venerdì, ottobre 01, 2010


Allora
Elisewin
prese
tra le mani
il volto
di quell'uomo,
e
lo bacio'.
Nelle terre di Carewall, non smetterebbero mai di raccontare questa storia. Se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti continuerebbero a raccontare di quei due e di un'intera notte passata a restituirsi la vita, l'un l'altra, con le labbra e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo che ha visto troppo, uno dentro l'altra-ogni palmo della pelle é un viaggio, di scoperta, di ritorno nella bocca di Adams a sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a dimenticarlo- nel grembo di quella notte stravolta, nera burrasca, lapilli di schiuma nel buio, onde come cataste franate, rumore, sonore folate, furiose di suono e velocità, lanciate sul pelo del mare, nei nervi del mondo, oceano mare, colosso che gronda, stravolto-sospiri, sospiri nella gola di Elisewin-velluto che vola- sospiri ad ogni passo nuovo in quel mondo che valica monti mai visti e laghi di forme impensabili- sul ventre di Adams il peso bianco di quella ragazzina che dondola musiche mute- chi l'avrebbe mai detto che baciando gli occhi di uomo si possa vedere cosi' lontano- accarezzando le gambe di una ragazzina si possa correre cosi' veloce e fuggire-fuggire da tutto-vedere lontano- venivano dai due piu' lontani estremi della vita, questo é stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo, e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi,riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo é il meraviglioso-questo continuerebbero a raccontare , per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza per trovarsi, mai-lontani abbastanza-per trovarsi- lo erano quei due, lontani, piu' di chiunque altro e adesso- grada la voce di Elisewin, per i fiumi di storie che forzano la sua anima, e piange Adams, sentendole scivolare via, quelle storie, alla fine, finalmente, finite- forse il mondo é una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano- e nemmeno é amore, questo é stupefacente, ma é mani, e pelle, labbra, stupore, sesso, sapore-tristezza, forse-perfino tristezza-desiderio- quando lo racconteranno non diranno la parola amore- mille parole diranno, taceranno amore-tace tutto, intorno,quando d'improvviso Elisewin sente la schiena spezzarsi e la mente sbiancare, stringe quell'uomo dentro, gli afferra le mani e, vedi, non morirà.
ALESSANDRO BARICCO, Oceano Mare

2 commenti:

Ugo Balestrieri ha detto...

Mi sei mancata... Anche se sei stata meno criptica del solito! ;-))

gigì ha detto...

eeeh... c'è un tempo per tutto...