lunedì, dicembre 12, 2011

Misure del benessere

Misure del benessere: adesso tocca a voi
Si chiama misure del benessere.it lo strumento che consentirà a tutti i cittadini interessati di pronunciarsi sulla selezione e sull’importanza delle 12 dimensioni della qualità della vita proposte nell’ambito del progetto Bes, Benessere equo e sostenibile, promosso da Cnel e Istat. Il sito offre un’ampia documentazione sul progetto, un questionario e un blog per esprimere la propria opinione. Da questo lavoro entro il 2012 nascerà il primo rapporto complessivo sulla qualità della vita in Italia.

Il presidente del Cnel Antonio Marzano e il presidente dell’Istat Enrico Giovannini hanno aperto questa mattina un dibattito nazionale, che si spera ampio e partecipato, su come misurare il progresso del Paese con strumenti che vadano “oltre il Pil”. Il caso ha voluto che la loro conferenza stampa coincidesse con un momento drammatico nella vita del Paese, ma l’impegno a misurare la qualità della vita non è certo un escamotage per “parlar d’altro” mentre l’Italia si dibatte in una grave crisi economica. La presentazione di oggi è invece un tassello di un complesso lavoro che si svolge in tutto il mondo per trovare metriche più rispondenti al concetto di progresso nel ventunesimo secolo, come testimoniano numerosi articoli su questo blog.

La collaborazione tra Cnel e Istat mette in evidenza due aspetti significativi della ricerca italiana sulle misure del benessere: il progetto comporta consistenti difficoltà statistiche notevoli, ma al tempo stesso è essenzialmente un progetto politico, che coinvolge tutte le componenti della società civile: rappresentanti dei lavoratori e associazioni imprenditoriali, ambientalisti ed esponenti del cosiddetto “terzo settore”, perché senza un ampio consenso che porti i nuovi indici al centro del dibattito sugli obiettivi per un’Italia migliore l’intero lavoro sarebbe inutile.

Di certo, non è una fatica da poco, come testimoniano i “prodotti” presentati questa mattina da Marzano e Giovannini:

1) Il sito, www.misuredelbenessere.it che accompagnerà tutto il percorso di costruzione dei nuovi indicatori. Il sito è stato prodotto all’interno dell’Istat, con qualche collaborazione gratuita di esperti, e non ha comportato costi aggiuntivi per l’Istituto.

2) Un’indagine già compiuta dall’Istat su un campione di 45mila persone per valutare l’importanza delle diverse dimensioni del benessere.

3) L’elenco delle 12 dimensioni del benessere (i cosiddetti “domini”) proposte dal Comitato di indirizzo del progetto.

La scelta dei domini, con un lavoro che ha impegnato per diversi mesi il Comitato coordinato da Linda Laura Sabbadini e Maria Teresa Salvemini, è già un importante risultato politico, perché ha visto la convergenza di tutti i partecipanti, nonostante le diverse provenienze, che andavano da Confindustria a Lega Ambiente e Italia Nostra, da Cgil, Cisl e Uil al Consiglio nazionale Consumatori e Utenti.

I domini però non sono definitivi. Prima di affidare alla Commissione scientifica del progetto il compito di individuare gli indicatori più significativi per ciascun dominio e il modo di comporre questi indicatori, si è voluto aprire un dibattito nazionale, che si avvale di strumenti già sperimentati in altri Paesi, in particolare in Gran Bretagna e in Australia. Giovannini e Marzano hanno invitato “esponenti del mondo universitario e della scuola, rappresentanti della società civile, leader d’opinione e cittadini interessati a questi temi” a partecipare al blog che si è aperto sul sito. Inoltre un questionario consente di fornire un’indicazione rapida sulle proprie idee in merito alle misure del benessere.

Il progetto consentirà di mettere a punto entro il 2012 il Primo rapporto sul benessere equo e sostenibile (Bes) in Italia. Da quel momento, il Bes sarà costantemente aggiornato, per fornire ai decisori e all’opinione pubblica uno strumento importante di valutazione sui progressi della società italiana.

Una nota conclusiva, che ritengo doverosa. Nel raccontare questo progetto non sono neutrale, perché faccio parte del gruppo tecnico del Comitato di indirizzo. Un impegno gratuito ma di grande soddisfazione, che forse mi rende fin troppo ottimista sugli esiti di questo lavoro. Devo dire però che il progetto mi ha consentito di lavorare con persone motivate, capaci e decise a ottenere un risultato davvero utile. Non è poco, nell’Italia di oggi

4 novembre 2011
da numerus.corriere.it

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