lunedì, aprile 26, 2010

Siate i vostri pionieri

E allora? E allora che. Io non ce l'ho la ricetta di nonna papera. Posso solo darvi un suggerimento casalingo: non ostruite l'anima con gli stracci sporchi dimenticati. Ficcatevi le mani dentro la polvere e le schifezze che avete fatto agli altri, e che sono state fatte a voi, e perdonatevi come foste il vostro ultimo prete. Ma perdonatevi non con una benedizione generica, non assolvendovi come se foste sempre innocenti, perché avreste solo fabbricato un altro straccio che andrebbe a ostruire il deflusso come gli altri. Amate proprio il vostro zombie, la matrigna. Riappacificatevi con la parte putrida e decomposta, lo schifo che vi accompagna dal mattino alla sera. Non in quanto tale, ché non siete mica amanti dell'orrido, ma perché le parti più nobili e pure di voi non esisterebbero altrimenti. Senza dannazione non c'è paradiso. Senza melma non esistono laghi argentati. Mai sentito parlare di fiori che nascono dal fango? Ecco, ficcate le mani in quel fango, ficcatele nel fango delle tombe da dove provenite. Coraggio! Un po' di sano giardinaggio. In ogni fiume di fango ci sono pepite nere e pepite d'oro. Setacciatele, siate i vostri pionieri. (Diego Cugia)

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