martedì, ottobre 04, 2011

Condividere per risparmiare

Cari consumatori, l'unione fa il risparmio
Auto, elettrodomestici, abiti: con il web lo scambio continuo di beni e servizi è una realtà consolidata. E l'economia è sempre più condivisione


Accumulare roba. «Un giorno guarderemo indietro al XX secolo e ci domanderemo perché avevamo bisogno di accumulare tutta quella roba» (Time).

Economia condivisa. Una nuova rivoluzione è partita dagli Stati Uniti e si sta diffondendo in tutto il mondo: l’economia condivisa, ovvero lo scambio di beni e servizi all’interno di una comunità e attraverso la rete.

Quello che è mio è tuo. What’s mine is yours, il saggio degli economisti Rachel Botsman e Roo Rogers, teorizza l’avvento di un “consumismo collaborativo”. La domanda iniziale da cui partono i due autori: perché spendere e comprare se posso usare ciò che mi serve solo quando mi serve? Nasce così un business che coniuga guadagno e sostenibilità. "What’s mine is yours" è anche un sito, diventato in breve punto di riferimento per chi condivide questa filosofia di vita.

Le forme di condivisione. Il baratto, l’affitto, lo scambio, l’usufrutto collettivo, ecco tutte le forme di questo fenomeno economico che si muove su due fronti: da una parte su internet, dove sono sempre di più le comunità virtuali che permettono di scambiarsi beni e risparmiare; e con iniziative nate dal basso, senza alcuna intermediazione, ovvero consumatori che si organizzano da soli e si incontrano regolarmente nella propria città.

Cambiare il mondo. Fra le “10 idee che cambieranno il mondo” secondo il Time c’è l’economia condivisa.

I pilastri della collaborazione. I tre pilastri alla base dell’economia collaborativa secondo Botsman e Rogers:
• raggiungere una massa critica, ovvero una quantità elevata di persone con cui condividere;
• sfruttare efficacemente i bene che altrimenti rimarrebbero inutilizzati;
• essere pronti ad accordare la propria fiducia a persone sconosciute.

Il mercato di Brooklyn. Una volta a settimana a Bushwick, nel cuore di Brooklyn, tutti i membri della Bushwick Food Cooperative si incontrano e si dividono frutta, verdura, carne, tutti prodotti biologici a chilometro zero. Unica condizione per portarsi a casa tutto questo è dedicare qualche ora a settimana al lavoro per la cooperativa, nell’amministrazione o nella distribuzione. Happening e manifestazioni di questo tipo si stanno moltiplicando in tutti gli Stati Uniti.

S...cambio di stagione. Ormai da cinque anni Legambiente organizza in collaborazione con i comuni della Lombardia e del Piemonte “S... cambio di stagione”, ovvero mercatini che hanno il compito di sensibilizzare i cittadini e allungare la vita degli oggetti che altrimenti rimarrebbero nell’armadio o finirebbero nella discarica.

Le community virtuali. Il saggio What’s mine is yours indica i principali siti americani secondo cui non è più necessario l’utilizzo esclusivo di un oggetto o di un bene, dall’auto al dvd, dal posto letto al vestito. Alcune di queste community sono attive anche in Italia. Ecco gli esempi più interessanti.

Il leader in annunci e scambi. Craigslist è il sito numero uno al mondo per annunci e scambi di servizi: case, oggetti di qualsiasi tipo, passaggi in macchina, lavoro, incontri sentimentali. Esiste una versione italiana che seleziona in automatico tutte le offerte e le occasioni città per città, da Milano a Catania. Il servizio è totalmente gratuito e per inserire un annuncio basta lasciare il proprio indirizzo mail. Due esempi molto diversi fra loro di possibili affari offerti dalla community Craigslist di Roma al 6 settembre: un notebook usato Sony Vaio VGN-NW11S, valore di mercato di 780 euro, si può acquistare a 450 euro; un utente scambia la sua casa di Roma, a San Saba, vicino al Colosseo, per un’abitazione a Londra nel mese di novembre.

Quando scambiare conviene. Alcuni scambi avvenuti nell’ultimo mese su Zerorelativo, sito attivo dal dicembre 2006: portafoglio Carpisa per libro di Tremonti La paura e la speranza, orologio Swatch per chiavetta usb da 16 Gb, una valigia Samsonite per un paio di jeans Diesel.

Il successo del car sharing. Il successo di Zipcar in America (500 mila iscritti) dimostra come il car sharing si stia affermando sempre più tra gli automobilisti (sull’argomento potete leggere qui l’articolo di VoceArancio). In Italia il servizio di car sharing è attivo da tempo in diverse città, su tutte Milano e Roma, che hanno rispettivamente 3.500 e 2.000 abbonati. Tutte le auto in condivisione rispettano gli standard ecologici e circa il 20% sono ibride.

Troppi scatoloni. Dal blog di Viaggiareleggeri: «Sono tornato in Inghilterra da due mesi, e dopo aver stipato 75 scatoloni in una casa che già era piuttosto piena, ho dovuto far fuori gli scatoloni vuoti, e anche seggioloni per bambini, tricicli, macchinine a pedali lasciate nei ripostigli di casa dagli ultimi inquilini. [...] E nonostante la casa sia piena e ci siano tante cose da buttare via, mi ritrovo ogni tanto a scoprire che c’è qualcosa che mi servirebbe e che non ho. Una sedia per lavorare al computer. Un ricevitore Freeview per vedere più canali in tv. Queste cose, se possibile, vorrei pagarle poco. E la soluzione che ho trovato si chiama FreeCycle».

Lo scambio senza soldi. FreeCycle è un sito nato per chi preferisce riciclare e scambiare un oggetto piuttosto che buttarlo. Si tratta di un network di comunità locali in tutto il mondo (in Italia sono 22), dove ognuno può offrire o richiedere un determinato bene, dall’elettrodomestico alla borsa, con l’unica condizione che non ci sia scambio di soldi. Nel gruppo FreeCycle di Milano, 1.367 iscritti al momento, fra gli ultimi post si trova M. V. che cerca un tavolo «di piccole dimensioni da inserire nella mia piccola cucina» e in cambio offre un divano a due posti «quasi nuovo»; oppure S. B. che regala un robot da cucina Kenwood Gourmet FP100 completo di accessori, «usato tre volte, poi messo via pulito e... dimenticato».

Il baratto di libri e cd. Soloscambio.it è un sito dedicato a chi vuole scambiare libri, cd, dvd, o videogiochi (tutti prodotti del valore non superiore ai 25 euro). Anche qui non sono previsti pagamenti in denaro. Come funziona: ci si registra lasciando i propri dati, si crea una “lista di possesso” con tutti gli oggetti disposti a dare via e poi si crea una “lista voglio” con quello che si desidera avere. A questo punto il sito ricerca e combina automaticamente lo scambio possibile. Esempio: volendo scambiare il dvd del film Inception il sito propone 37 possibilità tra dvd e libri.

Affittare il divano. I viaggi sono un altro ambito in cui la condivisione sta avendo successo. Dello scambio di casa per girare il mondo abbiamo parlato già (leggi qui), mentre sono ormai una realtà affermata Couchsurfing e Airbnb, due siti che permettono di affittare una camera o solo un divano a chi viaggia. Chi accumula crediti potrà riscuoterli andando a sua volta ospite in casa d’altri. Couchsurfing registra ormai 40 milioni di pagine aperto ogni giorno e il 99% di riscontri positivi da parte di chi è partito. Gli italiani che l’hanno utilizzato nell’ultimo anno sono 35mil


12 settembre 2011
da vocearancio.ingdirect.it

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