giovedì, ottobre 07, 2010

7 OTTOBRE 1938

DA EMEROTECAITALIANA.IT

Corriere della Sera

LE PRIME DECISIONI SULLA QUESTIONE DEGLI EBREI ITALIANI

Il Gran Consiglio presieduto dal Duce prende una serie di vitali decisioni per la difesa della razza. Il Gran Consiglio del Fascismo, sotto la presidenza del Duce, ha tenuto la sua prima riunione dell’anno XVI dell’E.F. il 6 ottobre, alle ore 22, nel Palazzo Venezia, presenti: Balbo, De Bono, Federzoni, Costanzo Ciano, Galeazzo Ciano, Solmi, Di Revel, Bottai, Rossoni, Lantini, Alfieri, Buffarini, Volpi, Farinacci, Tringali, Marinelli, Grandi, Acerbo, Russo, De Stefani, Muzzarini, Cianelli, Angelini. Dopo la discussione sono state prese importanti decisioni soprattutto sulla questione degli ebrei italiani; tra gli altri il divieto ai matrimoni misti e il divieto d’entrata e l’espulsione degli ebrei stranieri dall'Italia.

LE PRIME DECISIONI SULLA QUESTIONE DEGLI EBREI ITALIANI

Roma, 5 Ottobre 1938

Il Gran Consiglio del Fascismo, iniziando i lavori, ha acclamato il seguente ordine del giorno: "Il Gran Consiglio del Fascismo scorge nella virile serenità di cui il popolo italiano ha saputo dare esempio nelle recenti vicende europee un'altra prova della profonda trasformazione operata dalla Rivoluzione delle Camicie nere nello spirito e nel carattere degli italiani. Di questo stato d'animo, fatto di consapevolezza e di decisione, si è resa interprete la forte e laboriosa gente del Veneto che, stretta intorno al Duce, ha elevato il grido delle sue folle innumeri per rinnovare la fiducia di tutto il popolo di ogni condizione e di ogni classe nella sua volontà. Il Gran Consiglio del Fascismo sente la fierezza - che è di tutti gli italiani - di poter servire con la fede, con le opere e con le armi il Duce, il cui decisivo intervento negli avvenimenti che sono ancora in corso di risolutivo sviluppo ha segnato il trionfo della pace basata sulla giustizia e il sorgere di quella nuova Europa dal Duce stesso presentita e auspicata.

Il Gran Consiglio del Fascismo ha quindi rivolto, nella ricorrenza della presa di Adua che rivendicò l'eroismo del soldato italiano, un cameratesco saluto al Quadrunviro De Bono, che ebbe dal Duce l'arduo compito di lanciare, e lanciò le Legioni del Littorio alla conquista dell'Impero. Il Gran Consiglio del Fascismo ha poi iniziato la discussione sul problema della razza cui hanno partecipato: Balbo, Farinacci, Starace, Bottai, Federzoni, De Bono, Buffarini, Angelini, Solmi, Volpi, Cianetti, Alfieri. Alla fine della discussione, nella quale è ripetutamente intervenuto il Duce, che ne ha riassunto i termini, il Gran Consiglio del Fascismo ha approvato la seguente dichiarazione sulla razza: "Il Gran Consiglio del Fascismo, in seguito alla conquista dell'Impero, dichiara l'attualità urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da 16 anni e svolge attività positiva diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti.

Ebrei e ebraismo - Il problema ebraico non è che l'aspetto metropolitano di un problema di carattere generale. Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce: 1) il divieto di matrimoni di Italiani e Italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita, e altre razze non ariane; 2) il divieto per i dipendenti dello Stato e di Enti pubblici - personale civile e militare - di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza; 3) il matrimonio di Italiani e Italiane con stranieri anche di razza ariana dovrà avere il preventivo consenso del Ministero dell'Interno; 4) dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenti al prestigio della razza nei territori dell'Impero. Il Gran Consiglio del Fascismo ricorda che l'ebraismo mondiale - specie dopo l'abolizione della massoneria - è stato l'animatore dell'antifascismo in tutti i campi e che l'ebraismo estero o italiano fuoruscito è stato - in taluni periodi culminanti come nel 1924-25 e durante la guerra etiopica - unanimemente ostile al Fascismo. La immigrazione di elementi stranieri - accentuatasi fortemente dal 1933 in poi - ha peggioratolo stato d'animo degli ebrei italiani nei confronti del Regime, non accettato sinceramente poiché antitetico a quella che è la psicologia, la politica, l'internazionalismo d'Israele. Tutte le forze antifasciste fanno capo a elementi ebrei:l'ebraismo mondiale è in Spagna dalla parte dei bolscevichi di Barcellona.

Il divieto d'entrata e l'espulsione degli ebrei stranieri - Il Gran Consiglio del Fascismo ritiene che la legge concernente il divieto d'ingresso nel Regno degli ebrei stranieri non poteva più oltre essere ritardata e che la espulsione degli indesiderabili - secondo il termine messo in voga e applicato dalle grandi democrazie - è indispensabile. Il Gran Consiglio del Fascismo decide che, oltre ai casi singolarmente controversi che saranno sottoposti all'esame dell'apposita Commissione del Ministero degli Interni, non sia applicata l'espulsione nei riguardi degli ebrei stranieri i quali: 1) abbiano un'età superiore agli anni 65; 2) abbiano contratto un matrimonio misto italiano prima del 1° ottobre XVI.

Ebrei di cittadinanza italiana - Il Gran Consiglio del Fascismo circa l'appartenenza o meno alla razza ebraica stabilisce quanto segue: 1) è di razza ebraica colui che nasce da genitori entrambi ebrei; 2) è considerato di razza ebraica colui che nasce da padre ebreo e da madre di nazionalità straniera; 3) è considerato di razza ebraica chi pure essendo nato da un matrimonio misto professa la religione ebraica; 4) non è considerato di razza ebraica colui che è nato da un matrimonio misto qualora professi altra religione all'infuori della ebraica alla data del 1° ottobre XVI.

Discriminazione tra gli ebrei di cittadinanza italiana - Nessuna discriminazione sarà applicata - escluso in ogni caso l'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado - nei confronti di ebrei di cittadinanza italiana - quando non abbiano per altri motivi demeritato - i quali appartengono a: 1) famiglie di caduti nelle quattro guerre sostenute dall'Italia in questo secolo: libica, mondiale, etiopica, spagnola; 2) famiglie di volontari delle guerre libica, mondiale, etiopica e spagnola; 3) famiglie di combattenti delle guerre libica, mondiale, etiopica e spagnola insigniti della Croce al merito di guerra; 4) famiglie di Caduti per la Causa fascista; 5) famiglie mutilati, invalidi, feriti per la Causa fascista; 6) famiglie di fascisti iscritti al Partito negli anni '19-20-21-22 e nel secondo semestre del '24 e famiglie di legionari fiumani; 7) famiglie aventi eccezionali benemerenze che saranno accertate da apposita Commissione.

Gli altri ebrei - I cittadini italiani di razza ebraica, non appartenenti alle suddette categorie, nell'attesa di una nuova legge concernente l'acquisto della cittadinanza italiana, non potranno: 1) essere iscritti al P.N.F.; 2) essere possessori o dirigenti di aziende di qualsiasi natura che impieghino 100 o più persone; 3) essere possessori di oltre 50 ettari di terreno; 4) prestare servizio militare in pace e in guerra. L'esercizio delle professioni sarà oggetto di ulteriori provvedimenti. Il Gran Consiglio del Fascismo decide inoltre: 1) che agli ebrei allontanati dagli impieghi pubblici sia riconosciuto il normale diritto di pensione; 2) che ogni forma di pressione sugli ebrei per ottenere abiure sia rigorosamente repressa; 3) che nulla si innovi per quanto riguarda il libero esercizio del culto e l'attività delle Comunità ebraiche, secondo le leggi vigenti; 4) che, insieme alle Scuole elementari, si consenta l'istituzione di Scuole medie per gli ebrei.

Immigrazione di ebrei in Etiopia - Il Gran Consiglio del Fascismo non esclude la possibilità di concedere, anche per deviare la immigrazione ebraica nella Palestina, una controllata immigrazione di ebrei europei in qualche zona dell'Etiopia. Questa eventuale e altre condizioni fatte agli ebrei potranno essere annullate o aggravate a seconda dell'atteggiamento che l'ebraismo assumerà nei riguardi dell'Italia fascista.

Cattedre di razzismo - Gran Consiglio del fascismo prende atto, con soddisfazione, che il ministro dell'Educazione nazionale ha istituito Cattedre di studi sulla razza nelle principali Università del Regno.

Alle Camicie nere - Il Gran Consiglio del Fascismo, mentre nota che il complesso dei problemi razziali ha suscitato un interesse eccezionale nel popolo italiano, annunzia ai fascisti che le direttive del Partito in materia sono da considerarsi fondamentali e impegnative per tutti e che alle direttive del Gran Consiglio devono ispirarsi le leggi che saranno sollecitamente preparate dai singoli Ministeri.

1 commento:

Marco ha detto...

"...italiani razza ariana..."?!?!?
ah, il delirio....
E pensar che solo poco decenni prima, in certi stati del sud degli USA c'era la convinzione che gli immigrati italiani non fossero di razza bianca, ma anzi fossero più vicini ai negri...

Sempre molto interessanti i tuoi salti nel passato Vex!
A proposito, ora mi vado a legger il post kilometrico di Lucio della settimanascorsa sul canone dal 1938 ad oggi :)
(stasse saltato allenamento x' il fisico non lo consente, quindi alleniamo la mente :D )