venerdì, ottobre 15, 2010

Una terapia per la sclerosi multipla?

Non guardo mai le "Iene" su Italia1, ma settimana scorsa mia sorella mi ha segnalato questo servizio in cui si parla di un intervento che potrebbe contribuire a curar la sclerosi... l'assurdo è che è stato scoperto da un medico italiano, ma bisogna andar all'estero per farlo!!!!! Incredibile il racconto dei due malati che son "rinati" con questa semplice operazione...


Sclerosi Multipla metodo Zamboni,
il servizio delle Iene (video)


Uno dei servizi delle Iene (del 6.10.10 n.d.r.) è rivolto ad un tema molto importante e sentito: quello della sclerosi multipla. Questa è una malattia neurodegenerativa che rallenta drasticamente la velocità degli impulsi nervosi al muscolo. La sua origine da sempre viene ricondotta a una disfunzione neurologica ma secondo alcuni studi e ipotesi del Prof. Paolo Zamboni e del Prof. Fabrizio Salvi l’origine è cardiovascolare. La Iena Giulio Golia cerca di capirci di più e a tale proposito rivolge il microfono al prof. Zamboni. Il medico sostiene che alla base della sclerosi multipla ci sia una sindrome emodinamica: la C.C.S.V.I., insufficienza venosa cronica cerebrospinale (patologia che in Italia non è ancora considerata come malattia dal sistema sanitario). Questa insufficienza produrrebbe un’ostruzione all’interno di alcune vene che portano il sangue dal cervello al cuore. Risultato? La formazione di un ”ristagno”, successiva causa di infiammazioni e, infine, della sclerosi multipla. E una possibile soluzione quale potrebbe essere? Quella di liberare l’ostruzione con un intervento di angioplastica al fine di migliorare la condizione dei malati di sclerosi. Non solo teoria però: già si riscontrano alcuni miglioramenti in diversi pazienti sottoposti ad intervento in fase preclinica. Una nuova strada, forse, per la lotta alla sclerosi ma che, purtroppo, è ancora in attesa dell’avvio della sperimentazione. Una sperimentazione che in Italia sarebbe dovuta partire lo scorso maggio, ma che ancora non vede luce.

Non manca poi la voce della gente: persone già sottoposte a intervento che sperano nella buona riuscita ed altre che lo attendono con fiducia. Una tra queste è Nicoletta Mantovani, vedova del tenore Luciano Pavorotti, anche lei affetta da sclerosi multipla e in attesa di essere sottoposta all’intervento. Il suo appello è quello di riconoscere anche in Italia la C.C.S.V.I come patologia e quindi di essere operati subito. Continua aggiungendo come C.C.S.V.I sia una malattia riconosciuta internazionalmente e come, infine, non si parli di semplici cure alternative ma di un qualcosa di assolutamente scientifico.

da video-classifica.com


Dopo il "casino" creato da questo servizio pare che qualcosa si sia mosso... xò rimane assurdo che ciò sia accaduto solo dopo che se ne è parlato in tv....


Sclerosi multipla, le Iene
lanciano la terapia Zamboni
Nell'ultima puntata, intervistato da Giulio Golia,
il ministro Fazio si è detto favorevole.

“Non possiamo dare la sicurezza ai pazienti, ma sono già impegnato e valutiamo l’ipotesi Zamboni”: parola del ministro della salute Ferruccio Fazio a conclusione dell’intervista rilasciata alla Iena Giulio Golia, andata in onda nella puntata del 10 ottobre su Italia 1, in risposta al servizio-appello lanciato una settimana fa dalle Iene, affinché anche in Italia venga sperimentata la terapia del professor Zamboni, nella cura della sclerosi multipla.

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I casi di "fughe all'estero" per curarsi

Come la mettiamo invece con i casi di fuga all’estero, soprattutto verso la Romania e la Bulgaria, come testimonia il caso riportato di Lorena che, tra l’altro, non sottovaluta i costi sociali sostenuti dallo Stato per i malati di sclerosi? "Non rappresenta una soluzione auspicabile" è la risposta del ministro.

Una cura che rivoluziona il trattamento della sclerosi

La cura del prof. Zamboni sembra davvero destinata a rivoluzionare il trattamento della malattia, la vita delle 60mila persone che ne sono affette e dei tanti altri in lista di attesa per la sperimentazione.
Nella puntata del 1° ottobre delle Iene, Giulio Golia aveva intervistato due pazienti che si sono sottoposti al trattamento, secondo le ipotesi seguite dal professor Paolo Zamboni, medico e docente dell’Università di Ferrara, e del professor Fabrizio Salvi, medico dell’unità di neurologia dell’ospedale Belluria di Bologna.
Sono state le loro storie a smuovere le acque e rendere necessario l’appello pubblico.

Due pazienti avevano rivelato la novità

Davanti alle telecamere i due pazienti hanno raccontato di come la loro vita sia cambiata dopo l’incontro con il prof. Zamboni. Hanno ricominciato a vivere, scampando a un destino su una sedia a rotelle.
E’ il caso di Augusto, che ha convissuto con una sclerosi multipla per dieci anni e che da dopo l’operazione con il professor Zamboni - che gli diagnosticò una ostruzione della giugulare all’80% e dell’altra al 60% - è tornato ad una vita normale.

Il racconto di Federica, 33 anni

C’è poi il racconto di Federica, 33 anni, ex allenatrice di pallavolo, a 24 anni la sua vita fu compromessa da molteplici lesioni a livello cerebrale e spinale. Le fu diagnostica la sclerosi, che dal 28 marzo 2008, data dell’operazione che da due anni festeggia come il giorno del suo compleanno, ricorda solo come un brutto ricordo. Il primo effetto post operatorio che Federica ricordi, lo stesso di Augusto, è stato il recupero della sensibilità delle mani, fino a continui e graduali miglioramenti.

Una nuova ipotesi sulle cause della malattia

Alla luce della scoperta del medico ferrarese emerge una possibile correlazione tra la sclerosi e una nuova patologia venosa chiamata CCSVI, o insufficienza venosa cronica cerebrospinale, in Italia ancora non annoverata tra le malattie riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale.
Alla base dello studio, alla sclerosi viene attribuita un’origine di natura cardiovascolare e non neurologica, come da sempre viene trattata, provocata dall’ostruzione di alcune vene che portano il sangue dal cervello al cuore.
Sarebbe proprio il ristagno del flusso sanguigno a causare la patologia della sclerosi, generata da una malformazione genetica delle vene e guaribile attraverso un semplice intervento di “stappamento” di quelle mal funzionanti.
Alla lunga il disturbo venoso rischia di cronicizzarsi, dando appunto origine alla malattia.

Un'operazione semplicissima e banale

La soluzione risiede in una operazione semplicissima e banale, come stappare un lavandino. La sperimentazione del prof. Zamboni rappresenta un punto di vista innovativo sulla malattia e una eccellenza italiana, a cui tutto il mondo guarda.
Di pazienti ne ha operati finora 65. Non rimane da augurarsi che la “liberazione” da lui avviata possa trasformarsi nella rivincita sulla vita dei tanti altri ancora che ne sono tuttora in attesa della cura.

11 ottobre 2010
da ilsalvagente.it


Ovviamente non ho la minima conoscenza medica al riguardo quindi non ho idea se questo metodo sia la soluzione al problema o si rivelerà utile solo per alcuni casi... però anche se fosse solo per poche persone, non si capisce perchè uno per provar a guarire debba andare all'estero con tutti i rischi legati a questa scelta...

5 commenti:

vex ha detto...

non l'ho letto ma non è stata fatta da ricercatori di Harvard, quindi non è degna di nota.

Marco ha detto...

No dai Vex, questa è una cosa seria quindi qui nn spariam puttanate: c'è il post sotto per quelle
grasias

vex ha detto...

ok, sorry, torno dai dannati...

Anonimo ha detto...

le medicine per i malati di sclerosi multipla costano circa € 1.400,00 al mese, moltiplicati per 12 mesi .....immagino che ci siano forti pressioni delle case farmaceutiche

paolangela ha detto...

in ogni caso l'importante è sensibilizzare e far parlare, perchè più di tutti colpisce e "immobilizza" i giovani