martedì, marzo 19, 2013

Cosa fanno i Grillini in Sicilia

Su segnalazione di PaolaF...

Giunta Regione Sicilia
I grillini restituiscono 77 mila euro ma 
sui rimborsi scoppia la polemica via web
I militanti del Movimento 5 Stelle rimproverano ai loro deputati poca trasparenza nei criteri con cui trattengono somme per le spese: cifre che oscillano dai 600 a oltre 2000 euro. "Ci sono pendolari che non hanno diritto neppure a questo"

E' ormai per loro una consuetudine, ostentata in un Palazzo che con fatica sposa la linea dell'austerity. I quindici deputati grillini, anche a febbraio, hanno rinunciato a buona parte dello stipendio. Hanno trattenuto, come nei due mesi precedenti, 2.500 euro cui però vanno aggiunte le somme ritenute necessarie per affrontare le spese (vitto, alloggio e trasporti soprattutto). Un "sacrificio", quello degli esponenti di "5 stelle", che ha prodotto un accantonamento complessivo di 76.673 euro. Soldi congelati nel conto generale dell'Ars in attesa dell'istituzione del fondo per le microimprese previsto nel disegno di legge della finanziaria. Per le microimprese, finora, sono stati messi da parte quasi 280 mila euro. "A fine anno  -  commenta il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri  -  si arriverà a sfiorare quota un milione di euro. E questa somma potrebbe anche essere maggiore, se a questo fondo confluiranno versamenti di altri politici, che finora, purtroppo, devo dirlo con grande amarezza, non sono arrivati". Un riferimento non casuale ai "tagli" ai propri emolumenti annunciati ma non praticati da deputati e membri di governo. Fra cui lo stesso presidente Crocetta.

Un'iniziativa senza precedenti, quella di "5 stelle". Ma il meccanismo messo a punto dai grillini del-l'Ars, quello che prevede la trattenuta di una somma pari alle spese sostenute, provoca nette differenze, fra un deputato e l'altro, nei redditi effettivi. E fa discutere, sul blog di "Sicilia 5 stelle", i simpatizzanti del movimento. I rimborsi spese più sostanziosi sono quelli documentati dal siracusano Stefano Zito: 2.116 euro. Zito è seguito dal vicepresidente dell'Ars Antonio Venturino (1.898). Cifre lontane da quelle trattenute come rimborso da Claudia La Rocca: solo 609 euro. Varia soprattutto la spesa per il pernottamento: se Zito, per quanto riguarda il mese di febbraio, indica 1.354 euro come spese di alloggio, l'alcamese Valentina Palmeri si ferma a quota 27. E anche un palermitano come Giorgio Ciaccio (pur fra i più sobri nelle spese) mette a rimborso 500 euro per "affitto casa". Pur avendo la residenza nella stessa città dove lavora. I costi di trasporto vengono calcolati, si precisa, sulla base delle tariffe Aci. Eppure il bagherese Salvatore Siragusa presenta una nota spese di 858 euro per le spese della benzina. E se Vanessa Ferreri, originaria di Acate (220 chilometri da Palermo) trattiene 733 euro per le spese di trasporto, Matteo Mangiacavallo da Sciacca (96 chilometri da Palermo) ne trattiene oltre 400 in più. Giampiero Trizzino, fino a ieri sera, non aveva dato notizia della busta paga percepita e dell'entità della somma restituita.

Ferma restando la bontà dell'operazione "restitution", i conti non sempre tornano. Cancelleri replica così: "Tutte le spese sono giustificate: nel caso di Zito, ha dovuto dare un congruo anticipo sull'affitto, mentre Siragusa ha viaggiato molto per incontrare i nostri gruppi sparsi sul territorio". Di certo, sul blog "Sicilia 5 stelle" non mancano le critiche. Lux, ad esempio, contesta Venturino perché a dicembre, a fronte di indennità pari a 11.700 euro, ne ha restituiti solo 4.500. Il vicepresidente dell'Ars ha risposto sempre sul web, dicendo che ha dovuto anticipare tre mensilità per l'affitto dell'appartamento a Palermo. E che, per via della carica, "ha dovuto affrontare qualche spesa di rappresentanza in più rispetto ad altri cittadini a 5 stelle". Replica che ha suscitato altre critiche. Davide, Marco, Carmelo gli chiedono di postare tutte le fatture delle spese di rappresentanza: "Ne va della serietà del movimento", scrive Tony. Tutti apprezzano il gesto, molti restano perplessi. Francesco Di Stefano ricorda che "ci sono lavoratori pendolari e altri che devono sostenere spese di affitto, benzina, treno, senza alcun aver diritto ad alcun rimborso". "Mi sa che pian piano si prenda gusto a trattenere soldi in più: sarebbe più opportuno trattenere 3 mila euro in più al netto di tutte le spese", scrive Davide. Il web non perdona. Neppure chi ne ha fatto un totem.

 13 marzo 2013

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