venerdì, novembre 13, 2009

La tecnica, par di capire, è questa: se non si può aprire la finestra buttiamo giù il muro. Se non c'è un varco da cui far sgattaiolare fuori dalle aule di giustizia L'Unico Beneficiario delle Leggi allora sfondiamo la parete, smantelliamo il processo per intero. È una tecnica semplice e nella sua primordiale efficacia interessante: come primo effetto produce quello di far rimpiangere la nefandezza immediatamente precedente, sempre di un poco meno aggressiva. Il lodo Alfano, in fondo, si limitava a congelare i processi. Questi tre articoletti concepiti dagli avvocati del premier variamente dislocati fra governo e parlamento i processi li spazzano via. Non tutti, fanno notare Anna Finocchiaro e Giulia Buongiorno, donne di Legge elette in opposti schieramenti: il furto aggravato per esempio non rientra nel processo breve, il disperato che ruba al supermercato avrà un normalissimo processo lungo, Eternit Thyssen Cirio e Parlamat andranno al macero e pazienza per i morti, per gli orfani, per i cittadini finiti sul lastrico. Leggetene una, delle cento storie: quella di Romana Blusotti Pavesi vedova di Mario, operaio Eternit. È la trita parabola del ladro di mele che marcisce in galera: se rubi dieci in prigione, se rubi dieci miliardi a casa. Finalmente l'hanno messa nero su bianco. CONCITA DE GREGORIO

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