sabato, agosto 25, 2007

Sopprimetelo

«Quella del fotomontaggio è una mossa alla Corona»
Corona a Garlasco a caccia delle cugine
Il fotografo: Paola e Stefania K sono i personaggi più interessanti. «Sono qui per fare il mio lavoro e per strappare un'esclusiva»

GARLASCO (PAVIA) - Mancava solo lui. Mentre gli inquirenti sono ancora in attesa dei risultati della prova del Dna, è arrivato anche il celebre fotografo Fabrizio Corona a Garlasco in cerca di scoop sulla vicenda di Chiara Poggi, la giovane assassinata, undici giorni fa, nella sua villetta e per il cui omicidio è indagato il fidanzato Alberto Stasi.
Il fotografo Fabrizio Corona appena arrivato a Garlasco (Ansa)
Il fotografo Fabrizio Corona appena arrivato a Garlasco (Ansa)
«Vi ricordo - ha detto il fotografo dei Vip, avvicinato dai giornalisti - che sono stato in galera 80 giorni, ma ora faccio il mio lavoro. Mi occupo anche di giornalismo, come ho fatto con Patrizia e Azouz. Anche questo è giornalismo prestato alla cronaca rosa, l'avete scritto su tutti i giornali».
A CACCIA DI SCOOP - Corona ha mantenuto un certo mistero sugli obiettivi dei suoi scoop («non vi dico da chi vado»), ma ha ammesso che i veri personaggi interessanti della storia sono le cugine Stefania e Paola Cappa. «Sono qui per fare il mio lavoro e forse per strappare un'esclusiva». Al re di vallettopoli è piaciuta la trovata del fotomontaggio elaborato dalle cugine gemelle, nel quale le due sorridono accanto a Chiara Poggi: «Quel fotomontaggio - ha detto soddisfatto il fotografo - è una mossa alla Corona».
«REALITY» - E sull'omicidio di Chiara Poggi e la spettacolarizzazione cella vicenda inteviene anche Antonio Di Pietro. Sul suo blog il ministro delle Infrastrutture ed ex pm scrive: «A Garlasco è stata assassinata una ragazza. Questo episodio di cronaca nera è stato trasformato in un reality show. Il fidanzato ha ricevuto un avviso di garanzia e sono state ascoltate persone vicine alla famiglia. Un iter del tutto normale per un omicidio. La rilevanza mediatica sproporzionata che ne è stata data, e che ha già diviso gli italiani tra innocentisti e colpevolisti, è del tutto fuori luogo. Le indagini non le fanno più le Procure, ma i giornalisti su basi quasi sempre infondate e su illazioni».

23 agosto 2007


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