martedì, marzo 08, 2011

Leghisti....


La Lega ottieme una festa lumbard
in cambio dei fondi all’Unità d’Italia

Lombardia, braccio di ferro in consiglio regionale. La ricorrenza
il 28 o 29 maggio, per celebrare la vittoria di Legnano

Milano - Do ut des. La Lombardia riesce ad approvare la legge sui 150 anni dell’Unità d’Italia, ma per firmare l’armistizio deve barattare con la Lega l’istituzione di una Festa e una bandiera regionale. Il fuoco amico nell’aula del Pirellone era iniziato già una settimana fa, con i consiglieri del Carroccio a bloccare a colpi di emendamenti (oltre duecento) il pacchetto di 1,3 milioni messi in campo dalla giunta Formigoni per celebrare l’anniversario. Ieri i leghisti hanno votato comunque contro il provvedimento, ma hanno cessato l’ostruzionismo dopo l’impegno del Pdl su festa e vessillo. E il braccio di ferro si è riaperto un minuto dopo l’ok alla legge. Perché ora un comitato tecnico dovrà riunirsi entro due settimane e realizzare in 90 giorni gli impegni presi con i leghisti. E il Pdl è pronto a prendersi la rivincita. Il capogruppo lumbard Stefano Galli ha chiesto infatti che la Festa della Lombardia cada il 28 maggio, giorno della battaglia di Legnano (e terra natia del Carroccio). E dopo aver polemizzato sulla chiusura degli uffici lombardi il 17 marzo, festa nazionale dei 150 anni, anticipa invece che «per celebrare la nostra regione non si dovrà lavorare». Leghisti pigliatutto? Almeno ci provano. È Renzo Bossi a riprendere la vecchia battaglia del papà-senatur e a firmare il progetto di legge perché la bandiera regionale sia bianca con la croce rossa, quella di San Giorgio che la tradizione vuole si trovasse sul pennone del Carroccio nella battaglia di Legnano nel XII secolo.
Il governatore Roberto Formigoni appoggia l’idea della festa, «in un Paese che vuole diventare federalista è giusto che ci sia una valorizzazione dei simboli sia nazionali che regionali». Il 29 maggio? «È una data che non mi dispiace - dichiara -. Ricordo che anche in una strofa dell’inno di Mameli è ricordata la battaglia di Legnano. Mi sembra la data migliore», mentre resta cauto sull’astensione dal lavoro, «una festa è una festa, si può celebrare in tanti modi. Il Consiglio regionale valuterà». Ma sarà che quest’anno il 29 maggio cadrebbe nel giorno degli eventuali ballottaggi, e il rischio è che diventi la giornata dell’orgoglio lumbard. Sembra che governatore e Pdl siano pronti a proporre una data alternativa. E dopo le pretese leghiste sul 17 marzo, «ora è chiaro che anche la festa lombarda sarà lavorativa» alza i paletti il consigliere del Popolo delle libertà Stefano Carugo. Che riporta probabilmente anche la versione formigoniana, quando dichiara «quantomeno bizzarra» la proposta di Bossi Jr: «La croce di San Giorgio è già la bandiera del Comune di Milano, oltretutto faccio notare che è pure la bandiera dell’Inter. Se istituiremo una bandiera della Regione dovrà essere bipartisan». Duro anche il Pd, il capogruppo lombardo Luca Gaffuri ribatte alla Lega: «Non siamo disponibili ad assumere vessilli di partito come simboli della Regione, ma abbiamo visto che comunque su questi temi la Lega è in netta minoranza».

Anche il capogruppo dell’Udc dichiara «assurdo» l’atteggiamento dei lumbard che «si dicono favorevoli alla Festa regionale e non a quella nazionale. Non credo che il modello di federalismo che hanno in mente sia pensato per unire come dicono». Fra le novità dell’ultimo momento l’approvazione di un emendamento dell’Idv che impegna la giunta a far suonare l’Inno di Mameli prima di ogni seduta dell’assemblea nel corso del 2011 e a «inviare una copia della Costituzione ai cittadini lombardi al compimento dei 18 anni». Un ordine del giorno impegna il Pirellone a distribuire nelle sedi territoriali bandiere tricolori per permettere ai cittadini di esporle il 17 marzo. Nonostante il malumore degli esponenti del Carroccio, arrivati in aula con le felpe della «Lombardia».

3 marzo 2011
da ilgiornale.it

Nessun commento: