sabato, novembre 19, 2011

venerdì, novembre 18, 2011

Voglio andarci!!!!

Facce da paura

La Nightmares Fear Factory è una delle case degli orrori più famose del Nord America. A pochi chilometri dalle cascate del Niagara, nel versante canadese, questo parco dei divertimenti dedicato agli amanti del terrore accoglie da oltre 30 anni centinaia di visitatori. Un grande classico della paura raccontato sul sito ufficiale e sulla pagina Facebook della casa con una esilarante galleria di immagini che catturano l'espressione terrorizzata dei visitatori.

7 ottobre 2011
da repubblica.it




























Movember

Partecipate con passione, uomini e donne!

http://www.youtube.com/watch?v=OF3kSPT-7n0&feature=share

As quite rightly pointed out in the video, most ladies can't grow a moustache to support Movember (well, maybe a little one..), but still really, really hate cancer. So what can they do? Well, it seems so simple now it's been thought of - they can sleep with a guy with a moustache of course!!

The official day to have sex with a moustachioed hero, courageously growing his top lip tickler in the fight against prostate cancer, is November the 18th.

"tu non stai bene" (cit.)

un'altra bufala??? almeno spero x' se no c'è gente che ha veramente ggggrossi problemi


Un bunker nello Yukatan
per sfuggire all’apocalisse

In Messico un rifugio di italiani per la data fatidica del 2012

Una misteriosa cittadina a prova di catastrofe naturale, affacciata su una laguna artificiale nella mitica penisola dello Yucatán, nel Messico settentrionale. Un gruppo di una settantina di italiani, la cui identità ancora non è stata rivelata, ha deciso di salvarsi in questo modo dall'appuntamento con la fine del mondo che, per gli appassionati di catastrofismo accadere nel 2012. Almeno a credere ad un’antica leggenda Maya che ha già ampiamente ispirato gli sceneggiatori di Hollywood.

In un'area che si estende per circa 800 ettari, acquistata due anni fa, in pochi mesi ecco così sorgere Las Aguilas, una città in miniatura. La zona non è stata scelta casualmente. Il piccolo villaggio accanto al quale il progetto è fiorito, pare in seguito a un sogno di una donna del gruppo che sarebbe stata spinta a recarsi in questa parte del mondo, si chiama Xul.

È abbarbicato sui monti dello Yucatán, in piena foresta e il suo nome evoca antichi arcani. È infatti un nome Maya che significa «fine» o «finale». Se a questo si aggiunge che Xul a sua volta è stato costruito vicino ad un antico insediamento Maya di nome Kiuic l’atmosfera si fa ancora più inquietante, anche se per i tanti che rimangono indifferenti alle predizioni apocalittiche la vicenda è soltanto ridicola.

Chi siano questi italiani e come siano riusciti a costruire questa città-rifugio è top secret. Al momento infatti, anche grazie alla stampa messicana che si è insospettita, sono state allertate le autorità dell'emigrazione e i centri di indagine anti-setta che hanno scoperto che alcuni degli italiani coinvolti hanno già chiesto e ottenuto la cittadinanza messicana.

Las Aguilas, dalle informazioni che sono trapelate, è stata progettata da un'architetta locale, Karina Valle che ha realizzato 24 edifici con pareti di 60 centimetri di spessore in materiali speciali in grado di sopportare cambiamenti di temperatura estremi, radiazioni, fuoco o inondazioni. L'architetto ha dichiarato che «gli italiani non pensano che stia arrivando la fine del mondo, ma che il 2012, la data indicata nella profezia Maya, sia indicativa di una catastrofe naturale e hanno deciso di rifugiarsi qui per proteggersi». A capo del progetto ci sarebbe una psicologa italiana, che al momento si troverebbe a Veracruz in un presunto ritiro spirituale e che dovrebbe recarsi nello Yucatan a settembre, per controllare che tutto proceda come previsto.

Rimane lo stupore degli abitanti del luogo. C'è chi giura, infatti, di aver visto il gruppo pregare in ginocchio vicino agli alberi ogni giorno. E persino il sindaco non sa più cosa pensare. Gli italiani, infatti, pare che raramente escano dal loro insediamento, costantemente sotto sorveglianza. Ma secondo la versione del primo cittadino di Xul devono essere persone ricche, perché «hanno costruito case bellissime». Lancia un allarme, invece Gaspar Baquedano López, direttore del programma anti-suicidi dell'ospedale psichiatrico «Yucatán». «Il rischio - ha dichiarato- è che questo gruppo di italiani possa innescare un processo di psicosi locale».

Insomma, come già era successo alla vigilia del 2000, l'ansia del catastrofismo torna a stimolare l'immaginario collettivo. E non bisogna per forza andare in Messico per inventarsi soluzioni originali. Una società di Pontedera, la Matex Security Projects, realizza bunker anti fine del mondo, veri e propri rifugi antiatomici validi anche contro inondazioni, attacchi chimici e batteriologici. Secondo la Matex, in vista del 2012 un migliaio di persone ha già ordinato versioni personalizzate del carissimo bunker.

30 agosto 2011
da lastampa.it

giovedì, novembre 17, 2011

Se volete Monopoli o Trivial

Fino a domenica se si compra un gioco in scatola Hasbro spendendo almeno 40€, si ha ricarica cell da 20€.
Ci sono Trivial, Cluedo, Monopoly (c'è anche con la scatola di legno!), Taboo, ecc

Acquista giochi in scatola Hasbro* per una spesa minima di 40,00 € e compila il presente form inserendo tutti i tuoi dati anagrafici richiesti.
Spedisci la stampa della conferma di registrazione e lo scontrino fiscale in busta chiusa entro e non oltre 2 giorni lavorativi dalla data di acquisto (farà fede il timbro postale) a:

PROMOZIONE STASERA SI GIOCA
Casella postale 66
20014 NERVIANO CENTRO (MI)

Riceverai una ricarica telefonica da 20,00 € sul numero di cellulare da te indicato** ogni 40,00 € di spesa effettuata!



Al Toys a Brescia ed alle PorteFranche dovrebbero esserci!

La megliocrazia (Massimo Gramellini).

Mai come in queste drammatiche ore ci sentiamo di dar ragione all’economista Luigi Zingales quando dice che l’Italia è una peggiocrazia, il governo dei peggiori. La prevalenza del cretino, o comunque del mediocre, raggiunge la sua apoteosi in quella caricatura di democrazia che è diventata la nostra democrazia. Oggi qualsiasi persona di buonsenso, di destra o di sinistra, riconosce che questa politica svilita dai clown e dalle caste dovrebbe affidarsi ai seri e ai competenti. Figure alla Mario Monti, per intenderci. E ce ne sono tante. Ma qualsiasi persona di buonsenso sa anche che, se i Mario Monti si presentassero alle elezioni, le perderebbero. Perché non sono istrionici né seducenti. Verrebbero surclassati da chi conosce l’arte della promessa facile e dello slogan accattivante, in quanto una parte non piccola degli elettori è così immatura da privilegiare i peggiori: per ignoranza, corruzione, menefreghismo.

Dirò una cosa aristocratica solo in apparenza. Neppure le sacrosante primarie bastano a garantire la selezione dei migliori. Per realizzare una democrazia compiuta occorre avere il coraggio di rimettere in discussione il diritto di voto. Non posso guidare un aeroplano appellandomi al principio di uguaglianza: devo prima superare un esame di volo. Perché quindi il voto, attività non meno affascinante e pericolosa, dovrebbe essere sottratta a un esame preventivo di educazione civica e di conoscenza minima della Costituzione? E adesso lapidatemi pure.

Da La Stampa del 03/11/2011.

ps: http://leonardo.blogspot.com/2011/11/vota-chtulhu.html

5 sintomi di maldicuore

Non l'ho manco letto, ma era solo x segnalare una pessima abitudine che si diffonde sempre di più: internet usato prima/al posto del medico per far delle autodiagnosi.
Peccato che sta cosa valga quanto un oroscopo: c'è dentro qualsiasi sintomono quindi facile che ci becchino.


5 insospettabili sintomi
di un cuore malato

Soffrire di cuore e non saperlo. Come sempre, oltre ai controlli medici di routine, le cure tempestive sono quelle che permettono di salvare la vita a numerose persone, ecco perché è importante fare attenzione a tutti i segnali inviati dal nostro corpo, perché a volte possono nascondere problemi più gravi. Per esempio, per quanto riguarda l'infarto, le persone sono convinte che il sintomo 'ufficiale' sia avvertire una fitta al petto o un dolore a un braccio. Potrebbe non essere così. Esistono infatti altri cinque insospettabili sintomi comunemente non riconducibili a questa cardiopatia che, in alcune circostanze, potrebbero essere considerati un campanello d'allarme.

Mal di collo: La tensione al collo potrebbe segnalarvi che il vostro cuore non sta bene. Se notate che il dolore non passa né con del ghiaccio né con della pomata, chiedete al medico di fare degli esami più approfonditi. I nervi danneggiati del tessuto cardiaco, infatti, potrebbero inviare un messaggio di dolore (al midollo spinale) che si può estendere sia sul collo sia sulla spalla.

Mal di orecchio e di mascella: Non avete preso freddo, non avete l’otite e pure state facendo i conti con un fastidioso quanto persistente dolore diffuso all’orecchio che si diffonde anche alla mascella. Potrebbe essere il cuore. Il motivo è il medesimo del collo. I nervi danneggiati del cuore inviano un messaggio di dolore che in questo caso colpisce, non tanto un punto preciso, quanto l’intera zona dell’ orecchio e della mascella.

Fiato corto e vertigini: Vi gira la testa o fate fatica a respirare. Più del 40% delle signore che ha avuto un infarto, ha dichiarato di aver avuto questi sintomi nei giorni precedenti al malessere. Le arterie, infatti, si bloccano e il cuore riceve meno ossigeno, la sensazione è quella di respiro corto e affanno. Questi sono anche i primi sintomi di angina pectoris e, se non soffrite di asma o di qualsiasi altra patologia polmonare, è consigliabile andare subito dal medico.

Problemi sessuali: Anche avere qualche problemino in camera da letto, per gli uomini, potrebbe essere un’avvisaglia molto importante. Succede, infatti, che i vasi sanguigni del pene, in caso di problema cardiaco, tendano a diventare più piccoli, non facendo passare abbastanza sangue e impedendo così l’erezione. Di solito questo disturbo dovrebbe manifestarsi diverso tempo prima dell’infarto.

Mal di stomaco e nausea: Soffrite di gastrite? Se il mal di stomaco è un problema frequente per voi è legato a patologie dell’apparato digerente, ma se non è il vostro caso e se non avete un’infiammazione in corso dovuta per esempio a un periodo di cattiva alimentazione, allora potrebbe essere ancora il vostro cuore a mandarvi dei segnali. I depositi di grasso nelle arterie possono ridurre il flusso sanguigno al cuore provocando oppressione, rigidità e dolore anche nella zona della pancia. Come capire se si tratta di un problema cardiaco o di una gastrite? In questo caso, il dolore addominale dovrebbe peggiorare con l’esercizio fisico e migliora con il riposo.

Yahoo! Lifestyle - Un recente studio ha provato che la meditazione riesce ad attenuare i fattori che predispongono all'infarto e ictus. Scopri come.

14 luglio 2011
da it.lifestyle.yahoo.com


Sempre per stare in tema:

mercoledì, novembre 16, 2011

Piramidi umane

Su segnalazione di manu...

A Mumbai in India piramidi umane in nome di Krishna

In occasione dei festeggiamenti per la nascita della divinità hindu Krishna a Mumbai si innalzano le piramidi umane composte dai partecipanti alla cerimonia "Janmashtami". I giovani si arrampicano uno sopra all'altro fino a raggiungere il dahi-handi, un pentolone che deve essere rotto nel minor tempo possibile








22 agosto 2011
da repubblica.it


La tradizione delle piramidi umane c'è anche in Spagna, si chiamano Castells:

L'arco di luce

Su segnalazione di manu...

Un arco di luce, il lancio del satellite dà spettacolo

Un arco di luce nel cielo della California. E' la scia del Delta II, il missile lanciato dalla base di Vanderberg. Porterà in orbita una serie di strumenti per la missione Npp (NPOESS Preparatory Project) della Nasa, col compito di monitorare i cambiamenti climatici del nostro pianeta

28 ottobre 2011
da repubblica.it

martedì, novembre 15, 2011

Le regioni non sono tutte uguali

Si sapeva, ma numeri alla mano girano ancor di più i maroni...

Regioni a confronto

Stile lombardo per
risparmiare
785 milioni

Non è vero che tutti i giudici sono schiacciati dagli arretrati. Nicola Durante, ad esempio, al Tar di Salerno deve avere un mucchio di tempo libero. Infatti fa anche il dirigente alla Regione Calabria.

Due lavori, due stipendi, benefit deluxe. A partire dall'auto blu. Prova provata che nelle Regioni, se Mario Monti userà le forbici, c'è da tagliare, tagliare, tagliare. Si pensi che la Campania ha più dipendenti che Lombardia, Piemonte e Liguria insieme. E che organici «alla lombarda» permetterebbero risparmi per oltre 785 milioni.

Dice un rapporto della Corte dei Conti che quelle Regioni varate nel 1970 per alleggerire lo Stato, si sono via via gonfiate come un panettone impazzito. Al punto che oggi quelle 15 che sono a statuto ordinario hanno 40.384 dipendenti. Vale a dire 78,8 ogni 100 mila abitanti. Tanti, ma vale più che mai la regola del pollo di Trilussa. C'è infatti chi non arriva a 34, come appunto la Lombardia guidata da Roberto Formigoni, e chi sfonda la barriera del suono clientelare come il Molise. Dove Michele Iorio, dello stesso partito del collega milanese (a dimostrazione che anche in questo caso le differenze di colore non sono poi così importanti) governa su un piccolo regno che ogni centomila abitanti di regionali ne ha 291: 8 volte e mezzo di più.

«Polentoni» e «terroni»? Fino a un certo punto. Tanto è vero che, sempre rispetto all'unità di misura citata, la «destrorsa» regione Piemonte di dipendenti ne ha 70,5 e cioè più del doppio dei cugini lombardi. E non ha neppure peso, come dicevamo, la tintura rossa o blu. Prova ne sia che l'Umbria, da sempre amministrata dalla sinistra, ha proporzionalmente il doppio dei «regionali» (159 contro 74,5 ogni centomila residenti) della vicina Toscana. Quanto alla tanto maledetta «Roma ladrona», il Lazio si ritrova a essere con l'indice 62,8 non solo nettamente al di sotto della media ma addirittura di regioni comunemente più virtuose quali l'Emilia-Romagna (68) o la Liguria (68,6).

Una giungla inestricabile. Che dimostra come il principio di autonomia costituzionale abbia avuto giorno dopo giorno un'interpretazione assai singolare: ogni Regione va per conto proprio. Con sprechi e diseconomie in molti casi allucinanti. Basti dire che, se si utilizzasse come criterio generale il parametro della Lombardia (quei 34 «regionali» scarsi ogni centomila residenti) quelle quindici regioni ordinarie, che hanno esattamente le stesse competenze, potrebbero tagliare addirittura 23.015 unità. E svolgere gli stessi compiti quotidiani con appena 17.369 persone. Con un risparmio, per le casse pubbliche, di 785 milioni e 350 mila euro l'anno. È la somma che avrebbe permesso lo scorso anno di compensare largamente il costo (645 milioni) degli interventi d'emergenza per i disastri ambientali. Oppure permetterebbe di coprire in nove anni il costo del piano straordinario di infrastrutture per il Sud. Per non parlare dei risparmi impliciti nel dimagrimento di strutture spesso elefantiache e inefficienti: ogni ufficio in più, ogni dirigente in più, ogni funzionario in più vuole mettere becco in questa o quella pratica. Non sono una ricchezza: sono un lacciuolo supplementare.

Ci sono numeri davanti ai quali è impossibile non fare un salto sulla sedia. Quei 17.369 dipendenti che utilizzando il «parametro lombardo» basterebbero a far funzionare le 15 Regioni ordinarie, sono infatti meno di quanti sono oggi in carico alla Campania (che negli ultimi quattro anni ha ancora gonfiato gli organici di circa il 10%), alla Puglia, alla Calabria, alla Basilicata. I quali sono 17.607. E non parliamo della Sicilia. Dove, secondo i giornalisti Enrico Del Mercato ed Emanuele Lauria, autori del libro «La zavorra» (un atto d'accusa della classe dirigente locale micidiale proprio perché scagliato da siciliani) i dipendenti complessivi del ciclopico carrozzone guidato da Raffaele Lombardo, compresi forestali e precari e dipendenti delle Asl, sono 144.147. Ma ne riparleremo.

Per adeguarsi al parametro virtuoso, il governatore della Campania Stefano Caldoro sarebbe costretto ad affrontare moti di piazza: dovrebbe perdere 6.007 dipendenti, con un risparmio pazzesco, pari a oltre il 68% della spesa per gli stipendi. Parliamo di una cifra che nel 2009 avrebbe coperto un terzo del disavanzo sanitario regionale. Ma ancora più dura sarebbe la cura per una Regione "rossa" per eccellenza come l'Umbria. Il suo personale dovrebbe dimagrire di quasi il 79%, passando da 1.432 a 305 unità. E anche le Marche potrebbero avere bruttissime sorprese, dovendo scendere da 1.487 a 529 dipendenti. Mentre il personale di una terza Regione storicamente amministrata dal centrosinistra, la Basilicata, sarebbe ridotto di cinque volte: da 1.052 a 200.

C'è chi dirà: certo, Stato, Regioni ed Enti locali sono da sempre un ammortizzatore, soprattutto al Sud. Vogliamo licenziare tutti quelli in soprannumero? Buttare nella disperazione, di questi tempi, decine di migliaia di famiglie? No, certo. Ma è fuori discussione che numeri come quelli devono dare risultati diversi. Garantire un'efficienza diversa. Da recuperare anche attraverso una maggiore elasticità. E una rottura con vecchi meccanismi inaccettabili a maggior ragione dall'Europa, chiamata oggi a intervenire per arginare problemi dovuti proprio alla scarsa credibilità.

Quale credibilità può avere, ad esempio, una regione come quella campana governata fino all'anno scorso da Antonio Bassolino dove le promozioni sono state distribuite per anni nel modo indecente denunciato da un rapporto degli ispettori della ragioneria generale dello Stato? C'è scritto, in quel dossier, che pressoché tutti i dipendenti hanno goduto, nel periodo compreso fra il 2002 e il 2008, di «progressioni orizzontali». Cioè, in gergo tecnico, aumenti di stipendio concessi nel pubblico impiego a parità di mansione. Fatta eccezione per 21 persone che proprio non potevano essere salvate a causa di gravi provvedimenti disciplinari, solo fra il 2004 e il 2005 ne hanno goduto in 7.254 sui 7.275 allora in servizio. Vale a dire il 99,7%. Dov'è, il «merito»? Perché mai un inglese, un francese, un danese dovrebbero tirar fuori soldi per un Paese come il nostro se prima non spazza via scelte clientelari e indecenti come queste? Come la spieghiamo, agli europei, la sproporzione insultante nella distribuzione dei dirigenti?

Il record assoluto lo detiene il Molise. Con 320 mila abitanti, non solo ha quei 934 dipendenti regionali di cui dicevamo. Ma la bellezza di 87 dirigenti: undici volte di più, in proporzione, di quelli che avrebbe allineandosi alla Lombardia: 8. Ma sono tante le regioni che perderebbero grappoli di dirigenti: scenderebbe da 221 a 128 del Veneto, da 114 a 35 l'Abruzzo, da 93 a 23 l'Umbria, da 167 a 52 la Calabria, da 71 a 15 la Basilicata...

Una strage di colletti bianchi. Immaginatevi dunque la preoccupazione, nel caso il nuovo governo decidesse di mettere ordine, di quel «colletto» di cui dicevamo, il calabrese Nicola Durante. Un uomo dalla doppia vita. Nella prima guadagna una busta paga come giudice del Tar di Salerno, dove dicono di vederlo quando c'è udienza e dove mesi fa ha annullato il sequestro di una casa abusiva perché il decreto di abbattimento non era stato notificato al titolare dell'abuso ma consegnato a mano a suo fratello. Nella seconda fa il Capo dell'Ufficio Legislativo della regione Calabria, dove è stato preso dal governatore Giuseppe Scopelliti con un contratto da 176.426 euro e 57 centesimi l'anno. Più una «retribuzione annua di risultato». Più i rimborsi spese «a pie' di lista». Più il «trattamento di missione nella misura massima prevista per la dirigenza regionale». Più, a spese dei cittadini, si capisce una speciale «copertura assicurativa della responsabilità civile e amministrativa per i danni eventualmente arrecati a terzi o alla Regione nell'esercizio dell'attività istituzionale, ivi comprese le eventuali spese di giudizio sostenute». «E l'auto blu?», direte voi ansiosi. Tranquilli: ce l'ha, ce l'ha

15 novembre 2011
da corriere.it

Dalla Cina con furore - cap. III

Ecco altre immagini "caratteristiche" dalle strade dell'estremo oriente.


Macchine che ti sorridono...


Hai una due posti e siete in 4?
no problem, in un attimo aumentiamo i sedili...


tutto in assoluta sicurezza no?

"Cominciano ad esserci troppe macchina in Cina, cosa fare?
La regola è personalizzare."





lunedì, novembre 14, 2011

Incontri sull'alimentazione

STIAMO FRESCHI! INCONTRI GRATUITI
SUL TEMA DELL'ALIMENTAZIONE

GIOVENTU' CARD, in collaborazione con il Consorzio Brescia Mercati, propone due incontri GRATUITI riservati ai possessori della GIOVENTU' CARD per riscoprire il gusto ed il piacere di un'alimentazione sana ed equilibrata.


Due momenti ricchi di attività, assaggi, spunti e approfondimenti per riportare sulle nostre tavole le varietà di frutta e verdura necessarie al nostro benessere.


Gli incontri si svolgeranno presso l'Ortomercato di Brescia in Via Orzinuovi n. 6


GIOVEDI' 17 NOVEMBRE
dalle 18.30 alle 20.30


GIOVEDI' 24 NOVEMBRE
dalle 18.30 alle 20.30


Al termine di ogni incontro verrà offerto un aperitivo di degustazione!

L'iscrizione è gratuita ma obbligatoria.

Per segnalare la tua partecipazione manda una mail a claudia.ghidori@bresciamercati.com

Ciò che chiediamo a Monti

Che sia davvero un governo di “salvezza nazionale”, la salvezza di tutti e in primo luogo del “terzo Stato”, non dei privilegiati d’establishment e delle cricche: è questo che chiede la schiacciante maggioranza dei cittadini che all’80%, secondo i primi sondaggi, appoggia il nascente governo Monti. Salvezza dal default, ovviamente, tecnicismo che significa in concreto, per chiunque possieda titoli di Stato (milioni e milioni di italiani), perdere in un colpo solo la metà o i due terzi dei risparmi di una vita. Ma “salvezza nazionale” significa anche, altrettanto essenzialmente, liberare il Paese dalla melma onnipervasiva del crimine impunito e della menzogna catodica, autentiche sabbie mobili che lo stavano inghiottendo.

Perciò, se sotto il profilo economico e sociale, l’equità dei sacrifici non può che cominciare dallo scandalo dello scudo fiscale, 107 miliardi tassati al 5% anziché al 30% (esigere quel 25% di differenza dovrebbe essere moralmente l’abc), e proseguire con la patrimoniale e draconiane leggi anti-evasione (altrimenti pagano solo i ricchi ufficiali, e quelli veri continuano a rapinare), Monti e Napolitano non possono dimenticare che il (quasi) ventennio di melma e macerie in cui il regime ha precipitato il paese poggiava e ancora poggia da una parte sulle picconate inferte ai magistrati fedeli alla “legge eguale per tutti” (e sulla ragnatela di quelli leali alle P3 e P4 in spergiuro della Costituzione) e dall’altra sul monopolio orwelliano del sistema televisivo. “Questione morale” che interessa solo le anime belle, replicheranno troppe sponde “moderate”, incapaci ormai di pensare con categorie diverse da quelle di Giuliano Ferrara. Eppure è solo per il combinato disposto dell’illegalità/impunità e della televisione/menzogna se un metro di autostrada o metropolitana costa in Italia tre o quattro volte più che nel resto d’Europa. La corruzione impunita impone un costo economico altissimo, oltre a devastanti effetti sociali e infine antropologici.

Restituire l’etere televisivo al giornalismo-giornalismo, dove i fatti sono sovrani, realizzando imparzialità e pluralismo, e ripulire politica e istituzioni dalla pletora di leggi ad personam, autentiche leggi-canaglia che strangolano la vita civile, sono due banchi di prova su cui i cittadini giudicheranno il governo Monti, e su cui Monti giocherà la propria credibilità non meno che sullo “spread”. Indulgere su questi temi, anche in dosi omeopatiche, alla continuità e alle “garanzie” che Berlusconi pretende, significherebbe insultare gli italiani onesti.

Il Fatto Quotidiano, 14 novembre 2011

Inglese maccheronico


Roma, l'inglese sgrammaticato
delle Fs e dell'ospedale

Grazie alla segnalazioni di alcuni lettori e del blog di Sergio Fortini, in un cartello della stazione Tiburtina campeggia la scritta sbagliata in inglese ''Anderground''. Per giorni, l'errore ortografico è rimasto ben visibile finché qualche addetto delle Ferrovie dello Stato ha deciso di coprirlo con dello scotch. Sul Messaggero, le Fs hanno ammesso l'errore: ''Non lo possiamo negare, l’azienda che aveva avuto l’incarico di preparare la cartellonistica ha compiuto un errore. Accanto alla parola metropolitana, per aiutare i turisti, avevamo fatto scrivere underground. Purtroppo c’è scappato l’errore, adesso stanno preparando i cartelli nuovi. Alcuni li abbiamo coperti con il nastro isolante, in un altro è stata messa una U, altri ancora sono stati proprio portati via''.
Stessa gaffe per l'ospedale San Camillo di Roma. Un altro lettore, Filippo Thiery, ha scattato alcune foto all'interno del pronto soccorso. Le indicazioni dei cartelli sono state tradotte con molta fantasia








14 ottobre 2011
da repubblica.it

Accuse pesanti

L'ex vivandiere di Provenzano "Schifani nelle mani dei boss"
Il pentito Lo Verso parla al processo Mori
Il presidente del Senato annuncia la querela

Il pentito più elegantemente vestito degli ultimi anni, Stefano Lo Verso, dice di essere in cerca di «una sola ricompensa, un posto nel Regno dei Cieli». Poi pensa a cose più terrene e fa l’elenco dei politici «nelle mani» dei boss, aprendolo col nome del presidente del Senato, Renato Schifani, da tempo oggetto di indagini da parte della Procura di Palermo, nel fascicolo 10393/10, con l’ipotesi di concorso in associazione mafiosa. La seconda carica dello Stato aspetta la fine dell’udienza del processo in cui ha deposto il collaborante (quello contro il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento aggravato), poi annuncia la querela. Solidali con lui gli esponenti pidiellini Cicchitto, Gasparri e Quagliariello: il pentito ha letto troppi libri, dicono.

Lo Verso, che ieri, nell’aula bunker dell’Ucciardone, si è presentato con un impeccabile Principe di Galles, fu il vivandiere di Bernardo Provenzano tra il 2003 e il 2004 ed è stato in carcere per cinque anni. Poi, all’inizio di quest’anno, immediatamente dopo avere subito il sequestro dei beni e l’applicazione della sorveglianza speciale, ha deciso di collaborare con i magistrati. Si è presentato al pm Nino Di Matteo, che indaga sulla trattativa fra mafia e Stato ed è il titolare del processo Mori, e gli ha parlato delle «coperture istituzionali» di cui avrebbe goduto, durante la latitanza, proprio Provenzano. A coprirlo sarebbe stato «un potente dell’Arma», rimasto senza nome, «ma anche i politici». Con i quali non ci sarebbero stati problemi nemmeno sul fronte della vita amministrativa di piccoli paesi come Ficarazzi e Villabate, nell’hinterland palermitano, e dell’intera Sicilia.

«Nicola Mandalà mi disse che “avevamo” il socio e amico di suo padre, Renato Schifani, e nelle mani avevamo pure Marcello Dell’Utri. Al centro avevamo Totò Cuffaro e il paesano di mio padrino Ciccio Pastoia, Saverio Romano» (il ministro dell’Agricoltura è di fronte al Gup e proprio ieri si è celebrata l’udienza preliminare per mafia, rinviata al 20 dicembre). Il Mandalà che avrebbe parlato dei politici con Lo Verso è un killer oggi all’ergastolo, fiancheggiatore di Provenzano. È figlio di Nino Mandalà, detto «l’Avvocato», condannato anche in appello per mafia, e che fu socio di Schifani nella società Sicula Brokers, di cui faceva parte anche un altro parlamentare siciliano, Enrico La Loggia.

Entrambi gli attuali esponenti del Pdl lasciarono l’azienda nel 1980, anche se i rapporti con «l’Avvocato» proseguirono, ad esempio con la partecipazione al secondo matrimonio di Mandalà padre. Schifani fece anche da consulente - come avvocato amministrativista - per il Comune di Villabate, di cui Nino Mandalà era una sorta di deus ex machina. Il presidente del Senato ha sempre detto che quei rapporti erano datati e risalivano a un periodo in cui i Mandalà non erano sospettati di nulla. Le indagini su Schifani prendono in esame anche le dichiarazioni dei pentiti Francesco Campanella e Gaspare Spatuzza. I pm Di Matteo e Lia Sava e il procuratore aggiunto Ignazio De Francisci sono ormai prossimi alla conclusione.

Lo Verso riferisce le confidenze ricevute da Provenzano, ma gli attribuisce una perlomeno singolare lettura delle stragi del 1992. Sostiene infatti che l’eccidio di Capaci sarebbe stato descritto da «Binu» come «un favore di Riina ad Andreotti». Un’affermazione che non aveva mai fatto nessuno e che smentirebbe anni e anni di indagini e ricostruzioni. Ce n’è anche per il presidente dell’Antimafia, Beppe Pisanu, non nominato ma chiamato in causa come «il ministro, il sardo» che avrebbe informato Totò Cuffaro delle indagini svolte su di lui. Mentre Marcello Dell’Utri avrebbe «preso il posto di Salvo Lima».

26 ottobre
da lastampa.it

domenica, novembre 13, 2011

Incontro su nuovo PGT Brescia

Ordine degli Ingengeri della Provincia di Brescia
organizza un incontro tecnico sul tema

Il nuovo P.G.T. di Brescia

Mercoledì 16 novembre 2011 - ore 17.30

presso

La Sala Eventi dell' Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia
Brescia - via Cefalonia 70 (11° piano Crystal Palace)

L'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia, da sempre sensibile alle problematiche del proprio territorio, facendo seguito all'adozione del Piano di Governo del Territorio del Comune di Brescia, avvenuta con Deliberazione del Consiglio Comunale il 29 settembre 2011, e considerata la possibilità di presentare osservazioni fino al 20 dicembre 2011, organizza, per i propri iscritti, un incontro con gli estensori del Piano.

Saranno presenti l'Assessore all'Urbanistica ed alla Gestione del Territorio Avv. Paola Vilardi, il consulente del Comune di Brescia Prof. Arch. Francesco Karrer, e il Responsabile del Settore Urbanistica Arch. Gianpiero Ribolla che illustreranno i punti salienti del nuovo strumento urbanistico e saranno disponibili per domande e chiarimenti.

Programma:

Ore 17.30 Saluto del Presidente dell'Ordine Ing. Marco Belardi

Ore 17.40 Saluto dell'Assessore Avv. Paola Vilardi

Ore 17.50 Interventi del Prof. Arch. Francesco Karrer e dell'Arch. Gianpiero Ribolla

Ore 19.00 Dibattito


Foto della settimana

Monte Castello di Gaino
25 maggio 2008



M.te Castello di Gaino, Cretsa Sud: quando si sa che c'è brutto non c'è niente di meglio di una gita a Gaino, che conosciamo alla perfezione; se poi così brutto non è ci si può sempre inventare qualche variante, trovando così, nascosti tra le rocce e gli arbusti alcuni splendidi fiori...
Alessio