lunedì, giugno 29, 2009

Virginity Soap

Ne parlò la Littizzetto una sera da Fazio...


Virginity Soap e Adonia legtone:
per imeni intatti e per gambe da ammirare


Povere donne ci sarebbe da commentare, sempre valutate e apprezzate per un pezzo del proprio corpo.
Se in Occidente è scoppiato il caso della crema anti-cellulite che promette di eliminare in 9 minuti l'anti-estetica pelle a buccia di arancia e quindi poter allietare lo sguardo altrui con gambe toniche e levigate, da qui il nome della crema Adonia Legtone.
In Medio-Oriente ed in Africa centrale invece le gambe devono essere nascoste sotto pantaloni, lunghe tuniche o gonne, ma l'imene deve essere mostrato intatto al futuro sposo.
Che fare quando le donne abbiano malauguratamente o felicemente perduto la così detta VERGINITA'.
Virginity Soap il nome è già una garanzia, promette miracoli.
Il prodotto, rintracciabile sugli scaffali di un qualsiasi supermercato, pare vada per la maggiore: segno di quanto sia avvertita l'esigenza di presentarsi intatte come bambine davanti al futuro consorte.
E non è improbabile che all'articolo non siano interessate solo le promesse spose, particolarmente in apprensione, ma anche, perché no, donne più mature desiderose di regalare a se stesse e al marito una seconda prima-volta: con una semplice lavata, infatti, l'effetto molto astringente della Virginity Soap può effettivamente ricompattare la membrana come se non fosse mai stata deflorata.
In Kenya, invece, e nei Paesi africani il successo della saponetta è legato all'infausta e vasta diffusione dell'Hiv: un'adolescente che possa dirsi vergine (in modo più o meno fraudolento) è una candidata al matrimonio che garantisce anche della propria salute.
Del resto l'unica alternativa praticabile è l'imenoplastica (ossia la ricostruzione chirurgica dell'imene), come d'altronde per la cellulite è la liposuzione . Medici compiacenti e discreti non mancano certo, ma la loro opera e il loro silenzio vanno generosamente pagati.
Una saponetta, invece, è alla portata della tasca di chiunque: basta, passata la cassa, farla scivolare in borsa e il gioco è fatto.
Un compromesso, certo, con l'oscurantismo culturale maschilista: tuttavia se le condizioni sociali sono proibitive e il rischio è quello di essere abbandonate dai padri, ripudiate dai mariti o addirittura uccise, il femminismo può attendere. Almeno fino a che non sia finita la saponetta dei miracoli.

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