Ognuna di noi (e il "noi" sta per le italiane) subisce o condivide esperienze deprimenti causate da colleghi, compagni, amici. Chi non è più ragazzina è definita carampana, chi è sovrappeso cicciona, chi non ride alle battute volgari bacchettona. Ogni giorno. Basta uno scambio di frasi, basta accendere il computer o la TV. Basta vivere. Allora provate a pensare a un'inversione di ruoli: al posto vostro mettete un uomo. Fantascienza? Forse. Ma non vi sembra il momento di costruire tra le femmine la stessa solidarietà che c'è fra i maschi? E non vi piacerebbe, poi, raccontare l'effetto che fa?
di Maria Laura Rodota
E’ iniziata questa pseudo-riflessione dedicata al femminismo e alle donne, non si parlava ancora di bunga bunga. Perché il bunga bunga é stata l'Abu Ghraib della conversazione nazionale sulle femmine. Abu Ghraib é la prigione di Baghdad dove nel 2004 furono rivelati casi multipli di sevizie e umiliazioni su detenuti iracheni da parte di soldati americani. Del bunga bunga si é scritto che era un'espressione da barzelletta. Secondo l'Urban Dictionary, si tratterebbe di "una violenza anale di gruppo selvaggiamente brutale". Da un paio di settimane, il dizionario online ha aggiunto un altro significato: "rituale erotico che coinvolge un potente leader e svariate donne nude" ("dopo cena abbiamo fatto un po' di bunga bunga"). Comunque se ne e parlato-cantato-riso-parafrasato fino alla nausea. Svergognando gli eccessi di un premier e una cultura nazionale becerissima. In cui sodomizzare in gruppo una ragazza diventa oggetto di battute quotidiane generalizzate; che non si possono criticare perche senna si e bacchettone (chi pratica e apprezza la sodomia di gruppo in genere tiene alla riservatezza, invece). Anche se spesso e il contrario: proprio per continuare ad avere una vita sessuale, per non rimanere bloccate sul più bello perche saltano in mente immagini di leader nazionali in deshabille, molte di noi hanno implorato colleghi e conoscenti perché smettessero di dire "bunga bunga". Proprio per continuare a vivere, lavorare e ridere con gli uomini, molte di noi si stanno convincendo che in questo Paese, nei rapporti tra uomini e donne, bisognerebbe ripartire da zero. E ripartire dal rispetto; da una nuova teoria e pratica del rispetto. Non sarà uno sport per signorine, arrivarci. Non si potrà chiedere un impegno costante a milioni di donne affaticate, e/o bisognose di piacere, e/o inconsapevoli. Non servirà la cortesia, la femminilità passivo-aggressiva, la correttezza politica. Bisognerà mettersi nelle mani dei commandos di Donne Orribili che si stanno formando in giro per la penisola e sono pronte all'azione. Le DO faranno ai maschi quello che i maschi fanno alle femmine. Con virile /femminile sincerità. Agli uomini esteticamente svantaggiati verrà continuamente fatto presente che sono dei cessi; le DO saranno più gentili con i belloni. I sovrappeso verranno sfottuti in quanto ciccioni. Gli anziani verranno trattati con scarso rispetto in quanto carampani (non esiste il maschile di "carampana", e vera; va coniato). I playboy saranno liquidati come omini facili (degli zoccoli?). Alle macchinette del caffè, le DO non faranno prigionieri. Le battute pesanti su presunte esigue dotazioni virili e presunte disfunzioni erettili si sprecheranno. Le DO con funzioni manageriali pranzeranno tra loro; e prenderanno le decisioni importanti durante serate solo femmine, in cui si giocherà a burraco, si fumerà a scrocco e scorrerà il pinot nero. Poi convocheranno riunioni inutili in cui i collaboratori maschi non saranno incoraggiati a intervenire, e dovranno accettare di buon grado incarichi oscuri e faticosi. Se ciò li innervosirà, se li deprimerà, se li porterà ad avere crisi di nervi, cape e colleghe DO commenteranno: «Eh, si sa, gli uomini sono instabili, ragionano col pene». Intanto le impiegate andranno ostentatamente su siti traboccanti di ragazzotti con le chiappe di fuori, facendo commenti a intervalli regolari. A casa, giovani padri verranno mollati per intere domeniche pomeriggio con prole urlante. Mariti insipienti verranno lasciati soli con (le Loro) anziane madri bisognose di cure. Concubini di scuola Animal House, tornando a casa troveranno piatti sporchi impilati sui loro pc e le loro Xbox. E riceveranno telefonate dalle loro compagne DO, che annunceranno un forte ritardo e chiederanno cosa c'e per cena. Poi, quando scopriranno che il ritardo era dovuto a una scappatella, verranno convinti a perdonare, le donne sono cacciatrici, si sa. E poi. Conduttori televisivi gonfi di botox, verranno svillaneggiati su apposite pagine Facebook. Giovanotti in cordata e in camera verranno trattati come bande di galline di discutibili costumi. Adolescenti zarri verranno traumatizzati da giovani DO allenate al bullismo. Capi narcisisti e misogini verranno squadrati da capo a piedi con evidente insistenza sulle zone più delicate mentre passano per i corridoi. Venti-trentenni di bell'aspetto saranno oggetto di frasi volgari mentre passano per strada davanti a baretti dove manipoli di DO prendono l'aperitivo. In finti varietà che saranno postati su You Tube, maschi diciottenni in perizoma faranno da muto contorno a sosia di Maria De Filippi (ops, ce ne sono già; ma verranno privati della parola, altro che tronisti); e, anche, poseranno discinti in finte pubblicità di qualunque cosa. In finti tg, finti protetti di finte premier giureranno fedeltà alla Repubblica. In finti eventi dell'opposizione, finti giovani ricercatori avvenenti scelti da finte leader si vanteranno della loro inesperienza. In vere cene tra amici, le mogli DO resteranno sedute serene a fine pasto, attendendo che i mariti sparecchino. Tranquilli (i mariti). I commandos di Donne Orribili non esistono. Stavamo scherzando. O meglio: stavamo raccontando la vita delle donne italiane a sessi invertiti. Perchè è proprio così. Non tutta cosi, in molti casi. Molte hanno rapporti paritari sul lavoro, compagni che condividono i mestieri di casa, capi che premiano il merito, amici da democrazia europea. Ma ognuna sopporta o condivide una o svariate di queste esperienze. Ogni giorno. Basta uno scambio di frasi, basta accendere il computer o la tv. Basta vivere. Dopo di che: ancora vi chiedete perché c'è bisogno di femminismo?
(IO DONNA – 13 novembre 2010)
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