sabato, dicembre 19, 2009

L'amore... da "Il mandolino del capitano Corelli"

Visto questo film qualche giorno fa...

Davvero molto bello il discorso sull'amore del padre di Pelagia...




"Quando si accende, l'amore è una pazzia temporanea.
L'amore scoppia come un terremoto e in seguito si placa.
E quando si è placato bisogna prendere una decisione. Bisogna riuscire a capire se le nostre radici sono così inestricabilmente intrecciate che è inconcepibile il solo pensiero di separarle.
Perché questo è.
L 'amore è questo.
L'amore non è turbamento, non è eccitazione. Non è il desiderio di accoppiarsi ogni istante della giornata, non è restare sveglia la notte immaginando che lui sia lì a baciare ogni parte del tuo corpo. ....
Questo è semplicemente essere innamorati e chiunque può facilmente convincersi di esserlo. L'amore invece è quello che resta del fuoco quando l'innamoramento si è consumato.
Non sembra una cosa molto eccitante, vero?! ...Ma lo è... "


3 commenti:

gigì ha detto...

"Tu credi di poter anche solo immaginare che arriverai a provare questo?"

gigì ha detto...

NON SOLO IL FUOCO

Ahi, sì, ricordo,
ahi, i tuoi occhi chiusi
come pieni dentro di luce nera,
tutto il tuo corpo come una mano aperta,
come un grappolo bianco della luna,
e l’estasi,
quando un fulmine ci uccide,
quando un pugnale ci ferisce nelle radici
e una luce ci spezza la chioma,
e quando, di nuovo,
torniamo alla vita,
come uscissimo dall’oceano,
come tornassimo feriti
dal naufragio
tra le pietre e l’alghe rosse.

Ma altri ricordi esistono,
non solo fiori dell’incendio,
ma piccoli germogli
che compaiono d’improvviso
quando vado nei treni
o nelle strade.

Ti vedo che lavi i miei fazzoletti,
che appendi alla finestra
i miei calzini rotti,
vedo la tua figura in cui tutto,
tutto il piacere come una fiammata
cadde senza distruggerti,
di nuovo, donnina d’ogni giorno,
di nuovo essere umano,
umilmente umano,
superbamente povero,
come devi essere perché tu sia
non la rapida rosa
che la cenere dell’amore dissolve,
ma tutta la vita,
tutta la vita con sapone ed aghi,
con l’aroma che amo
della cucina che forse non avremo
in cui la tua mano, tra le patate fritte
e la tua bocca, che nell’inverno canta,
mentre arriva l’arrosto,
saran per me la permanenza
della felicità sopra la terra.

Ahi, vita mia,
non solo il fuoco tra noi arde,
ma tutta la vita,
la semplice storia, l’amore semplice
di una donna e d’un uomo
uguali a tutti gli altri.

PABLO NERUDA

vex ha detto...

-Forse dovresti provare a sviluppare con lei qualcosa di più di una relazione soltanto sessuale, Charlie. Potresti fonderti con la sua mente, con le sue emozioni. Cercare di comprendere quel che vi rende entrembi esseri umani. Apprezzarla di più come donna che come oggetto di piacere.
-Certo, è tutto giustissimo, ma voglio comunque scoparla. Il fatto è che non la capisco. Mia moglie vuole che mi esprima bene. Non posso dire <"fica", perchè è degradante. Se dicessi che LEI è una fica, lo capirei che è degradante. Come quando di un uomo dici che è un coglione. Ma non capisco il ragionamento di Amy. Se dico che voglio un pò di fica, sto dicendo che voglio un pò di amore. Non sto chiamando fica LEI, ma la sua fica. E come sai tu, è un ottimo termine per descrivere quel che ha tra le gambe, come lo è cazzo, o uccello, per definire quello che abbiamo noi nei pantaloni. Se qualcuno mi dice testa di cazzo, mi arrabbio, ma se Amy dicesse che vuole un pò di cazzo, il senso sarebbe diverso, non credi?
da "Bad Chili".