martedì, giugno 08, 2010

Oh.... Allora non ci sono solo il Bianco e il Nero!

Qui su "Il Riformista" un intervista a Carlo Nordio, procuratore aggiunto a Venezia.

«I pm non rispondono di niente a nessuno. L'unica soluzione è separare le carriere»
di Alessandro Da Rold
Carlo Nordio. Dall'indagine dell'Aquila sulla Protezione civile al ddl intercettazioni. Parla il procuratore aggiunto di Venezia.

«Ormai il pubblico ministero è abituato a ragionare in termini di capo della polizia giudiziaria, quando allo stesso tempo è un giudice coperto dalle guarentigie: dovrebbe essere terzo, ma poi terzo non è». Carlo Nordio, procuratore aggiunto a Venezia, analizza insieme al Riformista, l’inchiesta di Alfredo Rossini, pm dell’Aquila, che ha accusato sette dirigenti della Protezione Civile «che avrebbero potuto evitare che il terremoto mietesse tante vittime» dando per tempo l’allarme. «Non voglio commentare le considerazioni di un collega - spiega Nordio, rispetto «al risultato conforme a quello che la gente si aspetta» sottolineato da Rossini alla chiusura delle indagini -, «perché quelle parole vanno interpretate anche in questo senso: un pm deve essere molto sensibile rispetto a quelle che sono le indagini in settori che implicano l’incolumità pubblica». Quindi - secondo Nordio - «la colpa non è tanto del procuratore dell’Aquila, la colpa sta nel sistema giudiziario italiano che deve essere riformato».

Quindi giustifica il pm abruzzese.
Lo giustifico proprio perché detto da un pubblico ministero, sarebbe molto più grave se detto da un giudice.

Nel senso?
Il problema vero è quello della separazione delle carriere. Ormai il pubblico ministero è abituato a ragionare in termini di capo della polizia giudiziaria, quando è allo stesso tempo un giudice tutelato che non risponde dei suoi errori di fronte a nessuno: in questo modo è entrambe le cose.

Il resto dell'intervista qui.

4 commenti:

ceco ha detto...

...nessuno ti da soddisfazione vex...
lo sai come la penso vero? qualcosa che non va nella giustizia c'è, e la soluzione non la conosco. non credo che la persona giusta per riformare la giustizia sia un pluri imputato, ex p2 (leggiti il piano di rinascita democratica), che ha fatto leggi per non essere processato o per essere prescritto.
a proposito, hai sentito il capo (grande uomo di stato) cosa ha sparato ieri?
siamo assuefatti

gigì ha detto...

Il mio cervello giace sul comodino temporaneamente inutilizzato. Ma torno, vex, torno...

Vex ha detto...

In Italia o sul Blog? :D Boh a me non piace dover scegliere tra chi si pone il problema e propone soluzioni sbagliate o distorsive in senso opposto, e chi invece nega l'esistenza stessa del problema, ma sembra che in Italia sia così o pomì. Insomma il problema della Giustizia c'è e le uniche due posizione politiche di rilievo sono o la difesa unicamente legata a logiche corporative del sistema attuale, o una sua riforma che persegue la soluzione di problemi personali e privati che incidentalmente e in alcuni casi specifici assume un carattere più generale. Preferisco una pessima riforma che costringa il governo successivo a migliorarla, al pessimo sistema esistente che va avanti per inerzia e che continua a macinare ingiustizie. Lo so è un pò triste come ragionamento...

ceco ha detto...

ti sbagli vex, le proposte ci sono, ma non vengono pubblicizzate bene...e soprattutto pensi che l'attuale maggioranza permetta un confronto serio? A volte ti dimentiche che leggi escono dallo studio Ghedini, non dal parlamento, alla faccia delle affermazioni di ieri del capo (sull'esautorazione del parlamento da parte dei giudici comunisti).

http://www.ilfoglio.it/soloqui/4859

non mi trovo d'accordo con il ragionamento preferisco lo schifo piuttosto che nulla. mi sembra una comoda giustificazione.