giovedì, maggio 19, 2011

Embrione

È vita umana? Sì. È una persona? No. Questo vuol dire che è giusto farsi una padellata di embrioni al curry? No, vuol solo dire che un embrione non è una persona, tutto qui. Domani sarà una persona, forse, oggi è un embrione. Sarebbe un errore trattarlo come se fosse un bambino, semplicemente perché non lo è, così come sarebbe un errore trattare un bambino come se fosse un vecchio, o un vecchio come se fosse concime. Domani sarà concime, forse, oggi è un vecchio. Questo vuol dire che è ingiusto cospargere i campi con i vecchi? Sì.

32 commenti:

Vex ha detto...

Cogito ergo sum?

ciccio ha detto...

Cazz giorgia... non sono d'accordo!
vi invito prima ad andare a fare un'ecografia con la propria mogliettina.... gia' alla quarta settimana.... quando è lungo 8 mm soltato, ed è ancora un fagiolino... ma vedi il cuoricino battere già a 150 battiti al minuto....!!
chi siamo noi per decidere della vita???????????????????????????????
caz !!!

PIZ ha detto...

Io sono contro l'aborto ma a favore della libera scelta. Tu decidi per il tuo fagiolino e gli altri per il loro.

Btw... Sono felicissimo per voi Alessá!!!

Marco ha detto...

Idem a Piz: avere la possibilità di farlo non implica che tutti lo faranno.
E' lo stesso discorso che abbiam fatto per l'eutanasia: iniziam a dar la possibilità di scelta, poi ognuno agirà con la propria coscienza.
"chi siamo noi per decidere della vita?": appunto,vorrei poter decidere che farne della mia vita e poter prender liberamente tutte le scelte che la andranno ad influenzare. Poi in caso ne "pagherò" le conseguenze, ma x qualcosa che ho scelto io e non che mi è stato imposto.

gigì ha detto...

Sulla possibilita' di congelare embrioni.

gigì ha detto...

(Ovviamente anche per tutto il resto io sono per il non giudizio e la libera scelta)

Vex ha detto...

Solo che sull'eutanasia decidi della tua vita. Riguardo agli embrioni decidi della vita altrui, anche se in fieri. A priori decidi tu sì, tu no. Nel momento stesso in cui eserciti una scelta te ne assumi la responsabilità che nella fattispecie è quella di aver impedito a una vita di svilupparsi, una anzichè un'altra. Siamo tutti figli del caso e della necessità, non credo sia opporuno inserire un altro fattore.
L'aborto è un altra questione. E' un fatto deprecabile (tanto più con tutte le forme di anticoncezionali che esistono) ma entro un certo limite di tempo la donna deve avere la possibilità di sopprimere il feto, come ultima chance prima che l'individualità del suo corpo sfumi.
P.S. trovo molto bella questa massima
"L’uomo non si sentirebbe così sventurato se si limitasse a desiderare senza immaginarsi diritti su ciò che desidera."
Nicolàs Gòmez Dàvila

gigì ha detto...

Intendevo che non mi arrogo il diritto di decidere sulla vita di altrui potenziali genitori, ovviamente.

Vex ha detto...

Un'altra domenda è chiaro che un embrione non è una persona. ma stando sul tono di smeriglia, se non sei una persona, allora è lecito qualsiasi comportamento? i cani non sono persone, son bestie, ma questo non ci autorizza a ammazzarli, per capriccio. Per nutrirci, forse. Per testare farmaci, d'altronde è per salvare vite umane (si spera che non sia per migliorare un profumeo), accettabile. Cionostante rimane un azione orribile. Orrore superabile solo di fronte a una finalità superiore, che è la vita umana. Ma un embrione è una vita umana. Però non è una persona. I malati di mente (quelli con solo mezzo cervello funzionante o i down) sono persone?

gigì ha detto...

Si, Vex, sono persone.

Ciao Vex, ci vediamo quando torni dal solito posto tuo dove vai e proprio non riusciamo mai a raggiungerti.

Baci, tua maestrina.

Vex ha detto...

Uatciù gì siam d'accordo, anche secondo me son persone! mmmh comunque cavolo se ti ho offesa tante scuse. Idem se ho urtato la tua sensibilità. Ad ogni modo quello che a cui volevo arrivare è che esprimere giudizi su un tipo di esistenza di vita umana, classificarla per stabilire se sia abbastanza evoluta per poterle fornire il rispetto che merita e per poter stabilire se sia nostro diritto sopprimerla o mutarla fisicamente a nostro piacimento, per soddisfare le nostre necessità, è estremamente pericoloso.

Vex ha detto...

e se ho formulato la domanda retorica è per via di questo passaggio: "Essere umani non significa essere vivi, significa lamentarsi del brutto tempo, andare in pizzeria con gli amici, non vedere l’ora di andare in vacanza, eccetera, è questa la differenza fondamentale fra una persona e una ruota di scorta, non che una persona è vita umana e la ruota di scorta no."

Marco ha detto...

come spesso accade vediamo sbocchi diversi: tu già ti immagini il mondo pieno di gente che si metterà a "giocare al piccolo chimico/scienzato pazzo" incrociando embrioni per creare la razza ariana eliminando tutti gli altri (se qualcuno è tanto malato da voler fare una roba del genere, lo fa indipendentemente dal fatto che la legge lo consenta o meno)
Io invece penso magari che congelando un embrione adesso salta fuori che tra 20anni grazie a quello riesci a salvar la vita a tuo figlio (o anche ad un perfetto sconosciuto) che è colpito da una malattia xyz e senza quello morirebbe. Sempre di salvar una vita si sta parlando. E questo può esser uno dei mille esempi "positivi".
Tornando un attimo all'aborto chi si trova davanti a una scelta del genere, qualsiasi delle 2 strade prenderà, ne porterà con se le "conseguenze" belle o brutte che siano, la sua vita sarà in un verso o nell'altra segnata... ma almeno avrà potuto scegliere.
L'unica cosa che ci si può augurare è che nessuno di noi si debba mai trovar di fronte a scelte di questo tipo... x' che sia l'aborto, gli embrioni, l'eutanasia o la donazione degli organi, fin quando ci facciamo le "pippe mentali" e discutiamo di massi sistemi siam tutti convintissimi sostenitori delle nostre idee, ma non voglio/riesco manco ad immaginare come possa esser dover prendere una decisione del genere.

lu ha detto...

Udite udite ma sono d'accordo col Vex :-)

Per me, e non solo per me, e io non sono un cattolico e nemmeno un religioso bigotto, il feto, l'embrione, il fagiolino (mitico ciccio!) è una vita. Vita umana per l'esattezza, se questo serve a dargli più peso (siamo solo noi gli esseri superiori che legiferano su questo globo fino ad ora).
Ed è, secondo me, come dice il Vex: per l'eutanasia decidi per te, per il feto decidi per un altro. Non credo basti dire "io sono il genitore e quindi decido per lui", perchè allora saresti autorizzato a togliergli la vita anche quando ha 6, 10 o 15 anni?

Tutto questo ragionamento e mille altri si basano però sul concetto che si da alla vita intesa come feto/embrione/ecc. In base a questa premessa tutti gli altri discorsi derivano automaticamente in un senso o nell'altro.

lu ha detto...

A tra parentesi, anche se ammazzo un ventenne mi porto avanti il senso di colpa per quel gesto (oltre a finire in galera).
Ma il senso di colpa non è una scusante o una "tariffa" per il gesto compiuto. Ecco perchè è previsto il carcere se accade con dei "già nati".
Se una madre non vuole tenere un bambino ne ha tutti i diritti: appena nato glielo tolgono subito e lei non lo vedrà mai e non dovrà provvedere a lui, c'è già una legislazione in merito.

gigì ha detto...

Una gravidanza puo' essere un miracolo o una prigione. Io non credo sia giusto imporre niente a nessuno. Se una donna non se la sente/non e' in grado/non puo' affrontare una gravidanza, ne ha tutti i diritti. C'e' gia' una legislazione in merito.

Vex ha detto...

C'era una legislazione in merito anche alla supremazia della razza, in uno stato democratico. ;) Ok non c'entra ma è per dire che il fatto che vi sia una legge non vuol dire che sia tutto ok. Comunque il diritto ad abortire è fuori discussione. Cionontoglie la legittimità nel poter affermare che esercitarlo sia un gesto "orribile". Anche la pena di morte lo è. Ciononostante questo non toglie che molti la accettino, come una punizione giusta, per quanto estrema. Concordo con te Lu, tutto dipende da cosa consideriamo vita umana. Io credo che quello che dà più garanzie e tutele, sia l'accezione più vasta, basata unicamente sul genere Homo sapiens sapiens. Con attenzione e prudenza si possono aggiungere ulteriori specifiche.... ma è moooolto rischioso, ed è una strada estremamente pericolosa, un pò come l'energia nucleare :D

lu ha detto...

Io sono contrario all'aborto anche se c'è già una legge in merito.
Prima intendevo dire che se una madre non vuole tenere il figlio può portare a termine la gravidanza e poi affidarlo, molte per fortuna fanno così.
Perchè il "non imporre al prossimo" non include per esempio il non vietare di non uccidere il vicino che fa rumore la sera e non ti fa dormire?
Ovvio, il feto non ha parenti che ti faranno causa e non lascia figli con alimenti da pagare. E non assume avvocati e non va sui giornali. Ma nel computo degli esseri umani, per me, è un +1 quando viene concepito e un -1 quando muore come è -1 la morte di un giovane o di un vecchio.
E' solo la mia opinione, non molto condivisa anche perchè forse tra tutte è proprio la meno comoda.

Giangi ha detto...

Adoro i post con un sacco di commenti!

:-)

gigì ha detto...

Di sicuro non e' la meno comoda. Ma capisco le diverse opinioni.

Vex ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vex ha detto...

B,èh sicuro per quanto traumatico, l'aborto è più comodo che tenersi per 9 mesi una presenza ingombrante, essere soggetti agli scompensi ormonali che si ripercuotono anche sull'emotività e allo stress fisico che questo comporta. E' una scelta legittima ma estremamente egoistica e di comodo. Come tante altre che si fanno nella vita, ma tra tutte quelle "legali" forse tra le peggiori.

gigì ha detto...

Sono certa, Vex, che tu sappia di cosa stai parlando. Io invece non riesco ad immaginarlo, e il trauma che immagino potenzialmente non finisce mai, quindi preferisco non classificare una scelta del genere come piu' o meno egoista.

lu ha detto...

Una scelta che penalizza un altro (anche se lungo qualche millimetro) per dare "meno problemi" (bruttissima espressione lo ammetto ma passatemela) a me credo sia sempre classificabile come egoistica.
Poi ci sono scelte egoistiche necessarie (mollare una morosa a cui non si vuole più bene per esempio) ma egoistiche sono e egoistiche restano.

Ps: lo stesso identico preciso ragionamento vale per il padre che ha il 50% delle quote del piccolo, anche l'ospite in realtà è solo la mamma.

gigì ha detto...

Non tutto il resto del mondo vive nel paese delle bambole in cui abitiamo noi. Mi sembra un buon esercizio includere nella nostra visione possibilita' diverse da "io farei, io non farei". Ci sono moltissimi casi, che chiameremmo "estremi", ma che sono piu' comuni di quanto pensiamo, su cui giudizi di questo genere a parer mio andrebbero sospesi.

P.S. Credo proprio di no, ne' stesso ne' identico, ma ovviamente nessuno di noi puo' saperlo.

lu ha detto...

In Brasile (uno dei paesi delle non bambole) chi vive nelle baraccopoli spaccia e si ammazza a 12 anni.
E' una situazione super-estrema: la accettiamo?

Se premettiamo che una cosa è giusta o sbagliata indipendentemente da quando, come e da chi viene fatta allora la geolocalizzazione non conta.
Se parti dall'ipotesi che interrompere una vita è sbagliato, sia che lo faccia una mamma nei confronti del feto, che lo faccia un criminale ad un cittadino e che lo faccia Dio ad un malvagio la valutazione non cambia.
Bisogno solo capire da che ipotesi si parte ovvero dalla definizione che diamo alla parola "essere umano".
Un po' come le geometria euclidee e non euclidee che si giocano tutte sul quinto postulato: cambi quello, cambi tutto.
Perchè se il ragionamento prende la piega dei se e dei ma... diventa molto pericoloso.

ceco ha detto...

discussione non è facile...
non capisco Gian, a prescindere dal discorso di cosa sia o non sia persona:
perchè l'aborto e la pena di morte si e l'embrione congeleto no?
dov'è il limite dell'uccidere o meno una vita?

gigì ha detto...

La mia premessa sull'embrione mi sembrava chiara. Da li', io sto solo esprimendo la mia idea di liberta' e non giudizio, su questo specifico argomento. Ribadisco che non sto cercando di convincere nessuno e che comprendo benissimo le diverse opinioni. Le ammiro persino, in quanto esprimono nobili valori ed estrema consapevolezza sul vostro modo di affrontare la vita e le scelte. Me ne discosto nel momento in cui gli altri diventano "egoisti" e di fatto da limitare. Ricordo che di alcuni tipi di esperienze, proprio non abbiamo idea. E con questo direi che smetto, che come la penso ormai si sa, e anche in questa serie di commenti ormai e' partito il loop.
Bom fim de semana!

PIZ ha detto...

Una mia amica di 19 anni ha recentemente abortito, e vedendo come se la passa adesso, non mi verrebbe da dire sia stata egoista o "pigra".

Ognuno vive secondo i suoi principi, la legge da' semplicemente il diritto alle persone di scegliere.

Vex ha detto...

Sull'aborto, hai ragione gi, è una situazione difficile. Definire una scelta egoistica, non vuol dire che non la si possa compiere e che sia immorale. L'importante è riconoscerlo, e accettarlo. Io son per l'individualismo. Ritengo che l'individuo singolo e i suoi interessi siano fondamentali. Che l'altruismo abbia valore solo se non è una costrizione ma una scelta. Questo per spiegarti che nel parlare di egoismo non dò un accezione necessariamente negativa al termine, piuttosto son le conseguenze del comportamento egoistico soggette a giudizio. Parlando di casi estremi, una donna incinta in seguot a uno stupro si trova l'ardua scelta se portare avanti la gravidanza, o abortire. La prima è sicuramente altruista, la seconda egoista. La prima permette la nascita di una nuova persona, la seconda la impedisce. Il giudizio positivo o negativo su una scelta o sull'altra è fuori discussione. Questo bilancio non tiene conto, però dei sentimenti di una persona, della sua capacità di affrontare una condizione difficile in un senso o nell'altro, il trauma che ha subito, e altre cose del genere. La scelta è sua, e deve essere libera di scegliere per ciò che è meglio per lei. QUINDI di compiere una scelta egoista anche se estrema come il diritto di vita o di morte sul feto di una madre.

lu ha detto...

Tre precisazioni.
1) Anche io nel dire egoistico non stavo facendo un giudizio morale ma mi riferivo all'accezione neutra del termine. Lungi da me giudicare il comportamento di uno o dell'altro.

2) Non è vero Piz che ognuno vive secondo i suoi principi. Perchè a volte i principi di uno vanno contro la morale comune. Ecco che allora interviene la legge. Non ho mai, inoltre, sottovalutato la sofferenza di chi perde un figlio o abortisce (anche per esperienza indiretta ma vicina). Ma come ho detto prima non ha senso dire "abortisci pure tanto poi soffri è una pena commisurata". Perchè varebbe allora lo stesso per l'omicidio!

3) Vex scrive: "La prima permette la nascita di una nuova persona, la seconda la impedisce." Vedi come è importante il discorso dei postulati che facevo prima? Per me la nascita della persona è al concepimento non quando mette la testa fuori o quando scattano i 4 mesi. Quindi la tua frase, con le mie premesse, non sta in piedi. Se le cambi sì, ma allora ci si deve mettere d'accordo dall'inizio.

Vex ha detto...

@ceco non c'è un cirterio generale, ma tanti casi specifici. Evidentemente siam tutti d'accordo che porre fine a una vita sia negativo. Possiamo tollerare che questo avvenga di fronte a una situazione di necessità (guerra, vendetta, aborto, eutanasia) tenendo bene in mente dell'estremità del gesto, e della sua negatività intrinseca e cercando delle giustificazioni morali al nostro gesto. Creare apposta delle vite umane in procinto di svilupparsi (oppure più neutramente embrioni umani)e modificarle a proprio piacimento, o scartare quelle inadatte o superflue, permane un atto negativo. E se la finalità è il pieno sviluppo di uno solo di questi, quello che dobbiamo chiederci è se per lo sviluppo di uno in più vale la pena del sacrificio di 2, 3, 4 o 50. Quale diritto di scegliere abbiamo? Non si tratta più di un evento casuale, nè il diritto di una madre di decidere del proprio corpo e del proprio futuro, nonchè del proprio feto. Perchè l'embrione è snaturato, portato fuori dall'ambiente in cui dovrebbe svilupparsi, non è più proprietà di nessuno, a meno che l'eredità genetica non dia diritto di proprietà (anzichè di paternità). E l'artificiosità del processo non comporta un diritto di proprietà, trattandosi di vita umana altrimenti anche il prodotto pienamente sviluppato dell'embrione (o uomo), dovrebbe essere di proprietà dell'arteficie materiale del suo sviluppo.