Sulle mailing list dei magistrati circola una notizia che completa il quadro a proposito di certa avvocatura. Udienza in Cassazione sul ricorso contro l’arresto di due balordi padani che, fingendosi carabinieri, han picchiato e rapinato un viado brasiliano urlandogli “straniera di merda”. Chiedendo la scarcerazione di uno dei due, l’avvocato cassazionista scrive che l'espressione “straniera di merda”, lungi dal provare un intento ostile contro il viado, “conferma la volontà del D.G. di svolgere una funzione surrogatoria della Pubblica autorità di controllo dei flussi migratori”, indagando sul possesso delle “necessarie autorizzazioni amministrative in capo allo straniero”. Dal che si deduce che anche le forze dell’ordine si comporterebbero così. E che ogni bravo cittadino dovrebbe fare altrettanto. Una volta il tizio sarebbe passato per razzista. Ora, alla peggio, per un rondista padano. Pardon, per un “surrogatore della pubblica autorità”.
Da Zorro, 25 aprile 2009
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1 commento:
Il sospetto di essere usati
Eppure il murodi consenso unanime
sembra incrinarsi, qualche
crepa si vede. Un solitario contestatore,
ieri a Napoli (prontamente
identificato dalle forze dell’ordine,
chissà perché, poi), ha molto
innervosito il premier. Qualche
terremotato ha espresso perplessità
per la prontezza con cui si rifanno
strade (per il Papa) o si abbelliscono
caserme (per il G8). Insomma,
a tendere le orecchie, qualcosa
si sente che non sia ode e peana
per il Cavalier Provvidenza, che si
vanta delle sue 44 ore senza sonno.
La compostezza, il lutto, la dignità,
il dolore, lo stordimento
per il dramma di un popolo sono
stati finoad oggi usaticomebenzina
per la cinica macchina del consenso.
Resta ora soltanto una domanda:
quanto durerà l’anestesia
e quando al dolore si unirà il sospetto
di essere stati usati a maggior
gloria del solito noto? Accadrà.
Equandoaccadrà, le televisioni
saranno ancora tutte lì?
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