'enorme quantità di video caricati in un lasso di tempo così breve non fa pensare a un'iniziativa spontanea di un singolo o di un piccolo gruppo, ma a un'attività organizzata e 'professionale'.

22 marzo 2012
da espresso.repubblica.it

mercoledì, agosto 01, 2012

Camminate nel vuoto

Questa si sono esperienze assolutamente sicure in cui però... ti "cachi" addosso :D


Walk of Faith


Monte Tianmen Cina
In effetti bisogna proprio crederci alla resistenza dello strato di vetro che vi separa dal sottostante orrido. Una curiosità, per camminare su questo percorso lungo le pnedici del Monte Tianmen, alto più di 1.400 metri, occorrono...le pattine! Per non rovinare il vetro i turisti devono infilari delle pezze di stoffa sotto i piedi, aggiungendo quindi il brivido dello...scivolamento.


Oriental Pearl Tower Shanghai Cina skywalk
Sempre in Cina, ma questa volta ini città: a Shanghai trovate uno Skywalk presso la Oriental Pearl Tower: questo grattacielo possiede una forma particolare, due giganteschi globi collegati da grandi colonne di calcestruzzo.

Skywalk Grand Canyon Colorado
Tra i luoghi più impressionanti in cui un una voragine da 2.000 m di profondità si apre al di sotto di voi c'è sicuramente il Grand Canyon del fiume Colorado, considerati da molto la spaccatura della crosta terrestre più spettacolare del pianeta


Alpspix Platform Garmisch Partenkirchen
Senza essere costretti ad andare negli Stati Uniti, anche le nostre Alpi, specie sul versante estero, offrono interessanti punti panoramici creati per dare emozioni forti ai turisti, come succede nei pressi dell'Alpspitze in Germania.

Skydeck al Willis Tower (ex Sears Tower) Chicago
qui non c'è metallo o cemento, solo vetro davanti e sotto di voi, per farvi sentirvi sospesi sopra Chicago, a ben 412 m di altezza, decisamente più in alto della Torre Eiffel.

Binocolo Merano, panorama imperdibile
una attrazione tutta italiana: per Merano l'architetto Matteo Thun ha progettato ina ardita piattaforma panoramica, installata nei giardini del castello di Trauttmansdorff. Per la sua forma particolare è denominata "il Binocolo", ed oltre emozionare per lo sbalzo sulla vallata, offre ottime viste sulla alta valle dell'Adige, trapuntata di vigneti e frutteti, spettacolari in primavera e autunno.

Skybridge Langkawi Malesia
Altro brivido naturale lo si può vivere in Malesia, e più precisamente sullo Skybridge Langkawi, un ponte a sospensione dall'originale profilo ricurvo, lungo ben 125 metri. Gli esperti di cinema lo ricordano nel film indiano "Don: The Chase Begins Again " ma anche chi non frequenta le sale cinematografiche non rimane indifferente al panorama che si può godere da questa struttura.
Mt Tamborine Rainforest Skywalk
E' un percorso lungo 300 m che si eleva sopra alla Canopea della foresta pluviale dell'Australia di nord-est, una delle più antiche del mondo. Il percorso è chiamato come "il modo migliore per vedere la foresta, se non possiedi delle ali" che sintetizza bene le viste che si apriranno davanti, o per meglio dire, sotto ad i vostri occhi.
Monte Isidor tirolo skywalk stubai austria
Su una delle sue creste è stata appoggiata una passerelle in metallo, che promette un panaroma da brivido, sembra quasi di essere su di un trampolino adatto a tuffarsi sulle Alpi.
Dachstein Skywalk austria
Sempre in Austria possiamo spostarci a Dachstein, dove tra una sciata e l'altra ci si può prendere un riposo "panoramico" sulla locale Dachstein skywalk per provare ad emozionarsi vedendo il vuoto di 260 m che si apre sotto di voi.
Krippenstein Skywalk, five fingers Austria
A Krippestein, sempre in Austria, troviamo la cosiddetta Skywalk five fingers, cioè la camminata in cielo delle cinque dita, dato che da una piattaforma centrale si diramano 5 passerelle. viste dal basso sembrano formare una grande mano di vetro e metallo che si sporge sul dirupo alto 400 metri. Ciascuna di esse presenta una caratteristica diversa dalle altre
Edge Walk, Cn Tower, Toronto
Qui si può compiere un Edge Walk, letteralmente una camminata su bordo, lungo una passerella circolare all'altezza di 356 metri di altezza, senza corrimani. Ci pensa una imbragatura a garantire la vostra sicurezza, ma se siete deboli di cuore...non fatela!
Aiguille du Midi Monte Bianco
-
Questo luogo sperduto sulla montagna più alta d'Europa, si raggiunge comodamente con la funivia in appena 20 minuti di risalita. Si tratta di uno dei punti panoramici più settacolari dell'intera Europa, ma no nadatto a chi soffre di vertigini.
alto Santa Maria, Cascate Iguazu, Brasile
Cascate imperdibili, le Cataratas do Iguazù incutono un timore reverenziale per la loro immensa portata d'acqua. Se il punto più famoso per il volume impressionante di acque roboanti è la Garganta del Diablo, su lato argentino, non meno impressionante è il Salto Santa Maria sul lato brasiliano. Anzi qui la vertigine è assicurata da una ardita passerella a sbazo.


PS: aggiungiamoci anche questa... in cui però il rischio c'è!
http://compagniaindie.blogspot.it/2008/05/follia-pura-ci-facciamo-un-tuffo.html

martedì, luglio 31, 2012

FERMARE IL DECLINO

Forse qualcosa si muove, o forse son solo le contrazioni nervose tipiche dei moribondi. Non lo so. Però ogni tanto qualcuno se ne esce con un idea politica seria e rigorosa, non uso aggattivi come nuova, o moderna o innovativa, che sono del tutto privi di signifaicato soprattutto se riferiti a un idea politica in un paese come il nostro dove trova spazio solo l'ideologia, e in cui la classe politica puzza di antico e di putrefazione.
Oscar Giannino, per chi non lo sapesse commentatore e conduttore della trasmissione "alle 9 in punto" su RADIO 24, ( qui copio e incollo la sua scheda dal sito di radio 24: Torinese, 50 anni, sposato con Margherita. Ama gatti e cani. Volontario, assiste malati di cancro. Giornalista professionista, dirige il sito www.Chicago-blog.it. Direttore del mensile di trasporti e logistica CAPO HORN. Editorialista per Panorama, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino. E' stato direttore di LiberoMercato da aprile 2007 a marzo 2009. In precedenza vicedirettore del quotidiano Finanza&Mercati, vicedirettore del quotidiano IL RIFORMISTA, responsabile Economia e Finanza de IL FOGLIO quotidiano, vicedirettore di LIBERAL settimanale, caporedattore di LIBERAL mensile, portavoce nazionale del Partito Repubblicano Italiano, segretario nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana. Ha pubblicato i seguenti saggi: La politica estera della Dc, I repubblicani e l’altra Italia, l’Europa delle culture, Sicurezza: le nuove frontiere, Contro le tasse, Il rebus Marchionne) si è stufato della situazione italiana e ha deciso di metterci la faccia.
questo è il manifesto di FERMARA IL DECLINO:
a chi è interessato ci sono una serie di proposte, più che di proclami, nonchè la volontà di metterle in atto partecipando alle prossime elezioni.
Io ho aderito, e ho pure donato 4 soldi all'associazione perchè son convinto che serve una svolta, e nessuno dei partiti o movimenti politici attuali ha la benchè minima capacità di attuarla nella direzione che serve. Ho seguito Giannino in questi anni, ho condiviso quello che dice, spesso, meno spesso non mi è piaciuto, ma è una persona seria, rigorosa e capace soprattuto sulle questioni economiche e questo è più di quello che si può dire di un qualsiasi rappresentante politico o leader di movimento politico attuale. Con ciò vi saluto, e spero di entrare al più presto nel silenzio estivo! :D

Annunci di un certo livello

Notizia sentita alla radio venerdì....

"Cercasi calabrese, meglio se ex galeotto,
per società recupero crediti".



L'annuncio è stato rimosso dopo che è finito sui media

lunedì, luglio 30, 2012

La crisi a Brescia

Su segnalazione di manu...

Brescia, la capitale dell’industria
non vede la fine del tunnel
Nel 1897, a Brescia, fu fondata la prima associazione degli industriali d’Italia. Da allora a oggi, tanti boom e tanti nuovi distretti. Oggi vengono presentati i nuovi dati, che Linkiesta analizza in anteprima, e la contrazione per il 2012 si presenta ancora più robusta delle attese. Pesa, soprattutto, il crollo della domanda interna e anche il Bresciano scopre la durezza della recessione. Iniziamo oggi il nostro viaggio nel Nordest che prova a resistere alla crisi.


BRESCIA – La fabbrica, forse, è impossibile da raccontare. È un mondo chiuso, per motivi pratici, ancor prima che teorici; narrativi. Da fuori non la si può assimilare. Permette solo brevi ricognizioni. All’esterno traspare nelle sue mitologie (sindacali, imprenditoriali…). Nelle realtà percepite dall’operaio, dall’impiegato, dal dirigente, dal padroncino… Si presta alla metafora, anche grossolana; antropomorfa. Diventa un corpo. In questa fase infinita di crisi, un corpo malato. La terminologia stessa sfora dal campo semantico della scienza economica. Quando la recessione diventa depressione, si è ormai alla psicopatologia della fabbrica, o di un intero territorio industriale. E nella depressione, si sa, i sintomi alterano il modo in cui si ragiona e si raffigura se stessi e il mondo esterno.

Il Bresciano non è un posto qualsiasi, se si parla di industria. Non a caso è nata qui la prima associazione industriale d’Italia, l’Aib. Era il 14 aprile del 1897. Non a caso nel Novecento ha rappresentato un luogo per antonomasia dello sviluppo italiano. Capitale – tra le tante altre produzioni locali – del tondino zigrinato; elemento strutturale imprescindibile di un Paese che cresce e si arma di cemento. L’azienda, la fabbrica, qui fa parte non solo del panorama, ma del modo stesso di raffigurarsi, di dar senso alla vita. E allora nel vederla così improvvisamente cagionevole, ci si aggrappa a ogni miglioramento, anche apparente, della grande malata. E si soffre per le ricadute.

Ma stavolta non è solo un malanno di stagione. E così le recidive arrivano, puntuali e sempre più preoccupanti. Il quadro clinico s’aggrava. Escono oggi, 25 luglio, i dati del secondo trimestre di quest’anno, raccolti e studiati dall’Associazione industriale bresciana. La diagnosi è chiara: «Brusca contrazione della produzione industriale nel secondo trimestre 2012 (-1,9%)». Ed ecco i sintomi: «Nel secondo trimestre del 2012 l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato una significativa flessione, dopo il modesto incremento evidenziato nei primi tre mesi. L’industria locale ha fortemente risentito della debolezza della domanda interna, del peggioramento del quadro macroeconomico europeo e del rallentamento degli ordini provenienti dai mercati extra Ue, che avevano rappresentato il principale sostegno al made in Brescia negli ultimi mesi. Nel dettaglio, la produzione industriale bresciana evidenzia un calo dell’1,9 per cento rispetto al primo trimestre e del 7,3 per cento nei confronti del secondo trimestre del 2011. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2012, è pari a meno 4,0 per cento. La distanza dal picco di attività pre-crisi del primo trimestre 2008 sale a -26,1 per cento, mentre il recupero dai minimi della recessione (estate 2009) si riduce a +3,4 per cento».

In questa situazione, le previsioni sono scontate, nel breve periodo: nuova contrazione della produzione, dell’occupazione e della domanda (sia dal mercato interno che europeo). Un po’ meno pessimismo per gli ordini dai Paesi extracomunitari (comunque in calo). E guardando un po’ più lontano, tanta incertezza. Perché a condizionare tutto ci saranno gli sviluppi della crisi del debito sovrano in Europa, le paure sulla tenuta dell’euro, le ricadute sulla disponibilità del credito, sulle esportazioni nell’eurozona, sulla fiducia di famiglie e imprese.

L’analisi della Confindustria bresciana su questo secondo trimestre 2012 permette anche di farsi un’idea più precisa settore per settore:

• Abbigliamento
La produzione è diminuita dell’1,7% rispetto al primo trimestre 2012 e dell’8,5 sul secondo trimestre del 2011. I consumi energetici hanno registrato una flessione analoga a quella della produzione. Le vendite sono aumentate sia in Italia che all’estero. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,9%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti invariati. Le prospettive a breve sono negative per la produzione, la manodopera e gli ordinativi interni; positive per gli ordini dall’estero.

• Agroalimentare e caseario
La produzione è diminuita dello 0,1% rispetto al primo trimestre, mentre è aumentata del 3% nei confronti del secondo trimestre del 2011. I consumi energetici sono diminuiti dello 0,4%. Le vendite sono in crescita in Italia e praticamente stabili sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dello 0,3% e i prezzi di vendita sono cresciuti dello 0,1%. Le aspettative a breve sono positive per la produzione, la manodopera e gli ordini dall’Italia, mentre sono negative per gli ordinativi dai mercati esteri Ue ed extra Ue.

• Calzaturiero
La produzione è calata dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% sullo stesso periodo del 2011. I consumi energetici hanno registrato un decremento dello 0,7%. Le vendite hanno segnato una dinamica negativa, più accentuata sul mercato interno. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti sono calati dello 0,1%. Le previsioni per il terzo trimestre sono negative per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordinativi dai mercati esteri, attesi stazionari.

• Carta e stampa
La produzione si è ridotta del 2,9% rispetto al trimestre precedente e del 14,5% nei confronti del secondo trimestre 2011. I consumi energetici sono diminuiti dell’1,8%. Le vendite in Italia hanno registrato un andamento negativo; sono aumentate verso i Paesi Ue; sono rimaste stabili verso i Paesi extra Ue. I costi di acquisto delle materie prime non sono variati, mentre i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono diminuiti dell’1,4%. Le prospettive a breve sono stazionarie per tutte le variabili oggetto dell’indagine.

• Chimico, gomma e plastica
La produzione è calata dell’1,9% rispetto ai primi tre mesi di quest’anno e dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre 2011. I consumi energetici sono diminuiti dello 0,9%. Le vendite sono cresciute sul mercato nazionale, mentre sono risultate in flessione sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,3%, mentre i prezzi di vendita sono stati rivisti al rialzo dello 0,4%. Le prospettive per il prossimo trimestre sono negative per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordini dai Paesi Ue che sono attesi in aumento.

• Legno e mobili in legno
La produzione ha registrato una contrazione del 2,2% sul trimestre precedente e del 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I consumi energetici hanno segnato un decremento del 2,3%. Le vendite si sono ridotte in Italia e sui mercati comunitari; sono rimaste stabili sui mercati extra Ue. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,1%, mentre i prezzi di vendita sono diminuiti dello 0,6%. Le prospettive a breve sono negative per la produzione, la manodopera e gli ordinativi interni; stabili per gli ordini Ue e in aumento per quelli extra Ue.

• Maglie e calze
La produzione è cresciuta dell’1,1% sul periodo precedente, mentre è diminuita del 3,1% rispetto al secondo trimestre 2011. I consumi energetici sono aumentati dell’1,1%. Le vendite sono diminuite sia in Italia che sui mercati esteri. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti sono calati dello 0,3%. Le aspettative a breve termine sono negative per tutte le variabili considerate, in particolare per la produzione e la manodopera.

• Materiali da costruzione ed estrattive
La produzione è cresciuta del 2,0% sul primo trimestre di quest’anno, ma la variazione rispetto al secondo trimestre del 2011 è fortemente negativa (-10,6%). I consumi energetici sono cresciuti del 2,7%. Le vendite sono aumentate sia in Italia che sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono incrementati dello 0,6%, mentre i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono cresciuti dello 0,1%. Le prospettive a breve sono negative, soprattutto per quanto riguarda la produzione e gli ordini dai Paesi extra UeE.

• Metallurgico e siderurgico
La produzione è cresciuta del 2,1% sul primo trimestre, ma è diminuita del 6,2% nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno. I consumi energetici sono aumentati del 2,4%. Le vendite sono calate, in particolare sul mercato comunitario. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti (-0,6%), così come i prezzi di vendita (-0,7%). Le aspettative a breve sono sfavorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine.

• Meccanica di precisione e apparecchiature elettriche
L’attività produttiva ha evidenziato un calo dello 0,9% sul trimestre precedente e dell’11,7% rispetto al secondo trimestre 2011. I consumi energetici sono calati dello 0,6%. La dinamica delle vendite è risultata positiva, in particolare per i mercati extra Ue. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dello 0,1% e i prezzi di vendita sono calati dello 0,6%. Le prospettive a breve sono positive per tutte le variabili considerate, in particolare per gli ordinativi dai mercati extra Ue.

• Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto
La produzione è calata 3,9% rispetto al trimestre precedente e dell’8,4% nei confronti dello stesso periodo del 2011. I consumi energetici sono diminuiti del 4,1%. Le vendite sono diminuite sia in Italia che verso l’estero. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dello 0,2% e i prezzi di vendita sono diminuiti dello 0,4%. Le previsioni a breve termine sono negative per tutte le variabili, in particolare per gli ordini dal mercato interno e dai Paesi Ue.

• Tessile
L’attività produttiva è diminuita del 2,1% rispetto al trimestre precedente e del 6,7% sullo stesso periodo dell’anno scorso. I consumi energetici hanno subito una flessione dell’1,0%. Le vendite sono diminuite, moderatamente in Italia e più marcatamente sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono calati del 2,2%, mentre i prezzi di vendita hanno subito un ribasso dell’1,5%. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili, in particolare per la produzione e gli ordinativi interni.


Insomma, segnali di uscita dalla crisi non se ne intravedono a Brescia e dintorni. Le vendite delle aziende bresciane sul mercato italiano sono diminuite per il 36% delle imprese, aumentate per il 24% e rimaste invariate per il 40%. Quelle verso i Paesi comunitari sono diminuite per il 30% degli operatori, aumentate per il 17% e rimaste stabili per il 53%; quelle verso i Paesi extra Ue sono calate per il 23%, cresciute per il 21% e rimaste invariate per il 56%. Il costo del lavoro è cresciuto per il 6% delle aziende ed è rimasto invariato per il 92%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono aumentati per il 19% delle imprese e rimasti costanti per il 68%. Le prospettive per i prossimi mesi sono ancora negative: l’attività produttiva è prevista in diminuzione dal 29% delle imprese, stabile dal 58% e in aumento soltanto dal 13%. Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono previsti in diminuzione dal 34% delle imprese, stabili dal 57% e in aumento dal 9%. E anche l’occupazione ne risentirà.

Anche a Brescia, le esportazioni erano ritenute, fino a pochi mesi fa, l’unica cura possibile.
L’unico modo per uscire dalla recessione. Ma già nel primo trimestre del 2012, l’export ha segnato il passo, per la seconda volta negli ultimi nove mesi. I miglioramenti del malato si sono bruscamente interrotti. La tendenza negativa delle esportazioni bresciane (-1.4%) – primo trimestre 2012 rispetto agli ultimi tre mesi del 2011 – risulta superiore sia a quella della Lombardia (- 0,3%) che a quella nazionale (- 1,0%). Tranne l’India, hanno inciso negativamente tutti i mercati di sbocco: Stati Uniti (-9,8%), Turchia (-24,7%), Brasile (-20,6%) e anche la Cina.

A ridosso del grande crollo del 2009 il Giornale di Brescia aveva preparato una cartina della crisi (che riproduciamo qui sotto). Si trattava di una specie di mappa sismica che evidenziava più epicentri: il capoluogo e il suo hinterland, ma anche l’Ovest e l’Est Bresciano, la Bassa, la Valsabbia e la Valtrompia. Insomma, tutti i passati orgogli della Brescia produttiva. Tre anni dopo quella mappa andrebbe aggiornata, ma alzando pressoché ovunque il rischio sismico di una recessione che ha messo a rischio migliaia di posti di lavoro.


Ultima analisi per completare il quadro clinico, è quella delle nascite e delle morti delle imprese bresciane, grazie al registro tenuto dalla Camera di Commercio. Ora le imprese sono 122.481. Le imprese neonate sono state 1.892 (- 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2011), mentre le cessate sono state 1.412 (+ 11,0% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente). Il bilancio del periodo risulta comunque positivo per 480 unità, anche se c’è un rallentamento. Ma quello che fa riflettere è la differenza di tipo di azienda, tra chi nasce e chi muore. I saldi negativi più consistenti si hanno nelle “attività manifatturiere” (- 19), nelle “costruzioni” (- 11); nel “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (- 82). Le maggiori voci di crescita in “servizi di alloggio e di ristorazione” (+ 18); “servizi di informazione e comunicazione” (+ 17); “attività professionali, scientifiche e tecniche” (+ 37); “noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese” (+ 35); “attività artistiche, sportive, di intrattenimento” (+ 22).

Capitale del tondino, addio?

25 luglio 2012
da linkiesta.it

domenica, luglio 29, 2012

Foto della settimana


Bocca Tùckett
19 aprile 2009

Gruppo delle Dolomiti di Brenta, Gita con gli sci a Bocca Tùckett, la sella nevosa che si vede al centro della foto; la meta è ancora lontana, ma le vedute che offre il Brenta, anche d'inverno, non fanno sentire la fatica; sulla sinistra il Castelletto Inferiore, a destra invece il Rifugio Tùckett, ben visibile con la neve
Alessio