sabato, agosto 08, 2009
Buoni sconto benza
A me ne hanno regalati un po'... 2euro ogni 30litri, peccato non siano cumulabili!
Ora bisogna veder se conviene alla Shell o all'Agip in orario di chiusura dove ti scontano di 10cent... lascio a voi l'onore di far i conti.
venerdì, agosto 07, 2009
Ferieeeeeeeeee!!!!
This evening parto, ma quest'anno proviamo a mantener un attimo "vivo" il blog anche durante le ferie... quindi ho "programmato" un po' di post (ovviamente cazzate e qualche news utile) per tener compagnia a chi avrà una connessione internet a porta di mano in questi giorni.
Per chi è a "casa" ci si vede dal 16 agosto in poi (piscina, lago, gite, cene, eccc)...
con tutti gli altri ci si risente qui sul blog a fine mese.
MARTIN BUBER, Racconti dei chassidim
giovedì, agosto 06, 2009
La vuova veste dell'università di brescia!
mercoledì, agosto 05, 2009
Talvolta accade come per caso: ma noi sappiamo che non è affatto un caso; anche perché nulla lo è, ad un livello profondo.
«Caso» è il nome che siamo soliti dare a ciò che si sottrae al nostro sguardo ordinario, ossia superficiale; ma la realtà vera è sempre, nella sua essenza, straordinaria: e le parole del linguaggio ordinario sono inadeguate per descriverla.
Dunque, talvolta sembra che accada per caso: ma la verità è che accade solo dopo che un lungo cammino è stato percorso; un cammino arduo e solitario, tutto in salita, con frequenti cadute e con numerosi momenti di angoscia, di tenebra, di disperazione.
E poi, d'improvviso, accade.
Accade che la realtà ordinaria incomincia a ruotare sui cardini, come un portone di legno massiccio; e che, al là di essa, noi vediamo spalancarsi tutto un altro orizzonte, misterioso, ineffabile, sublime; vediamo nuovi cieli e terre nuove, e la nostra anima ne è turbata e commossa, fino quasi alle lacrime.
Di colpo, dove ci pareva di essere giunti a un punto morto, ogni cosa si anima e riprende movimento; dove non riuscivamo a scorgere null'altro che muri lisci e solide pareti, si aprono nuove e meravigliose prospettive; dove eravamo certi di aver esaurito fin l'ultima scintilla di energia, di speranza, di coraggio, sentiamo le nostre forze raddoppiare, decuplicare, centuplicare.
Non si sa come, tuttavia accade.
E la cosa più sorprendente, più esaltante, è che questa rinnovata capacità di vedere, di sentire, di capire, questo sovrumano moltiplicarsi delle forze, questa ondata di fiducia e di lucidità, sentiamo che non provengono da noi, anche se noi ne siamo stati il catalizzatore e il primo diretto beneficiario (ma, indirettamente, ne beneficano anche molte altre persone); sentiamo che provengono dall'alto e che pervadono tutto il nostro essere.
Per i cristiani è la grazia; per certe dottrine mistiche, è il disvelamento; per gli antichi Greci, infine, era il «kairós», ossia il tempo ineffabile e qualitativo, mentre «chronos» non era che il tempo ordinario e qualitativo, il tempo della storia e degli eventi umani.
«Kairós», pertanto, era il tempo che si cela nelle pieghe del tempo; era il tempo degli dei, quando il tempo ordinario rimane come sospeso, in attesa, e qualunque cosa può accadere [...]
Alice che penetra, attraverso lo specchio, in un regno meraviglioso, dove l'impossibile diventa possibile e dove l'irreale diviene reale, non è che una metafora poetica per indicare questa rivelazione, questo disvelamento, questo sopraggiungere improvviso del «kairós», come un ladro nella notte, nel bel mezzo di «chronos», il tempo storico, ordinario, proprio della dimensione quotidiana dell'esistenza.
Ma chi è il genio che ha messo le cariche?!?!?
Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito.
La demolizione della vecchia fabbrica alimentare, costruita nel 1928, era pianificata fin dagli anni '80 per far spazio a un centro commerciale.
visto per quanto tempo poi "balla" il palazzo vicino?!?!?
martedì, agosto 04, 2009
Cicloturistica "AVIS è mondiale"
CICLOTURISTICA "AVIS E' MONDIALE"
Varese - Mendrisio e ritorno sui
circuiti del Mondiale di Ciclismo 2009
Alle ore 9 la partenza verso il territorio elvetico e ritorno, con arrivo previsto per le 11.30.
Numerose le premiazioni.
La quota di iscrizione di € 20,00 comprende maglia da ciclista a ricordo dell'evento e gadget ufficiali di Mendrisio 2009!!
Se fossi in grado di andar in salita verrei fex, ma visto che faccio fatica a far i cavalcavia... direi che non fa per me.
lunedì, agosto 03, 2009
A chi gà va bè encò
paolo
sandra
lucio
sara
elisa
annalisa
bertoss family
tizi
francy G
paolaZ
enzo
... che oggi sono in ferie!!!!
maledetti... in gmail siam in 2stronzi... non c'è un cazz di nessuno!!!
Dai, venerdì è vicino...
ERRI DE LUCA, Montedidio
domenica, agosto 02, 2009
Ossessionati dall'aborto
Dispiace dirlo, pare esagerato o indelicato, ma l’avversione verso la legge che sancisce per le donne il diritto di decidere se il proprio corpo e la propria psiche (anima?) sono pronti per il difficile compito di dare la vita e poi crescere ed educare un essere umano, è diventata una forma ossessiva, un tormentone di centro destra che da trent’anni, come una malattia nervosa, minaccia l’equilibrio della nostra società. Ad ogni cambio di stagione politica qualcuno la estrae, la legge 194, dal panierino delle nostre, non poi così numerose, conquiste di civiltà e prova a buttarla nella grande discarica dei nostri fallimenti, là dove giacciono buone regole per accedere alla procreazione assistita, ovvie estensioni dei diritti civili ad omosessuali e coppie di fatto, licenza di non essere sottoposti ad accanimento terapeutico, permesso di porre fine alla propria vita qualora condizioni disperate rendano questa decisione necessaria. Come mai? Che cos’ha di così terribile il principio tanto semplice che sta alla base della legge per l’interruzione di gravidanza? Proviamo a ripeterlo per la milionesima volta: le donne e soltanto le donne, in quanto tocca a loro prestare carne e sangue alla procreazione, possono valutare se portare a termine o no una gravidanza. Lo faranno con coscienza, cercheranno in tutti i modi di non doversi avvalere del diritto d’aborto, ma devono sapere che possono farlo. Non sono macchine, sono persone. Non sono proprietà né della Chiesa né dello Stato, sono libere cittadine, le donne. Sanno bene che saranno loro e i loro figli a pagare per tutta la vita un errore di valutazione. Il mondo è pieno di infelici, ne volete degli altri? Volete altri neonati avvolti nel cellophan e abbandonati a morire di freddo nei cassonetti dell’immondizia? No, naturalmente. Voi volete delle belle famiglie, coese e responsabili, dove circolino affetto e cura. Le volete voi, cari avversari della nostra buona legge 194, ma le vogliamo anche noi. Noi: femministe, progressisti laici e cattolici, democratici illuminati dalla ragione e non da preconcetti e/o supersitizioni. Che cos’è, allora, che ci divide? La diversa valutazione dell’età del feto, il fatto che per noi sia materia grezza e per voi “bambino non nato”? Oppure la diversa valutazione della madre: il fatto che per noi sia una persona e per voi un divino strumento in cui Domineddio soffia quando gli pare i suoi ordini? Forse tutte due le cose. O forse nessuna delle due e l’anima dei bambini, come l’autodeterminazione della mamme, viene tirata in ballo soltanto quando serve, per il cinico gioco della politica. Quando Giuliano Ferrara, materialista pentito, assimila la pena di morte, barbarico residuo di culture precivili, all’interruzione di gravidanza, il sospetto dell’uso strumentale di un dilemma etico si rafforza. Quando Papa Ratzinger definisce l’aborto “un delitto abominevole” si sente risuonare sinistra l’antica crudeltà della Chiesa, quella che metteva certe donne al rogo con l’accusa di stregoneria, che torturava e ammazzava in nome dell’amore di Cristo chiunque le si opponesse, chiunque credesse ad altro o avesse l’umiltà di non credere a niente di non dimostrabile, o osasse coltivare l’intelligenza del dubbio.
Delitto abominevole: che insulto per le donne che non ce l’hanno fatta a prendersi la responsabilità d’essere madri! Le troppo giovani, le troppo fragili, le malate, le instabili, le abbandonate, le troppo povere. Ma non si prova vergogna a chiamarle assassine? E’ veramente difficile, con tutta la buona volontà, mantenere aperto un dialogo con i cattolici, quando il loro Pastore Massimo si esprime con frasi così dure. E’ difficile e forse c’è chi non lo vuole veramente. Non lo vuole Ratzinger che continua a rifilare le sue scomuniche “urbi et orbi” come se tutta la società italiana facesse parte della sua Ecclesia. Non lo vuole Ruini, non lo vuole Giuliano Ferrara, il neofita entusiasta. Non lo vogliono quelli che non rispettano la libertà di coscienza e pretendono di imporre la loro fede come se fosse l’unica visione del mondo accettabile. Non lo vuole chi ritorna, ciclicamente, instancabilmente, a mettere in discussione tutte le battaglie vinte trent’anni fa (quando ancora avevamo la forza di vincere qualche battaglia) nel tentativo di adeguare l’Italia ad altri “paesi avanzati”, dove si può divorziare, procreare con l’aiuto della scienza o non procreare con il permesso dello stato, sposarsi anche se si è pastori d’anime, pagare le tasse per il bene di tutti, sostenere i più deboli con le tasse dei più ricchi, farsi una famiglia anche se ci si ama fra persone dello stesso sesso e così via.
Il lancio del cell!
LIBERATORIO TELEFONINO
Dopo le tappe pilota di Monza e Como (e'l'imprenditore comasco Massimo Galeazzi che detiene i diritti del marchio del gioco a livello europeo) la sfida si sposta ora in spiaggia, proponendosi come uno degli eventi clou dell'estate.
L'appuntamento e' fissato per sabato 8 agosto, dalle 9.30 alle 19.00, nell'area Polo Est di Bellaria Igea Marina (RN): in spiaggia saranno allestiti gli oltre 2.000 metri quadrati necessari ad accogliere, in tutta sicurezza, chi vorra' cimentarsi nell'impresa.
La gara e' molto semplice: ciascun concorrente e' chiamato a lanciare il piu' lontano possibile un telefono fornito dall'organizzazione, uguale per tutti in termini di peso e dimensioni. L'iscrizione e' gratuita. La misurazione di ciascun lancio avverra' tramite apparecchiature laser e l'aggiornamento in tempo reale della classifica consentira' di proclamare a fine giornata il vincitore della gara. Ciascun partecipante ricevera' simpatici gadget mentre colui che avra' effettuato il lancio piu' lungo avra' una gradita sorpresa.
Ma l'aspetto ludico non e' il solo connotato dell'iniziativa che vanta anche un obiettivo nobile: le centinaia di telefonini utilizzati per la competizione verranno infatti riciclati. L'incasso dell'operazione di riciclaggio sara' interamente devoluta in beneficenza pro Abruzzo.
Il "lancio del telefonino" si annuncia dunque come un evento destinato ad attrarre migliaia di lanciatori.