sabato, febbraio 16, 2013

200milioni su LinkedIn


LinkedIn raggiunge il traguardo record dei 200 milioni di utenti

Festeggiamenti in casa LinkedIn. Giusto ieri il social network delle professioni e del lavoro ha annunciato di aver raggiunto il traguardo dei 200 milioni di utenti nel Mondo, un piccolo record che arriva a quasi dieci anni dalla nascita del servizio, lanciato ufficialmente il 5 maggio 2003.
Per celebrare questa conquista è stata rilasciata un’interessante infografica che offre una panoramica sullo stato attuale di LinkedIn e conferma la continua crescita del bacino di utenti, aumentato di quasi 13 milioni di persone dal novembre scorso, a ritmo di circa 2 iscritti al secondo, per un totale di quasi 173 mila registrazioni al giorno, abbastanza, come fanno notare quelli di LinkedIn, da riempire il Colosseo più di tre volte.
Se la comunità di LinkedIn fosse un Paese, sarebbe il quinto al Mondo per popolazione, più del Brasile e come Italia, Francia e Regno Unito messi insieme. Dando un’occhiata a questi 200 milioni di utenti scopriamo che la maggior parte di essi - 74 milioni - arrivano dagli Stati Uniti, seguiti dall’India con 18 milioni di utenti e da Regno Unito e Brasile con 11 milioni di scritti. Segue il Canada con 7 milioni.
Tra i Paesi col più alto tasso di crescita nelle iscrizioni di cono la Turchia, la Colombia e l’Indonesia, mentre sul fronte della crescita nel settore del mobile al primo posto troviamo la Cina, seguita da Brasile, Portogallo, India e Italia.
Se tra gli utenti più seguiti ci sono l’imprenditore Richard Branson, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il medico indiano Deepak Chopra, tra i settori più rappresentati sul social network troviamo l’Information technology - 4 milioni di profili - seguito dai servizi finanziari con 2,03 milioni, l’educazione superiore con 1,95 milioni di profili e il settore delle telecomunicazioni con 1,59 milioni.
Ad oggi LinkedIn è consultabile in 19 lingue diverse e conta quotidianamente 160 milioni di visitatori, che lo hanno portato di recente al 23esimo posto dei siti più visitati al Mondo. E voi, avete già creato un profilo su LinkedIn? Con che frequenza lo utilizzate e perché?

10 gennaio 2013

venerdì, febbraio 15, 2013

Ambulaclaun 2


Per una buona causa...


Da una mail che mi è arrivata...



Cari amici,
come molti di voi sapranno sostengo l'Ambulaclaun da un po' di tempo.
Il lavoro che fa questa ambulanza è prezioso e incredibile... arriva dove non arriva la protezione civile quando ci sono le grandi calamità consegnando nelle mani dei destinatari quanto raccolto e aiuta nelle "imprese" quotidiane bimbi e/o disabili accompagnandoli a fare visite ed esami vicini o lontani da casa.
E' sostenuta esclusivamente dalle donazioni dei privati e ora si sta avvicinando il momento in cui l'Ambulaclaun 1 dovrà andare in pensione perchè ha percorso davvero troppa strada.








Per comprare l'Ambulaclaun 2 servono 130.000 euro.
Facendo una donazione tramite bonifico, anche solo di pochi euro, potrete scaricarla dalle tasse (non sono un'esperta e non so dirvi se le donazioni sono deducibili o detraibili) e aiuterete a portare aiuto e serenità laddove serve, inoltre c'è sempre la possibilità di scegliere l'Ambulaclaun come beneficiario del 5X1000....


Ho sbagliato qualcosa? possibile... di contabilità e tasse non ci capisco nulla.
Ma il concetto è semplice e chiaro: l'Ambulaclaun ha bisogno di noi per poter continuare la sua missione... non ci sono numeri di telefono 45... a cui telefonare, non ci sono fondi statali che le saranno destinati... ci siamo solo noi.
Fate girare questa mail a tutti i vostri amici e conoscenti, anche 5 euro saranno d'aiuto.
In allegato c'è la lettera originale di Margherito che spiega più nel dettaglio il tutto.


www.margherito.com
www.unnasorossoper.org
https://www.facebook.com/ambulaclaun
http://unnasorossoper.altervista.org/

"i bambini non hanno età,
piangono e ridono tutti nella stessa lingua
e hanno il sangue dello stesso colore"

"Nessun Uomo è tanto alto
come quando si china
ad aiutare un Bambino"
Abramo Lincoln

giovedì, febbraio 14, 2013

E' questa può guidare??

Evidentemente la tipa non è a 100


Su segnalazione di Ciccio...

Belgio: il gps la tradisce, doveva andare
 in stazione e invece finisce in Croazia 
Una donna 67enne, evidentemente poco pratica col navigatore, ha percorso 1450 km invece di 80

I luoghi comuni sulle donne al volante spesso sono eccessivi e infastidiscono le automobiliste, ma come tutti i luoghi comuni hanno un fondo di verità, e la storia di questa donna belga lo dimostra. Partita dal nord del paese per andare a prendere un amico alla stazione di Bruxelles, Sabine Moreau, 67 anni, è finita invece a Zagabria, in Croazia. Tradita dal proprio navigatore, invece di percorrere 80 chilometri ne ha percorsi addirittura 1450.
La donna ha dichiarato al quotidiano finnico online Nieuwblad di essere stata “molto distratta”. In effetti sarà capitato a tutti una volta nella vita di saltare l’uscita di un’autostrada perché sovrapensiero o immersi in un bel ricordo, ma guidare per quasi due giorni senza rendersi conto di niente sembra quasi irreale. ''Ho impostato l'indirizzo sul gps e ho cominciato a guidare, ho seguito le deviazioni che mi indicava a causa di alcune strade chiuse e poi è andata male'', ha detto Sabine, che continuava a guidare ''senza pensare''.
Durante il suo lungo viaggio Sabine si è anche fermata un paio di volte a fare rifornimento, ha riposato un paio d’ore su un lato della strada ed è anche rimasta coinvolta in un piccolo incidente, ma è andata avanti. “Ero distratta ed ho continuato a guidare – ha spiegato Sabine -. Ho visto ogni genere di segnale stradale, prima in francese, poi in tedesco e infine in croato, ma ho continuato perché ero distratta. Poi mi sono ritrovata a Zagabria ed ho capito di non essere più in Belgio”.
La storia è sicuramente molto divertente, ma c’è una persona che non si è divertita affatto: il figlio di Sabine, che non vedendo tornare la madre si è molto preoccupato e ha allertato la polizia belga

16 gennaio 2013

mercoledì, febbraio 13, 2013

Promesse elettorali irrealizzabili

Non facciamo inculare anche stavolta...


Le promesse irrealizzabili dei leader
Ecco perché le «proposte-choc» non potranno mai vedere la luce

Berlusconi: “Creeremo 4 milioni di posti di lavoro”
«Se verremo eletti approveremo un decreto che consentirà alle imprese di assumere un nuovo collaboratore senza pagare né contributi, né tasse per i primi anni. Se ogni impresa italiana assumesse anche un solo giovane, avremmo creato quattro milioni di nuovi posti di lavoro».

Ha fatto bene Berlusconi a declassare subito ad «auspicio» la promessa di 4 milioni di nuovi posti di lavoro, perché l’invito che ha rivolto ai 4 milioni di «capitani coraggiosi» è destinato a naufragare. Non basta infatti promettere tasse zero e contributi zero per 5 anni per far assumere un lavoratore ad ognuno di loro. Innanzitutto perché gli stipendi, certo molto più leggeri, vanno comunque pagati e per pagarli occorre produrre e vendere molto di più di quanto non si stia facendo ora. Un buon 18% in più, se si considera che oggi gli occupati in Italia sono 22,7 milioni: un balzo della produzione mai visto in tempi recenti.
A parte ciò, è la natura stessa delle nostre imprese che rende impraticabile il piano: su 4.460.891 attività censite dall’ultimo rapporto Istat (2010) ben 2.606.017 sono infatti imprese individuali. Parliamo per lo più di artigiani, commercianti e addetti dei servizi messi già duramente alla prova dalla crisi. Difficile pensare che possano raddoppiare i loro occupati, perché non sta nella logica della loro attività. Un altro milione e 600 mila unità è costituito da micro-imprese (2-9 dipendenti) che occupano in media 3,38 dipendenti. E non è che, a loro volta, queste abbiamo grandi spazi per assumere. Crescere costa infatti tempo e molta fatica, basti pensare che una neo-impresa nata nel 2007 con 2,9 dipendenti di media dopo tre anni arrivava ad «appena» 4,5.
Certo, restano tutte le altre imprese più grandi e magari solide: ma sono poco più di 220 mila, troppo poche per avvicinarsi anche minimamente al target «auspicato» da Berlusconi.


Pier Luigi Bersani: “50 miliardi per pagare i debiti alle imprese”
«Il nostro governo pagherà gli arretrati alle aziende che hanno lavorato per la pubblica amministrazione per un importo pari a 10 miliardi di euro l’anno per 5 anni. La liquidità sarà trovata emettendo titoli del Tesoro sul modello Btp Italia»

Non c’è scampo: per pagare gli arretrati della pubblica amministrazione verso le imprese deve crescere il debito pubblico. Non di poco, perché ad esempio i 48 miliardi subito chiesti dalla Confindustria equivalgono a un 3% in più di debito rispetto al Pil; i 10 miliardi all’anno di Bersani a uno 0,6% abbondante.
E se il debito cresce si rischia di violare il «Fiscal compact», il nuovo patto per l’euro che Berlusconi e Tremonti firmarono e che sia Bersani sia Monti sanno di non poter rinegoziare. Può darsi che sia possibile ottenere dalle autorità europee una sorta di deroga; il rischio di suscitare allarme nei mercati finanziari resta ugualmente.
La Spagna aveva un problema simile e l’ha risolto; lì il peso del debito accumulato è assai più basso. Il governo Berlusconi aveva promesso di intervenire e mai l’ha fatto. Con l’attuale governo il provvedimento affidato al ministro Corrado Passera è servito a evitare che i ritardi continuino a riprodursi nel futuro. Quanto all’arretrato si è tradotto in poco o nulla per diversi motivi. Oltre alla mancanza di fondi, talvolta è risultato difficile certificare il mancato pagamento.
In parole povere, ci sono casi in cui enti locali oppure Asl hanno promesso soldi che non avevano diritto a spendere. Dunque in una certa misura se si desse via libera a pagare tutto si tratterebbe di una sanatoria anche dell’incauta amministrazione, seppur capace di effetti fortemente positivi sull’economia.

Beppe Grillo: “Un tetto ai manager che guadagnano troppo”
«Vogliamo che i manager delle aziende non possano più guadagnare 800 volte, ma non più di 12 volte rispetto ai loro dipendenti. Lo fanno ovunque e lo vogliamo fare anche in Italia. Sono cose che dicevo già negli anni scorsi alle assemblee di Telecom»

Beppe Grillo dice che «lo fanno ovunque», ma in realtà in nessun paese a economia di mercato sono fissati dei limiti legali agli stipendi dei manager delle società private quotate in Borsa, come vorrebbe il M5S. È un fatto però che ovunque il divario tra paghe dei manager e quelle dei dipendenti è cresciuto a dismisura dagli Anni 90. Ed è un fatto che in molti paesi (Stati Uniti compresi) si discutano o si tentino accorgimenti per ridurre questa «forchetta».
Negli Usa come in Italia sono state così approvate delle leggi per limitare in tutto o in parte - e questo si può fare, nonostante le proteste dei diretti interessati - le remunerazioni dei dirigenti pubblici. Da noi il tetto è di 302.937,12 euro, ma molti grand commis hanno aggirato la regola cumulando più poltrone. In alcuni casi (Francia, Spagna, Grecia, a volte con tetti precisi, a volte con blandi «inviti alla moderazione») si bloccano anche le paghe dei Ceo di aziende private ma controllate dallo Stato. Sempre negli Usa, ma anche in Gran Bretagna e in parte in Italia, ci sono leggi che limitano più o meno bene le paghe dei manager delle aziende che beneficiano di aiuti di Stato o salvate da fondi pubblici (in Italia, le banche che accettano i Tremonti-Bond). Sempre negli Usa il Congresso stabilisce un tetto (730 mila dollari annui) per i dirigenti delle aziende contractors della difesa.
Ma in effetti, è vero che sia qui che dall’altra parte dell’Atlantico in tanti discutono possibili regole per frenare gli abusi anche nelle aziende controllate da privati. Così, in Gran Bretagna e in Svizzera si è autorevolmente proposto di obbligare gli azionisti delle società a votare ogni tre anni sugli stipendi dei dirigenti. Ci sarebbero certo molte sorprese.

Monti: giù l’Irpef di 15 miliardi. E Irap dimezzata
«L’obiettivo di un eventuale Monti-bis sarà la riduzione della pressione fiscale per un totale di 15 miliardi nella Legislatura e il dimezzamento dell’Irap per il settore privato. Sì poi alle dismissioni: 130 miliardi da mettere insieme tra patrimonio immobiliare e mobiliare».

Le sirene del consenso spingono anche il premier verso lidi tremendamente ambiziosi. Monti propone entro la fine della prossima legislatura una riduzione dell’Irpef sui redditi medio-bassi da 15 miliardi di euro. A questi conta di aggiungere il dimezzamento dell’Irap a carico delle imprese private (11,2 miliardi) e il taglio dell’Imu sui redditi più bassi (altri 2,5 miliardi). Tagliare le tasse per 28 miliardi in cinque anni sarebbe un’impresa (questa sì) scioccante e senza precedenti. Vediamo perché.
Con l’entrata in vigore del fiscal compact l’Europa ci imporrebbe di compensare quei tagli con altrettante riduzioni di spesa. Ventotto miliardi è il valore di quasi tutti i contributi a fondo perduto che lo Stato eroga ogni anno e a vario titolo ad aziende pubbliche e private. Un piano di tagli elaborato l’anno scorso da Francesco Giavazzi (chiesto in persona da Monti) aveva calcolato in dieci miliardi i risparmi possibili. Dopo settimane di lavoro un tavolo ministeriale a Palazzo Chigi ha ridotto quella stima a 500 milioni, salvo non tagliare nemmeno quelli.
Ambiziosissimo è anche il piano di dismissioni. Centrotrenta miliardi è poco meno di un terzo di tutto il patrimonio pubblico. L’insieme delle aziende controllate o partecipate vale cento miliardi, gli immobili di Stato, Regioni e Comuni vendibili possono essere stimati in altri 250. Proprio il governo Monti ha approvato un piano di dismissioni definito «credibile» da cinque miliardi l’anno. Dunque se Monti premier ha stimato possibili 25 miliardi di cessioni in cinque anni, Monti candidato moltiplica quella cifra per cinque.

9 febbraio 2013

Programmi dei partiti

Su segnalazione di Vex...

VEX:  "se vi interessa un giudizio critico (da un orientamento liberale) su (quasi) tutti i programmi elettorali...."


 

martedì, febbraio 12, 2013

Fabio Volo all'OZ

 Su segnalazione di Ciccio...

Dalle ore 20 
«Studio Illegale», domani
Fabio Volo alla Oz

Mercoledì 13 febbraio l’attore e scrittore Fabio Volo sarà presente in sala alla Multisala Oz in Via Sorbanella 12 a Brescia, per salutare il pubblico e presentare il suo nuovo film da protagonista, “Studio Illegale”, uscito nelle sale lo scorso 7 febbraio.

Dalle 20 alle 20.30 l’attore sarà presente in multisala per firmare autografi, scattare fotografie e rispondere alle domande dei giornalisti. A seguire l’attore, prima della proiezione, presenterà il film in sala.
La presenza in sala è riservata ai possessori di biglietto.

12 febbraio 2013

Compleanno del giorno


partenza




cartoonizzato





 







 invecchiato

 



il tocco del Vex







AUGURI MARCO!!


lunedì, febbraio 11, 2013

Piste sci Trentino in 3D

Per gli amanti dello sci...


Da oggi esplorando le nuove mappe piste 3D del Trentino, potrete navigare lungo i tracciati e godere le pendenze delle piste del Trentino.
Grazie all'interattività di Google Earth potere ammirare le vette dolomitiche che fanno da scenario a molte skiarea, visitare le località sciistiche più belle, conoscere in anteprima comodamente seduti davanti al pc, tutte le piste che potete affrontare, con tutti i dati relativi a impianti di risalita, lunghezza, altitudine, difficoltà.


Arricchiscono il tutto le immagini in hd delle webcam, che in tempo reale monitorano le condizioni di sciabilità, meteo e neve




Pista 3d Pinzolo

Pista 3d Madonna di Campiglio

Piste 3d Passo del Tonale

 Pista 3d Monte Bondone

Pista 3d Pampeago-Predazzo-Obereggen

Pista 3d Andalo Paganella

Pista 3d Folgaria

Pista 3d Folgarida-Marilleva

Pista 3d Moena Alpe Lusia

Pista 3d San Martino di Castrozza

Piste 3d Alpe Cermis

Pista 3d Ski Area Canazei-Belvedere

Pista 3d Ski Area Canazei-Belvedere
 
Pista 3d Passo Brocon

domenica, febbraio 10, 2013

Foto della settimana



Valle del Chianti
02 novembre 2009
 
Durante una visita in Toscana a trovare amici, le colline senesi sono sempre belle, anche d'autunno, quando i colori sono un pò più spenti e il panorama non spazia molto lontano; ma basta un raggio di sole che penetra le nebbie e subito i colori si accendono: qui dal borgo di Montalcino, con vista sulla Valle del Chianti...
Alessio