venerdì, giugno 11, 2010

Dal passato...

Premesso che considero più che migliorabile (per non dire sbagliata in determinati punti) la legge sulle intercettazioni, riporto un articolo del passato di cui non vi dico l'autore, il giornale e l'anno in cui è stato pubblicato. Altri tempi, altri avversari politici, altri erano i Nemici da abbattere, e quindi altri i valori etici e costituzionali da difendere (perchè oltre che la legge ad personam, esiste anche l'etica ad personam). Al di là di tutto lo riporto, perchè ho sentito dire a più persone la cazzata: "intercettiamoci tutti" o " se non hai nulla da nascondere..".

"Quali travisamenti può determinare una discussione americana trasferita in un' Europa dalle condizioni istituzionali quasi del tutto opposte? Si prospetta un' ingannevole ricetta: "meno privacy, più sicurezza". La formula è doppiamente ingannevole. Sul piano pratico, perché vi sono situazioni in cui solo una maggior tutela della privacy individuale può far crescere la sicurezza collettiva. Basta pensare alle liste dei passeggeri degli aerei, oggi accessibili per moltissimi soggetti, e che possono fornire informazioni preziose ai terroristi, sia indicando chi viaggia, sia svelando dati apparentemente innocui come le abitudini alimentari dei passeggeri che hanno richiesto un pasto speciale, e che possono rivelare che su quel volo si trova un gruppo di ebrei ortodossi.

Sul piano dei princìpi, il riferimento alla privacy induce a pensare che si tratti di poca cosa, di modesti sacrifici. E invece così non è, perché dietro quella parola si scorgono libertà essenziali del nostro tempo: le forme della comunicazione, le nuove possibilità di discriminazione, la costruzione stessa della personalità. La privacy, in questo suo più ricco significato, costituisce ormai un elemento essenziale della cittadinanza della nostra epoca, della "cittadinanza elettronica". Bisogna diffidare dell' argomento di chi sottolinea come il cittadino probo non abbia nulla da temere dalla conoscenza delle informazioni che lo riguardano. "L' uomo di vetro" è una metafora totalitaria, perché su di essa si basa poi la pretesa dello Stato di conoscere tutto, anche gli aspetti più intimi della vita dei cittadini, trasformando automaticamente in "sospetto" chi chieda salvaguardia della vita privata."

4 commenti:

Marco ha detto...

Vex, credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che non vada pubblicato sul giornale qualsiasi cosa prima che nn sia dimostrato e soprattutto non vanno sbattute in prima pagina cose che non c'entrano nulla con l'indagine.
Però è altrettanto evidente che quello che stanno facendo i nostri "tanto amati" politici va ben oltre...


PS: sarà pure una cazzata come dici tu, ma rimango dell'idea che se nn hai nulla da nasconder nn ti vengono di certo ad intercettare.

vex ha detto...

Sul P.S.é una cazzata, Marco. Il problema non è l'uso (sbagliato) che se ne sta facendo ora ma il possibile abuso criminale che se ne potrebbe fare in futuro. leggiti qui: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/12/olimpio.shtml

Prima di poter fare un operazione così invasiva come un'intercettazione telefonica (per reati diversi dal terrorismo e dalla mafia) è doveroso che gli investigatori abbiano già indizi di reato. Stiam parlando di libertà individuale. Stiam parlando di sapere di nascosto cosa un azienda farà, cosa un personaggio politico farà, cosa un qualsiasi cittadino pensa, cosa dice, privatamente, coi suoi collaboratori più stretti coi suoi familiari con le sue/uoi puttane/i, coi suoi colleghi. No mi spiace. se c'è un iteresse politico o mediatico, o vagamente investigativo nell'itercettarti lo fanno, e appena possono ti sputtanano. Per isolarti, e colpirti così da farti crollare psicologicamente prima.

Anonimo ha detto...

Dire che facciamo questa legge per tutelare la tua privacy e non per pararsi il culo, mi sembra francamente un overstatement (non viene la parola in italiano, scusa!) Gianlu! Perchè non dovrebbero poter intercettare chi evade? E se hai già gravi indizi di colpevolezza, cazzo intercettano a fare? Dovrebbero punire chi pubblica i cazzi degli altri in prima pagina, non chi tira fuori la verità sullo Scajola di turno!

Piz

vex ha detto...

Piz sei a conoscenza vero del fatto che la presenza di qualche indizio non è sufficiente a fare arrestare un uomo, per fortuna. In teoria servono prove solide,concrete e incofutabili... qualcosa di più di un indizio di reato NO?. Le intercettazioni da sole non servono a nulla, perchè son solo parole, e per adesso, c'è libertà di espressione.
Mi sembra che ritieniate che gli investigatori debbano passare il loro tempo a origliare finchè non sentono qualcosa di criminale. Per me è una cosa folle da sistema totalitario.