venerdì, ottobre 14, 2011

L'hummer di Gheddafi

Su segnalazione di Marghe...

Il colonnello in fuga «dimentica» nel parco
dell'hotel un Hummer in dotazione del nipote
E l'auto di Gheddafi finì in sosta vietata
Erbusco, il gippone nel resort prediletto dalla moglie
Safiya. Potrebbe essere alienato e messo all'asta

ERBUSCO (Brescia) - Il gigantesco Hummer di colore nero sta lì parcheggiato, con la polvere e i «souvenir» dei piccioni che ne imbrattano la vernice luccicante e le cromature. E perché nessuno si sogna di toccare quel bisonte della strada? Perché appartiene alla famiglia Gheddafi, perché adesso è sottoposto a fermo amministrativo e soprattutto perché - per ragioni che tutti possono ben immaginare - non si sa quale fine abbiano fatto i legittimi proprietari. La diaspora del clan del Colonnello - chi lo vuole a Tripoli, chi asserragliato a Sirte, chi giura di averlo visto varcare il confine col Niger - passa anche per la Lombardia e precisamente per l'hotel Albereta di Erbusco, inserito nella classifica dei 100 resort più lussuosi del mondo, con annessa spa a cinque stelle e ristorante affidato a Gualtiero Marchesi. Mentre il capo supremo della Jamahirya libica quando girava il mondo si faceva montare la tenda berbera, i membri della sua famiglia preferivano optare per le comodità della civiltà occidentale. A Erbusco infatti ha trascorso più volte le vacanze la moglie di Gheddafi, Safiya, mentre sempre all'Albereta ha a lungo alloggiato Mohamed Gheddafi, uno dei nipoti del colonnello; a quest'ultimo risulta intestato l'Hummer che oggi giace abbandonato sotto gli alberi del parco dell'hotel.

L'ultimo soggiorno di lady Gheddafi in Franciacorta risale a tre anni fa: carabinieri e polizia si ricordano bene l'imponente apparato di sicurezza (e di privacy assoluta) che circondò l'arrivo dell'illustre ospite a Erbusco: Safiya era seguita da guardie del corpo ovunque, due militari dovevano rimanere giorno e notte a piantonare il corridoio proprio davanti all'appartamento della signora. La permanenza in questi casi si limitava a poche settimane. Più prolungato - e anche più turbolento - è stato invece il soggiorno del giovane Mohamed. Fonti delle forze dell'ordine raccontano di aver controllato in più di una circostanza il ragazzo piuttosto alticcio e riferiscono anche di un pauroso incidente stradale conclusosi con un'auto sfasciata e per fortuna nessun danno per il guidatore. «Ma alla fine eravamo diventati quasi amici: quando vedeva gente in divisa salutava sempre rispettosamente» confidano ancora carabinieri e poliziotti.

La presenza del nipote di Gheddafi a Erbusco è certa fino a poche settimane prima che in Libia cominci la rivolta, dunque meno di un anno fa. Poi d'improvviso il ragazzo sparisce, sparisce un'Audi sulla quale il giovane si spostava (e che risulterebbe intestata a una società di leasing ), resta al suo posto solo l'Hummer. Cosa potrebbe accadere adesso al «gippone»? Secondo indiscrezioni sul mezzo sarebbe stato applicato un fermo amministrativo perché non più coperto da assicurazione. In teoria lo Stato italiano potrebbe più avanti alienarlo e metterlo all'asta. Ma se nel frattempo, per un qualunque accidente della storia, il giovane Gheddafi dovesse ricomparire e reclamare quel che gli appartiene? Per ora dunque la vettura- monstre rimane lì, monumento e simbolo a una grandeur improvvisamente dissoltasi.

12 ottobre 2011
da milano.corriere.it

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