giovedì, ottobre 15, 2009
Dopo la bocciatura del lodo, ripartono i processi a Berlusconi. Per la Consulta non serviva bloccarli: bastava concordare le udienze con il premier per non interferire con gli impegni istituzionali. «Benissimo». Berlusconi prende tempo con i giudici che lo chiamano a Palazzo Grazioli: «Sì signor giudice, ho qui l’agenda, avrei un buco il nove dicembre».«Del 2021». «Presidente, sia serio. Vogliamo fare domani?». «Non posso, ho la visita di leva». «Ma è è stata abolita, e poi non ha più l’età». «Andiamo, mi dica lei una data». «Parto volontario».«Lo sa che differenza c’è fra un pneumatico e un negro?». «Presidente, UNA DATA». «…eh? Galleria, la richiamo io». Nel frattempo, gli avvocati di Berlusconi cercano una leggina per evitare le condanne. Secondo Gaetano Pecorella, per garantire l’immunità ai leader esagitati che godono del sostegno popolare basterebbe recuperare un vecchio disegno di legge leghista che prevede l’inclusione tra le fonti del diritto di «Braveheart». «Il film dove Mel Gibson indossava il kilt?» hanno domandato i deputati dell’Udc e Paola Binetti. E hanno bocciato il provvedimento perché c’è il rischio che apra la strada ai matrimoni gay e alle adozioni per gli omosessuali. Pecorella si diverte a spararle grosse: «In base al combinato disposto tra l’articolo 90 della Costituzione, il diritto feudale e lo sciamanesimo, lo status del magistrato sarà equiparato a quello di servo della gleba e i poteri di controllo della Corte dei Conti trasferiti a uno scoiattolo». Ghedini, al contrario, preferisce giocare d’astuzia, obbligando il giudice ad ascoltare tutti i testimoni chiamati dalla difesa, comprese le voci nella testa dell’imputato. La corte dovrà inoltre leggere ad alta voce la documentazione dei difensori. Per guadagnare la prescrizione, basterà depositare agli atti del processo Mills gli editoriali di Eugenio Scalfari. Contrari l’Udc e Paola Binetti, per i quali c’è il rischio che il provvedimento apra la strada ai matrimoni gay e alle adozioni per gli omosessuali. FRANCESCA FORNARIO
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