Consumare meno consumare meglio Chi siamo"QUANDO L'ECONOMIA UCCIDE BISOGNA CAMBIARE!". Con questo slogan "Beati i Costruttori di Pace", in occasione del quinto raduno del movimento tenutosi a Verona il 19 settembre 1993, lanciano la campagna "Bilanci di Giustizia" rivolta alle
famiglie, intese come soggetto micro-economico. Ad oggi le famiglie impegnate sono più di 1200.
Operazione Bilanci di Giustizia: Cosa si prefigge la campagna?
In sintesi, l’obiettivo delle famiglie è
modificare secondo giustizia la struttura dei propri consumi e l’utilizzo dei propri risparmi, cioè
l’economia quotidiana.
Parlare di "giustizia" è impegnativo, perché suppone un orizzonte etico condiviso in buona parte ancora da costruire, ma la sfida è proprio quella di combattere l’invadenza e lo strapotere della "razionalità economica" a partire dal carrello del supermercato e dallo sportello di una banca.
Da qui l’adesione convinta al consumo critico e alla finanza alternativa (MAG e Banca Etica) a favore di uno sviluppo che risulti sostenibile per i poveri del pianeta, per il pianeta stesso e - perché no - anche per noi.
Ciò che però contraddistingue Bilanci di Giustizia è l’idea che questi
obiettivi si possano realizzare efficacemente solo insieme,
in modo organizzato, mediante una comunicazione costante e un’azione comune. Lo strumento ideato sia per "auto-misurare" il proprio impegno che per socializzarlo nel movimento e all’esterno, in funzione politica, è quello del "bilancio familiare": lì si rendono visibili e si quantificano i cambiamenti effettuati nelle scelte economiche.
I bilanci mensili degli aderenti alla Campagna sono inviati alla segreteria nazionale, che ne cura l'elaborazione statistica e redige un Rapporto Annuale. La segreteria pubblica inoltre una Lettera circolare periodica che serve a tenere in collegamento le famiglie impegnate nell'operazione, che si può ricevere per e-mail o in versione cartacea.
Un primo obiettivo è il contenimento dei consumi. Le famiglie che hanno inviato i bilanci nel 2008, per esempio, documentano un consumo mensile individuale medio di euro 863.67 a fronte di un pari dato ISTAT di euro 1042.56 .
Quindi un risparmio medio mensile individuale di euro 178.89.
L'obiettivo principale però è scegliere i consumi tenendo presente anche "la giustizia". Tale atteggiamento è stato documentato nel 2008 con uno “spostamento” di consumi, da parte delle famiglie partecipanti, per una percentuale del 19.1% sulla totalità dei consumi, trasferendo la spesa da acquisti giudicati dannosi per la salute, per l'ambiente, per i popoli del Sud del mondo e per la giustizia sociale a prodotti alternativi, che non danneggiano cicli biologici o che non rappresentano uno sfruttamento ingiusto di persone e di risorse naturali.
Le famiglie impegnate nella campagna hanno dimostrato la possibilità di condurre una vita sobria senza compiere sacrifici eccessivi: prova ne sia che la spesa media mensile risulta inferiore al dato ISTAT dei consumi degli italiani e che, nella sua composizione, è stato rilevato un minore esborso per generi voluttuari, quali l'abbigliamento e i regali.
Comportamenti ormai consolidati sono risultati la
raccolta differenziata dei rifiuti e
l'acquisto di prodotti il più possibile locali e delle Botteghe del Mondo, insieme alla preferenza per
alimenti di stagione e il riuso e scambio di vestiti.
Di fronte ai meccanismi economici dominanti e al miraggio di rendite elevate, i risparmi vengono destinati ad investimenti finanziari nelle MAG, in Banca Etica e nelle cooperative sociali. Tanto la formazione di capitale sociale di cooperative quanto depositi e prestiti, con possibilità di autoriduzione del tasso d'interesse, sono un segnale della crescente domanda di finanza etica.
Cosa facciamoObiettivo principale della campagna è sperimentare, con un consistente numero di nuclei familiari, le possibilità di "spostamento" da consumi dannosi per la salute, per l'ambiente e per le popolazioni del Sud del mondo, a prodotti più sani, che non incidono in modo irreparabile sulle risorse naturali e che riducono i meccanismi di sfruttamento nelle regioni sottosviluppate. Non si tratta quindi di affrontare sacrifici e rinunzie in nome di un'etica e di una giustizia concepite in termini astratti, ma di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole.
Come suo
strumento fondamentale la campagna ha scelto
i bilanci mensili nei quali ogni famiglia deve indicare i suoi consumi "normali" e i suoi obiettivi di sostituzione di un prodotto considerato dannoso con un altro meno dannoso o valutato in termini positivi.
Prodotti del commercio equo e solidale, detersivi biologici, uso delle biciclette al posto dell’auto, acquisto di elettrodomestici a basso consumo energetico e che non usano i CFC responsabili del "buco" nell'ozono sono solo
alcuni degli esempi di "spostamenti" possibili e che in realtà possono non modificare i nostri livelli dei consumi. In altri casi, peraltro, una attenta analisi dei prodotti può far emergere rapporti tra prezzi e calorie e tra costi e rischi che spingono anche a ridurre i consumi, tenendo presente che siamo tutti sovralimentati (e soffriamo delle malattie causate dal cibo in eccesso) e che è ormai evidente che una diminuzione dell'uso delle auto (e quindi del relativo inquinamento dell'aria) del 20% costituirebbe in realtà un miglioramento della nostra qualità della vita..
Dal 1996 la campagna ha avviato una forte collaborazione con il
Wuppertal Institute (Istituto per il clima, l'ambiente e l'energia della Germania), del cui studio ha curato
Sulla base di un'ampia e organica gamma di ricerche sono stati quantificati gli squilibri su scala mondiale nell'uso delle risorse e si è accuratamente valutato il ruolo della Germania nella creazione e nella espansione di tali squilibri. Il Wuppertal ha calcolato un Fattore 10: per riequilibrare i rapporti tra produzioni e consumi l'uso delle principali risorse, finora utilizzate senza limiti e precauzioni, andrebbe ridotto in media del 90%, in periodi di tempo spesso inferiori ai 10-15 anni altrimenti si superano le soglie della sostenibilità.
Le indicazioni fornite dall'Istituto hanno costituito per la campagna una importante conferma della significatività degli obiettivi e delle metodologie adottate e l'hanno spinta a rafforzare la "sperimentazione" di uno stile di vita sobrio.
Non resta che moltiplicare il numero delle famiglie che ritengono essenziale esercitare il "potere del consumatore" a loro disposizione e contribuire ad affrontare i gravi problemi dell'umanità attraverso un impegno quotidiano e duraturo, realizzato in forma organizzata.
Diventare bilancistiÈ difficile essere bilancisti? Può sembrare retorico dirlo, ma molti di voi, in realtà, lo sono già! Sono in molti, infatti, a coniugare le proprie scelte quotidiane con uno stile di vita sobrio e sostenibile.
Partecipare all'Operazione Bilanci di Giustizia non significa aderire o iscriversi ad un'Associazione, ma dare il proprio contributo alla campagna attraverso il monitoraggio mensile dei propri consumi. Per dimostrare, dati alla mano, che cambiare l'attuale modello economico accrescendo la qualità della vita è possibile.
Lo strumento è una scheda nella quale vengono considerate le voci di spesa mensile:
alimentari, abbigliamento, trasporti, casa, tempo libero, investimenti etici sono solo alcuni dei capitoli che la compongono. Con una particolarità: per ogni voce di spesa ci sono
due colonne, una riservata ai "consumi usuali" ed una a quelli "spostati" (cioè seguendo criteri di giustizia, eticità e sostenibilità).
Come iniziare?
La scheda si può richiedere alla segreteria dei Bilanci (0415381479) oppure, per chi è provvisto di computer,
si può scaricare dal sito, nel quale trovate anche le altre informazioni relative alla campagna.
Le famiglie dei Bilanci si ritrovano in gruppi per confrontarsi, condividere, crescere: contattate quelle a voi più vicine (tranquilli, ce ne sono in tutta Italia!) consultando il sito o richiedendo l'indirizzario alla segreteria.
Dopodiché, armatevi di "matitone" (come il logo della campagna ci ricorda) e di buona volontà... ed infine spedite le schede mensili del vostro gruppo al coordinamento nazionale (c/o MAG Venezia, c.so Trieste 82/c, 30175 VE-Marghera oppure segreteria(at)bilancidigiustizia.it).
Per approfondire:http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-d34b9d93-2ee7-4728-bde2-9e8c1358254a.html?refresh_ce