martedì, settembre 09, 2008

In una recente intervista, Carlo Rubbia ( premio Nobel per la fisica ) ( come Scajola ) ha dichiarato:

“Il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”.

" Quando è stato costruito l’ultimo reattore in America? Nel 1979, trent’anni fa! Quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dallo Stato per mantenere l’arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie”.

“ Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali."

" Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell’umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l’anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso”.

“C'è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma”.

"I nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente”.

Se è così semplice, perché allora non si fa?

“Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa”. (30 marzo 2008)

5 commenti:

Fede ha detto...

Due dubbi e due considerazioni:
1) quanto costa mantenere un sistema fotovoltaico?
2) l'ideatore del sistema termodinamico è Rubbia stesso, che è lo stesso creatore dell'impianto spagnolo. Conflitto d'interessi?
3) se fosse così smaccatamente conveniente perchè le varie enel, eni, ecc non ci si lanciano? Non venite a parlarmi di lobby del petrolio, quando si guadagna non ci pensano due volte.
Al di là delle questioni di principio (v. 2), che sono ampiamente sorvolabili per il bene generale della popolazione, a questo punto l'Africa si troverebbe per le mani un tesoro: una piccola zona desertica (si chiama Sahara) che permetterebbe di avere un piccolo bacino di sfruttamento per l'irraggiamento solare. Il problema è che servono investimenti faraonici (400 miliardi di euro) e stabilità economico-politica in questi paesi, in modo da avere garanzia di ritorno degli investimenti. Me lo auguro davvero. Un commento-sfogo (stupido, prendetelo con le pinze, sono in parte ironico) anche al post per la rinuncia della carne: ma adesso si idividua una fonte di inquinamento nelle mucche?? Ma siamo matti?? Ci sono sempre state e han sempre prodotto metano!! Tirando agli estremi il concetto devo rinunciare alla fiorentina per poter andare in auto bello bello??

Fede ha detto...

Mi rispondo da solo sui costi: "Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt". Quindi per fare una serie di centrali solari per avere un gigawatt sono: 200*20*3=12000 milioni di dollari, 12 miliardi di $ = 8 miliardi di euro, più o meno. Per una centrale nucleare (fonte Enea) "Quanto costa costruire una centrale nucleare?
Il costo medio attuale di una centrale nucleare è di circa 2000-2200 euro/kWe installato, ovvero il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe è di circa 2 miliardi di euro" cioè circa un quarto...ok...mi sono spiegato perchè l'enel non ci si butta...

Marco ha detto...

Siamo al solito punto:
i costi sono elevati (e non convenienti) perchè la tecnologia non è sviluppata.
Solo quando ci si troverà di fronte all'inevitabile (ossia finiscono i combustibili fossili... il fatto è che non si sa quando accadrà, anche x' voglio vederti a capire quanto petrolio c'è ancora sotto terra!) allora si dovranno sviluppare le altre tecnologie... e di conseguenza i pannelli fotovoltaici renderanno 5volte tanto, costeranno meno e resisteranno di più.
Allo stato attuale non è conveniente farlo, quindi non posso decollare.

Esempio: sul tetto di casa mia ci sono 6 pannelli solari per produrre acqua calda sanitaria e tra poco su un'altro tetto (sopra l' ex officina) ci saranno i pannelli fotovoltaici. Mio zio ha deciso di metterli sicuramente x' così inquini meno, ma alla finfine x' coi contributi statali (e col fatto che l'energia che produci te la pagano 4volte tanto) alla lunga sono un investimento redditizio... si torna sempre lì.

vex ha detto...

La cosa migliore è la diversificazione energetica. Sul solare purtroppo bisogna ancora lavorarci parecchio per abbattere i costi, per quanto ne dica Rubbia (che cerca di difendere, giustamente, la sua creatura). La costruzione di centrali nucleari va in quessta direzione, a esse (nelle intenzioni, poi si vedrò nei fatti) saranno affiancati rigassificatori, impianti eolici(che sono l'unica fonte rinnovabile attualmente economicamente valida), centrali energetiche a petrolio e carbone. E' stupido basare tutto su una sola fonte energetica (a meno che non consenta l'autarchia). Riguardo agli States se non sbaglio il dibattito tra Obama e McCain era tra nucleare e ricerca su nuove fonti energetiche o nuovi impianti petroliferi...

Anonimo ha detto...

facciamo due conti...
5-6 miliardi dipersone scorreggiano tutto il giorno in palloncini che scaricano la sera in un impianto comunale che fornisce loro l'energia elettrica...
NO-NO NON SI PUO' FARE...io non rinuncio al rito della puzzetta libera in macchina...si inculi l'ambiente