sabato, settembre 01, 2007

Non hai 200 mq di casa a ROMA??? Sei un Pezzente!!!!

Buongiorno a tutti eccoci qui per l'ennesima puntata della scandalosa Italietta in cui viviamo.
Non preoccupatevi, nulla di nuovo sotto al sole, ma quando lo si vede messo per iscritto magari girano un bel po' le balle....

Comunque se avete acceso un mutuo per comprarvi una casetta tutta vostra o avete intenzione di cercare degli onesti 80 mq in giro per la provincia bresciana che dovrete pagare per i prossimi 10/20 anni, sappiate che siete proprio dei pezzenti senza il fiuto per gli affari!!!!

Ecco come comprarsi con meno della stessa cifra un modesto 8 locali in centro a ROMA... e converrete con me che non è proprio la stessa cosa....
Leggete e incazzatevi!!!!!

Casa Nostra

di Marco Lillo
Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini. Ecco nomi e cifre dell'ultimo scandalo immobiliare

Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino.

Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo.

Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall'ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti. L'Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un'elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo. Altra cosa ancora sono gli acquisti delle case dell'Ina ora finite a Generali e Pirelli. Questi colossi privati in alcuni casi si sono comportati come spietati alfieri del libero mercato.

Altre volte hanno fatto prezzi bassi per blocchi di appartamenti finiti poi a famiglie dai nomi noti come Mastella e Casini. Scelte discutibili per società quotate in Borsa come Pirelli e Generali che dovrebbero puntare solo al profitto e che, evidentemente, hanno pensato di fare gli interessi dei propri azionisti cedendo appartamenti ai politici e ai loro amici a valori bassi. Insomma, ci sono differenze radicali tra venditore privato e ente pubblico ma anche all'interno delle due categorie. Se non bisogna far di tutta l'erba un fascio però ci sono due cose che accomunano i protagonisti della nostra inchiesta: sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l'affitto e oggi per l'acquisto.

Inoltre nella maggioranza dei casi in quegli immobili sono entrati grazie a conoscenze, entrature e amicizie. Questa disparità di trattamento con i comuni mortali non è una novità. Emerse con violenza populista nel 1996 durante il primo Governo Prodi grazie alla campagna 'Affittopoli' de 'il Giornale' di Vittorio Feltri. Oggi quegli stessi immobili affittati dieci anni fa ad equo canone sono stati svenduti definitivamente e il privilegio è stato reso eterno.

Per fare qualche esempio: Lamberto Cardia, presidente Consob, pagava 1 milione e 100 mila lire al mese di affitto nel 1996 e ha comprato nel 2002 a 328 mila euro 10 vani e due posti auto a due passi dal Palaeur. Maura Cossutta, onorevole dei Comunisti Italiani, pagava 1 milione e 50 mila lire allora e compra nel 2004 quattro camere, due bagni e balconi a due passi da San Pietro a 165 mila euro. Franco Marini pagava 1 milione e 700 mila lire allora e compra nel 2007 a un milione di euro due piani ai Parioli. A rendere 'svendopoli' ancora più odiosa di 'affittopoli' c'è il peggioramento drastico del mercato della casa. Il trattamento di favore diventa un'offesa insopportabile per chi è costretto a combattere ogni giorno con l'ufficiale giudiziario che vuole sfrattarlo.

L'ex presidente della camera Pier Ferdinado Casini Per capire 'svendopoli' bisogna iniziare il nostro viaggio da via Clitunno, nel quartiere Trieste. In questa strada immersa nel verde, ci sono due palazzi che facevano parte del patrimonio Ina-Assitalia e che rappresentano bene il confine tra i sommersi e i salvati delle dismissioni. Lì abitava, prima della separazione, Pier Ferdinando Casini con la prima moglie Roberta Lubich e le due figlie minorenni. Nello stabile accanto abitava una coppia di dipendenti Assitalia: Davide Morchio e la moglie Maria Teresa.

Negli anni Novanta le famiglie Morchio e Casini sono uguali: entrambi inquilini delle Generali, pagano un canone basso e sperano di poter comprare l'appartamento con lo sconto. Poi arrivano le vendite tanto attese e l'uguaglianza svanisce: la famiglia Lubich-Casini rileva a prezzi di saldo tutto il palazzo. Morchio insieme ad altre 19 famiglie deve andar via. Nessuna offerta per lui dalla nuova proprietà, che per ironia della sorte è Caltagirone, il nuovo suocero di Casini. Gran parte degli inquilini, come l'ex ministro verde Edo Ronchi che può permettersi di comprare lì vicino, lascia il campo. La famiglia Morchio invece resiste all'ufficiale giudiziario che chiede l'intervento della forza pubblica. "Abbiamo un contratto che ci dà il diritto di prelazione", spiega Davide Morchio, "ed è stato ignorato. Nel palazzo vicino hanno potuto comprare a prezzi di favore. È un'ingiustizia".

Anche l'immobile dove vive la prima moglie di Casini è stato ceduto in blocco ma con una procedura atipica. Ha comprato a un prezzo basso, 1 milione e 750 mila euro, la Clitunno Spa, società creata appositamente da un manager bolognese di area Udc, amico di Casini e della prima moglie. Si chiama Franco Corlaita e ha già rivenduto tutto. Indovinate a chi? Alla famiglia Lubich. Nel novembre del 2006 la mamma di Roberta compra per 586 mila euro il secondo piano. Ad aprile del 2007 la prima moglie di Casini compra il piano terra, a 323 mila euro. Passano due mesi e il 21 giugno scorso l'operazione si chiude con la cessione alle due figlie minori di Casini del terzo piano (306 mila euro per 5 vani catastali) e del primo piano (8,5 vani per 586 mila euro).

Casini partecipa all'atto (mediante un procuratore) in qualità di genitore anche se il notaio precisa che paga tutto la moglie. Per convincere il giudice tutelare ad autorizzare la stipula dell'atto, i genitori presentano una perizia da cui risulta che l'acquisto è 'molto conveniente'. Generali non fa una piega. Inutile dire che gli inquilini del palazzo vicino sono infuriati e ipotizzano una simulazione dietro questo strano giro. Nella sostanza, dicono, la famiglia Casini ha comprato con lo sconto e noi no. Alla beffa contro i vicini, si aggiunge quella agli inquilini, senza alcuna distinzione di rango. Al primo piano del palazzetto Lubich-Casini vive in affitto Roberto Barbieri, senatore del centrosinistra e presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti. Paga un canone di ben 3 mila euro ma è stato trattato come gli altri. Nessuno gli ha detto che il suo appartamento è diventato della figlia di Casini. Nessuno gli ha proposto l'acquisto a 586 mila euro. Con tremila euro al mese avrebbe potuto accendere un mutuo per comprare. Invece a maggio del 2008 dovrà lasciare.

Anche il caso della famiglia Mastella dimostra che non sempre le società private sono così cattive. Il ministro della Giustizia abita all'ottavo piano di un palazzo sul lungotevere Flaminio che ha fatto la stesa trafila di quello di via Clitunno. Da Ina-Assitalia a Initium, società di Pirelli e Generali. Initium è proprietaria anche dei condomini di via Nicolai alla Balduina, dove abita l'ex ministro Baccini e di via Visconti a Prati, dove vive Francesco Cossiga. Gli inquilini di questi palazzi non sono stati trattati come quelli di via Clitunno. Stavolta Initium ha concesso prelazione e sconto. Così nel 2004 Baccini ha comprato la sua reggia da 15 vani, due terrazze e 4 bagni per 875 mila euro e Cossiga è diventato proprietario di casa, soffitta e magazzino per 710 mila euro.

Clemante Mastella con la moglie Sandra
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Nel caso di Mastella però Initium ha fatto di più. Il 3 dicembre del 2004 nello studio del notaio Claudio Togna (dell'Udeur anche lui) c'era una riunione familiare. I Mastella al gran completo facevano la fila per stipulare atti e il povero Togna sfornava atti come una pizzeria di Ceppaloni. Sandra Mastella ha comprato l'appartamento dove dorme il marito e si è impegnata a prendere la residenza lì per ottenere le agevolazioni fiscali. Per lei un ottimo affare: 500 mila euro per un appartamento che include una veranda abusiva (condonata) e la terrazza su tre lati che guarda il Tevere e Monte Mario dall'ottavo piano. Subito dopo la moglie del ministro ecco arrivare i figli Elio e Pellegrino.

Comprano altri quattro appartamenti, due a testa. I prezzi erano davvero allettanti. A Pellegrino vanno il primo piano da 4,5 vani per 175 mila euro e altri 6 vani al quarto piano per 300 mila euro. Va ancora meglio al fratello che si accaparra un terzo piano con 5,5 vani per soli 200 mila euro e un miniappartamento con ingresso, camera, bagno e terrazza a livello per 67.500 euro, nemmeno il costo di un box in periferia. Le case sono state pagate in gran parte grazie ai mutui concessi da San Paolo (400 mila euro alla moglie) e Bnl (un milione e 100 mila euro ai figli che dovranno versare una rata mensile di 6.430 euro). E che nessuno vada in giro più a dire che Initium è cattiva con gli inquilini.

Anche Francesca Proietti, socia di Daniela Fini e figlia di Francesco, deputato di An e braccio destro di Gianfranco, ha comprato un appartamento a un prezzo d'occasione: 267 mila euro per un secondo piano con terrazza su tre lati, salone e due camere all'Eur. Sempre dal patrimonio ex Ina arrivano gli immobili di Nicola Mancino e Luciano Violante. L'ex magistrato torinese ha pagato con la moglie 327 mila euro nel 2003 un gioiello incastonato tra i Fori Imperiali e piazza Venezia: due terrazzette, tre livelli e una settantina di metri quadrati coperti.Nicola Mancino ha comprato insieme alla figlia Chiara nel 2001 una dimora da 10 vani più una soffitta autonoma su Corso Rinascimento, a due passi dal Senato per 1 miliardo e 550 mila lire del vecchio conio. Sempre dal gruppo Pirelli Giuliano Ferrara ha acquistato l'appartamento ex Ina da 7,5 vani in piazza dell'Emporio al Testaccio nel palazzo che un tempo veniva chiamato 'il Cremlino' per l'alta percentuale di comunisti. Ferrara, che un tempo tuonava contro De Mita per il suo affitto a Fontana di Trevi, ha rilevato un sesto piano con terrazzo a 890 mila euro.

Molto più bassi i prezzi praticati dagli enti previdenziali. Grazie al doppio sconto (30 per cento più 15 a chi compra tutto il palazzo) le parlamentari Franca Chiaromonte e Maura Cossutta hanno stipulato un atto collettivo per due appartamenti in via della stazione San Pietro rispettivamente per 113 mila e 165 mila euro. Notevole anche il caso di Raffaele Bonanni. Il segretario della Cisl ha conquistato nel 2005 un grande appartamento dell'Inps al sesto piano in via del Perugino, nel cuore del quartiere Flaminio: otto vani a 201 mila euro. Con quella cifra in zona si compra solo un garage.

L'anno scorso ha fatto il colpo del secolo anche l'ex ministro e deputato della Margherita siciliana Totò Cardinale. In via degli Avignonesi, una strada bellissima tra il Tritone e via Veneto, ha messo le mani su un terzo piano da otto vani con affaccio su via delle Quattro Fontane : un gioiellino da due milioni sul mercato libero portato via per 844 mila euro. L'ultimo è stato Franco Marini. Il presidente del Senato ha stipulato il rogito il 23 aprile scorso. Un milione di euro per aggiudicarsi la casa assegnata alla moglie dall'Inpdai in via Lima: due livelli per 14 vani nel cuore dei Parioli.

Se Marini è il politico che ha pagato il prezzo più alto (per una casa che vale comunque il doppio) l'oscar del rapporto qualità-prezzo spetta al senatore UdcFrancesco Pionati. L'uomo che ha sfornato per anni pastoni per i telespettatori del Tg1 ha comprato un attico e superattico da favola in via Traversari. L'appartamento è aggrappato alla collina di Monteverde ed è affacciato su Trastevere. Grazie al solito doppio sconto ha speso un'inezia. L'allora mezzobusto del Tg uno aveva fatto ricorso al Tar per ridurre ulteriormente la valutazione e in Parlamento gli amici dell'Udc avevano presentato pure un'interrogazione parlamentare per contestare il prezzo esorbitante: 509 milioni di lire nel 2001 per 10 vani con doppia terrazza. Sì, un prezzo veramente scandaloso.


ha collaborato Laura Venuti
(da "L'Espresso" 30 agosto 2007)
LA MAPPA DEGLI APPARTAMENTI

venerdì, agosto 31, 2007

Pizza per la Nicchia!


La Nicchia è tornata! Per poco... Sabato 8 settembre ci troviamo a Desenzano per andare a mangiare una pizza con lei! Fatemi sapere chi c'è, così prenoto da qualche parte!

P.S. Sapete che digitando Alessia Ferrari su Virgilio immagini, la seconda foto che compare è questa?? Ditemi... succede anche con il vostro nome???

Lo sport del futuro

Un mix tra basket, hockey, football...


troppo dei pazzi scatenati!

Però ci vedrei bene fex il Vex che mi schizza qua e la da un trampolino all'altro!

giovedì, agosto 30, 2007

Funny Holland - capitolo II

Capitolo II - Bici, canali & architettura

Come tutti sappiam l'Olanda è la patria delle BICICLETTE...


...addobbate nei modi più strani

...perfino i taxi sono a pedali... (ma se ti capita di portar in giro il bidellone?!?!? muori...hehe!)

...ed ovviamente dove c'è tanta abbondanza, non manca chi decide di appropiarsene (smontate fino al telaio!!!!)


I CANALI poi sono ovunque...

.. e può esser un problema per chi non è abile a parcheggiare le roulotte... (fantastica!!!Deve esser un specie di monumento... ci sono anche i panni stesi fuori sul filo con le mollette!!!hehehe!)


L'architettura è avveniristica...

...case ad arco sull'autostrada...
...laboratori dell'università che sembrano shuttle..

...ma alla fine per sistemare le pale dei mulini ci si arrampica alla vecchia maniera...


I bambini poi non hanno di che annoiarsi:


...scivoli che creano un bel mix di vertigini&claustrofobia..

...mattoncini LEGO in cemento di dimensioni&peso ragguardevoli... (quello è il mio 45 di piede...)

...e campetti grigliati con porte grigliate e canestri grigliati (rigorosamente tutti spigolosi... cazzo è, Alcatraz?!?!)
...insomma,mille&uno modi per farsi male giocando!!!



TO BE CONTINUED

mercoledì, agosto 29, 2007

Sempre detto che la tange a Brescia è una giungla!

Brescia

IGUANA 1,20 MT PASSEGGIA SU TUBI SOPRA TANGENZIALE

BRESCIA-Un'iguana lunga un metro e venti e' stata recuperata ieri a Brescia mentre passeggiava sui tubi che scorrono su un ponte sopra la tangenziale, all'altezza di via Milano. Qualcuno ha dato l'allarme alla Polizia municipale, intervenuta con gli agenti del Nucleo ittico-venatorio della Polizia Provinciale e i Vigili del fuoco, prima che il rettile precipitasse sulle auto sottostanti. La tangenziale intorno alle 12 e' rimasta chiusa per circa mezz'ora. L'animale, un esemplare maschio, sta bene, e sara' affidato a un centro di recupero per fauna esotica, probabilmente l'oasi del Wwf a Castelleone (Cremona). Gli agenti hanno provveduto a fare scattare una denuncia contro ignoti per abbandono. La Polizia provinciale non e' nuova agli interventi di salvataggio di specie esotiche abbandonate, che spesso in concomitanza delle vacanze finiscono in strada esattamente come i quattrozampe domestici. Proprio all'inizio dell'estate, per esempio, erano state salvate 32 tartarughe di terra, lasciate in un sacchetto vicino a un cassonetto dell'immondizia a Montichiari, nella Bassa bresciana

da
repubblica.it
(su segnalazione di Marghe)

martedì, agosto 28, 2007

Funny Holland - capitolo I

Ed eccoci qua ad illustrare il mio viaggietto fatto in Olanda ospite del nostro (ancora per pochi giorni) esule Fede.
Visto che le cose belle da far veder sarebbero troppe (890MB di foto... di cui 850MB paesaggistiche...)
e visto che già Fede vi ha deliziato qualche settimana fa (
clicca qui ),
vi farò un breve resoconto delle stranezze/particolarità/aspetti divertenti che ho immortalato nella ridente Holland.

Iniziamo!!!


capitolo 1 - Il paese delle "mucchine"

Questo capitolo è interamente dedicato alla Marghe.
Tutti ormai conosciamo la sua "passione" (prettamente culinaria) per le sue tanto amate "mucchine"...
bene, cara mocasinsense l'Olanda è il tuo paese!

Qui trovi le mucche in ogni dove e in tutte le salse...

... vetrine piene di mucche dipinte in ogni modo...

...piazze dominate da statue di mucche piastrellate&variopinte...

...muri graffitati con loro che ti osservano...
...spuntano persino dalle facciate delle case...
e dei monumenti...
...ovviamente pullulano anche i posti in cui vengono cucinate...
...e mangiate in tutte le salse...
Concludiamo con la soluzione al dilemma esistenziale della Marghe:
"maialino o mucchina???"
semplice no.. il MAIALE-MUCCATO !!!!!!!!! hehhehe!!!


TO BE CONTINUED

lunedì, agosto 27, 2007

Compleanno del giorno

Sappiamo che questo non è il tuo compleanno più divertente, passato a studiare assiduamente, ma gli auguri non potevano mancare!! Tieni duro!


AUGURIIIII PIZ!!!!

PS: io stavo sbagliando giorno in base al calendario CdI... mi sa che ho la versione errata...

domenica, agosto 26, 2007

L'inizio di qualche cambiamento?

Bolzano licenzia 5 dipendenti «fannulloni»
Decisione della Provincia, solo due fanno ricorso. I sindacati: è normale, non serve una legge

Giovane, qualificato, un tipo brillante. Assunto a tempo indeterminato come tecnico informatico dalla Provincia di Bolzano. Arrivava in orario, non si metteva mai in malattia. L'unico problema è che non lavorava. Il capo gli dava un incarico, lui restava impassibile. «Sembrava volesse sfidarci tutti », raccontano i colleghi. Non ha trovato neanche un sindacato disposto a difenderlo. E quest'anno, dopo una lunga trafila burocratica, l'amministrazione lo ha licenziato. Lui e altri 4 dipendenti, tre amministrativi e un bidello. Tutti per lo stesso motivo, previsto dal contratto provinciale del pubblico impiego: «Persistente insufficiente rendimento».

Tre erano stati assunti come impiegati. A meno di 25 anni. Un caso raro, in tempi in cui anche l'amministrazione provinciale più ricca d'Italia deve fare i conti con le assunzioni contingentate dal governo. Gli stipendi, complice «l'indennità di bilinguismo» (tutti i dipendenti devono parlare italiano e tedesco), fanno invidia alle altre amministrazioni locali: un impiegato al primo stipendio prende poco più di mille euro al mese, ma ogni due anni scatta un corposo adeguamento. E un capo dipartimento a fine carriera arriva a 9 mila euro netti.

I tre impiegati non devono aver fatto questi conti. Sono stati licenziati senza nemmeno aspettare la fine del periodo di prova, 6 mesi. Al capufficio ne sono bastati tre per accorgersi che stavano seguendo l'esempio del tecnico informatico, che a Bolzano era diventato una piccola celebrità. «Anche loro sembravano farlo apposta — racconta Armand Mattivi, della ripartizione provinciale al lavoro —. Hanno dimostrato una totale indisponibilità a portare a termine i loro incarichi». Dopo diversi richiami il caso è passato alla ripartizione del lavoro, sono stati convocati i sindacati e ne ha discusso anche la giunta provinciale. E adesso «Speriamo che trovino un posto nel privato — conclude Mattivi —. E si mettano a lavorare davvero».

Per il quinto licenziato trovare un nuovo lavoro non sarà facile. Ha 50 anni, licenza media, la madre invalida e problemi di alcolismo. Faceva il bidello in una scuola media, per 5 anni la Provincia gli ha dato dei contratti a termine «sperando di recuperarlo. Ma ora anche la nostra pazienza è finita», racconta Luisa Gnecchi, ds, assessore al Lavoro».
Solo in due hanno fatto ricorso. Nessun sindacalista locale ha minacciato lo sciopero. E neanche dalle segreterie nazionali arrivano proteste: «I licenziamenti ci sono come è normale che sia, ma non servono leggi speciali», dice Carlo Podda della Cgil. «Cinque licenziamenti su 40 mila dipendenti pubblici statisticamente sono poca cosa — conclude la Gnecchi —. Però hanno un valore simbolico. Si dice che in Italia nel pubblico impiego è tutto garantito. A Bolzano non è così. Perché chi non ha voglia di lavorare il posto lo perde». E ora il modello altoatesino potrebbe fare scuola. «Purtroppo oggi manca una classe dirigente in grado di prendersi la responsabilità di licenziare — attacca Daniela Gasparini, anche lei centrosinistra, assessore al personale della Provincia di Milano — Ma per me i fannulloni vanno mandati a casa».

25 agosto 2007