lunedì, gennaio 10, 2011

Lo spreco dello standby

Su segnalazione di Ciccio

Ambiente & Patrimonio
Standby che spreco, la 'lucina rossa'
consuma l'11% dell'elettricità Ue

Legambiente: 'Le apparecchiature spente o non in uso consumano
per una spesa di 50-60 euro all'anno a famiglia: come 8 centrali

ROMA - Pochi sanno che dal gennaio del 2010 i nuovi elettrodomestici immessi sul mercato avrebbero dovuto rispettare la nuova direttiva europea che ne riduce i consumi sotto a 1 Watt quando sono in standby, cioè spenti ma pronti all'uso con la 'lucina rossa' accesa. Secondo una recente indagine nelle case di 1.300 europei, "le apparecchiature collegate alla rete elettrica, spente o non in uso, infatti, consumano l’11% di tutta l'elettricità che usiamo, per una spesa di 50-60 euro all'anno a famiglia, per un quantitativo complessivo di 43 TeraWattora in tutta Europa, pari all’energia prodotta da 8 grandi centrali termoelettriche, oppure a quella consumata da due terzi delle case italiane". Lo fa sapere Legambiente in una nota.

La direttiva europea prevedeva che dal 2010 (un anno dopo l’entrata in vigore del regolamento che mette in pratica la 2005/32/Ce), i nuovi apparecchi immessi sul mercato in Europa in modalità spenta o stand-by non dovessero superare 1 W di potenza assorbita, 2 W se la modalità stand-by serve ad illuminare un display che dia informazioni. "Ovviamente, gli apparecchi già nei negozi prima del 2010 potevano legittimamente essere venduti pur se di concezione vecchia e superata- rileva Legambiente- nel 2013 poi, i limiti saranno ulteriormente abbassati, dimezzando le soglie e imponendo lo spegnimento completo prima possibile (con tempi differenziati per tipo di apparecchi)". Costruire apparecchi con queste norme "non costa di più: ci si deve solo pensare in fase di progettazione".

Nonostante le norme sugli standby siano entrate in vigore un anno fa, in tempo giusto per far giungere al consumatore finale apparecchi adeguati, "ancora oggi e probabilmente nel periodo dei saldi di gennaio, moltissimi italiani acquisteranno elettrodomestici ormai fuori norma, magari a un prezzo apparentemente conveniente- denuncia Legambiente- grazie al quale porteranno a casa un’apparecchiatura obsoleta e energivora che contribuirà sostanziosamente a far lievitare i costi in bolletta".

Una recente ricerca condotta dal gruppo di ricerca 'eErg' del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto Selina su 6 mila prodotti in vendita nei diversi paesi europei, rivela che "oltre il 30% non rispetta ancora le nuove norme per gli standby e il 18,5% in modalità spento". Gli elettrodomestici più voraci, anche da spenti, sono le fotocopiatrici e le stampanti laser, i decoder della nuova Tv digitale, i router (per collegarsi in rete), i televisori e soprattutto i videogiochi e le macchinette del caffè. Ma attenzione anche ai forni, agli impianti stereo, ai caricabatterie dei cellulari che, anche senza luci accese, attaccati alla presa continuano a succhiare energia e soldi.

“L’Italia non ha fatto nulla per favorire l’adozione della direttiva. Sta quindi ai consumatori fare attenzione– dice Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente- leggere bene le etichette e chiedere informazioni al negoziante di fiducia per non farsi rifilare vecchi apparecchi". Per quelli che abbiamo già in casa invece, "bisogna acquistare una bella 'ciabatta' dotata di interruttore e ricordarsi di spegnerla- suggerisce Poggio- per i più sofisticati esistono poi prese elettriche intelligenti che staccano completamente la corrente quando l'apparecchio resta in standby per più di 2 minuti e altri ancor più programmabili e sofisticati".

"Dobbiamo tener presente che un terzo dei prodotti oggi in vendita non sono più a norma- avverte Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente- mentre ben due terzi non lo saranno più tra due anni e che a farne le spese saranno soprattutto le nostre tasche”.

Un dato da segnalare al riguardo, è quello per cui nel corso degli otto mesi del rilevamento effettuato dal Politecnico, "non si è registrato alcun significativo miglioramento dei prodotti in commercio- sottolinea Legambiente- sono migliorati solo il 2,6% degli apparecchi per l''off mode' e si è registrato un peggioramento del 1,7% per gli apparecchi in modalità standby". Quindi, "dobbiamo presumere quindi che poco sia cambiato anche nel corso del 2010".

Come conferma anche la ricerca del Politecnico "sono i nuovi elettrodomestici per la casa o per l'home office che ancora non hanno l'etichetta energetica a sfuggire al controllo– conclude Poggio- quindi attenzione agli acquisti affrettati e agli sconti apparenti che faranno lievitare le nostre bollette”.

30 dicembre 2010

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