da http://boa.unimib.it/bitstream/10281/20369/4/Phd_unimib_716326.pdf
“è triste che qualcuno chiami tutto questo “la privatizzazione dell’acqua”. (…). Quello che si vuole è la messa a gara dei servizi. Se uno poi vuole mantenere la proprietà pubblica delle imprese lo può fare, ma queste devono dimostrare sul campo di valere almeno quanto quelle private. Si noti bene: le imprese pubbliche “brave” non avranno problemi, e in Italia per fortuna ne abbiamo diverse”.
Così, Alberto Mingardi, fondatore dell’Istituto Bruno Leoni, editorialista del Wall Street Journal. Sempre per quest’ultimo:
“chi abbia un po’ di buon senso non può difendere uno status quo che ci vede, sulla media nazionale, prelevare 165 litri d’acqua per erogarne 100. I dati Istat sulla dispersione idrica fotografano da anni una situazione preoccupante, soprattutto in alcune regioni del
Sud, dove per distribuire 100 litri di acqua debbono esserne addirittura captati altri 100. Perché l’acqua sia un «diritto fondamentale», ovvero perché l’accesso alle risorse idriche sia
effettivamente a disposizione di tutti, è davvero indispensabile che essa venga sprecata così?”. Tratto dall’articolo Servizi Locali: le regole non possono attendere, in www.lavoce.info,
18 novembre 2009.
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23 commenti:
Figata! Lo sa anche questo qui che c'e' il referendum? Dai, siamo gia' un bel gruppetto, allora!
Mmmh va bbè. Per approfondire comqunque consiglio la lettura di questo Aziende pubbliche e poltrone pubbliche, sia chiaro, con il ringraziamento della "casta". Perché, a differenza di quanto si creda e di quanto hanno fatto credere i comitati promotori del referendum, in palio il 12-13 giugno non c'è soltanto la gestione dell'acqua, ma di tutti i servizi pubblici locali, rifiuti, bus, metropolitane. Ne stanno fuori elettricità, gas, ferrovie e farmacie perché escluse già dalla legge Ronchi-Fitto, con emendamenti mirati introdotti in Parlamento su segnalazione delle singole lobby.
e quest'altro che evidenzia le carenze della normativa Il Governo ha voluto dare un segnale di un intervento di liberalizzazione del settore dei servizi pubblici locali dopo vari tentativi di riforma organica naufragati nelle ultime legislature. Come lo fa? Concentrandosi molto sulla tutela della concorrenza e poco sulle forme organizzative per l'erogazione del servizio. La gara è considerata unico strumento per garantire servizi migliori ai cittadini, a condizione economiche più favorevoli. In definitiva la tutela della concorrenza diventa il fine ultimo della regolazione e non uno strumento.
Qual è il rischio di tale impostazione? Che si trasferiscano le attuali condizioni monopolistiche di favore da soggetti pubblici a soggetti privati.
quin un articolo di Rizzo sul corriere: Il fatto è che nel nostro sterile dibattito tutto ideologico l' unico assente è il cittadino. Nessuno parla, per esempio, di come garantire buona qualità (dappertutto) e tariffe eque (dappertutto): una garanzia che non è legata alla natura pubblica o privata di chi gestisce il servizio. Piuttosto, all' esistenza di un soggetto indipendente e con ampi poteri per vigilare e se del caso sanzionare severamente i comportamenti scorretti.
Smpre Rizzo, sull'Ente di sorveglainza recentemente creato Ci si potrebbe a questo punto domandare se sarà un organismo davvero indipendente come dovrebbe garantire lo schema che è stato anticipato, secondo il quale i componenti dovrebbero essere di nomina parlamentare e con la maggioranza qualificata dei due terzi (lo stesso sistema in vigore per l' autorità dell' Energia, fra tutti quello che sulla carta offre le migliori garanzie). Se avrà poteri forti e concreti. Se disporrà, infine, delle risorse economiche e professionali adeguate. Ma nel caso in cui tutte queste condizioni risultassero soddisfatte, ci sono buone speranze.
E' evidente come la questione si presti a essere risolta da un sì o da un no.
Vex, sei un sessista!!!
A Giorgia rispondi solo con un "Mmmh va bbè", quando a me mi avresti dedicato 50 righe di insulti!!!
Il referendum è per sua definizione "abrogativo", che è una brutta parola. Purtroppo non è "propositivo", magari lo fosse: ci potebbero essere sulla riga 5 righe in cui ogni cittadino possa dire la sua opinione.
Questa sì che sarebbe politica popolare!
E comunque io toglierei pure i referedum: il Presidente del Consiglio decide pure su quelli e almeno risparmiamo soldi pubblici!
Ps: l'ultima era una battuta...
Pps: ho comprato per esigenze di coreografia una camicia nera (Sara è testimone di come finora non ne avessi una) e da allora mi stanno venendo strani impulsi, un po' come il costume nero e cattivo di Spiderman :-)
@Piz, eheh ma tu gli insulti te li meriti!
Comunque "Mmmh va bbè" voleva riassumere l'affermazione: "Argomento fuori tema. Sto cercando, riportando un affermazione forte, di capire perchè dovrei votare sì al referendum, al di là degli slogan." Non ho interesse sul dibattito sull'informazione dei referendum. Vorrei davvero che cercaste di spiegarmi perchè abrogare questa legge sia meglio che tenerla. Qui ho elencato gli articoli che ho letto che mi son sembrati più completi.
Rielenco i Link perchè alcuni non funzionano Servizi locali chiusi al mercato
di Santilli Giorgio
il rischio di privatizzare i monopoli
di Angelo Rughetti
Authority di vigilanza sull' Acqua la Strada è Giusta, adesso si corra di Sergio Rizzo
Io dico solo che i peggiori servizi idrici italiani sono ad oggi forniti dagli enti privati... Tipo Agrigento...
Che poi la rete vada sistemata ed ottimizzata e che questo processo passi per delle imprese che saranno private è un altro discorso...
Purtroppo la realtà USA, da questo punto di vista, è molto diversa: il buisiness in Italia è dato da fare le cose al minor costo possibile, non le cose AL MEGLIO, col minor costo possibile...
Comunque non male, anche lui voterà!
L'esempio di Agrigento è sbagliato. Quella è una società privata di proprietà pubblica. In sostanza una municipalizzata al 100%. Un tipo di società finto-prtivata che con la legge non dovrebbe più esistere. Leggi qui Basta andarsi a riguardare le inchieste televisive come quella realizzata qualche tempo fa da Riccardo Iacona per Raitre, che illustrava la spaventosa situazione di Agrigento. Città nella quale il servizio idrico è gestita da un' azienda privatistica i cui soci di maggioranza sono però gli enti locali. Sempre dallo stesso articolo si legge che in Francia la rete è affidata ai privati.
Ancora vi ripeto non vedo i benefici dall'annullamento di questa legge. Aspetto che mi chiariate perchè dovrebbe essere sbagliato affidare la gestione delle reti idriche ai vincitori di gare di appalto o a una società pubblica, ma che abbia dei finanziatori privati almeno pari al 40% del capitale,e selezionati anche quelli tramite gara di appalto. Sinceramente non capisco dove sia sbagliate, se non nell'annullamento dei contratti a fine anno. Vorrei mi spiegaste perchè voatre Sì. Vorrei capire perchè se la Protezione CIvile non può assegnare incarichi diretti per procedure di emercgenza i Sindaci\Governatori possono assegnare la gestione della rete idrica alle società di loro piacimento, in cui mettono i propri "amici".
La Girgenti SpA è un consorzio di società private dove tra gli azionisti vi sono anche dei personaggi che ricoprono cariche istituzionali... Ti sembra una situazione che sarebbe IMPOSSIBILE da ripetersi in un Paese come l'Italia dove la prima persona che convive quotidianamento col conflitto di interessi è il Premier?!?! Spero che tu stia scherzando...
Altro caso lampante è quello della gestione idrica del comune di Arezzo: questa è una compartecipazione pubblica e privata dove la parte del leone dal punto di vista privato la fa una società francese, la Suez... Ti confesso che il tutto mi fa sorridere...
Ad ogni modo le due realtà hanno in comune una cosa: decuplicazione delle bollette e mal funzionamento della rete... A me sembra sufficiente a votare sì...
e le azioni sono proprietà di enti pubblici. Non mi sembra così evidente. Primo la situazione che tu descrivi è quella che ci terremo abrogando la legge, perchè si tiene l'attuale normativa che permette l'in house e le concessioni private assegnate senza gara. Certo se mi dici che ti va bene allora vota sì.Io credo sia meglio passare a un sistema con gare cui siano ammesse aziende pubbliche e private che è quello che prevede la legge. Poi che ci possano essere gabole non c'è dubbio. Ma almeno diventano un pò più difficili e quantomeno viene seguita una procedura più rigorosa.
Poi lo so anch'io i bandi possono avere un unico concorrente, o concorrenti finti, etc etc... Per questo è necessaria un Ente di controllo, e il governo si sta muovendo in questa direzione. La teoria per cui "tanto fatta la Legge ecco l'inganno" deve essere uno stimolo a una maggiore vigilanza, più che a una resa incondizionata e a vedere ogni tentativo di miglioramento come un modo per creare altri inganni.
La Girgenti non venne imposta, ma si presentò da sola alla gara d'appalto... Temo che sarà la medesima cosa con la nuova legge: sono sufficienti dei prestanomi e noi siamo maestri in questo!
Comunque Vex hai la tua idea e non ti smuoverà nessuno, nemmeno se ti dovessero dire che pagherai 100 volte tanto: per me l'acqua è un bene pubblico e non privato, tutto qui!
Vedi Ugo non è questione di pubblico o privato. Abbiamo un sistema che non funziona, e una legge che prova a riformarlo tentando di limitare i danni. Anche affidando a privati la gestione della rete idrica. Hai ragione, la motivazione "deve essere pubblica" non mi smuove di un millimetro. Per me deve garantire un servizio efficente che sia pubblica o privata, e mi sembra che con l'istituzione dell'authority l'obbligo di gare di appalto etc si vada in questa direzione. Sui costi... Se è pubblica costa, solo che anzicheè venire pagata, finisce nel mare magnum del nostro debito pubblico. abbiamo perdite delle reti che richiedono invesitmenti sostanzioni, per usare un eufemismo. Devono essere pagati; o dai cittadini con una tassazione straordinaria, o dai gestori privati della rete e poi dagli utenti come bollette più care. Mi sento dire "sono contro il nucleare e l'energia deve costare di più così si consuma meno!" lo stesso ragionamento dovrebbe valere a maggior ragione per l'acqua. Anzi l'acqua la dobbiamo pagare di più.
Leggi quest'altro articolo sempre di Sergio Rizzo.
Non credo che i privati abbiano la bacchetta magica, nè che il pubblico sia la fonte di ogni male. Credo che ci sia bisogno di enti di controllo e di un sistema di assegnazione delle gare il più trasparente possibile.
A questo il referendum è neutro. Perchè non è su questo che verte ma sul fatto che un ente privato possa o meno gestire la rete idrica e possa o meno modificare la bolletta. Non vedo perchè no. Certo deriva da una visione liberale del sistema economico, mette in primo luogo l'efficienza. Se la priorità non è quella ma il tipo di proprietà allora il referendum ha senso, ma non per me.Ma se la proprietà deve essere pubblica allora riconosciamo che la politica ha il potere di gestire della proprietà pubblica a suo piacimentno nei limiti di legge. E che un partito ha il diritto di vedersi riconosciuto il proprio ruolo attraverso incarichi pubblici di nomina politica ai propri iscritti. Senza ipocrisie. E questo vuol dire non scandalizzarsi se le nomine vengono fatte in base all'appartenenza a un partito anzichè alla propria capacità manageriale.
cosi per curiosià...vex sai come funziona oggi la faccenda? me la spieghi?...sono un profano del settore...
:)
Io non ne capisco un cazzo di idrico per cui sto zitto. (leggerei quegli articoli ma ho da consegnare delle relazioni stanotte e oggi ho fatto 8 ore di corso all'ordine).
1) i Comuni nell'indire le gare di appalto possono in 1000 modi far vincere chi vogliono. Mettendo punteggi con requisiti che solo una predeterminata azienda ha, se vuoi nomi e cognomi te li faccio mentre peschiamo se non registri :-)
2) Ceco, Gardauno è privata o pubblica? Io sapevo che erano i comuni i soci, è ancora così?
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