martedì, gennaio 10, 2012

Due contributi

Solo due contributi a spot: uno per aggiornare su una vicenda che avevamo affrontato un po' di tempo fa:

Groupon, la scure degli Ordini sui professionisti

è interessante anche leggere i commenti della gente, per capire cosa ne pensa.

L'altro è relativo alla diffusione dei dispositivi "chiusi" a scapito dei pc. C'è da riflettere anche su questo, a mio avviso.

Perchè i computer generici spariranno

Anche se non si vuole andare a vedere tutto il video o leggere tutta la traduzione, il riassunto iniziale è uno spunto per capire la situazione. E in che direzione si rischia di andare se non si è consapevoli di ciò che si acquista.

15 commenti:

Marco ha detto...

Il primo articolo: c.v.d.!
Il secondo: non ci avevo mai pensato, ma in effetti con cose tipo l'ipad hai molta meno libertà che col caro vecchio portatile su cui puoi fare/mettere di tutto

PIZ ha detto...

Ci sono anche i tablet di android etc...

E l'ipad basta craccarlo e puoi mettere su quello che vuoi. E craccare non e' illegale (davvero).

Vex ha detto...

Bé sicuro la Apple e steve jobs studiavano da Grande Fratello, come google & C. La cosa più preoccupante è la censura del materiale a monte. P.Es. Se uno vuole vendere un libro online su un apple store (e badate bene che in questo caso il rischio di investimento è nullo, poichè non hai il timore di avere delle copie invendute) rischia di venire censurato se il contenuto non piace alla Apple.

Fede ha detto...

@Piz
Infatti, ma craccare da un lato invalida la garanzia, dall'altro non è un'operazione alla portata di tutti (anche se è abbastanza semplice).
Per il resto i rischi dell'utilizzo del mezzo ci sono qualunque cosa tu utilizzi, a partire dal sistema operativo installato (android è di google, Windows studia da apple ultimamente...).
E' una questione di compromessi, ma l'importante è averne quantomeno un'idea.
@Vex: la questione censura è addirittura "doppia" in questo caso, perchè credo, ma non sono certo, che scaricando una app che in seguito viene rimossa dallo store, è possibile che apple rimuova l'app dal tuo dispositivo.
Quindi una censura a monte e a valle...

lu ha detto...

Su Groupon ho già detto la mia: se vendo un prodotto finito (una cena, una lavatrice, un viaggio) so quanto costa, so quanto voglio guadagnare e se do una ciofeca il tipo sarà scontento e mi cazzierà con gli amici ma i rischi finiscono lì.
Se vendo un servizio professionale, peggio ancora sanitario, non so a priori quale sia la situazione e in più se faccio un cattivo servizio ci possono essere danni seri per il committente/paziente e per la pubblica incolumità (vedi progetto della casa a poco prezzo). Se liberalizzare vuol dire "far west senza controllo" allora stiamo tranquilli: appena succede qualcosa di serio e ci scappano i morti si tornerà non agli Ordini ma ai super-Ordini.

Sui sistemi chiusi concordo che la strada è quella, Mac in primis, e sono d'accordo. Non sono sistemi chiusi anche le nostre auto, con i cofani sigillati, le caldaie e altri oggetti?
Sacrificare l'apertura dei sistemi ala facilità d'uso alla complessità di funzioni non è di per se sbagliato, se io da utente penso che mi interessa ottenere quel risultato impiegando il minor tempo possibile per apprendere l'utilizzo del mezzo.

Non ci va questo sistema alla Grande Fratello? Allora facciamo a meno di avere geolocalizzazione sul cellulare che scrivendo su Facebook ci fa stare aggiornati con amici a 1500 km. Abbiamo vissuto finora senza tutto questo, potremo farlo ancora senza perderci niente.

PIZ ha detto...

Se non vuoi che un app venga rimossa, basta metterla sul in una cartella non "contagiata" da itunes...

Sul principio sono d'accordo con te che non va bene. Ma credo che la vita dell'utente comune (che praticamente siamo tutti noi) non sia minimamemnte contagiata da questo. E gli utenti "non comuni" (detti anche nerd o smanettoni) sono capaci di aprirsi il sistema da se.
Se sei capace a craccare un iphone (non che ci voglia un genio, basta seguire le istruzioni) e ti si rompe, formatti tutto, rimetti XOS e poi lo mandi in garanzia! :-) Io ho fatto cosi!

Finche' ci sara' windows, ci sara' linux. Mettere linux su un mac non ha semplicemente senso!

Se ti compri un libro su app store e poi viene rimosso, il file ti resta.

Se tolgono un libro dal catalogo, compralo cartaceo!
Non credo arriveremo mai al punto che i libri non verranno nemmeno pubblicati!

Vex ha detto...

E quando la complessità del mezzo sarà tale che non ci potremo mettere mano? Ma soprattutto, i sistemi chiusi sono anticoncorrenziali, funzionano fintanto che ci sono più prodotti distinti. Motivo per cui Microsoft non potrà mai rendere windows un sistema chiuso perchè come sistema operativo viene montato su PC Hp, Asus, Nokia etc etc etc, infinite variazioni di hardware e potenzialità.

PIZ ha detto...

Vex, windows e' un sistema tanto chiuso quanto XOS della Apple.

Se non ti piace, formatta e installati Ubuntu.

Pero' scordati di giocare al pc, usare autocad, photoshop, etc... :-)

Openoffice lo puoi mettere su windows o su un mac e la maggior parte delle app sono gratis.

E ribadisco che se app store o amazon non vogliono pubblicare un libro, e' un loro diritto. Non sono una biblioteca, ma aziende private che possono fare quel cazzo che vogliono!

Di sicuro se non vendono un ebook che a loro non piace, puoi comprarlo da un'altra parte e leggertelo comunque su kindle o ipad.

Se vuoi installarti anche le app che la apple non approva, comprati un tablet android.

La soluzione per me e': che cazzo se ne fa la gente dei tablet???

Vex ha detto...

ci ogioca

lu ha detto...

Concordo con Piz, si chiama mercato e non censura, almeno per ora e ancora per un bel po'.
Parliamo, se proprio dobbiamo, delle case editrici ed editori che non pubblicano certi personaggi. Quella è censura, le loro valutazioni non sono sempre e solo di carattere economico.

Il concetto è: sei disposto a sacrificare parte della "smanettabilità" per avere un'auto, un pc, uno smartphone o altro più facile ma anche enormemente più complesso?

Se sì, perchè di mestiere sei avvocato, spazzino o panettiere e non un informatico, allora comprati un sistema "chiuso". Altrimenti perdici settimane e configurati un sistema open completamente personalizzato.

E' una scelta, del resto con le auto è successo così da tempo. I meccanici generalisti con tuta blu e straccio sempre sporco in mano non ci sono quasi più.

Fede ha detto...

Avete ragione, censura è eccessivo...però sapere che il libero elettronico che ho messo nella mia libreria elettronica possa, se non sono un po' sgamato, essere tolto dal signor mondadori o apple o amazon o chissacchi a me fa girare le balle!!! Se l'ho acquistato, in un momento di follia del signor Ballmer o Bezos, cavoli loro! Io me lo voglio tenere!
@lu: non ho mica capito il tuo primo paragrafo...mi sembra una contraddizione ciò che dici...

PIZ ha detto...

E' una contraddizione perche' e' d'accordo con me?? :-)

Pero' e' vero, se dovessero cancellarti il libro dalla libreria sarebbe una puttanata. Ma dubito che possano farlo, una volta acquistato, non posso riprenderselo!

Fede ha detto...

Ovviamente Piz!
A parte gli scherzi non mi torna: in quanto editore "si chiama mercato e non censura"..."Parliamo delle case editrici "..."Quella è censura, le loro valutazioni non sono sempre e solo di carattere economico". Mi sfugge di sicuro qualcosa...

Comunque hanno facoltà di cancellare. Nell'articolo è citato link ad un caso proprio di amazon...
E che siano libri o app (e di app ne sono state cancellate...)

lu ha detto...

Eccomi mi spiego...
Se Apple si rifiuta di pubblicare un App su AppStore perchè contrasta con una sua o abilita nel terminale funzionalità che lei non vuole siano utilizzate (vedi Flash su iPhone) lo fa per considerazioni di carattere economico.
Se Mondadori, cito uno a caso ad esempio, non pubblica Travaglio o Mediaset non manda in onda Santoro non è perchè non guadagnerebbero, ma perchè censurano.
Il mio ragionamento era che fino ad adesso Amazon e Apple hanno fatto ragionamenti di convenienza economica, mentre spesso sono gli editori tradizionali a fare scelte di censura.
Poi magari col tempo cambia, ma Amazon e Apple sono cataloghi, un editore invece è un editore, sono ruoli diversi.

Vex ha detto...

Per cui se la Feltrinelli Store rifiuta di vendere un prodotto non è censura, ma se rifiuta la Feltrinelli editore di stamparlo lo è? O l'editore è libero di scegliere o non lo è. Quello che non mi piace di kindle, I-pad etc etc è che acquistando uno strumento ti obbligano ( non ancora e non del tutto, ma l'ambizione è quella) a passare attraverso di loro anche per i contenuti. Come le macchine del caffè, fanno le macchinette e ti obbligano a comprare il loro caffè, ma magari a te piace quello di un altra marca, oppure ti piace degustarne di diversi tipi, perchè se un raffinato degustatore, oppure potresti comprarlo a minor prezzo. Insomma se compri kindle deve piacerti quello che amazon ti offre, per esempio. E' come se l'acquisto del televisore fosse legato ai canali che vuoi vedere, perchè con il televisore ti vendono l'abbonamento a x canali e solo a quelli. Per l'acquirente è una fregatura la fusione di contenuto e contenitore. All'inizio sembra bello, ma man mano che si riducono i concorrenti, il mercato sia dei contenuti che dei contenitori rimane in mano a pochi.