lunedì, maggio 03, 2010

Niente più telefonate non gradite?

Telemarketing aggressivo, CdM
approva "registro delle opposizioni"

E' stato approvato dal Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi a Palazzo Chigi, lo schema di regolamento sul telemarketing proposto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Verrà istituito, dunque, il registro pubblico delle opposizioni: gli abbonati potranno chiedere, gratuitamente e secondo modalità semplificate (compilazione del modulo elettronico, chiamata, posta elettronica, raccomandata o fax), che il proprio numero telefonico sia iscritto nel registro se non desiderano ricevere chiamate con finalità promozionali, dirette all'invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

"Abbiamo trovato un punto di equilibrio tra le esigenze degli abbonati telefonici che non vogliono essere contattati e quelle delle imprese che così potranno utilizzare con maggiore efficacia gli strumenti del telemarketing in un quadro di certezze e di concorrenza, che stimolerà la competitività", ha commentato il Ministro Claudio Scajola. Il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti-CNCU, promuoverà una campagna di informazione per gli abbonati telefonici per favorire la conoscenza delle nuove disposizioni e dei loro diritti.

Lo schema di regolamento verrà sottoposto al parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari nonché, per i profili di competenza, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali. L'iter dovrà concludersi entro il 25 maggio.

16 aprile 2010
da helpconsumatori.it



Telemarketing aggressivo,
registro delle opposizioni:
il punto di vista dei call center

Il 25 maggio entrerà in vigore il decreto Ronchi (convertito con modificazioni nella legge 166/2009) che cambierà il rapporto tra call center e cittadini, rendendo contattabili tutte le utenze, comprese quelle che non hanno dato il proprio consenso. Chi non vorrà essere contattato, dovrà iscriversi al registro pubblico delle opposizioni, che dovrà essere istituito entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Come vivono i call center questo cambiamento? Con quale spirito si preparano a vivere il passaggio? "Si tratta di un rivoluzione copernicana -commenta Roberto Lorenzetti, AD di Siseco - Con il decreto Ronchi si passa da un sistema di opt-in, quello introdotto dal decreto sulla privacy, in cui era la società che doveva ottenere il consenso del cliente per inviare comunicazione commerciali, a una logica di opt-out, in cui è il cliente che non desidera più essere contattato a dover manifestare il proprio dissenso. Per i call center si tratta di un'occasione importante da cogliere: per questo è fondamentale avere i mezzi giusti".

Dopo le restrizioni imposte dal decreto Bersani nel 2007, che rendeva contattabili solo le banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1° agosto 2005, per i call center la nuova direzione normativa è una boccata d'ossigeno: "Pur essendo un decreto migliorativo, restano molti interrogativi -afferma Claudia Castorina di X Bound di Cagliari - L'idea del registro delle opposizioni è buono, ma come funzionerà? Sembra che si stiano ispirando agli Stati Uniti, dove il cittadino che non gradisce essere contattato si iscrive a una lista on line, che può essere consultata anche dalle agenzie di telemarketing. E c'è anche molto controllo, quindi chi non la rispetta viene multato severamente. Da noi, invece, non si sa ancora molto. È anche nostro interesse che sia organizzato bene, altrimenti il telemarketing rischia di chiudere: se non c'è regolamentazione noi continueremo a chiamare indiscriminatamente e, da consumatore, devo riconoscere che ci sono operatori prepotenti. Da parte nostra cerchiamo di rispettare la fascia oraria indicata per chiamare e, nel caso in cui l'utente non vuole essere contattato, lo cancelliamo. Insomma, la privacy è un diritto, ma noi ci troviamo nel limbo. Il futuro è incerto anche per noi, non ci permette di fare progetti. Di sicuro, per ora, c'è che riassumeremo le persone che avevamo lasciato a casa nel 2007. Poi si vedrà".

21 aprile 2010
da helpconsumatori.it



Che dire: per me va benissimo perchè mi iscrivo e così BritishTelecom&affini smettono di rompere i maroni.
Ma la vecchina che non sa manco che esiste 'sto registro verrà presa d'assalto ora che il suo numero è alla mercè di tutti!

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