mercoledì, giugno 06, 2012

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Su segnalazione di manu...


Le foto più belle di novembre
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Una selezione di foto in grande formato da trasformare nello sfondo del vostro schermo, scelte da National Geographic Magazine.

1 Gran Bretagna. Tra le brume dell'alba, un cigno apre le ali nel tremolio di un ruscello a Richmond Park, a Londra. Per tradizione i sovrani inglesi possono rivendicare la proprietà di tutti i cigni non marchiati che nuotino in acque pubbliche.2 Al largo della Baja della California, una balena grigia mostra i fanoni, le lamine cornee disposte lungo la mascella, a una barca di passaggio. I giganti del mare migrano verso queste acque tiepide fin dal Mare di Bering per accoppiarsi e partorire.
3 L'Albertine Rift è il braccio occidentale della Rift Valley, una regione ricca di piogge, laghi profondi, suolo vulcanico e biodiversità a cavallo tra Uganda, Ruanda, Burundi e Repubblica Democratica del Congo. Ed è anche uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta. Qui la spietata lotta per accaparrarsi terra e risorse e i contrasti tra uomini e animali sono sfociati in terribili violenze.4 Il fiume Merced, nel Yosemite National Park, in California.
5 Staffordshire Il vallo di Adriano corre in cima a un dirupo in una località detta Peel Crags. Da quell'avamposto i soldati di guardia potevano scrutare la campagna fino a diverse miglia di distanza.
6 Sammi. Le renne procedono nella neve profonda per cercare cibo nelle loro zone di pascolo invernali in Svezia. I licheni sono alla base della loro dieta invernale, e per raggiungerli devono scavare nella neve. Negli ultimi anni la neve più bagnata associata alle temperatura più basse ha causato la formazione di una crosta di ghiaccio, che rende quasi impossibile l'accesso ai licheni per le renne.Le renne procedono nella neve profonda per cercare cibo nelle loro zone di pascolo invernali in Svezia. I licheni sono alla base della loro dieta invernale, e per raggiungerli devono scavare nella neve. Negli ultimi anni la neve più bagnata associata alle temperatura più basse ha causato la formazione di una crosta di ghiaccio, che rende quasi impossibile l'accesso ai licheni per le renne.
7 In una regione brulicante di persone, rimangono pochi spazi aperti di grandi dimensioni, come il Parco nazionale Regina Elisabetta, in Uganda, punteggiato di laghi vulcanici. Secondo gli ambientalisti, se dagli anni Venti ai Sessanta nell’Albertine Rift non fossero state istituite le riserve, oggi qui non esisterebbero più aree di natura incontaminata.
8 Staffordshire. I sontuosi ornamenti delle armi indicavano il rango dei guerrieri, simili a questo nobile che sul campo di battaglia sarebbe sceso da cavallo per formare una barriera protetta da scudi con gli altri soldati. Si combatteva corpo a corpo, con spade, lance o asce, con esiti molto cruenti.
9 Sami, il popolo che sussurrava alle renne. I palchi delle renne incinte proiettano ombre sulla cerata che deliomita il recinto temporaneo invernale.
10 La regione dei fiumi Bruneau e Jarbidge, in Idaho, area protetta dal 2009.
11 Elefanti in libertà nella savana del Parco Regina Elisabetta, in Uganda, dove ne vivono 2.500: la lotta ai bracconieri, che negli anni Ottanta avevano quasi sterminato i pachidermi, ha permesso un notevole aumento della popolazione. Fuori dalla riserva, i contadini uccidono spesso gli elefanti che distruggono e mangiano i raccolti, anche se lo scavo di fossati a protezione dei campi ha migliorato la situazione.
12 Le tende a cono forniscono rifugio temporaneo per i mandriani Sami durante il trasferimento delle renne. Nils Peder Gaup, qui ritratto mentre riposa nella tundra, si sente più a suo agio tra le montagne. "Lo spirito Sami ti segue”, dice.
13 Staffordshire. Il vallo di Adriano, costruito dall'imperatore romano nel II secolo d.C., corre per 120 chilometri al centro della Gran Bretagna, separando la provincia romana di Britannia dalla Caledonia (l'attuale Scozia), popolata dai "barbari", gli indomiti Pitti. Dopo il ritiro dei Romani, intorno al 410 d.C., le tribù del Nord attraversarono in massa il confine.
14 Una mamma gorilla di montagna e il suo cucciolo nel Parco Bwindi Impenetrable. Nel 1991, all’apertura del parco, gli abitanti dei villaggi vicini protestarono perché non potevano più raccogliere miele e legname nella foresta. Oggi ricevono parte del ricavato dei tour di “gorilla-watching”: una piccola buona notizia in una zona devastata dagli scontri per la conquista dello spazio vitale.

15 La selvaggia regione del fiume Owyhee in Idaho
16 Il lago di lava del Nyiragongo visto dall'alto. La fluidità della lava di questo vulcano è uno dei fattori che lo rendono molto pericoloso: nel corso di un'eruzione del 1977, le colate si riversarono dalle pendici del vulcano a oltre 95 chilometri orari, la velocità più alta mai registrata per una colata lavica. In quell'occasione morirono centinaia di persone.17 Gli allevatori sami seguono la migrazione delle renne, che nei mesi estivi lasciano i pascoli invernali e attraversano il nord della Scandinavia e della Russia, dirigendosi verso regioni più fresche.
18 Tracce del passaggio dei bufali africani nel fango salmastro sulla riva di un lago vulcanico nel Parco nazionale Regina Elisabetta.
19 Il fiume Snake, attraversa la Foresta Nazionale di Bridger Teton, un'area protetta sin dal 2009.

20 La luce lunare si riflette sulle acque del fiume Allagash, nel Maine, negli Stati Uniti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

WOW, mi divertirò a cambiare immagine al mio desktop!
Grazie Manu e Marco! :))
Francy B.

manu ha detto...

:) prego! tutto il sito del national geographic è davvero spettacolare...