sabato, settembre 11, 2010

Rimborso Iva sulla tassa rifiuti


Rimborso Iva sulla tassa rifiuti
firma la petizione di Altroconsumo

Un balletto lungo un anno
Con la sentenza 238 del 2009 la Corte Costituzionale aveva riconosciuto la natura tributaria della Tia (Tariffa igiene ambientale), con la conseguenza di non poter essere assoggettata ad Iva. Per quasi un anno i Comuni sono andati avanti in ordine sparso nel concedere o no i rimborsi e nel continuare o no ad applicare l'Iva, anche perché il Governo non ha mai preso una decisione definitiva in merito. Qualche mese fa, rispondendo a un interpello presentato dalla Trevisoservizi, l'Agenzia delle entrate ha chiarito che l'Iva non doveva essere applicata alla Tia, in quanto tributo. Cosa significava questo? Che gli utenti della Trevisoservizi sono stati liberati dal balzello.

Novità (negative) dalla manovra
Nella manovra correttiva di quest'estate, il Governo ha inserito un articolo interpretativo che nega la natura tributaria della Tia e di conseguenza è compatibile con l'applicazione dell'Iva ed elimina alla radice la possibilità di chiedere il rimborso di quella pagata. In pratica viene data un'interpretazione opposta rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale.
Altra novità: nell'articolo si dice che le controversie sorte dopo il 31 maggio 2010 sono di competenza del giudice ordinario, quindi non di quello tributario. Difficile, in pratica, capire quando inizia una controversia e di conseguenza a quale giudice bisogna rivolgersi.

Una petizione per i contribuenti
Con la nostra petizione chiediamo che il Governo prenda una decisione definitiva, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale, e che ai contribuenti venga rimborsata l'Iva pagata negli anni passati. Lo scorso gennaio abbiamo scritto al Ministro Tremonti chiedendo la modifica del testo unico dell'Iva e di convertire in credito d'imposta (da usare in compensazione di altri tributi da pagare) quanto fin'ora indebitamente pagato. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Il modulo per il rimborso
Qui sotto trovi il modulo che avevamo predisposto a suo tempo, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, per chiedere il rimborso dell'Iva. Ovviamente a questo punto non è il caso di presentarlo, almeno fino a che non si arrivi alla conclusione auspicata.

Firma la nostra petizione per chiedere il rimborso e per recuperare l'Iva pagata gli anni scorsi.
Rimborso Iva sulla tassa rifiuti: siamo già in 8297
Modulo per rimborso Iva sulla tassa rifiuti con note esplicative
Scarica il documento in pdf.

19 luglio 2010
da altroconsumo.it

venerdì, settembre 10, 2010

XXX CAMPIONATO MUSICI E SBANDIERATORI A VR


Questo weekend a Verona. Per coloro a cui piacciono le coreografie, gli esercizi d'abiltà, il rullare di tamburi e il suono degli ottoni è un appuntamento da non perdere! Oggi ho visto le prove, semplicemente spettacolari!
Qui c'è il link del programma.

"Uguali nella diversità"

Lograto 19 settembre 2010
" Uguali nella diversità "


Il GRUPPO AMBIENTE e DUATHLON DI LOGRATO con il sostegno dell’ Amministrazione
Comunale di Lograto, alla luce dell’esperienza maturata nell’organizzazione della manifestazione di Duathlon, arrivata alla sua terza edizione, si fanno promotori dell’organizzazione di una giornata di sport per tutti, in collaborazione con le associazioni POLISPORTIVA BRESCIANA “NO FRONTIERE” e FONDAZIONE 3D ONLUS che promuovono e realizzano da anni progetti sportivi ed educativi.
Il nome scelto per la manifestazione è “Uguali nella diversità”, l’evento è stato programmato per il 19 settembre 2010 e vuole essere una “festa dello sport” cioè un evento di sensibilizzazione sulle discipline sportive dedicate sia ad atleti diversamente abili che normodotati.
Lo scopo della manifestazione è dimostrare come lo sport sia motivo di unione e di azzeramento delle cosiddette diversità, servirà inoltre a far scoprire l’importanza dello sport in tutte le condizioni di vita e far divertire i partecipanti facendo conoscere con l’occasione anche la realtà sportiva, territoriale ed ambientale di Lograto.



Tutte le associazioni di Lograto parteciperanno a questa giornata di festa & aggregazione. Per far si che tutto funzioni al meglio, è necessario l'aiuto di molti volontari: non serve nessuna dote particolare, si possono accompagnar gli atleti disabili nella "corsa" che si svolge la mattina, aiutare nelle attività che si fanno il pomeriggio al centro sportivo, dare una mano in cucina o fare servizio lungo il percorso. Insomma, chiunque abbia voglia di passare una giornata speciale è il benvenuto.
PER INFORMAZIONI
contattare Angelo Bulgarini cell. 348 3135844 o scrivere a duathlon.lograto@libero.it

giovedì, settembre 09, 2010

Tangenziale sud addio...

Avete notato quei simpatici apparecchietti più o meno nascosti in tangenziale a Roncadelle, dietro i cartelloni della provincia e appesi al ponte metallico? Ecco il triste perchè della cosa (riporto in parte dal giornale di Brescia, il resto, se vorrete andare a vedere, è qui):

Tangenziale Sud e gallerie di Pisogne: verso il controllo della velocità media

Una parte della Tangenziale Sud e le gallerie di Pisogne dell'ex Statale 510: sono i due tratti per i quali la Provincia sta studiando l'installazione di un sistema elettronico di controllo della velocità media, concettualmente analogo a quello operativo sui percorsi autostradali dove opera il Tutor.
[...]
Oltre alle gallerie di Pisogne, si progetta di controllare la velocità media anche sul tratto della Tangenziale Sud. «La procedura del bando prevede una tempistica che dura almeno due mesi, dunque è realistico pensare che tutto si possa concludere alla fine dell'anno» continua il comandante. Intanto, quindi, la rilevazione nel tratto di Roncadelle avviene regolarmente, anche se non vengono comminate sanzioni.

Quindi se volete lanciarvi ad un giro delle tangenziali alla "Pascal rides Paris" è meglio lo facciate prima della fine dell'anno. E poi saranno mazzate! Uffa...

Magnalonga di Franciacorta

In teoria le iscrizioni son già chiuse (son un rinco... Paola me l'ha segnalata 2 mesi fa...)
ma se qualcuno è interessato tentar non nuoce e una telefonata la può far

Domenica 12 settembre

Drop Box: una figata!

I vostri files sempre
con voi con DropBox

Non è un articolo prettamente Apple ma di sicuro il servizio gratuito di cui vi sto per parlare sarà sicuramente utile a tutti quelli che hanno bisogno di condividere i files con tanti computer connessi ad Internet o di avere i propri files in qualunque posto del mondo ci si trovi.

Si tratta di DropBox , un’applicazione semplice quanto utile e, nella sua versione base, free !

Dropbox funziona in questo modo: per cominciare si fa un account sul sito getdropbox.com e si scarica un piccolo applicativo che, per la cronaca, c’è per Windows, Linux e Mac OS quindi, se avete tanti computer in posti diversi DropBox fa al caso vostro.

In pratica DropBox vi creerà una cartella sul vostro computer e, ogniqualvolta avete bisogno di mettere in remoto dei files, li trascinate all’interno e DropBox fa il resto.

NON SOLO!

Se dovete passare un file più o meno pesante a qualcuno, DropBox vi permette di fare una cartella “pubblica” dove chiunque (in possesso di credenziali o del vostro link) può accedere e prelevare il file. Molto comodo se si pensa che al giorno d’oggi non tutti hanno account di posta elettronica che supportano grossi traffici di dati e, anche GMail che ha una buona capacità, è comunque limitata per quello che concerne l’invio e la ricezione di grossi files.
Il punto finale (ma non ultimo in ordine di importanza) è che la vostra directory remota può essere consultata e gestita direttamente sul sito.

La versione free (DropBox basic) prevede uno spazio sul disco remoto di 2GB ma per chi dovesse essere particolarmente esigente c’è il sevizio a pagamento e con 9,99$ al mese (o 99$ l’anno) vi daranno a disposizione ben 50G.

Per concludere aggiungerei che il servizio è ottimo, ha una banda davvero buona e il fatto che sia gratuito e gestibile anche direttamente sul sito è davvero geniale.

Per il resto vi rimando al sito ufficiale GetDropBox.com ma più in particolare al Drop Box Guided Tour uno screencast (in Inglese) ma davvero molto chiaro sul funzionamento.




E' davvero comodo!!! In pratica si ha una cartella di 2GB a cui si può aver accesso da qualsiasi posto!!!!
Si installa un programmino la prima volta sul pc, e poi si può gestir il tutto online da qualsiasi computer in qualsiasi luogo.

E' stra utile per lavoro: puoi condividere con chi voi una o più cartella e così scambi in tempo reale file di qualsiasi dimensione!!!! (x i MAC ad esempio ti si apre una finestrella che ti avvisa quando qualcuno ha messo qualcosa di nuova nella cartella DropBox).
Niente più menate di file troppo grandi da scambiar via mail quindi!

Aprir un account è facilissimo: facendolo da questo link

http://www.dropbox.com/referrals/NTEwNTc5NjcyOQ

(grazie Lucio) avrete ulteriori 250MB in "omaggio"!


Ora mi impratichisco un po' e poi vediam di usarlo anche per il tempo libero per scambiar le foto!

mercoledì, settembre 08, 2010

Mostra fotografica


Mostra fotografica a VillaCarcina


8 SETTEMBRE 1943

DA EMEROTECA ITALIANA

L'ANNUNCIO DELLA FIRMA DELL'ARMISTIZIO DI CASSIBILE

Ecco il messaggio letto ieri sera alla Radio alle ore 19.42 dal Maresciallo Badoglio: «Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza». Sul fronte calabro intanto reparti italiani e germanici ritardano, in combattimenti locali, l'avanzata delle truppe britanniche. La notizia della firma dell'armistizio è stata comunicata a Churchill e a Roosevelt.

L'ANNUNCIO DELLA FIRMA DELL'ARMISTIZIO DI CASSIBILE

Roma, 8 Settembre 1943

Risalire. Giorno di profonda tristezza per il popolo italiano, se anche nel primo momento la fine d'una guerra impopolare, che ha sparso di lutti e di rovine tutto il Paese, abbia potuto dare un senso d'istintivo sollievo. Tre anni di sacrifizi non hanno portato che a questo risultato. Sopra ogni resistenza, sopra ogni speranza di una conclusione meno gravosa, sopra ogni tentativo di far meglio valere gli sforzi fin da principio inadeguati è passata, più che la volontà imperiosa del nemico, la crescente certezza che la partita era irrimediabilmente perduta. Tristezza profonda d'oggi, amarezza degli ultimi mesi, mentre la guerra urtava alle nostre porte, invadeva il suolo della patria, annullava a mano a mano ogni tentativo di reggere col solo coraggio degli uomini a una evidente insufficienza materiale, a una impreparazione che la lunga durata della lotta doveva rivelare sempre più calamitosa.

Ed ecco questo popolo tratto da una duplice realtà ad approvare la cessazione di ostilità che erano divenute un vano olocausto di combattenti e un martirio di città indifese e a segnarla nello stesso tempo col segno del lutto, perché pesano ugualmente su di lui un passato di cui ha così scarsa colpa e un avvenire di cui lo travaglia il pensiero. Due date sorgono nella mente: il 4 novembre 1918, l'8 settembre 1943. Due guerre: col popolo, senza il popolo. E nel confronto è tutta la storia da cui bisogna risalire. Le bandiere d'Italia s'inchinino ai caduti, ai mutilati, ai superstiti, che hanno compiuto senza misura il loro arduo dovere. Si rialzeranno domani nel pugno di uomini che il grande dolore e l'immeritata umiliazione avranno fortificati. L'Italia risalirà. Ha in sé la sua rinascenza: lo spirito liberato e le intime forze riparatrici.

FOLLE COMMOSSE A MILANO - La cittadinanza di Milano ha appreso la notizia dell'armistizio nelle prime ore della sera, fulmineamente diffusa dopo che la radio ne ha dato il primo schematico annuncio. La reazione, timida al principio e incerta, ha preso consistenza più tardi, allorchè si è avuta la sensazione che non si trattava, come molti credevano, di un'informazione inesatta. La gente ha cominciato a uscire dalle case, ad aggrupparsi, infine ad affollare le strade. Era giusto l'ora in cui la città andava vuotandosi delle comitive che si trasferivano lontano dai pericoli delle incursioni. I ritardatari si sono fermati, scendendo dalle biciclette e dalle corriere, e nessuno di essi ha ripreso il viaggio interrotto. Non v'è stata, né al centro né alla periferia, una manifestazione vera e propria, un addensarsi considerevole di masse. Le grida erano poche e senza eco, non si udivano né evviva né abbasso.

Dovunque - a piazza del Duomo come a Porta Venezia, a Porta Ticinese, come in corso Garibaldi - erano folle commosse, non liete. In piazza la folla è rimasta fino a tardissima ora; altrove ha sostato sulle porte delle case, in capannelli. Le luci del giorno erano scomparse da un pezzo e la luna dominava il cielo tesissimo, quando sono tornati dalla campagna molti sfollati. Appena giunti nei paesi ove sogliono passare la notte avevano saputo la notizia e s'erano affrettati a tornare. Il pensiero correva, più che al domani e all'incerta nuova vita che ci attende senza allettanti promesse all'ieri, ai fratelli delle terre invase, ai morti così dolorosamente sacrificati in questa guerra senza speranza. Lo stesso quadro di miseria in cui i milanesi si aggiravano sopravvissuti ci ammoniva delle sofferenze che ci avevano condotto al doloroso finale e ci avevano imposto la suprema rinunzia. Domani una nuova vita, una nuova era, comincia e tutti ne sentono l'incombente onere. Ecco quello che si leggeva sui volti dei milanesi, iersera.

L'IMPRESSIONE A ROMA - La notizia grave e irrevocabile si è diffusa nel cadente crepuscolo per le vie della città a piccoli rivoli lenti; perché pochi avevano ascoltato alla radio il proclama del Capo del Governo e quei pochi per caso, la trasmissione essendo stata diffusa in ora inconsueta. Si concludeva così la lunga e ingrata prova, durante la quale l'onestà guerriera del combattente aveva pur scritto pagine luminose che mai impallidiranno. Confusi, contraddittori e certo non lieti erano i sentimenti della cittadinanza al primo annuncio. Le molte e strane voci che da parecchio tempo si andavano diffondendo, e smentite via via dai fatti, rendevano qualcuno incredulo. Che aveva udito il proclama alla radio veniva attorniato e tempestato di domande. Alcuni scuotevano il capo. Ed era strano vedere come la maggioranza della gente si avviasse inconsapevole alle proprie case con il volto e i discorsi che possiamo dire consueti, e come ancora vi fosse chi sussurrasse inedite notizie su movimenti e propositi bellici del nemico e come piazze e strade fossero identiche a stamane e a ieri nell'animazione dei passanti, nel via-vai degli autobus, e delle macchine di ogni genere.

In corso Umberto il passaggio militarmente grave e compassato di un reparto di artiglieria a cavallo, che forse non aveva niente a che fare con l'armistizio, parve il primo concreto sintomo di qualcosa di nuovo, senza che il pubblico sapesse collegare ragionevolmente i due fatti. Ma intanto a poco a poco un sordo e contenuto fermento andava propagandosi; esso non era fatto di grida, di agitazione, di folle inquiete, ma piuttosto s'indovinava negli sguardi, nei volti ansiosi, nell'atteggiamento dei singoli. E che diceva la gente? Pochi commenti abbiamo udito per le vie, quasi che nessuno sapesse tradurre in parole l'effetto profondo ma confuso che la notizia suscitava nel cuore; sollievo sì, ma anche consapevolezza di un castigo gravissimo e ben lungo da scontare, impostogli da una ingiusta fatalità. La mente intanto correva al nuovo tempo che stava per aprirsi, alle nuove preoccupazioni. Le strade in silenzio si facevano sempre più deserte.

Gene Gnocchi a Brescia

Nella splendida cornice del castello di Brescia,
sabato 11 settembre alle ore 21
,
Gene Gnocchi presenterà il suo spettacolo di cabaret:
“Cose che mi sono capitate....ancora”.

Il comico si è reso disponibile per la serata di beneficenza all'insegna del divertimento promossa dall'Associazione Culturale ZUZUMA in collaborazione con l'Ong SCAIP onlus e con il patrocinio del Comune di Brescia.


Sabato sono ad un matrimonio (strano è :D ), ma x 15euro che andranno in beneficenza se riuscite ad andare di sicuro vi fate anche due risate..

martedì, settembre 07, 2010

più ing è meglio?

Il ministro: servono nuovi riti di conciliazione
«Troppi avvocati» Davigo convince Alfano
Il giudice: altri fondi? Non servono«Eccesso di avvocati, troppe cause inutili»

Alla fine l' applauso che gli imprenditori presenti a Cernobbio gli hanno tributato è stato inatteso e soprattutto lungo. Piercamillo Davigo, il dottor Sottile del pool di Mani Pulite, «la mente» che scriveva materialmente le rogatorie laddove Antonio Di Pietro era il braccio investigativo, oggi fa il consigliere di Cassazione a Roma dopo essere stato giudice di Corte d' appello a Milano. Al workshop Ambrosetti si è presentato, come fanno i guru dell' economia, con sei-tabelle-sei. Tema: le contraddizioni della giustizia in Italia. E i suoi numeri hanno fatto colpo sulla platea. Chi si aspettava un sanguinoso duello tra l' ex pubblico ministero che nei tempestosi anni 90 voleva «rivoltare l' Italia come un calzino» e il ministro del governo Berlusconi, Angelino Alfano, è rimasto deluso. Per qualche ora Villa d' Este, come per incanto, s' è trasformata nel laboratorio dell' Italia-che-vorremmo, un Paese dove i Davigo e gli Alfano, i Fassino e i Maroni, si confrontano pragmaticamente sulle soluzioni da dare agli annosi problemi della giustizia e della sicurezza. E magari alla fine scoprono che le cose che li vedono convergere sono decisamente superiori alle divergenze. Il punto di partenza (comune) Davigo-Alfano è stato la valutazione di come nel Belpaese ci sia un' eccessiva domanda di intermediazione giudiziaria, non una bassa produttività dei magistrati. A farvi fronte ci sono 10 mila togati che nel loro lavoro di ogni giorno sono assediati da un esercito di oltre 200 mila avvocati. Anzi, una delle tabelle di Davigo certifica che per ogni giudice in carriera in Francia operano 7,1 avvocati e in Gran Bretagna 3,2, da noi la cifra-monstre è di 26,4. «Per questo - ha chiosato il magistrato - proporrei modestamente di portare il corso di laurea in Giurisprudenza a sei anni. In più al primo anno metterei l' esame di analisi matematica, in modo che qualche matricola possa rivedere in tempo la sua scelta e iscriversi a Ingegneria». Perché, a giudizio di Davigo, con meno avvocati e più ingegneri l' Italia sarebbe messa meglio. Dalle cifre al racconto. «Un giovane magistrato fresco di assegnazione scoprì di avere 800 processi pendenti. E si preoccupò. Passato qualche giorno ebbe modo di accertare che in realtà le cause sospese erano 15 mila e si rasserenò. Capì immediatamente che a quel punto il problema non era più suo». Poi per curiosità cercò di capire che tipologia di contenzioso fosse rimasto aperto e trovò, tra le altre, una causa di diffamazione intentata contro un incauto cittadino, reo di aver sostenuto che Enrico Toti non poteva trovarsi in prima linea. Essendo sfortunatamente privo di una gamba, Toti come avrebbe potuto esser destinato a un impiego così delicato? Da quel giorno il magistrato a chi si lamentava di aspettare il giudizio da sei mesi cominciò a rispondere così: «Mi sto occupando di Enrico Toti». Contrariamente a quanto potessero preventivamente pensare gli ospiti di Ambrosetti, l' esposizione di Davigo non si è chiusa con la canonica richiesta di maggior investimenti pubblici. «Non c' è bisogno di nuovi fondi per la giustizia» ha scandito l' ex pm, facendo brillare gli occhi degli industriali presenti in sala sempre benevoli nei confronto di chi si propone di tagliare le spese. «Chiudiamo i tribunali con meno di dieci magistrati e autorizziamo un solo tribunale per ogni provincia» ha proposto il dottor Sottile, nella circostanza anche «economicamente corretto». Accantonata 24 ore prima la querelle sul processo breve e visto il successo mietuto da Davigo, il ministro Alfano ha abilmente profuso ulteriori dosi di saggezza e pragmatismo. «Dobbiamo introdurre forme di conciliazione extragiudiziaria». I ricorsi contro la durata irragionevole dei processi crescono al ritmo del 40% e in un anno si finiscono per prescrivere 170 mila processi. Quasi 500 al giorno. Lotta dura, dunque, «contro i processi che pendono e che rendono». A chi? Agli avvocati, innanzitutto.

6 settembre 2010
da corriere.it

Miss Muretto coloured

Vive a Palazzolo la 57ª Miss Muretto

È LA PRIMA DI COLORE. Bruna Ndiaje, senegalese 19enne, viene da Genova ma da qualche tempo abita nel Bresciano. Confessa: «Vorrei prendere il posto di Naomi Campbell nelle sfilate»

È di origine senegalese, ha abitato a Genova e ora vive a Palazzolo. Bruna Ndiaje, 19 anni, studentessa di Medicina (vuole diventare pediatra) è la cinquantasettesima «Miss Muretto», il concorso di bellezza femminile di Alassio inventato dai fratelli Mario, Giorgio e Adriano Berrino nel 1953. Un concorso che da sempre si è proposto di premiare «la bellezza dell'ombrellone accanto». Trenta le ragazze selezionate in tutta Italia, nei locali e via Internet arrivate nella Baia del Sole già mercoledì scorso. Venti le ragazze che poi sono approdate alla finale di sabato sera. Alla fine la giuria, presieduta da Cristiano Malgioglio (in cui c'era anche Gianluca Curci, portiere della Samp) ha scelto per la prima volta in cinquantasette edizioni una concorrente di colore.
Bruna Ndiaje vuole diventare modella e lo ha fatto sapere durante la passerella di presentazione nel corso della finale del concorso ligure.
Bruna Ndjaje ha vinto anche la fascia di Miss Lovemytime. «Amo il mondo della moda. La mia massima aspirazione è quella di poter prendere il posto di Naomi Campbell, la regina delle sfilate. È naturalmente un sogno, anche se davvero in futuro vorrei fare la modella», ha raccontato.
Come Simona Ventura e Maria Teresa Ruta (che hanno vinto in passato quella fascia), la nuova Miss Muretto di Alassio è a caccia di un po' di celebrità.
Racconta di essere arrivata ad Alassio da sola, viaggiando in treno, accompagnata da un amico «perché mamma fa l'operaia, non poteva venire, doveva lavorare».
È appassionata di danza moderna e si muove con gran sesno del ritmo, adora Ryhanna e Beyoncé ma si strugge con le canzoni di Laura Pausini e Alexia e non è fidanzata.
«Sono nata a Genova - racconta - perché i miei si sono sposati lì, ma mio padre ci ha abbandonate poco dopo per tornare in Senegal, così mia mamma ha deciso di trasferirsi a Brescia, dove c'era lavoro, facendo tanti sacrifici per allevarmi e farmi studiare», racconta commossa ma fiera lei in un ottimo italiano.
E aggiunge: «I miei obiettivi? Diventare pediatra. Ma anche fare la modella e diventare come Naomi Campbell. Rimanendo coi piedi per terra, ovvio. Ma lavorerò per questo e se diventerò famosa aiuterò mia madre che così potrà smettere di lavorare in fabbrica e avere tutto quello che non ci siamo mai potute permettere»

6 settembre 2010
da bresciaoggi.it

lunedì, settembre 06, 2010

04 Settembre 2010



Tanti auguri e un bacione ai nostri novelli sposi da tutta la C.d.I.!!!

Compleanno del giorno

La tua moglietta ha scelto per te....

AUGURI STEFANO!!!!

domenica, settembre 05, 2010

Foto della settimana

Presanella
19 giugno 2006

Partiti per fare la Nord della Presanella, il troppo caldo ci ha portati sulla Cresta Nord-Est della stessa; via non ripetuta da anni, ma molto molto bella ed aerea; questa foto è scattata un attimo prima di uscire dalla via...
Alessio