sabato, agosto 08, 2009

Buoni sconto benza

Se mangiate al Ciao, in Autogrill & affini vi danno il buono sconto x la Shell



A me ne hanno regalati un po'... 2euro ogni 30litri, peccato non siano cumulabili!

Ora bisogna veder se conviene alla Shell o all'Agip in orario di chiusura dove ti scontano di 10cent... lascio a voi l'onore di far i conti.

venerdì, agosto 07, 2009

Ferieeeeeeeeee!!!!

Bambini e Bambine, da stasse e per 2 settimane le mie chiappe staranno lontane da questa sedia e da questa scrivania!!!! pepepepepepe!!!

This evening parto, ma quest'anno proviamo a mantener un attimo "vivo" il blog anche durante le ferie... quindi ho "programmato" un po' di post (ovviamente cazzate e qualche news utile) per tener compagnia a chi avrà una connessione internet a porta di mano in questi giorni.

Per chi è a "casa" ci si vede dal 16 agosto in poi (piscina, lago, gite, cene, eccc)...
con tutti gli altri ci si risente qui sul blog a fine mese.

buone vacanzeeeeeeeeeeeee!!!!
Tutte le qualita', anche quelle basse e malvage, possono essere sollevate al servizio di Dio. Cosi', per esempio, l'orgoglio: quando viene innalzato, si trasforma in nobile coraggio nelle vie di Dio. Ma a che scopo sara' stato creato l'ateismo? Anch'esso ha il suo innalzamento: nell'atto di pieta'. Poiche' quando uno viene da te e ti chiede aiuto, allora tu non devi raccomandargli di avere fiducia e rivolgere la sua pena a Dio. Ma devi agire come se Dio non ci fosse, come se in tutto il mondo ci fosse uno solo che puo' aiutare quell'uomo: e quell'uno sei tu.
MARTIN BUBER, Racconti dei chassidim

giovedì, agosto 06, 2009

La vuova veste dell'università di brescia!


ECCO L'UNIVERSITA' DOVE AVREI VOLUTO ISCRIVERMI!!!

(su gentile segnalazione dal blog di un mio amico (http://ilbarsottocasa.blogspot.com/))

CIAO!!
Lo so, lo so che questo non è cipria, è sorriso…
e sì, che non è luce, è solo un attimo di gloria
e riguarda me, che sono qui davanti a te sotto la pioggia
mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia…

PAOLO CONTE, Parigi

mercoledì, agosto 05, 2009

Quando la realtà ordinaria ruota sui cardini e si spalancano nuovi cieli e terre nuove, di Francesco Lamendola

Talvolta accade come per caso: ma noi sappiamo che non è affatto un caso; anche perché nulla lo è, ad un livello profondo.
«Caso» è il nome che siamo soliti dare a ciò che si sottrae al nostro sguardo ordinario, ossia superficiale; ma la realtà vera è sempre, nella sua essenza, straordinaria: e le parole del linguaggio ordinario sono inadeguate per descriverla.
Dunque, talvolta sembra che accada per caso: ma la verità è che accade solo dopo che un lungo cammino è stato percorso; un cammino arduo e solitario, tutto in salita, con frequenti cadute e con numerosi momenti di angoscia, di tenebra, di disperazione.
E poi, d'improvviso, accade.
Accade che la realtà ordinaria incomincia a ruotare sui cardini, come un portone di legno massiccio; e che, al là di essa, noi vediamo spalancarsi tutto un altro orizzonte, misterioso, ineffabile, sublime; vediamo nuovi cieli e terre nuove, e la nostra anima ne è turbata e commossa, fino quasi alle lacrime.
Di colpo, dove ci pareva di essere giunti a un punto morto, ogni cosa si anima e riprende movimento; dove non riuscivamo a scorgere null'altro che muri lisci e solide pareti, si aprono nuove e meravigliose prospettive; dove eravamo certi di aver esaurito fin l'ultima scintilla di energia, di speranza, di coraggio, sentiamo le nostre forze raddoppiare, decuplicare, centuplicare.
Non si sa come, tuttavia accade.
E la cosa più sorprendente, più esaltante, è che questa rinnovata capacità di vedere, di sentire, di capire, questo sovrumano moltiplicarsi delle forze, questa ondata di fiducia e di lucidità, sentiamo che non provengono da noi, anche se noi ne siamo stati il catalizzatore e il primo diretto beneficiario (ma, indirettamente, ne beneficano anche molte altre persone); sentiamo che provengono dall'alto e che pervadono tutto il nostro essere.
Per i cristiani è la grazia; per certe dottrine mistiche, è il disvelamento; per gli antichi Greci, infine, era il «kairós», ossia il tempo ineffabile e qualitativo, mentre «chronos» non era che il tempo ordinario e qualitativo, il tempo della storia e degli eventi umani.
«Kairós», pertanto, era il tempo che si cela nelle pieghe del tempo; era il tempo degli dei, quando il tempo ordinario rimane come sospeso, in attesa, e qualunque cosa può accadere [...]

Alice che penetra, attraverso lo specchio, in un regno meraviglioso, dove l'impossibile diventa possibile e dove l'irreale diviene reale, non è che una metafora poetica per indicare questa rivelazione, questo disvelamento, questo sopraggiungere improvviso del «kairós», come un ladro nella notte, nel bel mezzo di «chronos», il tempo storico, ordinario, proprio della dimensione quotidiana dell'esistenza.

Dunque, corre voce sulle rive dell’ex biondo Tevere che ci possa essere in preparazione una sorta di inghippo fra la Santa Sede e il Lettone di Putin, imperniato sulla diabolica pillola RU486, naturalmente fatto sulle donne, quelle usate prima come bambole di gomma e poi magari costrette a partorire, possibilmente con dolore, se non hanno i soldi per andare all’estero. Gli scandali non scandalizzano, come già sapeva Pierpaolo Pasolini quando avvertiva che “gli italiani piccolo-borghesi si sentono tranquilli davanti a ogni scandalo se questo scandalo ha dietro una qualsiasi forma di opinione pubblica o di potere; perché essi riconoscono subito, in tale scandalo, una possibilità di istituzionalizzazione, e, con questa possibilità, essi fraternizzano”. Gesù pare che la pensasse un po’ diversamente a proposito degli scandali, secondo Matteo, (18 6-7) ma non saranno due frasette del Vangelo a turbare Santa Madre Chiesa. VITTORIO ZUCCONI

Ma chi è il genio che ha messo le cariche?!?!?

Demolizione: ma il palazzo rotola

Cankiri, Turchia: qualcosa va storto e l'edificio alto 25 metri anziché collassare su se stesso si capovolge e rischia di travolgere le abitazioni circostanti.
Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito.

La demolizione della vecchia fabbrica alimentare, costruita nel 1928, era pianificata fin dagli anni '80 per far spazio a un centro commerciale.

2 agosto 2009



Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked

allucinante!!! ha fatto un pelo al palazzo vicino.... incredibile che non sia successo nulla! Ma chi era il "bombaiolo", Paolino Paperino?!?!?!
visto per quanto tempo poi "balla" il palazzo vicino?!?!?
Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

FABRIZIO DE ANDRE'
da una canzone di Georges Brassen,
da una poesia di Antoine Pail

martedì, agosto 04, 2009

Cicloturistica "AVIS è mondiale"

Stefano, questa è per te!!




Dopo il successo della passata edizione, anche quest'anno, in occasione dei Mondiali di Ciclismo su strada di Mendrisio 2009, l'Avis Provinciale di Varese organizza

Domenica 13 settembre 2009
CICLOTURISTICA "AVIS E' MONDIALE"

Varese - Mendrisio e ritorno sui
circuiti del Mondiale di Ciclismo 2009

Il ritrovo è previsto per le ore 7.30 in via Sacco a Varese (di fronte ai Giardini Estensi).
Alle ore 9 la partenza verso il territorio elvetico e ritorno, con arrivo previsto per le 11.30.

Numerose le premiazioni.

La quota di iscrizione di € 20,00 comprende maglia da ciclista a ricordo dell'evento e gadget ufficiali di Mendrisio 2009!!
da avis.it




Se fossi in grado di andar in salita verrei fex, ma visto che faccio fatica a far i cavalcavia... direi che non fa per me.
Dulce est desipere in loco.
ORAZIO

lunedì, agosto 03, 2009

A chi gà va bè encò

Cosa hanno in comune...

paolo

sandra

lucio
sara

elisa
annalisa
bertoss family
tizi

francy G

paolaZ

enzo


... che oggi sono in ferie!!!!


maledetti... in gmail siam in 2stronzi... non c'è un cazz di nessuno!!!

Dai, venerdì è vicino...


Buone vacanze 'stardi! ;-)
Non succede un'altra volta le dico senza napoletano, quieto per darle pace. Oggi so una cosa di me, una cosa triste in mezzo alla fortuna di stare con Maria. Non è tutta buona la crescita del corpo, la scoperta delle cose nuove che imparo a fare. Cresce insieme anche il malamente. Insieme a me, alla forza del braccio di liberare il bumeràn cresce una forza amara, capace di attaccare. Uno stagno di solfatara si è messo a bollire dentro la testa e mi ha fatto triste di intenzioni. Così sono gli uomini all'improvviso, così? La mossa sbagliata di un altro schioda un coperchio e salta fuori il sangue maligno.
ERRI DE LUCA, Montedidio

domenica, agosto 02, 2009

Ossessionati dall'aborto

Un vecchio (??) articolo di Lidia Ravera, gennaio 2008

Dispiace dirlo, pare esagerato o indelicato, ma l’avversione verso la legge che sancisce per le donne il diritto di decidere se il proprio corpo e la propria psiche (anima?) sono pronti per il difficile compito di dare la vita e poi crescere ed educare un essere umano, è diventata una forma ossessiva, un tormentone di centro destra che da trent’anni, come una malattia nervosa, minaccia l’equilibrio della nostra società. Ad ogni cambio di stagione politica qualcuno la estrae, la legge 194, dal panierino delle nostre, non poi così numerose, conquiste di civiltà e prova a buttarla nella grande discarica dei nostri fallimenti, là dove giacciono buone regole per accedere alla procreazione assistita, ovvie estensioni dei diritti civili ad omosessuali e coppie di fatto, licenza di non essere sottoposti ad accanimento terapeutico, permesso di porre fine alla propria vita qualora condizioni disperate rendano questa decisione necessaria. Come mai? Che cos’ha di così terribile il principio tanto semplice che sta alla base della legge per l’interruzione di gravidanza? Proviamo a ripeterlo per la milionesima volta: le donne e soltanto le donne, in quanto tocca a loro prestare carne e sangue alla procreazione, possono valutare se portare a termine o no una gravidanza. Lo faranno con coscienza, cercheranno in tutti i modi di non doversi avvalere del diritto d’aborto, ma devono sapere che possono farlo. Non sono macchine, sono persone. Non sono proprietà né della Chiesa né dello Stato, sono libere cittadine, le donne. Sanno bene che saranno loro e i loro figli a pagare per tutta la vita un errore di valutazione. Il mondo è pieno di infelici, ne volete degli altri? Volete altri neonati avvolti nel cellophan e abbandonati a morire di freddo nei cassonetti dell’immondizia? No, naturalmente. Voi volete delle belle famiglie, coese e responsabili, dove circolino affetto e cura. Le volete voi, cari avversari della nostra buona legge 194, ma le vogliamo anche noi. Noi: femministe, progressisti laici e cattolici, democratici illuminati dalla ragione e non da preconcetti e/o supersitizioni. Che cos’è, allora, che ci divide? La diversa valutazione dell’età del feto, il fatto che per noi sia materia grezza e per voi “bambino non nato”? Oppure la diversa valutazione della madre: il fatto che per noi sia una persona e per voi un divino strumento in cui Domineddio soffia quando gli pare i suoi ordini? Forse tutte due le cose. O forse nessuna delle due e l’anima dei bambini, come l’autodeterminazione della mamme, viene tirata in ballo soltanto quando serve, per il cinico gioco della politica. Quando Giuliano Ferrara, materialista pentito, assimila la pena di morte, barbarico residuo di culture precivili, all’interruzione di gravidanza, il sospetto dell’uso strumentale di un dilemma etico si rafforza. Quando Papa Ratzinger definisce l’aborto “un delitto abominevole” si sente risuonare sinistra l’antica crudeltà della Chiesa, quella che metteva certe donne al rogo con l’accusa di stregoneria, che torturava e ammazzava in nome dell’amore di Cristo chiunque le si opponesse, chiunque credesse ad altro o avesse l’umiltà di non credere a niente di non dimostrabile, o osasse coltivare l’intelligenza del dubbio.
Delitto abominevole: che insulto per le donne che non ce l’hanno fatta a prendersi la responsabilità d’essere madri! Le troppo giovani, le troppo fragili, le malate, le instabili, le abbandonate, le troppo povere. Ma non si prova vergogna a chiamarle assassine? E’ veramente difficile, con tutta la buona volontà, mantenere aperto un dialogo con i cattolici, quando il loro Pastore Massimo si esprime con frasi così dure. E’ difficile e forse c’è chi non lo vuole veramente. Non lo vuole Ratzinger che continua a rifilare le sue scomuniche “urbi et orbi” come se tutta la società italiana facesse parte della sua Ecclesia. Non lo vuole Ruini, non lo vuole Giuliano Ferrara, il neofita entusiasta. Non lo vogliono quelli che non rispettano la libertà di coscienza e pretendono di imporre la loro fede come se fosse l’unica visione del mondo accettabile. Non lo vuole chi ritorna, ciclicamente, instancabilmente, a mettere in discussione tutte le battaglie vinte trent’anni fa (quando ancora avevamo la forza di vincere qualche battaglia) nel tentativo di adeguare l’Italia ad altri “paesi avanzati”, dove si può divorziare, procreare con l’aiuto della scienza o non procreare con il permesso dello stato, sposarsi anche se si è pastori d’anime, pagare le tasse per il bene di tutti, sostenere i più deboli con le tasse dei più ricchi, farsi una famiglia anche se ci si ama fra persone dello stesso sesso e così via.

Il lancio del cell!

Conosco giusto un paio di persone che sarebbero dei campioni di questo sport... ;-P


BELLARIA, ARRIVA LANCIO
LIBERATORIO TELEFONINO

Bellaria - E sulla Riviera Romagnola arriva il lancio (liberatorio) del telefonino. Gettare via, con un gesto, gli stress della vita quotidiana: nasce cosi' l'idea di questo gioco - destinato a diventare anche una sorta di competizione sportiva - che dalla Finlandia, terra di grandi fruitori di telefonini portatili, e' approdata in Italia.
Dopo le tappe pilota di Monza e Como (e'l'imprenditore comasco Massimo Galeazzi che detiene i diritti del marchio del gioco a livello europeo) la sfida si sposta ora in spiaggia, proponendosi come uno degli eventi clou dell'estate.
L'appuntamento e' fissato per sabato 8 agosto, dalle 9.30 alle 19.00, nell'area Polo Est di Bellaria Igea Marina (RN): in spiaggia saranno allestiti gli oltre 2.000 metri quadrati necessari ad accogliere, in tutta sicurezza, chi vorra' cimentarsi nell'impresa.
La gara e' molto semplice: ciascun concorrente e' chiamato a lanciare il piu' lontano possibile un telefono fornito dall'organizzazione, uguale per tutti in termini di peso e dimensioni. L'iscrizione e' gratuita. La misurazione di ciascun lancio avverra' tramite apparecchiature laser e l'aggiornamento in tempo reale della classifica consentira' di proclamare a fine giornata il vincitore della gara. Ciascun partecipante ricevera' simpatici gadget mentre colui che avra' effettuato il lancio piu' lungo avra' una gradita sorpresa.
Ma l'aspetto ludico non e' il solo connotato dell'iniziativa che vanta anche un obiettivo nobile: le centinaia di telefonini utilizzati per la competizione verranno infatti riciclati. L'incasso dell'operazione di riciclaggio sara' interamente devoluta in beneficenza pro Abruzzo.
Il "lancio del telefonino" si annuncia dunque come un evento destinato ad attrarre migliaia di lanciatori.

Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia.
ERRI DE LUCA, Montedidio